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Autore: imunfjxable    28/09/2015    0 recensioni
E se ognuno di noi a «come stai?» rispondesse la verità le strade sarebbero invase da fiumi di lacrime.
June, July, April e October; ragazze che stanno per diventare donne e che affrontano le difficoltà della vita a testa alta, perché loro sono ragazze grandi che (non) piangono.
A 5 SECONDS OF SUMMER FANFICTION.
©imunfjxable
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Big girls (don't) cry, boys do (sometimes)'
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II. i'm even better than Axl Rose.

 

A October non sono mai piaciute tante cose. Il latino, il latte e le persone gelose erano solo pochi nomi appartenenti ad una lunga lista.
Ma quando October a notte fonda si chiude in camera con le canzoni dei guns'n'roses che le forano i timpani e con una bottiglia di Bayles non ci fa più caso a quello che le da fastidio, nemmeno alla musica da discoteca che in quel momento proviene dall'appartamento sotto il loro.
«I nuovi proprietari dell'appartamento sottostante hanno dato una festa, andiamo?» implorò July che l'animo da festaiola l'aveva sempre avuto. La bionda ha già indossato dei pantaloncini corti di jeans con un top blu scuro e degli stivali alti del medesimo colore mentre i suoi capelli corti sono lisci sul viso tondo.
October annuisce facendo spallucce e cacciando un tubino nero abbinandolo con una camicia a quadri grigia e nera e delle Dr Martens nere.
«Le ragazze non vengono?» July scuote il capo, e assieme ad October scende al piano di sotto dirigendosi verso la porta da dove proviene tutto quel baccano. October aveva bevuto un po' mentre era di sopra ma era ancora lucida.
July bussa alla porta che viene aperta pochi secondi dopo da un ragazzo abbastanza alto dalla pelle ambrata che indossa degli skinny jeans e una canottiera strappata ai lati.
«Uhm siamo le ragazze del piano di sopra, abbiamo sentito che c'era una festa» July parla sorridente, non ha mai avuto molta vergogna, la sua bellezza le fa acquistare un'innata sicurezza soprattutto mentre parla.
Il ragazzo le sorride dolcemente e spalanca la porta alle due ragazze che con un passo entrano all'interno dell'appartamento dei nuovi vicini.
«Prego accomodatevi ragazze. Io sono Calum, voi?» October si guarda attorno, forse non è vestita bene per la festa. Si osserva intorno eppure tutto quello che riesce a vedere sono solo persone più felici di lei. Forse avrebbe dovuto truccarsi, forse non avrebbe dovuto mettere le Dr. Martens sotto al vestito. La musica le rimbomba nel cervello, le voci si fanno più forti...alcool, alcool, ha bisogno di alcool.
July la scuote e si gira verso di lei.
«Calum ti ha chiesto come ti chiami, tutto bene?» July fissa l'amica preoccupata, ha già capito cosa sta succedendo, accade spesso, soprattutto quando October è con persone nuove.
«October» sorride cercando di essere più convincente possibile «io vado a farmi un giro July, ci vediamo tra poco» dice e si dirige decisa verso un tavolo pieno di bottiglie.
July scuote la testa preoccupata, e Calum le posa una mano sulla spalla «Tutto okay?» le chiede. La ragazza si passa una mano tra i capelli annuendo e Calum le porge una bottiglia di birra.
«Siete solo tu e October sopra?»
«No siamo quattro. Io, October, April e June, ma le altre due erano stanche»
«I vostri nomi» Calum ride, ha una bella risata, era da tanto che July non parlava con un ragazzo «è una coincidenza o cosa?»
July inizia a ridere perché non sa cosa rispondere, era una coincidenza ovviamente, ma era una risposta stupida. Prende un sorso dalla birra e sorride di nuovo al ragazzo, che le mette una mano attorno alla vita e la tira a se. July sente uno strano calore quando il ragazzo la tocca. Da quando era finita erroneamente a letto con June era rimasta spaventata. Voleva scordare le mani della ragazza sul suo corpo, le loro bocche che si scontravano, lei che sorrideva assieme a June, ma soprattutto voleva scordare quanto le fosse piaciuto.
Perché come può piacerti qualcosa di così sbagliato? Non si può andare a letto con la propria migliore amica.
Il volume della musica si fa più alto e parte "Runaway baby" di Bruno Mars, Calum e July iniziano a ballare, le mani del ragazzo volano sui fianchi di July che stringe ancora la bottiglia di birra.
Si avvicina a Calum e gli urla nell'orecchio sinistro «Carini i tuoi skinny jeans ma penso che starebbero meglio sul pavimento»
Calum ride ancora, afferra la mano calda e piccola di July portandola nella prima camera che si trovano. Si stendono sul letto, e Calum la porta su di lui, mentre le bacia il collo e le tocca i fianchi.
July osserva la stanza e nota i poster dei Black Sabbath dei Metallica sul muro.
«Non è la tua stanza, vero?» chiede e il ragazzo si scosta per farle un po' di spazio. July si stende sul letto morbido, respira piano, e guarda il ragazzo. Ha degli occhi belli, Calum. Sono stretti, ma hanno un'iride nera così profonda, nei suoi occhi ci sono intere galassie, sembra di specchiarsi in un buco nero.
«No, è la stanza di Ashton»
«Sai anche alla mia amica June piacciono queste band, dovremmo farli incontrare» Calum si gira sul fianco destro e divora con gli occhi la figura di July che è stesa accanto a lui con il top stropicciato e una scarpa infilata e una no.
«E a te piacciono?»
«Oh no, nemmeno per sogno. Io ascolto solo Nirvana e Red hot chili peppers»
«Figo» commenta Calum sedendosi. Si alza e si passa una mano tra i capelli, poi accarezza il viso di July alla quale viene la pelle d'oca non appena sente la mano di Calum sulla sua.
