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Autore: Danilibre    22/09/2015    0 recensioni
Dal Testo :
"Il minore, stette in disparte fissando gli ospiti. Erano di bella presenza, le voci erano profonde, ma non potevano avere più di 25 anni. Il ragazzo più alto aveva i capelli lunghi, mentre l'altro li aveva molto corti e aveva le lentiggini.
Quando i loro sguardi si incontrarono, Cas perse un battito. Si perse in turbine di colori che i suoi occhi sfoggiavano, per non parlare del suo sorriso, perfetto. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
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Era sveglio, il suo sorriso era spento, gli occhi socchiusi, la flebo attaccata al braccio e il rossore sulla fronte si era trasformato in un livido. Castiel aveva informato Sam, subito dopo aver ricevuto risposte dall'infermiera e credevano che il fratello fosse compatibile per il trapianto. Sarebbe arrivato col volo del pomeriggio. Si sedette sulla sedia accanto al letto e tenne lo sguardo fisso verso il pavimento.
< Ehi. > La voce intorpidita del maggiore lo spaventava. Tutto di quella situazione gli metteva paura. Paura di perdere l'amore della sua vita, paura che Sam non fosse arrivato in tempo, paura che non fosse compatibile. Non riusciva a guardarlo, non era così forte come Dean era stato con lui.
< Ehi > la sua voce era spaventata, ma Castiel non rispose. Cosa avrebbe dovuto fare? Far finta di niente?
< Da quanto lo sai...? > Stava sussurrando, le lacrime gli rigavano il volto e cadevano sulle mani chiuse sull'addome, Il volto basso. Sentì un sospiro pensante ed un fruscio di coperte che venivano spostate.
< Da almeno un anno. Mi sono rifiutato di riceve cure perché col mio stipendio da meccanico non avrei mai potuto pagarle, però quando mi hanno proposto di fare il modello ho accettato più per i soldi che per altro. Se fossi sopravvissuto abbastanza avrei potuto pagarmi le medicine, all'inizio era solo una leggera stanchezza e qualche dolore qui e là, ma come ben sai le cose sono peggiorate molto velocemente. > Rise < E pensare che all'inizio mi avevano dato solo qualche mese! Ho la pelle più dura di quanto mi immaginassi! > Come poteva ridere di una cosa del genere... A volte non lo capiva.
< Sam avrebbe potuto darti una mano con il suo stipendio... > Stava ancora sussurrando.
< No. Non lo sa neanche lui. L'ho tenuto nascosto, se lo avesse saputo avrebbe cercato di svenarsi pur di farmi star bene, non lo avrei accettato. >
" Cerco solo di guardare avanti, di pensare al bene di Sam e a quello di Charlie, il mio può passare al secondo posto. Finché li vedo sorridere e ridere so che tutti i sacrifici fatti in passato son valsi a qualcosa "
Gli tornarono in mente quelle parole pronunciate molti anni fa. Poteva arrivare a nascondergli perfino una cosa del genere? Tutto per il suo bene?
< Ehi, Castiel. Sto bene, guardami! > la sua voce aveva preso un pò di vivacità, questo lo fece rattristare ancor di più.
< Sam sta arrivando per fare le analisi, vuole vedere se sarà compatibile, e nel caso lo sia, vuole donarti un pò del suo midollo osseo. > non riusciva a smettere di sussurrare, come se in quella situazione parlare normalmente fosse una cosa immonda.
< Ah, quindi glielo hai detto... >
< Dovevo! Dean, dovevo farlo! Dovevo fare almeno questo! > Finalmente riuscì a guardarlo mentre la sua voce saliva di un ottava, agitato.
< Calmati, è tutto ok... Supererai anche questo. > il suo sguardo spento era una pugnalata.
" supererai anche questo "
Come se lui fosse certo di morire, come se lui fosse sicuro che sarebbe mai riuscito a rifarsi una vita senza di lui. Come poteva pensare una cosa del genere?!
< NO! >
Castiel si alzò di colpo, facendo cadere la sedia alle sue spalle. Le braccia tese sui fianchi, le mani strette a pugno. La rabbia trasformava il suo volto.
< NO, tu non morirai! TU NON MI LASCERAI DA SOLO, ME LO AVEVI PROMESSO. Io come faccio senza di te?! SPIEGAMELO. Per me sei tutto... >
Lo abbracciò, incurante dei dolori del maggiore.
< Ti amo Castiel. >
ricambiò l'abbraccio lasciandogli un bacio tra i capelli.
< Andrà tutto bene >  Disse più a se stesso che al minore tra le sue braccia.
Castiel annuì e si scostò per salvare la sedia abbandonata sul pavimento, ci si sedette sopra ed appoggiò la testa sul materassino, mentre la mano di Dean giocava con i suoi capelli. Si addormentò cullato da quei movimenti, l'odore del dopobarba del maggiore riempiva la stanza.

