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Autore: Millymonster    21/09/2015    0 recensioni
Ragionai a fondo su quella affermazione che mi buttò lì, prima di andarsene affranto. Custodivamo lo stesso medesimo segreto ed eravamo in comune accordo che abbandonarci nelle braccia dell’altro sarebbe stato l’errore più grande che metterebbe a repentaglio tutti i sacrifici e i rischi che sto correndo.
Nonostante il ripudio di quell’ipotesi , la sensazione di sollievo, beatitudine le fece arrossire delicatamente le gote.
Prima storia, ditemi come vi sembra :)
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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<< Nonostante il ripudio di quell’ipotesi,  la sensazione di sollievo, beatitudine  le fece arrossire delicatamente le gote.>>


Le note di “Tsunami” si avvicinavano con un ritmo logorante verso punto centrale del pezzo. Tutti noi lo stavamo aspettando per scatenarci e liberarci di quell’attesa che, ormai, ha iniettato l’adrenalina nel nostro corpo non appena capimmo che avrebbero messo la nostra canzone. Quante volte l’abbiamo ballata da cretini e quanto abbiamo saltato e urlato abbracciati solo per giustificare il fatto che siamo giovani. Il sudore e quel piacevole stordimento dei 15 shortini bevuti prima di entrare nel locale stavano attraversando la nostra pelle mettendo a nudo il nostro modo di divertirci. Il cuore batte forte ma noi non lo sentiamo. Ci guardiamo ma non ci riconosciamo se non fosse per il fatto di essere vicini. Nonostante mi sentissi dentro una campana sento che il momento cruciale è in arrivo e scaricherà addosso a noi l’energia di saltare e arrivare al cielo. 

Balziamo in aria e urliamo, le mani alzate e lo stare attenti di fare bene la presa con i piedi al terreno, che potrebbe cedere da un momento all’altro da quanta potenza sprigioniamo. Ma a noi non interessa, viviamo il momento che tanto poi finisce, lodando la nostra amicizia. Il beat cessa di urlarci nelle orecchie e tutti i coglioni come noi hanno un momento di pausa e poi riprendono a ballare in modo trattenuto. Decido che è abbastanza e mi vado a sedere su un divanetto dopo essermi sentito un leggero malessere salirmi per lo stomaco.

Ale mi raggiunge e si siede di fianco a me. Il mio amico di sempre; con lui ho passato di tutto. Ci diamo una pacca sulla spalla come per complimentarci dell’esibizione. Parliamo dei rispettivi malesseri: allora non sono l’unico a non reggere. Lui però con la testa ci sta di più e nota molti particolari che io non sono riuscito a cogliere. Sono più rilassato e tutti i miei nervi sono sciolti, riesco a riprendermi,per quanto ci provi, la mia lucidità. “Oh, l’hai vista Amanda?”.”Perché ti interessa?” rispondo anche un po’ acido. “Non è che mi interessa, era un’affermazione: è qui, eh.”. “E dove l’avresti vista?” “Era a ballare con la Luci e la Guen.”. “Aveva detto che non sarebbe venuta.” “Lo so, per questo te l’ho detto.” Abbasso lo sguardo per trattenere quel dolore e stupore misto a tradimento. E’ quasi una settimana che ci siamo lasciati poiché lei diceva che non provava più nulla. Sono ancora scosso dalla vicenda che mi provoca un forte senso di fastidio e solitudine. Dopo sette mesi non passa come un niente. O almeno per me. 

“Bello, Ale.. davvero bello..”.  Ale sa e sapeva del mio umore e non ignora le conseguenze che avrebbe provocato l’apprendimento di quella notizia, ma ha fatto bene: le cose meglio saperle subito. “Non l’ho vista che si faceva con qualcuno però.”.”TU non l’hai vista, che ne sai. Soffre molto, lei, deve consolarsi ...” La vista pian piano comincia a migliorare, ormai non ho neanche più voglia di divertirmi. Vuoi liberarti la mente e non pensare a nulla e ti ritrovi il lupo a casa tua. “Anche te potresti farti con qualcuna.” “No, non lo farei. Non sarebbe giusto così presto.”.”Ma potrebbe tranquillamente essere venuta a divertirsi anche lei e stop. Non tormentarti così.” “Ma la paura c’è … Ancora la considero mia …”.”Man, non è facile ma fottitene. Siamo qui con gli altri e ti deve rovinare la serata? Non glielo permetto, eh!”  e mi da un colpettino sulla coscia. Ancora gli altri saltano e cantano ma sembrano sfiniti, fra un po’ si siederanno anche loro. Neanche a farlo apposta una ragazza nella pista appena poco lontano da noi, si gira accettando la richiesta implicita di farsi da parte di un ragazzo che da un po’ di tempo si strusciava e le cingeva il ventre con le mani, mostrando successivamente , insieme, un bel limone.  Proprio davanti ai miei occhi. Grazie mille.
Io e Ale ci guardiamo e ridiamo della situazione creatasi dopo quel discorso. “Fra', andiamo a fare un giro fuori?”.”Bon. Però tienimi su che adesso i miei piedi vanno dove vogliono.”.

Voglio incontrarla e voglio guardarla. Voglio che si accorga di me e voglio registrare il suo sguardo, lo sguardo che farà quando si accorgerà che sono lì vicino a lei. Lei sapeva che sarei andato e tutte le volte che sono venuto qui da impegnato non me ne sono mai fatta nessuna e sa che non me ne sarei fatta nessuna neanche stasera. Voglio capire se nel suo sguardo le manco.

Ma ho paura che i miei cari 15 shortini di inizio serata mi facciano perdere dettagli importanti o che mi procurino guai. 
   
 
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