San Valentino
--
Quattordici Febbraio.
Sbuffò,guardando la finestra appannarsi a quel gesto.
Come andava a quegli stupidi
di festeggiare con venti gradi sotto zero a dir tanto?
Sbuffò nuovamente,chi li capiva era decisamente un genio!
“Smettila di sbuffare
in continuazione,non mi risulta tu sia una
stufa!”Bulma,che faceva avanti e indietro tra una camera e l’altra,si era
finalmente fermata sentendolo sbuffare.
“Tsk,non
rompere donna”lo sentì distintamente,il cambiamento di lei.
Posò le mani sui
fianchi e lo guardò male,era incredibile come
passasse dalla calma all’arrabbiatura in meno di un secondo.
“Ancora?Era da anni che
non mi chiamavi più così,che fai
ricominci?”in effetti il principe aveva perso molte delle sue normali
abitudini da quando si era stabilito definitivamente a casa di Bulma.
Non ripeteva più ogni
secondo << Sono il principe dei Sayan >> né << Devo
battere/uccidere/superare Kaharot >> e non chiamava più Bulma << donna
>> e,soprattutto,non stava 23
su 24 ad allenarsi.
“Non rompere,siete voi terrestri che mi date ai nervi”il volto
della donna tradì,insieme alla rabbia,la sorpresa.
“Insomma,Vegeta,perché a San Valentino devi essere
così scorbutico?Se per te è un giorno come un altro per me va bene,ma
rilassati!”lui grugnì qualcosa e se ne andò nel GR.
“Mamma ma cosa succede
a papà?”chiese un ormai quattordicenne Trunks.
“Succede che tuo padre
ogni sacrosanto San Valentino diventa irritabile”il ragazzo annuì,era ogni anno la stessa storia,ormai ci era abituato.
“Dai,lo
sai com’è,odia le stupide sdolcinatezze
terrestri”fece,imitando i termini con cui il padre si riferiva a
qualsivoglia festa esistente.
“Si,ma
sono sicura mi nasconde qualcosa!”e Bulma le capiva certe cose.
“Che ne dici di
indagare?”la donna si portò una mano al mento,per
poi scuotere la testa contrariata.
“Tu staresti
solo”il suo spirito materno non poteva permetterlo,nonostante
Trunks fosse grandicello,maturo e in grado di difendersi perfettamente da chi
che sia.
“Emm…a
proposito…potrei uscire?”chiese in imbarazzo il ragazzino.
“Con
chi?Dove?Perchè?Quando torni?”Trunks la guardò stupito,ok,si aspettava un terzo grado,ma non così!
“Mamma,dai,non fare così…”provò lui,per
non dirle troppi cavoli suoi,era abbastanza riservato come tipo.
“RISPONDI,SUBITO!”ordinò la donna e il ragazzo a una
richiesta tanto gentile non poté opporre resistenza.
“Esco con Marron,andiamo al parco,perché siamo entrambi soli,torno
per cena”cedette quindi.
“Divertiti amore,non parlare con gli sconosciuti,non…”e una
serie di raccomandazioni che a un Sayan non servono assolutamente a niente.
“Si mamma,si mamma,certo mamma”annuì ripetutamente
Trunks,che naturalmente non stava
ascoltando una parola.
Dopo un’oretta la
predica era finita e Trunks uscì,contento.
La donna prese un respiro
profondo,poi si diresse a passo deciso verso il GR.
Lì il suo uomo
sicuramente allenava con foga,quasi dovesse affrontare
da un momento all’altro il nemico più forte dell’Universo o
almeno era convinta facesse questo.
Disattivò la
gravità da fuori,per poi entrare.
“Noi parliamo,ora!”non riuscì a dire
nient’altro,vedendo che Vegeta era sdraiato a fissare il soffitto del GR
ma soprattutto era a torso nudo.
Incredibile,dopo
anni gli faceva ancoralo stesso effetto.
Quando lo vedeva così
aveva l’impressione d’aver ingoiato un sasso,di essersi presa un peso troppo grosso.
D’improvviso,ogni volta,ricordava che non sapeva niente di lui,di perché odiasse
certe cose e ne amasse altre,di perché fosse così chiuso
di…di lui.
Si sentiva un’idiota,ogni volta che lui aveva quello sguardo perso nel
vuoto,intenso,ammaliante,tremendamente sexy.
“Va bene,parla”si era messo a sedere,con la schiena al muro e
la guardava.
Lei deglutì un paio di
volte,riprendendo il controllo di se stessa.
Si mise a gattoni,avvicinandosi per
poi mettersi a sedere davanti a lui.
“Perché devi per
forza rinchiuderti qui ogni sacrosantissimo 14 Febbraio?”lui la
fissò,semplicemente e lei arrossì.
