Questo è l'insano frutto di una pausa studio, scritta di getto e senza troppe pretese, giusto per farmi due risate. Spero solo che vi piaccia leggerla quanto a me è piaciuto scriverla. 
Non so che altro aggiungere, quindi... Buona lettura e alla prossima! (: 
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I    t o r m e n t i    d e l    g i o v a n e    K a e d e 

Rukawa sopportava. 
Da mesi, sopportava. 
Non riusciva a capire cosa lo innervosisse di più: se quelle dannate oche giulive che lo seguivano ovunque andasse, o se quella scimmia rossa che non faceva altro che stuzzicarlo ed insultarlo. 
Le oche. Senza ombra di dubbio le oche si disse un secondo dopo. Se non altro Hanamichi era piacevole da guardare. 
Quella domenica mattina si era alzato a fatica, l'estate era ormai finita e il primo freddo era alle porte, quindi rinunciare al tepore delle coperte era stata una vera tortura. 
Ma si sa, gli allenamenti sono gli allenamenti.
Con un occhio chiuso e uno aperto inforcò la bici e si diresse a scuola, musica a tutto volume nel tentativo di rimanere sveglio. Sapeva che quella mattina il prode Sakuragi sarebbe rientrato in squadra dopo l'assenza per la riabilitazione, e la curiosità di vedere quanti disastri avrebbe combinato l'aveva convinto ad alzarsi. 
Arrivò in lieve ritardo, dalla palestra gli arrivarono i consueti rumori di un allenamento, lo spogliatoio era già vuoto. 
Entrò in palestra e la prima cosa che vide fu quella testa rapata che si vantava delle sue inimitabili doti, che ovviamente non erano sparite nonostante l'inattività. Strinse i pugni, doveva ammettere che gli era mancato bisticciare col suo do'hao preferito. I litigi e il suo culo, ovviamente. 
Stava già per rifilargli una bella pedata lì dove non batte il sole, quando gli strilli delle sue fan rischiarono di buttar giù la palestra. Davvero non capiva che cosa avessero da strillare tanto, non gli pareva di essere cambiato dall'ultima volta che l'avevano visto. 
Ormoni, indubbiamente si disse, ignorando lo stormo di oche che continuava con quella dubbia esultanza. 
"Ehi Rukawa, alla buon'ora!" Mitsui lo salutò così, assestandogli una pacca sulla spalla 
"Stupida kitsune, saresti potuta rimanere a dormire, ora che il genio sublime è tornato in azione! Ormai possiamo benissimo fare a meno di te" e detto ciò gli diede nuovamente le spalle, tornando a concentrarsi sull'allenamento. 
Ovviamente il suo codazzo protestò sonoramente, prendendola sul personale, e cominciò a sbraitare a voce unanime, insultando il rosso, che per tutta risposta si esibì in una risata sprezzante. 
Dannati casinisti pensò infastidito più che mai, tutto quel chiasso gli aveva già fatto venire un mal di testa incredibile. Se avesse potuto li avrebbe zittiti tutti quanti all'istante. Improvvisamente un pensiero lo colpì come un fulmine a ciel sereno. 
Idea luminosa.
"Scusatemi, ma stanotte qualcuno mi ha fatto fare parecchio tardi" usò la voce più suadente e lussuriosa che gli riuscì, e davanti a tutti abbracciò Hanamichi da dietro, colto alla sprovvista, e con quello che voleva essere un sorriso malizioso lo baciò due volte sul collo "Si vedeva che gli sono mancato molto". 
Il silenzio più assoluto piombò immediatamente sulla palestra. 
Contento che il metodo funzionasse, e approfittando dello shock che aveva momentaneamente paralizzato Sakuragi, strofinò il naso nell'incavo del suo collo, teneramente, e lo strinse di più. 
Peró... Dannato do'hao, hai veramente un corpo da favola  convenne tra sé e sé, totalmente incurante di quello che gli succedeva attorno. Diverse fan si erano afflosciate al suolo senza proferir verbo, e altre vacillavano facendo appello ad ogni briciolo di energia. La disperazione era ben evidente nei loro occhi, qualcuna scuoteva la testa con sguardo assente, come se fosse stata presa a schiaffi. 
Il primo a riprendersi fu proprio Hanamichi, ormai rosso più in faccia che di capelli, che con uno strattone si liberó dell'abbraccio serrato di Kaede. "Ti sei bevuto il cervello, stupido volpino? Chiamate un esorcista!" Strillò, così spaventato che gli uscì una vocina da suora anziana, ridicola per quel ragazzone grande e grosso. 
"Dai Hana, non fare il timido... Stanotte non ti sei fatto pregare tanto" ormai lanciato nella parte, e divertendosi come mai in vita sua, Rukawa lo riacchiappò, stringendogli le braccia attorno al collo e premendo le labbra sulle sue. 
Il rossino ripiombò violentemente nella trance, e lui ne approfittò per dargli una palese palpata alla chiappa destra. Un po' perché sapeva che se ne sarebbero accorti tutti, un po' perché era una vita che voleva farlo. 
Fu il colpo di grazia. 
Del suo fan club ormai rimaneva solo uno stuolo infinito di cadaveri, molte avevano occhi sbarrati e bava alla bocca, e così pure Haruko, nonostante Ayako tentasse in tutti i modi di rianimarla. 
Stavolta nemmeno Sakuragi riuscì a proferir parola, tutti continuavano a fissarlo a bocca aperta, sembrava un'esposizione di squadre di cera. 
"Bè? Che vi succede? Pigrizia domenicale? Su con gli allenamenti!" Disse col tono più naturale che gli riusciva, e iniziò il riscaldamento facendo finta di non notare lo sgomento generale, ma trattenendo a stento le risate. 
Da quel giorno gli allenamenti furono ancora più piacevoli del solito, un po' perché il suo fan club si era decimato, un po' perché nessuno osò più infastidirlo per paura di beccarsi una palpata in pubblico.