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Autore: purpleblow    11/02/2009    3 recensioni
Silenzio. Tifa odiava il silenzio, perchè la portava immediatamente a pensare a lui.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harrowing Silence


Silenzio. Tifa odiava il silenzio, perchè la portava immediatamente a pensare a lui. Non che fosse mai stato un chiacchierone, stiamo parlando di Cloud, ma da quando Aerith è venuta a mancare il suo silenzio si è fatto più frequente.
Tifa provava una certa invidia per la giovane Cetra, che era riuscita fin dal primo momento ad attirare l'interesse dell'ex-Soldier. Aerith era pura, altruista, era un po' la preferita del gruppo, di Cloud.
Era riuscita perfino a farlo sorridere, a regalargli qualche attimo di spensieratezza, a fargli dimenticare il peso che si portava sulle spalle da troppo tempo.
E Tifa? Tifa non era mai riuscita in niente con lui.
Quante volte aveva provato ad averci un dialogo? Tante le volte che era rimasta delusa.
Avevano anni di amicizia alle spalle, ma ugualmente questo non contava per Cloud, o almeno, non contava quanto l'affetto che provava per la neo-amica, forse amante. A lei non era dato sapere, o meglio non voleva sapere.
No, amante no. Non ne avevano avuto il tempo. Probabilmente se si fossero conosciuti in un altro frangente il loro rapporto si sarebbe concretizzato, perchè era innegabile, quello che provavano l'uno per l'altra andava al di là della semplice amicizia.
Tifa si morse le labbra, non riusciva a capire perchè finiva sempre col rovinarsi l'esistenza pensando a ciò che c'era stato tra loro, quei momenti che per Aerith erano stati importanti e che lei non aveva mai vissuto.
Si alzò lentamente dal letto su cui era seduta e dette uno sguardo veloce a quello vicino, vuoto. Ormai non si stupiva neppure più, spesso Cloud non tornava a casa per starsene fuori chissà dove in compagnia del silenzio.
Scuotendo lentamente il capo, si diresse verso le scale, raggiuggendo il piano sottostante a fare compagnia al suo bicchiere, suo amico in quelle serate malinconiche. Con un gesto meccanico, estrasse il piccolo contenitore di vetro dal mobile e lo poggiò sul bancone di legno di ciliegio.
Nuovamente si voltò verso il mobiletto in cerca di qualcosa da mandare giù, insieme ai suoi tormenti. Fece scorrere lo sguardo sulle bottiglie, fin quando non si soffermò su quella del Baileys, quella seria non aveva voglia di liquori dal sapore forte.
Andò a sedersi sullo sgabello foderato di rosso e con un gesto ormai meccanico riempì il bicchiere, buttando successivamente giù tutto il contenuto il un unico sorso. Distorse le labbra, abituandosi pian piano al sapore dell'alcolico che scendendole nello stomaco le aveva provocato un lieve bruciore.
Si sentiva terribilmente schifata da se stessa. Aveva sempre criticato i Turks e la loro stupida abitudine di ubriacarsi ogni sera, non avendo altro modo per ammazzare il tempo e forse, come lei affogare i dispiaceri.
Li aveva giudicati sì, ma adesso si sentiva esattamente come loro, solo che di fatto lei lo faceva per dimenticare o almeno, alleggerire un po' la testa.
Sospirò. Ancora l'alcol non aveva fatto effetto, ancora pensava a Cloud e quel suo stramaledettissimo silenzio.
"Cloud, ti vedo pensieroso."
Nessuna risposta. Nessun gesto.
La ignorava. Ogni volta che si rivolgeva a lui veniva bellamente ignorata. Probabilmente non lo faceva nemmeno con cattiveria, ma non sapeva neppure quanto questo facesse male a Tifa.
Preferiva un pugno nello stomaco piuttosto che il silenzio. Le sarebbe bastato un minimo cenno, mentre lui si limitava al nulla.
"Ti va di parlarne?"
Ancora niente, parole sprecate.
E Tifa sopportava, stringeva i denti ma invano. La ferita che portava dentro di sè andava via via allargandosi e non c'era modo di fermarla. Presto sarebbe esplosa, lo sapeva, era solo questione di tempo e una volta rinfacciato tutto quanto a Cloud si sarebbe sentita ancora peggio.
Non ne valeva la pena quindi, ma in ogni caso era umana e prima della fine sarebbe successo e così avrebbe dato inizio alla vera e propria agonia.
