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Autore: Hunter Winchester 33    26/09/2015    1 recensioni
Un amore incondizionato supera ogni cosa, Dean lo sapeva bene, ed era per questo che voleva salvare Sam, voleva farlo ad ogni costo. Non sapeva bene cosa avrebbe dovuto affrontare, ma voleva farlo con Sam. Questa storia e piena di colpi di scena inaspettati, leggete e scoprirete e se potete lasciate una recensione,mi farebbe piacere pensare cosa pensate.❤
*Dal Capitolo*
"Dean, noi sappiamo che lì fuori ci sono cose orribili, ma in due il buio fa meno paura."
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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Capitolo 13- Back in Black

"Back in black

I hit the sack

I've been too long I'm glad to be back

Yes I'm, let loose

From the noose

That's kept me hanging about

I keep looking at the sky

'Cause it's gettin' me high

Forget the herse 'cause I'll never die

I got nine lives

Cat's eyes

Usin' every one of them and running wild."



 

"Tornato in nero

Me ne vado a dormire

Sono stato via troppo tempo, sono felice di essere tornato

Si, sono stato liberato

Dalla forca

Che mi faceva penzolare

Ho guardato il cielo

Perché questo mi fa star bene

Dimentico il carro funebre perché io non morirò mai

Ho nove vite

Gli occhi di un gatto

Abusando di tutti loro e correndo selvaggiamente."
Back in Black -AC/DC



Non poteva essere reale, non doveva essere reale, pensò Dean.
"Kevin, oh senti cucciolo, non è il momento esatto per scherzare." disse Dean.
"Dean sono un profeta e credo di sapere come comportarmi in queste situazioni, non ti avrei proposto questo metodo se non fosse stato l'unico, io ti voglio bene." disse Kevin.
Stava per calare la notte, smise di piovere, Dean si fermò un attimo ad osservare il rifugio di Kevin, diavolo quel ragazzo aveva cambiato la sua vita per essere un profeta.
Non viveva più in una casa normale, dormiva al massimo due ore al giorno, le sue finestre erano piene di strani simboli per essere protetto dagli scagnozzi di Crowley, il re dell'inferno.
Kevin non era più un ragazzo normale, la sua ragazza era stata uccisa e lui non poteva vedere la sua mamma per ragioni di sicurezza.
Era una bella merda, era difficile da sopportare per Kevin, ma Dean avrebbe aiutato il suo amico.
"Va bene, senti Kevin, io non potrò andare da solo, prima di preparare tutto dovrei chiamare un paio di amici disposti ad aiutarmi."disse Dean leggermente preoccupato per come sarebbe andata a finire.
"D'accordo, io inizio a preparare tutto il necessario per il rito." disse Kevin avviandosi in salotto. Dean uscì dalla porta del rifugio di Kevin e chiamò Jo. 
Dopo due squilli sentì la sua bellissima voce.
"Ehi, pare che qualcuno qui sia pronto." disse Jo.
"Ciao amore, ho parlato con Kevin, la procedura è terribile e anche molto dolorosa, Jo non devi farlo per forza." disse Dean.
"Oh ma io voglio farlo Dean, io voglio aiutarti, mandami le coordinate, fra due ore saremo da te." disse Jo.
"Saremo?" disse Dean con un tono abbastanza interrogativo.
"Pensi che non mi sia organizzata?sono qui con un mucchio di cacciatori pronti a  tagliare le ali a quegli stupidi angeli e anche fare a pezzi qualche demone, se sarà necessario." disse Jo chiudendo la comunicazione.
Dio come l'amava, pensò Dean. 
"Deeaann." esclamò Kevin dall'uscio della porta di casa.
"Arrivo, fra due ore inizieremo, nel frattempo spiegami esattamente a cosa andremo in contro." disse Dean.
Kevin si bloccò di soprassalto, qualcosa non quadrava, era strano che gli angeli non fossero intervenuti, lui era con un Winchester. Molto strano pensò, ma decise di non dire nulla a Dean.
"Kevin che succede? Qualcosa non va? Sono a conoscenza di quanto tu stia rischiando, se vuoi tirarti indietro puoi farlo benissimo, stai facendo già molto." disse Dean.
"No Dean, non pensarci minimamente." disse Kevin, "Allora che la situazione non è semplice lo sai già, quindi è inutile farti preoccupare ancora di più, il rito dura circa quindici minuti e come ti ho già sussurrato precedentemente in questi minuti tu e i tuoi amici dovrete...morire." aggiunse il profeta.
"Kevin, cosa intendi per morire? Se noi moriamo come farà Sam a tornare umano?" disse Dean.
 "Dean si tratta di una morte temporanea, praticamente ho preparato una pozione incandescente a base di una sostanza che blocca per dieci minuti le vostre funzioni vitali, lo so che il tempo è poco ma sono sicuro che vincerete." disse Kevin mantenendo un tono sicuro.
Nel frattempo Dean vide dalla finestra del rifugio di Kevin delle luci, o meglio dei fanali, si affacciò e vide tre macchine cariche di cacciatori e armi, Jo era arrivata.
"Puntualissima baby." disse Dean rivolgendosi a Jo.
Jo non gli rispose, corse semplicemente verso di lui e lo baciò sotto gli occhi increduli degli altri cacciatori.
"Bene, diamo inizio alla festa." disse Jo.
I cacciatori entrarono nel rifugio di Kevin, Dean si mise a capo della fila per guidarli e appena arrivati ebbero un attimo di esitazione.
"Che diavolo è tutta questa roba Dean?" disse Rufus.
"Nulla, qualche pozione, un talismano e...un coltello per mandarci in paradiso." disse Dean cercando di sdrammatizzare.
"Co...me?" esordì Rufus.
"Noi dovremo morire? Jo non è stata molto dettagliata con me.
D'accordo, se dovrò morire per spaccare il culo a quegli angeli diamoci da fare." disse Rufus.
Dean non rispose, guardò Jo, il suo amore, guardò tutti i cacciatori presenti nella camera, erano lì ben quindici cacciatori armati fino all'osso e con la rabbia nelle vene, avevano paura non potevano negarlo, nei loro volti Dean poteva notare la  voglia di rendersi utili e di sacrificarsi se fosse stato necessario a salvare uno di loro, in questo caso Sammy.
"Ragazzi, non posso che essere grato per la vostra collaborazione, davvero, siete grandi." disse Dean rivolgendosi ai cacciatori. 
I cacciatori, lo guardarono senza rispondere, ma accennarono un sorriso, come per dire "Non ti preoccupare, noi ci saremo." e Dean non poteva che rispodere con un occhiolino.
Kevin stava iniziando il rito, il primo fu Dean, Kevin lo fece stendere sul tappeto e gli fece chiudere gli occhi,
"Cacciatore rilassati, non sentirai nulla." disse Kevin.
 "Cucciolo dai, mandami in paradiso." rispose Dean.
. Con un gesto veloce Kevin infilzò il petto di Dean, Dean fece un respiro affannato e chiuse gli occhi, sentì tutti i suoi muscoli abbandonarsi alla morte "temporanea".
La prossima fu Jo, "Dai Kevin, fai in fretta, non vorrei che il mio ragazzo trovi qualche ragazza-angelo sexy lassù.", disse la bionda.

