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Autore: Fogli    27/09/2015    7 recensioni
Sono passati due anni, tutto è andato per il meglio, Conan è ridiventato Shinichi e l'organizzazione è stata sconfitta.
Ma cosa ne sarà stato di Shiho?
Il detective liceale non la considererà più, visto che ora ha l'affetto di Ran?
Tratto dal testo:
Con il tempo imparò a sopportarmi, trattandomi sempre più amichevolmente, e io piano piano mi rivelai a lui aprendo il mio cuore e abbassando le difese.
Lui mi aiutò, mi salvò più volte, mi fece sentire speciale come nessuno aveva fatto prima.
Quando ero con lui mi sentivo felice, stavo bene.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il legame che non si spezzerà mai

Una promessa. Era una stupida, squallida promessa che ti legava a me.
Mi avevi detto che mi avresti protetta, e così è stato.
E io per te ho passato nottate insonni per cercare di trovare un antidoto all’ apotoxina, e ci sono riuscita.
O forse dovrei dire che ci siamo riusciti insieme.
Anche se ci abbiamo messo due lunghi anni.
A dirla tutta i due migliori anni che io abbia mai vissuto.
Finalmente mi sentivo libera, avevo degli amici, avevo una vita.
Persone che prima mi avrebbero guardato con disprezzo ora ridevano e scherzavano con me.
Per esempio, avevo come amico un signore di nome Agasa, che mi aveva protetto e salvata nel momento del bisogno.
Io mi prendevo cura di lui, e lui faceva altrettanto. Credo che in fondo in fondo mi considerasse come una figlia.
E io gli volevo bene come un padre.
Ma questo, forse, è determinato dal fatto che sono stata privata troppo presto della figura paterna.
Avevo anche la fiducia di alcuni ragazzini. Ayumi, Genta e Mitsuhiko.
Quest’ ultimo addirittura aveva una cotta per me. E nessuno prima d’ora mi aveva degnato di tale attenzione.
Forse Gin, ma non credo che la sua fosse una cosa pura e casta come una cottarella, ecco.
Ma quello fa parte del mio passato. Il passato che non voglio assolutamente ricordare.
Ho infatti deciso di cancellare completamente quel periodo della mia vita dove tutto intorno a me era nero e l’unico sprazzo di luce era Akemi.
Solo lei, in tutto quel caos, merita di essere ricordata.
Ad ogni modo, con Ayumi imparai il significato dell' amicizia, quella vera e genuina, quella che solo un bambino può regalarti.
Le sono profondamente grata per questo.
Poi c’era …lui.
Un tale di nome Shinichi Kudo che Gin doveva avere ucciso, un tale la cui villa doveva essere controllata da me.
Al primo impatto, mi faceva quasi pena. Un giovane liceale, mio coetaneo, la cui vita stroncata nel fiore degli anni per non avere seguito la prima regola, la stessa che io avevo imparato appena entrata nell’organizzazione: “Non curiosare. L’ignoranza rende salvi”.
In realtà guardavo quel nome con freddezza, erano troppi i cadaveri che avevo visto per impressionarmi.
Vivevo come in un sogno. E l’uccidere era abitudinale.
Non che io mi divertissi; ma il destino aveva scelto per me tale sorte, e io non potevo fare altro che accettare.
Accettare, ubbidire, lavorare.
Questo è il riassunto della mia adolescenza. Sempre se si possa chiamare così.
Anche solo pensare che per alcune ragazze il massimo problema in quel periodo era scegliere quale vestito mettersi mi fa provare una certa avversione.
Ma in fondo si sa, l’essenziale è invisibile agli occhi.
Quando scappai dall’organizzazione, quando lui mi conobbe mi trattò come una criminale della peggior specie. Ma, d’altra parte, c’ero abituata.
Con il tempo imparò a sopportarmi, trattandomi sempre più amichevolmente, e io piano piano mi rivelai a lui aprendo il mio cuore e abbassando le difese.
Lui mi aiutò, mi salvò più volte, mi fece sentire speciale come nessuno aveva fatto prima.
Quando ero con lui mi sentivo felice, stavo bene.
Ma lui amava la ragazza dell’agenzia investigativa, io ero soltanto una specie di compagna di sventura.
Ma, non so neanche io perché, mi aspettavo qualcosa nei miei confronti.
Almeno un piccolo gesto di affetto.
 
Illusa.
 
I mesi passarono, io progettai antidoti sempre più funzionali e lui scoprì piano piano altre informazioni sull’organizzazione.
Arrivò il giorno che questa venne sconfitta.
Anche se è più corretto dire che scomparì dalla circolazione, lasciando dietro di lei solamente tristi ricordi e vite spezzate.
Non credo che una cosa grande come l’organizzazione possa mai smettere di esistere.
O almeno, non in pochi mesi.
Dopo qualche giorno anch’io finii il mio lavoro.
Presentai una pillola bianca e rossa come la precedente, che ci avrebbe restituito le nostre vite.
Cosa che, al contrario del mio compare, non mi rendeva così esaltata.
Non avevo niente nella mia vita da adulta, nessun amico, nessun parente… ero solamente una ragazza che ha dovuto maturare e crescere troppo in fretta.
Ma nonostante il rimanere bambina fosse allettante, qualcosa mi diceva che sarebbe stato meglio per me ingerire l’antidoto;
Ai Haibara era il sogno della vita perfetta che avevo vissuto per due anni, Shiho Miyano la dura e cruda realtà.
E una scienziata vive nel reale, non nella fantasia.
Tutti avrebbero ripreso le loro vite, anche Conan.
Mi avrebbe abbandonata per la sua Ran, in fondo i patti erano stati attuati ormai da un pezzo, e non c’era più nulla ormai che lo legava a me.
 