Quando era piccola, ai tempi della famosa promessa a Nibelheim, se qualcuno gli avesse detto che sarebbe andata a finire così gli avrebbe riso in faccia. Aveva sempre dato fiducia a Cloud, lo aveva sempre visto come la figura da seguire, il suo eroe quasi.
Eroe perchè aveva promesso di proteggerla, ma quando mai lo aveva fatto realmente? Dov'era lui quando Loz aveva fatto irruzione nella chiesa? O ancor prima, dov'era quando Don Corneo l'aveva rapita?
Quella promessa non era mai stata mantenuta. E dire che sembrava così sincero. E dire che lei era così stupida.
Con stizza afferrò la bottiglia e riempì nuovamente il bicchiere, ignorando il fatto che gran parte del liquido era finito di fuori, macchiando il legno che a forza di bagnarsi si sarebbe imbarcato.
Guardò il Baileys che ondeggiava dentro al contenitore, sorrise tristemente e bevve, buttando giù anche il groppo alla gola che si stava formando senza che se ne rendesse conto.
"Ti manca, vero?"
Era come parlare con un muro.
Adesso si chiedeva se quel giorno, quella domanda non l'avesse rivolta soprattutto a se stessa. Più un affermazione che una domanda in realtà.
Strinse gli occhi cercando di scacciare quei pensieri che la facevano solo stare peggio, ma erano incontrollabili, non riusciva a mandarli via. Forse Cloud si sentiva allo stesso modo quando pensava ad Aerith, ma quella volta non gli dette peso, ciò che contava in quell'istante era la sua sofferenza. Voleva essere egoista per una volta.
La testa cominciò a girarle lievemente, l'alcol aveva cominciato a fare effetto, scorrendogli nelle vene e sperando le portasse un po' di pace.
Si accasciò sul piano del tavolo, lasciando che i capelli si sparpagliassero su di esso. Si era completamente lasciata adndare, abbandonata a se stessa.
Chiuse gli occhi lentamente e cullata dal silenzio si lasciò andare al sonno, che la colse all'improvviso.
Non si accorse che poco dopo qualcuno era entrato nella stanza, le si era avvicinato e l'aveva presa tra le braccia, portandola in camera e mettendola sotto le coperte con delicatezza.
Non si era resa conto dello sguardo affranto sul volto di quella persona, consapevole di averla ridotta in quello stato.
Cloud sospirò, dandosi dello stupido mentalmente. Odiava farla soffrire, era la cosa che più lo faceva sentire colpevole, avrebbe tanto voluto essere l'ancora di salvezza della ragazza, darle ciò che la rendesse felice ma non poteva.
Bloccato dal passato e anche dal presente. Aveva paura di farla soffrire ancor di più standole accanto, aveva il timore di ferirla dimostrandosi incapace di mostrarle l'affetto che provava per lei.
Era vero che rimpiangeva Aerith, ma i suoi erano sensi di colpa. Aveva condotto quella dolce ragazza alla morte. E adesso, si rese conto che lo stava facendo anche con Tifa, la quale non meritava tanto.
Tutto ciò che toccava finiva col rovinarlo. Le persone che per lui erano importanti a contatto con lui erano infelici.
Amava Tifa, ma il suo amore non era abbastanza forte da poterla rendere felice. Troppo fragile lei per poterlo aiutare a reggere il peso della malinconia che si portava dietro, finendo per soffrire con lui.
Non voleva questo, non l'avrebbe mai indotta a sforzarsi così tanto. A costo di starle lontano, non voleva essere la causa dei suoi mali.
Peccato che lo fosse già, senza volerlo.


Note dell'autrice:
Malinconica, triste. Questa Tifa così straziata e anche Cloud come lei.
Un amore sofferto, dilaniato dal passato e dalla sofferenza.
Come prima CloTi non volevo scrivere qualcosa di così triste in realtà, ma è andata, è stata dettata dal mio stato d'animo. Quest'oggi non mi sento molto allegra, per questo mi è uscita così.
Spero che comunque possiate apprezzare lo sforzo.
Ho voluto sottolineare quello che prova Tifa per Cloud e spiegare, a modo mio cosa pensa lui.
Un po' contorta a dir la verità come storia, ma capitemi, è uscita dalla mia mente.
   
 
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