Film > Re Leone
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Autore: lionelscot    22/09/2015    1 recensioni
« Pensi davvero che io possa diventare re ? Dopo Mohatu, Ahadi, Mufasa, mio padre... E se non fossi in grado ? E se finissi come Scar ? »
« Io sono convinta che sarai un grande re proprio perché hai questi dubbi, perché ti preoccupi, perché non ti ho mai visto nasconderti dalle tue responsabilità e perché ne sono certa. Tu sarai un grande re. »
Salve a tutti e benvenuti alla nuova edizione della mia vecchia fiction TLK: The Missing Prince. Dopo oltre due anni ho deciso di rimettervi mano e di riscriverla, seguendo nuove idee nate per la creazione di una nuova serie di Fiction legate all'universo de "Il Re Leone". Spero vi possiate interessare e vi possiate preparare ad un viaggio nelle Pridelands.
Le altre due versioni le potete trovare ai seguenti indirizzi:
- http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1406967&i=1 (2°)
- http://lionking.forumcommunity.net/?t=50166728 (1°)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kopa, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Vitani
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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         La pioggia della sera precedente aveva lasciato in ricordo sulla savana un velo di umidità quasi respirabile e le gocce rimaste sull’erba rilucevano come perle incastonate su fili verdi. Kiara fu la prima a svegliarsi e con la solita contagiosa allegria si recò a rimirare lo spettacolo della savana che si destava, tenuta sotto stretta osservazione dallo sguardo vigile di Vitani, impassibile nonostante le ore mancate di sonno. Presto l’intero gruppo delle cacciatrici si radunò a raccolta, pronte per una battuta di caccia. Salutati i suoi famigliari e il suo compagno, la principessa si incamminò con le altre verso il fiume che delimitava il confine ovest delle sue terre. In mezzo alla compagnia però, Vitani sentiva il suo istinto pungerla; che fosse ancora il pensiero della sera prima ? No. Era altro, una strana sensazione che le gravava addosso, una sensazione come di pericolo…

         Il sole giunse vicino al suo massimo apice nel cielo quando le cacciatrici giunsero in prossimità della radura ove un branco di gnu pascolava placidamente, ignaro della presenza delle predatrici. Una volta illustrata la strategia da intraprendere, le leonesse si posero nelle loro posizioni, celandosi nell’erba alta, pronte ad iniziare la battuta di caccia ma poco prima che la strategia potesse iniziare, la mandria cominciò a muoversi, come colta da un’improvvisa fobia collettiva. Quell’improvvisa fuga finì per mutarsi in una carica disorganizzata e inarrestabile di corna e zoccoli che travolgeva tutto ciò che si parava lungo il proprio cammino. Ciò costrinse le cacciatrici a disperdersi e ripiegare per scongiurare un possibile massacro. Quando la polvere di quella fuga si fu posata, le leonesse si radunarono ad un punto prestabilito per riorganizzarsi.

            « Stiamo tutte bene ? Ci sono delle ferite ? »

            « No nessuna. »

            « Vorrei sapere cosa è successo. Cosa può averli fatti scappare così ? »

            « Io ho forse una risposta… » affermò Isela indicando alcune orme sul terreno, orme che non facevano presagire nulla di positivo. Il gruppo stava per organizzare l’immediato rientro alla Rupe, quando una Vitani pallida in volto pose un quesito che mise tutte sull’attenti:
         « Dove si trova la principessa Kiara ? »
 
 
         L’improvvisa fuga della mandria l’aveva costretta ad una precipitosa ritirata conclusasi su di uno dei versanti rocciosi del fiume. Quando gli gnu furono passati oltre, un’ansimante principessa constatò di essere di non essere la sola finita isolata. Assieme a lei si trovavano infatti anche Kike e Kahawia. Mentre riprendevano fiato, le tre si misero ad interrogarsi su quanto appena accaduto.

         « Cosa può averli fatti agitare così ? Non penso qualcuno di noi si sia fatto notare così facilmente »

            « Non lo so. Ma la cosa non mi piace. »

            « A chi lo dici... Sembrava quasi che… » la leonessa si ammutolì di colpo assieme alle altre appena udì quei versi, come degli sghignazzi così familiari eppure così rabbrividenti, anticipare quei denti messi in mostra da quello sbeffeggiante ghigno che solo loro potevano avere: le iene.
         Era dai tempi di Scar che non si vedevano gruppi così numerosi nelle Pridelands. Dopo la sua dipartita, esse si erano disperse in micro clan che girovagavano oltre i confini, commettendo occasionarie scorribande all’interno di essi, ma ora sembravano essersi riorganizzate .
         Dall’alto della parete di roccia che le bloccava, una sagoma in controluce fece un cenno col capo, dando il via all’attacco definitivo. Le tre leonesse si trovarono a fronteggiare una lotta impari contro una ventina circa di quelle belve, lotta che divenne ancora più sbilanciata nell’istante in cui Kike fu isolata e sopraffatta, lasciando Kiara e Kahawia da sole . Ma proprio quando la situazione sembrava volgere al peggio, un ruggito ruppe l’aria e un giovane leone fu nella mischia e prima che le iene potessero accennare un minimo di reazione aveva già messo quattro di loro a baciare il suolo. La foga e la freschezza del nuovo arrivato unite alla resistenza delle loro due vittime costrinse le iene restanti a battere in una disonorevole ritirata, nel mentre della quale la sagoma e il giovane leone si osservarono con aria di sfida per un istante che sembrò rallentare il tempo di quello scontro, prima che la figura scomparisse dietro l’altura, lasciando soli i leoni vittoriosi. Quando il movimento fu terminato, Kahawia si avvicinò esausta ma con gli occhi colmi di lacrime verso la sagoma dell’amica caduta, mentre Kiara osservò con estrema attenzione il suo salvatore mentre questi si avvicinava all’acqua per pulirsi dal sangue. Era un giovane maschio, poco più grande di lei, dal manto bruno sfumato sull’arancio scuro che celava vecchie cicatrici e una criniera castano scuro tendente al mogano. Doveva provenire dalle dai deserti oltre i confini delle Pridelans da appariva magro, ma nonostante ciò possente con una struttura muscolare tonica e scattante, da guerriero.

            « Volevo ringraziarti… Se non fosse stato per il tuo intervento, probabilmente ora noi… »

            « Non devi ringraziarmi. Ho fatto solo quello che era giusto fare. » la fermò il giovane, inchiodandola con lo sguardo al punto dove le si era avvicinata per ringraziarlo. Nonostante quella selvaggia criniera celasse il reale colore degl’occhi, la forza del suo sguardo era percepibile anche a quella distanza ma Kiara, nonostante una certa inquietudine, non si sentiva affatto impaurita, anzi. Era come se quella figura la facesse sentire protetta, come se stesse di fronte a qualcuno di familiare… Prima che potesse chiederglielo lei stessa la voce di un altro leone le rivelò il nome del suo salvatore: Wigo.
   
 
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