Quella mattina Rei si era presentato a scuola accompagnato da una ragazza: quando l'aveva presentata ai tre compagni di nuoto, le reazioni erano state differenti. Makoto era rimasto visibilmente felice della cosa, Haruka aveva mantenuto il solito sguardo disinteressato, mentre Nagisa...
Nagisa c'era rimasto molto male: aveva fatto buon viso a cattivo gioco e aveva tirato fuori un sorriso forzato, peró dentro di lui si era spezzato qualcosa.
In tutto questo, gli allenamenti erano andati male: aveva fatto il tempo peggiore di tutta la propria carriera e a quel punto si era detto che per quel giorno sarebbe tornato a casa.

"Sasabe-san, torno a casa: non sto molto bene." annunciò al coach, prima di superarlo e andarsene agli spogliatoi. Poco prima di raggiungerli notò, con la coda dell'occhio, una ragazza: non era possibile che fosse andata a vederlo, dai.
Nello spogliatoio si accasciò contro la porta iniziando a piangere: perchè quella ragazza gli aveva portato via Rei-chan?

"Nagisa... Sei ancora qui?" la voce di Makoto rilevò la sua presenza al di là della porta.
"Vattene, Mako-chan... Voglio restare da solo." Nagisa lo stava chiaramente implorando.
"Fammi entrare." era un tono autoritario, però voleva provare a parlargli.
"Non togliere tempo prezioso all'allenamento, per colpa mia, Mako-chan." disse, dopo aver aperto la porta.
Makoto entrò e lo osservó: sembrava davvero distrutto. "Sono il capitano e come tale, mi preoccupo: ma sarebbe così anche se non lo fossi."oppose Makoto con fare convinto, ma con il suo solito sorriso in volto. "Perchè non provi a parlare con lui?"
Nagisa alzò lo sguardo su di lui. "A quale pro? Si è fidanzato con una ragazza e non è che se io gli dico: guarda, io ti amo, cambierà qualcosa. Mi illuderei solamente."

Nagisa strinse le mani a pugno e sospirò, mentre qualcuno dietro alla porta ascoltava la loro conversazione.
Era proprio Rei, che si era accorto dello strano comportamento del biondino.