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Autore: Tallis    11/02/2009    3 recensioni
Riflessioni in pseudoversi sulla chiusura di un'epoca, e gli albori di un'altra.
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Resurrezione

 

 

 

Resurrezione

Il mio cuore è un aratro che fruga il terreno

La mia anima è fumo degli olii della fabbrica

Il mio corpo un kitsch realsocialista

ma il principio, ignaro, durava.

 

Il mio dio è la Ragione

 l'umanità un delirio d'uffici

il sistema, una macchina pesante

ma il pensiero, disonesto, volava.

 

Il mio mondo è nascosto dal ferro

la mia vita tutelata dal piombo

i segreti anneriti di carbone

ma l'idea, tenace, splendeva.

 

Morì l'idea, schiacciata dai mattoni

venne libertà, e con lei i cartelloni

la terra, più povera, ancora respira

nessuno a sorvegliare il bosco addormentato.

 

Svegliati, fratello, prima della fine

fai la tua mente più svelta d'ogni trappola

la storia, crudele, ci priva di un padre:

Noi dobbiamo essere i genitori. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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