Avrebbe
voluto essere meno attratta da
lui,insomma,si conoscevano da circa 17 anni e lei ogni volta che Vegeta la
fissava con quegli occhi profondi si sentiva come un’adolescente alla
prima cotta!
“Rispondimi”si
sforzò di rimanere
sull’argomento e non saltargli addosso e probabilmente dimenticarsene.
Lui non proferì parola,la fissò intensamente,portandole la mano alla
guancia.
Lei chiuse gli occhi,sentendo la mano eternamente calda di lui sulla sua gelida
guancia.
“Semplice,oggi mio padre mi vendette a Freezer”la colse di
sorpresa,quella nuova rivelazione.
Fu un istinto afferrargli la
mano,quasi per proteggerlo da un pericolo non
più esistente e che,anche se fosse esistito,non gli avrebbe più
fatto un graffio.
“Io…Vegeta…Non…Io…”balbettò,non sapendo trovare le parole.
Lui le portò
dolcemente – per quanto gli era possibile senza infrangere il suo orgoglio –
un dito alla bocca di lei,zittendola.
“Non c’è
niente da dire,è passato”lei portò
la sua candida mano sopra al petto muscoloso di lui,dove si trovava il cuore
del Sayan.
“Se t’ha ferito
rimarrà presente”lui accennò un sorriso,accarezzandole
le labbra rosee.
*You’ll give me your smile,
Passò le dita dalle
labbra,ora sorridenti di lei,agli occhi azzurri che
l’avevano stregato.
You’ll give me your eyes
Li osservò
socchiudersi sotto il suo tocco delicato.
And I’ll give to you my
heart
Vegeta passò,poi,a toccare la mano di lei,che era ancora sul suo
cuore,per spostarla sul petto di Bulma.
La baciò dolcemente.
La donna dimenticò
all’istante le mille domande che avrebbe voluto fargli,ricambiando
quel bacio dolcemente passionale che la rapiva.
Continuarono a baciarsi
finché ebbero fiato e a malincuore poi si staccarono.
Bulma lo guardò,e senza quasi rendersene conto,cominciò a cantare.
“…Forse la paura di una nuova delusione può far si che tu
non ti affezioni alle persone,non lasciare che rabbia
e qualche vecchio rancore non facciano uscire ciò che di buono ai nel
cuore…”lui emise un piccolo sospiro,capì che Bulma
voleva solo che lui si sciogliesse,non vivesse nel suo mondo fatto di un
passato orribile,un presente pieno di sbagli e un futuro oscuro.
“…Dipende anche
dai casi”provò lui ma Bulma sorrise,cantando
ancora.
“…Se non rischi un po’ non lo potrai mai
sapere se ti sei circondato** di persone
sincere…”non poté ribattere,lo
sapeva,poteva per una singola volta lasciare il suo orgoglio a fottersi e
pensare a quello che voleva la sua donna?Non dovette attendere molto per avere
la risposta,si ritrovò a cantare.
“…Dammi adesso un altro sguardo quello potente di quel bel giorno un
tuo sorriso sincero e puro che scioglie di botto anche il cuore più
duro…”smise,diventando di un colore
leggermente rossastro per quella debolezza terrestre.
“Sorridi,ti crederò allora”lei sorrise dolcemente.
“Ti
adoro”affermò di slancio.
“Io no…io ti
amo”un regalo migliore per la festa dell’amore,la
nostra Bulma non avrebbe potuto nemmeno pensarlo.
Anzi,nemmeno
esisteva,ne era certa.
Restarono nel GR tutto il
resto del pomeriggio,baciandosi,accarezzandosi,amandosi
ancora e ancora,fino a stendersi accanto sfiniti.
E di nuovo,a
notte fonda,quando Trunks ormai dormiva,si amarono nuovamente come fosse la
prima volta.
You’ll give me your
smile,
You’ll give me your eyes
And I’ll give to you my
heart.
Tu dammi il tuo sorriso,
Tu dammi un tuo sguardo***
E io ti darò il mio cuore.
Il cuore di Vegeta era nelle
mani di Bulma.
Quello di Bulma nelle mani di
Vegeta.
Credetemi se vi dico che non
esisteva posto più sicuro.
--
*La canzone in corsivo è
“L’unica fra tante” di Olli Vincent.
**La canzone,in
realtà,dice circondata ma visto che Vegeta è un uomo ho pensato
bene di cambiarlo XD
***La traduzione
letterale sarebbe “dammi i tuoi occhi” ma credo che si intenda
appunto il tuo sguardo,poi non lo so.
AllUra ù.ù cos’è?Umm per San Valentino
*-* non ha
senso >.< è anche OOC ma…volevo pubblicarla
ù.ù be,ditemi che ne pensate ciau ciao^^
--