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Autore: potterfanlalla17    22/09/2015    2 recensioni
La domanda che tutti ci poniamo è sempre la stessa: Camilla riuscirà a chiudere definitivamente con Renzo oppure l'architetto Ferrero troverà ancora il modo di farsi perdonare dalla moglie? La risposta per chi leggerà.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Camilla Baudino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moving on

 

È come sempre in ritardo, ma ormai al Nelson Mandela tutti se ne sono fatti una ragione (tranne Pellegrini, ovviamente, ma lui è e sarà sempre un caso a parte).

Attraversa l’ingresso dello stabile quasi di corsa e a malapena nota il portiere che si sbraccia dicendole qualcosa che al momento non comprende. Solo a pochi passi dal portone, orami davanti alla sua auto, si ferma alla ricerca delle chiavi nella sua borsa decisamente troppo oversize in momenti come quello.

Ed è qui che Renzo la coglie di sorpresa, facendole quasi venire un infarto.

-Che diavolo è questa?- chiede l’uomo a denti stretti, nel vano tentativo di trattenere la rabbia.

Camilla alza lo sguardo verso la mano di Renzo che trattiene convulsamente un foglio di carta, che ha visto indubbiamente tempi migliori, vista la stretta spasmodica dell’uomo.

La donna afferra il pezzo di carta e gli dà una veloce scorsa.

-E’ la lettera dell’avvocato, Renzo.  Tutto qui.

-Tutto qui?- sibila l’uomo, che sembra più sull’orlo di una crisi di nervi.

-Sì. Che c’è di strano? Senti, scusa, ma ora devo proprio andare. Sono in ritardo, come al solito. Ne parliamo settimana prossima davanti all’avvocato, d’accordo?

-No! No, che non sono d’accordo!- sbotta alla fine l’uomo, attirando l’attenzione del pettegolo portiere dello stabile.

Camilla sbuffa, più per la sceneggiata davanti al portiere che tempo mezz’ora sarà riferita a tutto il palazzo che per il tono usato da Renzo.

-Quale è il problema questa volta?- domanda esausta Camilla. Negli ultimi tempi Renzo era diventato intrattabile: ogni volta che aveva dovuto mettersi in contatto con lui, l’uomo le era sembrato tornare al solito atteggiamento passivo-aggressivo dei vecchi tempi! E dire che l’unica cosa buona della nuova separazione e del figlio in arrivo era il ritrovato buonumore di Renzo! Oddio, non era proprio l’unica cosa buona…adesso poteva finalmente stare con Gaetano, e questa era in assoluto la cosa migliore che le era capitata…beh, negli ultimi dodici anni!

Un momento…il rapporto con Gaetano…il malumore di Renzo…no…non poteva essere…non può esserci un collegamento tra le due cose!

-Quale è il problema? Stiamo divorziando?

-E’ una domanda, Renzo? No, perché mi sembrava fossi presente anche tu quando abbiamo deciso di separarci.

-A parte il fatto che l’hai deciso solo tu e comunque si trattava di separarci! Nessuno ha parlato di divorzio, mi pare!

-Credo sia implicito, sai?

-No, non lo è. Ci siamo già separati una volta, Camilla, ma non mi pare che nessuno abbia mai parlato di divorzio.

-Verissimo…ma Carmen non era incinta all’epoca.

Renzo ansima pesantemente, una pausa durante la guerriglia appena cominciata tra le parti.

-Vuoi dirmi, Renzo, che nonostante tu stia stato con un’altra donna e aspetti un figlio da un’altra donna, pensi ci sia ancora una possibilità che le cose tornino come prima?

Il tono di Camilla è più sprezzante di quanto avrebbe voluto; del resto, una parte di colpa in tutta quella storia l’aveva avuta anche lei, pure se le costava ammetterlo, soprattutto ad alta voce e davanti all’ex marito: non aveva mai fatto granchè per nascondere il piacere di aver ritrovato Gaetano, proprio di fronte a casa, di aver ripreso i “contatti” con lui, le indagini di polizia e…di passare più tempo con lui che con Renzo. Non ha mai biasimato il marito per la sua gelosia nei confronti del vicequestore…ne aveva tutti i motivi, a ben vedere. Ma c’era una differenza fondamentale tra lei e Renzo: nonostante fosse stata tentata, ed era stata tentata eccome e più di una volta, non aveva mai ceduto, per quanto potesse desiderare farlo. Renzo, invece, non aveva mai opposto grande resistenza né ai tempi di Barcellona con Carmen, né durante il famoso convegno di Venezia…grappa aromatica a parte.

-Io…non…non lo so! Ma non è questo il punto, Camilla.

-Allora quale è il punto, Renzo? E ti prego di arrivarci in fretta perché come ti ho già detto sono in ritardo.

-Il punto…il punto è che stai correndo con le pratiche del divorzio per stare con lui. Con quello- sibila Renzo non potendo evitare di diventare paonazzo nel solo riferirsi a Gaetano Berardi.

-Ah, ecco- commenta Camilla asciutta. Allora ci aveva visto giusto, poco prima. Il malumore di Renzo era collegato al suo rapporto con Gaetano. –Allora lo sai- afferma la donna, che non aveva mai ritenuto di informare Renzo di quanto accaduto con il vicequestore. Del resto, Renzo aveva preso la sua strada e, per come la vedeva Camilla, lei aveva tutto il diritto di prendere la propria, senza dover chiedere il permesso a nessuno. Nemmeno a Livia, ma questa era un’altra storia.

-Certo che lo so! Volevi che rimanesse un segreto, per caso? Sarebbe stato più eccitante? La prof e il poliziotto: una storia segreta e sordida.

-Non c’è niente né di sordido né di segreto, Renzo. Semplicemente credo che quello che faccio nella mia vita non siano affari tuoi. Non più.

