Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: bisy    27/09/2015    2 recensioni
Traduzione del titolo: "Lasciami annegare nella tua perfezione - Fammi morire nella tua maledizione"
_______
[...] Quella notte imparai l'armonia del cerchio e del suo cambiare verso giocando con lo spazio, la vita del corpo che risveglia la morte dell'anima, la solitudine di due naufraghi in isole distanti che contemplano lo stesso mare e lo stesso orizzonte, il nitore del caos e la noia della regola, le vertigini di chi si solleva da giorni sotterranei per ergersi sopra le nubi ed oltre il fuoco dei sospiri per concedersi al moto senza onde del compiacimento dei sensi. [...]
_______
Nonostante il Rating verde, ci tengo ad avvertire che la presenza di alcune scene di vago contenuto erotico potrebbe turbare i bambini.
Sarebbero immensamente graditi commenti e critiche, purchè costruttive ^-^
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Sei tornato, finalmente.
Il suo tintinnìo cristallino lo precedette nel far ingresso nella mia camera.
Non ci dicemmo nulla, solo gli sguardi rivendicavano parole non dette.
Era passato a trovarmi attraverso la stessa finestra malinconica che aveva visto il suo congedo, molti mesi prima. Come quella triste sera, il cielo in tenebra era imbiancato dal candido disco della luna, splendente come il sorriso sul volto di uno spazzacamino. Si era fatto strada dalla gentile fessura nel vetro appannato, assumendo la piacevolezza del lieve spiffero di vento che da lì si dipanava in mille spire danzanti all'interno della stanza.
Cercai di riscuotermi dal viscoso torpore del sonno liberandomi delle pesanti coperte e la mia pelle venne subito tesa da una distesa di piccoli rilievi, che lui percorse con la punta delle sue dita fredde con la sapienza di una mantide che dissimula con la meditazione la spietata caccia alla preda.
Avida del suo tocco, imbarazzata dei miei brividi, desideravo che i secondi ci risparmiassero l'agonia del loro scorrere. Tutto era eternità e languore.
Le sue labbra piccole giunsero a sfiorarmi il collo e risalirono, lente e pur troppo veloci, lungo il mento, la guancia sinistra, la tempia e la fronte, concludendo il giro dall'altra parte muovendosi verso il mio cuore vivace. Quella notte imparai l'armonia del cerchio e del suo cambiare verso giocando con lo spazio, la vita del corpo che risveglia la morte dell'anima, la solitudine di due naufraghi in isole distanti che contemplano lo stesso mare e lo stesso orizzonte, il nitore del caos e la noia della regola, le vertigini di chi si solleva da giorni sotterranei per ergersi sopra le nubi ed oltre il fuoco dei sospiri per concedersi al moto senza onde del compiacimento dei sensi.
Mentre mi spargevo nel mio vortice di emozioni lui mi traeva a sé con premura, come una rondine che torna sempre al nido guidata dalla mappa dell'istinto, unendo il nostro umido ansimare col contatto delle labbra aride.
Conduceva il valzer dei gesti con gli occhi che continuavano le carezze delle mani posandosi sul mio corpo incatenato dalla stoffa, morbido quanto il cotone del suo viso pallido e sereno. Respinse con delicatezza la mia voglia di spogliarmi, anche se al mondo non avevo altro desiderio se non denudarmi delle colpe prima che delle vesti, e fui conscia del fatto che stava per andarsene. Di nuovo.
Mi fece poggiare la testa sul cuscino e mi avvolse nelle coperte con la tenerezza dell'alba che trafigge il temporale con pugnali di raggi, la stessa che ormai annunciava l'avvenuta fine del dormire del sole.
Lo supplicai con disperati singhiozzi di restare, ma lui si dissolse, muto ed inconsistente, e mi abbandonò nuovamente immettendosi nei venti, stavolta attraverso la porta socchiusa, e lasciandomi sola con una folla di attoniti rimpianti, persa nel suo odore. Era ancora parte di me.
Lacrime di gioia nutrirono l'infestante piantagione di stanchezza e mi addormentai felice, abbracciando pensieri che senza dubbio erano anche suoi; simmetrici come il riflesso su due specchi obliqui, senza oblii come liquido che bagna ogni angolo del recipiente che lo contiene.

 

 

 

 

~~~Angolo Autrice~~

Ho scritto questa storia senza pretese pensando alla lingua inglese, che ad intermittenza si palesa alla mia mente e l'abbandona a suo piacimento, facendomi sentire combattuta tra il desiderio di conoscerla ed il dubbio di non essere all'altezza di apprezzarla.

©bisy

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: bisy