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Autore: just__hope__    24/09/2015    1 recensioni
Lee Eun Bi è una dei migliori Agenti dell'organizzazione criminale più influente del mondo, chiamata "Agentia".
L'Agentia si occupa di mantenere l'equilibrio della bilancia delle classi sociali, eliminando le eccedenze ...
Kyungsoo è un ragazzo che, ormai arreso alla morte di tutti i suoi familiari, decide di seguire dei ragazzi all'interno del quartier generale dell'Agentia. Qualche anno dopo verrà inserito nel team operativo di Eunbi, e inizieranno a lavorare sulle loro prime missioni per poi giungere alla missione più importante per l'Agentia. Durante la missione, vecchie ferite di Eunbi si riapriranno rendendola totalmente incapace di riflettere, e Kyungsoo diventerà la sua unica luce ...
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: D.O., D.O., Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando, Senza Più Un Nido, Voli Verso Le Nuvole Scure

 
“Sto pensando di lasciare”, queste furono le ultime parole che sentii dire dal mio ex collega e amico Tao fra una risata e l’altra. Era solito prendere il caffè con me e gli altri colleghi durante la pausa, era operativo da più di 3 anni eppure era sempre stato insicuro riguardo al suo lavoro, sognava una famiglia, una casa, sognava di riabbracciare i genitori, voleva dare una svolta alla sua vita tumultuosa, e liberarsi del forte peso che affliggeva tutti noi … per questo il giorno stesso, senza avvisare nessuno, sparì. Sospettai che avesse lasciato, così tentai di fare un giro di telefonate criptate per contattarlo, ma niente.
Lo trovarono in fondo al letto del piccolo torrente a nord di Seoul, probabilmente stava tornando a Namsan un’ultima volta, Tao amava quel posto …
Non ci fu rilasciato alcun dettaglio sulla sua morte, anzi, archiviarono il caso come suicidio causato da una vita difficile.
E non potevo fare nient’altro se non rimanere in piedi, assorta in questi pensieri davanti alla sua tomba, ormai lì da 3 anni, dal giorno della sua presunta morte … avrei potuto dirglielo prima che se avesse lasciato sarebbe potuto morire …
Nessuno dei colleghi si era presentato, pensai che avessero avuto paura, anche io avevo paura, ma sapevo che loro non mi avrebbero toccata neppure con un dito, sono il miglior agente che il presidente abbia mai avuto … nonostante questo, quel pensiero mi aveva sfiorata molte volte, quella di lasciare l’Agentia.
 
Agentia  è un’organizzazione fondata sull’ideale comune dell’equilibrio sociale del mondo. La sua unica attività è quella di pareggiare le classi sociali come in un bilancia, purtroppo in continuo sconvolgimento.
Esso ha espanso le sue radici in tutto il mondo, dal’America alla Russia assieme a tutta la fascia asiatica e il nord Europa, questo la rende la più estesa rete segreta criminale al mondo, protetta comunque dallo stesso Stato.
Come si entra nel’Agentia? Di solito viene trattata come una leggenda metropolitana, ma quei pochi che la prendono sul serio riescono a spingersi oltre. Ogni nazione ha il suo quartier generale, quello coreano si trova nei vecchi scavi della linea 3 della metropolitana, lavori lasciati a metà da quasi 9 anni, non molto difficile da raggiungere. Viene posto un questionario riguardo alla ragioni della scelta, a possibili problemi di vario genere e alle competenze già possedute. Viene chiesta la segretezza assoluta e anche se non viene scritto, la garanzia è la vita. E dal momento della firma, entro 24 ore viene trasmessa la notizia della propria morte, così che il mondo dimentichi, disconosca. Per garantire la sicurezza della notizia, si viene trattenuti al quartier generale per un minimo di 3 anni, senza avere mai contatti con l’esterno.
Dopo un periodo di allenamento variabile da 2 a 4 anni, specializzato in arti marziali, difesa personale, padronanza delle armi e boxe, si diventa operativi.
Solitamente l’Agentia opera attraverso team da 2 a 4 membri per ogni missione, e dispone di ogni permesso per mezzi di trasporto, biglietti aerei e ferroviari prenotabili sul momento, ultimi modelli di automobili veloci (alcune non ancora sul mercato), una stiva sotterrane piena di armi di ogni tipo, strumenti di spionaggio ad alta tecnologia, e ultimo ma non meno importante, passaporto personalizzato e porto d’armi, in modo da viaggiare liberamente senza che il nostro lavoro venga intralciato.
Come si esce dall’Agentia? Non esiste una risposta a questa domanda, forse non esiste un modo per uscirne illesi, l’Agentia è una strada senza ritorno …
 