Renzo sembra riflettere sulla reale portata di quella affermazione: stavano davvero diventando due estranei? Nella prima separazione non era andata così: erano comunque rimasti legati, in qualche modo. Lui lo voleva e credeva che anche lei lo volesse. Ma questa volta sembrava intenzionata a tagliare i ponti con il passato.

-Lo vuoi sposare?- chiede a bruciapelo, anche se non è certo di voler conoscere la risposta.

-Non sto chiedendo il divorzio per correre a sposarlo domani, Renzo, se è questo che credi. Ma sì, vorrei sposarlo, un giorno- ammette sincera e non per ferire Renzo, anche se una piccola parte di sé non può che essere soddisfatta quando un accenno di dolore si affaccia sul volto dell’uomo. –Senti, devo farlo per me, capisci? Il divorzio, intendo. Devo mettere una pietra su quello che è successo. Voglio che sia definitivo.

-Definitivo? Pietra? Stai parlando del nostro matrimonio! Di vent’anni della nostra vita!

-Lo so, credimi. E lo faccio anche per te, perché tu…Dio, tu non fai altro che commettere errori, uno dopo l’altro.

-Io?

-Sì, tu. Mi lasci, poi torni da me quando ti sto sfuggendo, poi mi tradisci di nuovo…e guardati ora…appena hai saputo di Gaetano vieni qui a farmi questa scenata di gelosia, come se ne avessi ancora il diritto. La verità è che ti piace sapere di poter tornare da me, se mai ne sentissi il bisogno, se mai le cose con Carmen e il vostro bambino dovessero andare male. Non è così. Hai già disfatto e rifatto questo matrimonio per troppo tempo. Adesso è ora di crescere ed andare avanti. Hai fatto una scelta, Renzo: devi avere il coraggio di portarla fino in fondo.

-Io non ho fatto nessuna scelta Camilla, come te lo devo dire? Dicevi di credermi quando ti ho detto che non volevo accadesse tutto questo con Carmen!

-E ti credo, infatti. So che a mente fredda, ora, con il senno di poi, ti sei pentito di quanto accaduto. Ma è successo e non c’è nulla che tu possa fare per cambiare le cose- Camilla si morde il labbro per un istante mentre fissa l’ex marito come a cercare di capire se è il caso di dire ad alta voce il pensiero che si è già formato nella sua mente. -Senti, Renzo, non è un caso che tutto questo sia capitato con Carmen. La grappa aromatica non c’entra. Siete voi. Siete sempre stati voi. Quando sei tornato da me qualche anno fa, avevi solo paura di quello che ti aspettava a New York, avevi paura di perdere Livietta: io facevo solo parte del pacchetto, credo. Tanto che una volta a Torino tu hai subito rivoluto Carmen al tuo fianco.

Renzo alza un dito con l’intenzione di interrompere Camilla, ma è lei a bloccare le sue osservazioni sul nascere: -Lo so, Carmen è un ottimo architetto. Non lo metto in dubbio, ma non avevi bisogno di lei per le sue capacità professionali, ma per la complicità e l’intesa che c’era tra voi.

-Anche tra noi c’è sempre stata un’ottima intesa, Camilla.

-Sì, hai ragione, c’è stata. Anni fa. Adesso non siamo più sulla stessa lunghezza d’onda nemmeno per le cose davvero importanti, come nostra figlia. Senti, ammetto che all’inizio mi sono sentita ferita ed umiliata da tutta questa storia, ma ora…onestamente non posso dire di averti perdonato, Renzo, né posso garantire che questo accadrà mai, ma capisco che abbiamo sbagliato entrambi. Non avremmo dovuto riprovarci anni fa: tu ti eri innamorato di un’altra ed io a dire il vero mi ero accorta che, nonostante tutto, potevo vivere senza di te…ed essere felice. Esattamente come ora. Sono felice ora…e non si tratta di Gaetano. Oh, piantala! Non fare quella faccia ogni volta che lo nomino, tanto ti ci dovrai abituare- commenta Camilla notando l’espressione torva e quasi nauseata di Renzo al solo sentir pronunciare il nome del poliziottosuperpiù. –Gaetano in questa storia non c’entra niente. Sarà forse banale dirlo, ma sono cambiata io in tutti questi anni e se prima mi sembrava sensato se non addirittura doveroso far funzionare a forza un rapporto che evidentemente era incrinato da tempo, adesso mi chiedo che senso abbia mentire a noi stessi. Tu non ti sentivi sufficientemente appagato da quello che avevi in famiglia e hai cercato rifugio nel lavoro e di conseguenza in Carmen…ed io, beh io semplicemente sono innamorata di un altro uomo. E prima capirai questa cosa, prima potremo tornare ad avere un qualche tipo di rapporto. Mi sono spiegata?

Senza attendere la risposta di Renzo, Camilla apre la portiera della macchina; fa per infilarcisi quando torna sui suoi passi: -Ti aspetto la prossima settimana dall’avvocato, perché nonostante tutto spero che i rapporti tra noi possano ancora essere civili, se non per noi almeno per nostra figlia. Se non ti vedrò…beh, sappi che andrò avanti comunque. Perché la sola cosa che voglio fare adesso è andare avanti.

Il silenzio quasi irreale della strada è rotto dal rombo del motore dell’auto di Camilla, che parte sgommando in direzione del Nelson Mandela, lasciandosi alle spalle Renzo che, mentre guarda la vettura allontanarsi non può far altro che comprendere che Camilla è davvero cambiata, è davvero andata avanti, senza di lui. E questa volta nessuna corsa forsennata in mezzo a una strada trafficata di una grande città l’avrebbe riportata da lui.

   
 
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