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Autore: bacinaru    11/02/2009    6 recensioni
Merlin alzò il volto e fissò i propri occhi nei suoi per un'infinità di tempo. Il silenzio calò prepotente tra loro, ma i loro sguardi non vacillarono un'istante. Quel silenzio intriso di parole mai dette preoccupava Arthur, lo intimoriva. Cosa stava accadendo al suo valletto?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo addio





Merlin strinse le dita attorno al metallo freddo del calice fino a farle sbiancare, aveva paura che se avesse allentato la presa quell'unica speranza ancora viva nel suo cuor si sarebbe spenta senza esitazione e lui non poteva permetterlo. La guardò deciso negli occhi, Nimuehn sorrise, come se un gioco del genere fosse uno dei suoi hobby preferiti. Un sorriso che tempo prima gli aveva quasi portato via la vita e che in quel momento era lì a finire un lavoro incompiuto, con la sola differenza che ora lui sapeva ed era lui a volerlo. La giovane maga pronunciò parole di cui Merlino conosceva perfettamente la provenienza, parole che al contatto con l'udito parevano fredde e crudeli, proprio come le piccole gocce che poco dopo cominciarono a sbattere sulle loro teste e sul fondo ora non più vuoto del calice. A Merlin pareva di poter vedere ogni singola goccia che con estrema leggerezza andava a riempire quella fioca speranza e il cuore batteva forte, forte come non mai, aveva paura, ma non abbastanza da opprime quell'altro sentimento che gli stava confondendo la vista, fossero lacrime o pioggia non lo sapeva.
La pioggia terminò improvvisa proprio come era iniziata, Nimuehn prese gioiosa il calice, versò il suo contenuto in una piccola fiala dalla strana forma e lo consegnò a Merlin. Il giovane mago allungò una mano per prendere l'oggetto che gli veniva offerto, ma prima che potesse ritrarre il braccio questo fu afferrato dalla mano sottile della donna.
-Spero che ti piaccia
Merlin non rispose, in quel momento avrebbe tanto desiderato ferirla, farle provare in qualche modo tutto il dolore che lo sconvolgeva, ma non disse niente, non alzò un dito e si limitò a fissarla col suo sguardo color rugiada, come se quegli occhi così ingenui potessero incenerirla. Non aveva mai provato un odio così profondo, mai, ma questo era solo una maschera per nascondere il profondo dolore che rischiava di sopraffarlo.
Merlin portò la fiala nella tasca e, ancora bagnato dalla testa ai piedi, si allontanò in direzione del suo destino, un destino che in realtà aveva immaginato diverso, ma che aveva sempre saputo.



Camminava avanti e dietro per la breve distanza che separava le pareti opposte della stanza, si mordeva nervosamente il pollice della mano destra, i capelli, ancora un pò bagnati, gli si erano appiccicati sulla fronte e nei suoi occhi non si poteva che leggere preoccupazione. Quando il cigolio della porta gli annunciò il ritorno di Gaius si fermò di colpo sul posto, rigido come non mai e una domanda impressa in viso.
Gaius entrò e con gesti che al giovane mago parvero durare un'eternità si chiuse la porta alle spalle a vi si appoggiò ad essa con la schiena. Guardò bene il ragazzo, come se avesse timore di vederlo per un'ultima volta e poi parlò con voce tutt'altro che felice
-Il principe è vivo
La gioia esplose come un tornado nel cuore di Merlin e tutti i sentimenti che fino ad ora lo avevano oppresso si dissolsero come nulla. Portò entrambe le mani alla testa, per la contentezza si voltò di spalle e per qualche secondo non si mosse, incapace di fare altro se non pensare che Arthur era vivo, che il suo principe era vivo.
Poi incontrò gli occhi del suo mentore e tutto gli ricrollò addosso. Ma di cosa si preoccupava? Arthur era vivo ed era questo che gli importava veramente. Senza dire una parola oltrepassò Gaius e uscì fuori, diretto ad una meta già prestabilita. Avrebbe voluto sorridere, ma per quanto fosse felice non ci riusciva, la paura era tornata più forte e la preoccupazione di perdere l'unica persona che fosse riuscita a penetrargli dentro fino all'anima non c'era più a proteggerlo.
In quel momento, però, voleva solo essere sicuro che tutto fosse vero, voleva solo poter rivedere il suo volto, i suoi occhi e gli bastava anche qualche sua frecciatina, gli avrebbe fatto piacere qualsiasi cosa, bastava che lui stesse bene.
Entrò nella stanza senza bussare e per un attimo temette di ricevere una brutta punizione da Uther, ma il re non c'era, c'era solo Arthur che un pò confuso lo guardava in malo modo, costretto lì a letto con una debolezza che Merlin sapeva che odiava non poco.
-Merlin, sei un idiota, si bussa prima di entrare
-Perdonatemi, sire
Fu allora che sorrise, incondizionalmente, e per un momento gli parve che tutto fosse tornato come un tempo, come quando era costretto a sottostare agli ordini assurdi di quello stupido asino reale. Si chiuse la porta alle spalle e con incertezza si avvicinò al letto, prese una sedia e sedette accanto al principe. Arthur osservò sempre più confuso i suoi movimenti, cosa stesse facendo non riusciva a capirlo. Ma era felice di vederlo, anche se la sua presenza l'aveva sentita sempre addosso, non lo aveva lasciato mai solo, era stata una piccola speranza in quel sonno senza sogni e l'aveva aiutato a non arrendersi, solo per poterlo vedere di nuovo sorridere, per poter assistere a quel sorriso ingenuo che tanto riusciva a catturarlo. Qualcosa di strano però c'era su quel viso, lo poteva avvertire e un forte senso di agitazione cominciò a percorrergli come una potente scossa elettrica ogni piccola fibra del suo corpo.
-Sembra che tu mi deva dare delle brutte notizie...
Merlin alzò il volto e fissò i propri occhi nei suoi per un'infinità di tempo. Il silenzio calò prepotente tra loro, ma i loro sguardi non vacillarono un'istante. Quel silenzio intriso di parole mai dette preoccupava Arthur, lo intimoriva. Cosa stava accadendo al suo valletto?
-Merlin...?
Il giovane mago si riscosse da quel richiamo sussurrato e chinò il capo
-Dovete dormire, sire
-Io non voglio...
Rispose Arthur con voce accigliata.
Merlin, col capo chino, sussurrò strane parole e un dolce tepore scese sulle palpebre appesantite del principe. Era giunto il momento, anche lui aveva sonno, tanto sonno, ma non voleva addormentarsi.
Arthur tentò con tutte le forze di non cedere al sonno e cercava aiuto in Merlin, un aiuto che non arrivò.
Merlin poggiò la testa sul materasso
Arthur abbandonò la sua nel cuscino
Nello stesso istante i loro occhi si chiusero, chi per poco e chi per sempre
Nello stesso istante una mano cercò l'altra, dita intrecciate in un accordo silenzioso che non aveva bisogno di parole





-Merlin? Merlin!
Una consapevolezza
Un solo grido
una perdita
parole taciute a lungo
un pianto silenzioso
un segreto svelato
la coronazione
un destino compiuto





Angolo dell'autrice


Allora, lo so, è triste, non augurerò mai che accada per davvero, perchè ora piango da sola ç___ç
Non è molto sostanziale, ma a quest'ora non riesco a fermarmi di più sui particolari, magari un giorno la miglioro, bho. Non so che altro dire, ringrazio chi legge, chi commenta e chi la mette tra i preferiti

Alla prossima   baci^^
        
  
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