«Mi piace sentirti rabbrividire sotto il mio tocco» ghigna il ragazzo. Calum si stende di nuovo su July che lo guarda ridendo, come una bambina ingenua.
«Torniamo di la?» Calum chiede guardando July, come per dirle che si è appena pentito di averla portata in camera, come se fosse stato troppo presto.
E July capisce, e lo guarda grata per averla fermata, e si dirigono assieme nel soggiorno.
October, intanto, continua a tirare indietro i dread, magari dovrebbe tagliarli. Prende un bicchiere di vodka e lo porta alla bocca ingurgitando il liquido trasparente. Poi si riempie un bicchiere di tequila, e un altro ancora di vodka e li beve velocemente.
«Se hai bisogno di tutto quell'alcool per portare qualcuno a letto, io vengo volentieri senza che tu beva tesoro» October si gira e vede un ragazzo alto, biondo, con un piercing a labbro ad anello.
Nonostante fosse estremamente attraente October non si lascia intimidire, e gli risponde.
«Mi dispiace, la mia vagina è aperta solo ad Axl Rose»
«Tesoro, ma io sono meglio di Axl Rose» October respira rumorosamente. Nessuno è meglio di Axl Rose. Ignora il ragazzo che si avvicina a lei e le sorride maliziosamente, poi vengono interrotti da una voce.
«Luke ma che cazzo fai?» urla un ragazzo che cammina barcollando leggermente verso i due. E October lo riconosce: è il ragazzo del supermercato, quello che piangeva e che aveva acquistato l'assenzio.
Anche il ragazzo sembra averla riconosciuta.
«Che c'è Michael?»
E così ha anche un nome; Michael. E il coglione che si crede meglio di Axl è Luke. Gli occhi di Michael sono rossi, sembra che si sia fumato qualcosa. Ha sempre i capelli biondi che sono tinti uno schifo, probabilmente è una di quelle tinte fatte in casa per ammazzare la noia. October lascia perdere i due e riprende la tequila riempiendosi un nuovo bicchiere, fino a quando una mano non la ferma.
«Sul serio però, smettila di bere così tanto. Non voglio essere costretto a pulire del vomito domani mattina» Luke ridacchia, e October beve il bicchiere a cicchetto.
«Non vomiterò, tranquillo»
«Abbiamo bisogno di parlare io e te» dice Michael, afferrando il polso di October, conducendola fuori al piccolo balcone del loro nuovo appartamento.
«Perché stavi bevendo?»
«Perché hai comprato l'alcool questa mattina?»
Michael non risponde. Sta ripensando alla mattina di quel giorno, dove le parole di sua madre, e della sua -ormai ex- fidanzata gli avevano letteralmente spezzato il cuore. Se gliel'avesse detto un altro, Michael se ne sarebbe altamente fottuto. Non era la prima volta che gli dicevano che fosse un fallimento, una persona inutile, uno spreco di energie.
Ma quando queste parole escono dalla bocca della tua ragazza senti tutte le omelette che hai mangiato a colazione rigirarsi nello stomaco e salire fino ad arrivarti in gola.
E poi chiami tua madre, nella speranza di un po' di conforto, e quando le dici «Mamma, mamma. Ho messo su una band, sto lavorando, sono a New York» e tutto quello che ti risponde è «Stai lavorando e addebiti una chiamata internazionale a me? Va a quel paese» e ti attacca il telefono in faccia senza voler sentire altro, i pezzi in cui ti sei ridotto prima si spezzano ulteriormente.
October continua a guardare il ragazzo che tace. Indossa dei vestiti simili a quelli di Luke e Calum, ha un piercing al sopracciglio che non aveva notato nel negozio, e ha delle labbra rosse che sembrano morbidi e soffici.
«Perché la mia fidanzata e mia madre hanno smesso di credere in me» dice Michael fissando il vuoto.
«Perché in me non c'ha mai creduto nessuno» risponde October. I due si fissano a lungo e si abbracciano come se volessero aggiustarsi l'un l'altro.
Michael sente il respiro della ragazza sul suo collo che gli fa il solletico e le accarezza la schiena e i capelli. Passa la mano nei suoi dread districandoli, e October sorride un po'.
«October» la ragazza si gira e vede July in compagnia di Calum «sono le due di notte, torniamo sopra?» e annuisce. Si gira e saluta Michael, va verso July e la fissa sorridendole.
Salutano entrambe Calum e si dirigono verso la porta, ma prima di varcare la soglia incontrano Luke.
«Già vai via?» si rivolge ad October che infastidita lo ignora.
Luke capisce che non sono partiti nel modo migliore, e senza aggiungere altro le apre la porta lasciando andare via le due ragazze.
Fissa la figura di October, è alta, ha delle gambe lunghe, potrebbe accarezzarle per ore quelle gambe lunghe. E poi ha un culo che Luke ha visto solo sui cataloghi della Victoria Secret, non pensava che potesse esistere davvero un sedere così perfetto. October era davvero bellissima con quel vestito attillato addosso, e Luke sognava di vederla mentre se lo sfilava sensualmente davanti a lui.
«Perché fissi la porta Luke, sei fatto?» chiede un ragazzo alto e riccio. È Ashton, il proprietario della stanza dove Calum e July si stavano dando da fare, e dove si erano fermati pochi secondi prima.
«No, torniamo a ballare» e Luke torna nel salone, e balla, si muove a ritmo di musica, si struscia contro una ragazza e sogna che sia October perché lui una così bella non l'ha mai vista e per una volta una così bella vuole averla tutta per sé; mostrarla a mo di trofeo urlando «si la vedi? Questa è la mia fidanzata»
Continua a strusciarsi contro qualcuno, ma a lui non importa minimamente chi sia; poi vede Michael.
«Come la conosci?» chiede. E Michael lo porta fuori, dove poco prima stava parlando con October, e racconta al biondo di quella mattina, dove l'aveva incontrata nel supermercato.