Quel giorno dopo il funerale fui convocata nell’ufficio del presidente Kim Myungsoo. Attraversai a passi veloci e nervosi il corridoio dorato che portava al suo ufficio.
Passai il tesserino sotto allo scanner, avvicinai l’occhio allo scanner retinico: riconosciuta, Agente Lee Eun Bi, permesso accordato. La porta si aprì nel grande ufficio sfarzoso dall’aspetto di una villa medicea. A regnare erano i bellissimi affreschi settecenteschi, un soffitto dorato, altissimo a cassettoni, e degli enormi specchi nei lati sinistro e destro della stanza.
Mi sedetti comodamente sul divano in seta rossa e aspettai che il presidente parlasse:
-Ho saputo del povero Agente Huang, sono davvero addolorato- disse versando del tè in due tazzine in ceramica bianca.
-Non sono dell’umore adatto per parlarne- dissi io guardandolo con disappunto.
-Sei andata alla sua tomba, vero?- chiese lui porgendomi la tazza.
-Sente ancora il bisogno di farmi seguire?-
-Diciamo che sapevo che ci saresti andata, nonostante sia vuota.- disse lui accennando un sorrisetto maligno, che a sua volta faceva stringere i suoi occhi in una smorfia di perfidia pura …
-Certo, era mio amico, non meritava tutto questo- lui poggiò bruscamente la tazza voltandosi nuovamente verso di me.
-No, certo, meritava la libertà così che i nostri segreti potessero essere a rischio. Agente Lee, con tutto quello che ha commesso quel ragazzo, se non lo avessimo fatto noi lo avrebbe fatto il senso di colpa … dici di essere sua amica, avresti dovuto pensare il meglio per lui- sentii le lacrime in procinto di scendere, ma decisi di fermarle come ormai facevo sempre.
-Di cosa voleva parlarmi?- chiesi direttamente. Lui prese posto dietro alla sua scrivania in legno:
-Sembra che in questi giorni un gruppo di ragazzi frequenti assiduamente il nostro binario … vorrei che andassi ad indagare, basterà che ti metta comoda nel tuo nido e ascolti cosa dicono- mi alzai appena sentite le ultime parole.
-Accetto la missione- dissi io andando verso la porta.
-Strano … perchè il messaggio non si sta autodistruggendo?- lui rise e mi aprì la porta con il telecomando. Chiusi la porta, mi presi per un attimo la testa fra le mani, cercando di togliere Tao dalla testa, almeno per quel momento. Alzai di nuovo la testa ed incalzai il passo fuori dal corridoio dorato, che sfociava in una grande hall moderna il cui colore predominante era il grigio chiaro. Attraversai il salone salutando un paio di persone alla reception, aprii la porta che conduceva al canale buio della metropolitana usando il tesserino. Corsi nel lungo tunnel buio e prima di sbucare alla luce sul binario, guardai con attenzione a destra e a sinistra. Salii sulla piattaforma e tramite delle scalette salii nel mio nido.
Quello che il presidente definiva “il mio nido” era una curvatura creata da dei tubi molto resistenti e molto alti, all’interno non vi scorreva niente essendo chiusa la linea 3, e lì usavo stendermi o sedermi a leggere. Da lì avevo la completa visuale sulla piattaforma, sul binario e su parte del tunnel che portava al quartier generale.
Non feci in tempo a prendere in mano il mio smartphone che sentii delle voci. Poco dopo entrarono nella mia visuale, 4 ragazzi che non sembravano affatto curiosi, o stupiti o spaventati, erano già stati al binario 3. Mi mossi a tirare fuori dal marsupio le lenti che servivano all’identificazione. Ne misi una all’occhio destro per fare prima, chiusi il sinistro e li osservai.
Lo scanner rilevò esattamente nome, luogo di residenza, stato civile e penale ed età. Ragazzi sulla ventina più o meno.
Dopo averli osservati perlustrare la piattaforma e chiacchierare allegramente seduti sul bordo, li sentii incominciare un discorso piuttosto serio.
-Quindi si nasconde qua la famosa setta di criminali?- chiese uno.
-Esatto! Dicono che loro possono sentirti, se capiranno che sei convinto ad unirti a loro lo faranno- spiegò un altro.
“E quanti di voi vorrebbero sinceramente dire addio alla propria spensierata vita, per scegliere di sparire? … “  pensai io guardandoli.
-Ragazzi, promettiamo, domani chi sarà realmente interessato, venga qui alle 3, non mi arrabbierò con voi, promesso- questo dissero, poi se ne andarono.
In quel momento potei liberamente chiamare il presidente.
-Potrebbero tornare domani, con l’intenzione di fare la nostra conoscenza, presidente Kim- dissi io scendendo dai tubi.
-Benissimo, sai cosa fare- disse lui, ma non volevo assolutamente che mi affidasse il compito di occuparmi di loro.
-Presidente, credo di essere ormai cresciuta per occuparmi dei novellini … -
-Preferisci forse girarti i pollici nel tuo nido? Non ti darò alcuna missione in questi giorni- rispose prontamente lui, così mi vidi costretta ad accettare l’incarico, per quanto mi seccasse.
 