Allora perché stai soffrendo così tanto, eh Shiho?
 
Ora sono lì, davanti all’agenzia investigativa, Shinichi aveva bussato poco prima, e quasi all’istante Ran gli era saltata al collo piangendo.
Lo aveva rimproverato, gli aveva chiesto se sarebbe rimasto e lui gli aveva risposto con un bacio.
Soffice come una carezza per lei, ma come una lama rovente per me.
C’era voluto qualche minuto per dimenticarmi.
Per annullare anni di fiducia e aiuto reciproco.
Ma del resto cosa pretendo?
 Io sono uno squalo, non posso fare niente contro un delfino.
Un delfino più carino e bello, più tenace, più spensierato di me.
Un delfino amato da tutti.
Un delfino il cui cuore è puro e indomito, che non ha dovuto scontrarsi con la cruda realtà troppo presto.
Lo squalo non ha possibilità.
 
«Shinichi…» La ragazza dell’agenzia ha finalmente staccato le labbra dal mio migliore amico, e sembra intenta a riattaccarle.
Anche lui sembra voler procedere, ma nello spostare rapido il volto mi vede.
All’inizio con sguardo sorpreso, poi mi indirizza un sorriso.
Un sorriso che mi ricorda la mia vita da Ai Haibara e mi fa subito sentire meglio.
Improvvisamente, al posto delle labbra, fa aderire una mano sulla bocca di Ran.
Lei, perplessa lo squadra.
«Non mi sembra il momento di certe cose » proclama rivolgendomi un altro sorriso « Devo presentarti una figura che per me è stata di vitale importanza in questi due anni, Shiho Miyano, la mia migliore amica. »
Mi indica, io mi faccio avanti.
Quando siamo abbastanza vicini mi stringe la mano.
Un gesto all’apparenza semplice, che in questo momento significa tutto.
Mi volge uno sguardo enigmatico, uno sguardo che racconta la nostra avventura insieme, uno sguardo che solo io so decifrare.
Io contraccambio con la mia solita espressione d’intesa che agli occhi degli altri sembra un sorriso divertito.
Con quel ondeggiare le mani su e giù stiamo suggellando la nostra amicizia per sempre.
Ora so che niente, nemmeno le curve della ragazza dell’agenzia investigativa potranno mai dividerci.
Vedo Ran indispettita guardarmi storto, io in tutta risposta la ignoro.
Ci saranno sicuramente battibecchi tra me e lei in futuro, ma non me ne importa più di tanto.
Lei non ha niente a che vedere con me.
Lei è la sua amica d’infanzia e futura fidanzata, io sono la sua compagna di sventura e collega.
Due ruoli apparentemente simili ma completamente diversi.
Riceveremo sempre parti diverse dell’affetto di Shinichi.
Lei avrà la parte smielata, romantica , protettiva, ma io avrò un amico su cui contare e confidarmi, con cui ridere e scherzare.
Avrò un legame diverso e forse anche più stabile del fidanzamento.
Non so perché, ma in questo momento mi sembra improponibile il poter perdere Shinichi dopo tutto quello che abbiamo passato.
I miei pensieri di qualche minuto prima mi sembrano una barzelletta.
Ora sono felice, neanche il bacio più appassionato può scalfirmi, non provo più un briciolo d’invidia per lei, perché finalmente ho capito che Shinichi, con o senza patti, non mi abbandonerà mai.
 
 

 
^*^*^*^*^*^*^*^*^
Buondì!
Lo so che non dovrei pubblicare queste shot random ma concentrarmi su Troubles, ma questa storia ce l’avevo in mente da un bel po’ e sentivo il bisogno di scriverla.
Sinceramente ho appena scritto il finale –dal punto di vista sentimentale- che vorrei; sicuramente ripugnerei il solito polpettone romantico con Shinichi e Ran,  ma mi sembra ugualmente improponibile un finale completamente Conan/Ai.
E voi? Che finale vorreste?
Ah, e prima  che me lo dimentichi ho fatto una piccola citazione… qualcuno l’ha capita?
La storia l’ho scritta dal punto di vista di Haibara, e proprio per questo Ran viene descritta con un non so che di freddo… comunque non assalitemi! Non ho nulla contro la karateka!
(Anche se devo ammettere che alcune volte è proprio antipatica T_T )
Vabbè, ritornando a noi, spero che questa shot sia piaciuta, sono mezza malata e raffreddata, non so se il mio cervello è ancora valido ^^
Saluti
Fogli
 

 
 
 
 
   
 
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