Fu svegliato da qualcuno che gli muoveva la spalla. Si stroppicciò gli occhi e guardò dietro di lui. Sam era diventato ancora più alto, i capelli lunghi arrivavano quasi alle spalle, gli faceva segno di stare in silenzio posandosi un dito sulle labbra mentre con l'altra mano indicava il corpo del maggiore profondamente addormentato. Si alzò in silenzio e lo seguì fino al corridoio. Guardò il suo orologio al polso, erano le 21.00. Aveva dormito per tutto il giorno, si maledì.
< Ho fatto le analisi... > La voce roca di Sam era bassa, gli occhi disperati e le spalle basse.
< E…? > Castiel lo esortò, sapeva che non erano buone notizie, ma doveva sapere!
< Non sono positivo... Cas, non so cosa possiamo fare... >
Eccola lì, riuscì a sentire il suo cuore andare in mille pezzi.
< Forse potrei provare io, vedere se sono compatibile... Magari... >  Era inutile illudersi, c'erano pochissime possibilità, ma fare un Test non gli costava nulla, anzi se fosse stato compatibile avrebbe potuto salvargli la vita.
< Proviamo... Ti dispiace se prendo il tuo posto accanto a Dean intanto? > 
Come avrebbe potuto negargli una cosa del genere? Non c'era neanche da chiedere! Cas annuì e si avviò alla ricerca di un'infermiera, appena la trovò gli spiegò la situazione e la signora lo scortò in una sala libera con all'interno un medico intento a scarabocchiare qualcosa seduto alla scrivania.
< Si accomodi. > lo esortò il medico indicando con la biro la sedia dall'altro lato del tavolo. Castiel ubbidì.
< Quindi, vuole donare il suo midollo osseo al paziente della stanza 14, giusto? > sembrava suscettibile ma Cas annuì con fermezza.
< Lo sa a cosa và in contro? > alzò un sopracciglio.
< No, ma non mi interessa. Se sono compatibile ed è l'unica speranza per Dean devo farlo. > lo guardò incuriosito, sembrava che volesse persuaderlo.
< Dovrà fare un prelievo per vedere se è compatibile e nel caso in cui lo fosse dovrà stare in ospedale per due giorni. L'operazione di per sè non è difficile, asportiamo da lei e doniamo a lui, niente sintomo Post-Operatorio, solo un pò di stanchezza per 4-5 giorni. Il difficile è vedere se lei è compatibile... Se è veramente pronto firmi questo modulo. >
Il dottore gli passò dei fogli uniti da una graffetta, sulle pagine c'erano delle freccette rosse che indicavano dove dovesse firmare. Cas prese una penna abbandonata sulla scrivania e firmò ovunque i segni indicavano, per poi ripassare il modulo al medico che non aveva mai smesso di fissarlo.
< Ok > Alzò le mani con fare rassegnato.
< Vada al Box dell'infermiere loro sanno cosa fare, il test dura pochi minuti è un semplice esame del sangue, i risultati saranno disponibili nelle prossime ore. > Tornò alle sue scartoffie, mentre Cas si alzò per ritornare nel corridoio.
Sapeva dov'erano le infermiere e appena la stessa donna di prima lo vide gli sorrise e gli fece segno di seguirlo. Pochi passi ed entrarono in una sala attrezzata con solo una sedia pieghevole al centro, qualche macchinario sparso attorno e un piccolo comodino dotato di rotelle.
< Per favore arrotoli la camicia oppure se la tolga. > La donna gli dava le spalle mentre preparava l'ago ed il contenitore. Castiel si sbottonò la camicia e la gettò a terra. Restò a petto nudo e si sdraio sulla poltrona.
Fu tutto alquanto normale, non era la prima volta che faceva un prelievo del sangue e quasi non sentì l'ago entrargli in vena se non fosse stato per il pizzicore ed il fastidio provocatogli dal laccio emostatico.
< Bene, la verrò a cercare appena avremo i risultati. > Squittì la donna. Cas annuì e si rivestì per poi correre nella stanza del maggiore.
Non voleva lasciarsi prendere dalla speranza, se non fosse stato compatibile... Non ci voleva pensare. Appena si trovò a pochi passi dalla porta n° 14 sentì ridere, uno era un suono basso, Probabilmente era Sam, mentre l'altro era più acuto quasi euforito, Dean. Si fece coraggio ed entrò, nessuno dei due sembrava essersi accorto della sua presenza finché il maggiore non lo guardò sorridente.
< Ehi Cas! Sammy ed io stavamo parlando dei vecchi tempi. Sammy ti ricordi la faccia di Bobby quando gli avevi detto che non ti piaceva la birra!? Sembrava che volesse diseredarti! Che ridere! > Scoppiò una risata generale, contagiò anche lui nonostante non lo avesse mai conosciuto.
Passarono le restanti ore persi nei racconti della loro infanzia; per quanto ne sapevano quelli potevano essere gli ultimi momenti che passavano con lui. Di sicuro non avrebbe voluto un piagnisteo unico, non era da lui. Si raccontarono di quando cadevano da piccoli e Dean era pronto a curare il minore, oppure di quando Cas aveva tirato una pallonata in faccia a Balthazar e non aveva fatto una piega... Passarono dai racconti infantili a quelli più recenti finchè i Fratelli Winchester non si addormentarono, solo Castiel era troppo in ansia per prendere sonno. Aspettava la donna e le sue informazioni, aspettava di sapere il verdetto, aspettava di andare al patibolo oppure di essere graziato da una vita di agonia.

Passarono diverse ore prima che un'infermiera fece capolino dalla porta, non disse nulla, si avvicinò e gli consegnò un foglio per poi trotterellare via veloce come era arrivata. Cas fù sorpreso da quel comportamento, pensava che una notizia così importante non potesse essere racchiusa in un misero foglio.

Lo lesse attentamente, all'inizio ci capì ben poco, ma dopo un paio di volte riuscì a comprendere il minimo essenziale.
Strinse il verdetto al petto e scoppiò in un pianto muto con lo sguardo fisso al soffitto.
   
 
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