Rientrai nel quartier generale dove trovai una certa aria di festeggiamento. Raggiunsi la macchinetta del caffè chiedendo cosa stava succedendo ad uno dei miei colleghi:
-Suho, che diavolo c’è da urlare?-
-Dovresti fare gli auguri all’agente Park, oggi sono ben 7 anni della sua morte- rise lui, festeggiare gli anni della “morte” è una tradizione tra noi colleghi stretti, simboleggiava la presunta morte, quindi l’ufficiale unione all’Agentia.
-Spero che mi offriate il pranzo allora!- esclamò contento l’Agente Park.
Così, io, lui, Suho e altri, che eravamo i colleghi più anziani, uscimmo senza problemi a mangiare in un ristorante. Talvolta, per divertimento passavamo davanti alle nostre stesse tombe. Suho si vantava ogni volta di come la sua fosse sfarzosa e piena di fiori, e ogni volta che poteva andava a cambiare l’acqua ad ogni singolo vaso.
A volte anche il suo comportamento mi faceva venire le lacrime agli occhi. L’ultima volta che visitò la sua stessa tomba, capitò nello stesso momento in cui venne sua madre. Trattenendo le lacrime, le disse di essere un amico delle medie, conosciuto per la loro somiglianza spaventosa.
 
Sapevo bene che nessuno sarebbe mai venuto a vedere la mia tomba, soltanto io, ma questo mi rasserenava, mai vorrei dover nascondermi davanti ad un mio parente stretto che mi crede morta …
La maggior parte di noi aveva pochi parenti rimasti, se non nessuno, ma Suho, lui era l’unico ad avere la famiglia ancora in vita, non aveva mai avuto problemi, aveva solo scelto di cambiare vita.
Mi chiesi se quei ragazzi che vidi in metropolitana fossero stati consapevoli di cosa stavano abbandonando, una probabile famiglia, amici, una vita normale e felice … avrei tanto voluto scendere da quei pali e dire loro di non farlo, di ripensarci … ma purtroppo il lavoro era la mia vita, e la mia vita era il mio lavoro, trasgressione avrebbe voluto dire rinunciare alla mia vita.


NOTE DELL'AUTRICE
Come sicuramente tutti voi avrete notato dall'impronta della storia e della trama, la storia sa molto di Mission Impossible, il segreto è che ho fato una maratona di tutti i film in questi giorni, e ho pensato potesse essere una buona ispirazione, spero che vi piaccia :3
Nel corso della storia riuscirò a far apparire tutti i nostri 12 ragazzi, anche se alcuni saranno solo comparse.
NOTA SU TAO: povero Tao, mi spiace in anticipo per averlo fatto morire, ma la sua presenza nella storia è a scupo commemorativo, potrebbe anche farvi commuovere ;)
NOTA SULL'AGENTE PARK: Data la sua scarsa utilità nella storia e, ve lo dico comodamente, che dovrà morire, ho preferito che non fosse nessun membro della band, spero che anche voi appoggiate la mia idea :')
NOTA SUL PRESIDENTE KIM: Vi sarete chiesti che diavolo ci fa L degli Infinite nella storia ... essendo la storia partorita da un sogno, non sono riuscita proprio a sostituire quella cara diva di L, pardon :')
Spero comunque con tutto il cuore che vi piaccia ... <3 aggiungerò capitoli in massimo 2 giorni per colpa dello studio -.-

Just__Hope__


 
   
 
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