"Tranquilla, cercherò di essere il più delicato possibile Jo." rispose Kevin.
dopo queste parole Jo lanciò un urlo, "Non sei stato delicato cucciolotto." disse Jo con un filo di voce, dopodichè perse i sensi. 
Il rito andò avanti veloce, i prossimi furono Rufus e Bobby, quest'ultimo dopo aver ricevuto la coltellata in pieno petto disse, senza mai perdere il suo senso dell'umorismo,
 "Dean, fottuto idiota, per te adesso mi tocca andare in paradiso." e perse i sensi. 
Kevin finì il rito dopo circa sette minuti, aveva adagiato i cacciatori sul suo tappeto, tutti vicini, uniti e più forti di qualsiasi male.
Questo è davvero coraggio pensò Kevin, morire anche se temporaneamente per un amico non visto da anni è qualcosa di lodevole, Kevin desiderava anche un minimo del loro coraggio, invece no, lui aveva paura di tutto, era disponibile e sempre pronto per aiutare i suoi amici, ma gli mancava quel "Guscio di roccia." necessario per combattere l'oscurità. 

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Nel frattempo, in paradiso...
"Diavolo idiota, bellissimo viaggio, ma sai spero che quest'hotel offra anche un ottimo letto fatto di nuvole, ho bisogno di stiracchiarmi un pochetto." disse Bobby rivolgendosi a Dean.

"Bobby, non ti riconoscerei se non fosse per il tuo sano umorismo." rispose Dean.

Il paradiso non era per niente come era descritto in ogni libro di religione con un pavimento fatto di nuvole,casette di marzapane e altre stronzate simili.
 Era molto simile ad una città, naturalmente era perfetta, non vi era spazzatura nelle strade, il sole splendeva alto e rigoroso e in cielo regnavano delle bellissime nuvole di un color celeste chiaro.
Gli occhi di Castiel, pensò Dean.
Dean ricordava quando Castiel gli parlava di come curasse Sam, lo fissava con quegli occhi color del mare, così rassicuranti, si fidava talmente tanto di Castiel, Cas non poteva stare dalla parte dei cattivi, non era in lui.
Ed eccoli lì, un orda di cacciatori pronti a tutto, la guerra stava per iniziare.
 
 
   
 
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