October apre la porta della sua stanza senza far rumore e July entra con lei, stendendosi assieme alla ragazza sul letto.
«Te lo sei fatto poi Calum?» chiede October mentre si spoglia. July si sta accendendo una sigaretta, e scuote la testa.
«Mi ha fermata. Non me l'ha detto ma mi ha guardata come se volesse pregarmi di riflettere su quello che stavo per fare, nessuno mi ha mai guardata così»
October sorride, è contenta per l'amica, che nel frattempo sta aspirando il tabacco dalla sigaretta.
«E il suo numero te lo sei preso?»
«Si, l'ho salvato nel cellulare» July mette la mano in tasca per cercarlo, vanamente. Cerca sul letto, per terra, nelle scarpe, ma il suo telefono non c'è.
«Cazzo, devo averlo scordato giù» e si mordicchia la mano.
July lo fa sempre, si rimprovera sempre per quello che fa, perché stranamente ogni gesto che compie ha sempre qualcosa di sbagliato, non è mai perfetto, e allora si da della stupida perché è lei che non riesce a fare mai niente per bene. October la rassicura, e July annuisce, i ragazzi lo troveranno e glielo riporteranno; oppure potrebbe scendere domani mattina e andare a prendere il telefono.
«E tu invece?» chiede cambiando discorso July, aspirando nuovamente «chi erano quei due?»
«Il ragazzo con cui ero fuori è venuto questa mattina al supermercato. Piangeva. Era così fragile, non sapeva cosa fare. Aveva uno sguardo perso. Ha degli occhi verdi bellissimi, non sono proprio verdi July. Sono di un colore strano, sembrano trasparenti, però hanno una sfumatura che va dall'azzurro pallido al verde chiaro, e questa mattina erano pieni di lacrime; sembrava che stessero per perdere tutto il loro colore.
Era così...triste.
Mentre l'altro, quello che ci ha fermato all'uscita era solo un coglione che crede di essere migliore di Axl Rose»
Intanto July ascolta l'amica e ha finito la sigaretta, risparmiando l'ultimo tiro per October.
«Mai mettersi contro Axl quando c'è October» scherza, e le due ridono assieme.
Sono le tre ormai, il cielo è scuro, e quelle poche stelle che si vedono fanno compagnia allo spicchio pallido di luna calante che regna nel cielo.
July è tornata nella sua stanza e sta ascoltando "the zephyr song" dei red hot chili peppers. Si stende nel letto, ancora vestita e si addormenta stremata.
October invece è ancora sveglia.
Non riesce a dormire, e si dirige lentamente verso il bagno.
Accende la luce piccola, che illumina fiocamente la stanza bianca, e cerca nel mobiletto le pillole di June. Anche lei come October aveva avuto diversi problemi, e la notte i suoi ricordi la tengono sveglia impedendole di chiudere occhio.
October afferra un barattolo contente dei sonniferi e ne prende uno, ingoiandolo con un po' di acqua. Torna a letto e dopo poco si addormenta tutta in una volta, volgendo il suo ultimo pensiero ai ragazzi del piano sottostante.

 

AYEEE.

Hey spero che il capitolo vi sia piciuto, mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate di questa storia quindi potreste gentilmente lasciarmi una recensione? grazie mille <3

   
 
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