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Autore: Sammy94    30/09/2015    1 recensioni
Crestfallen Saulden è un non morto dal animo infranto, seduto proprio alla base dell'obelisco della triste ma tranquilla cittadina di Majula, in Dark souls 2. Leader del Patto Via del blu, Saulden è un uomo depresso e ormai senza più forze per combattere, annientato da una sfida che è troppo grande per ogni essere umano, arrivando a porsi al giocatore quasi come se fosse un codardo. Questa che vedete potrebbe essere la sua storia, e come dietro quel insicuro cavaliere del blu, sconvolto da drammi personali e vicende terribili, si nasconda ancora il cuore di un grande eroe.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Portatore della maledizione, essere effimero, debole maledetto, causa persa,  essere errante,  uomo senza speranza… Questi e molti altri nomi mi sono stati affibbiati da coloro che ho conosciuto durante il mio viaggio. Tutti nomi che mi hanno marchiato ancor più del segno oscuro sulla mia spalla.  Sono venuto a Drangleic perché… non riesco nemmeno a ricordare il perché, so solo che ci sono arrivato per qualcosa di molto importante. Per qualcuno di molto importante, almeno credo, e voglio credere che sia così. Non ricordo quando iniziai questo stupido viaggio, ma non riesco a dimenticare di essere stato in compagnia di tanti altri non morti come me, durante tutto il percorso. Tanti giovani e coraggiosi uomini e donne. Molti erano semplici artigiani e massaie, assolutamente inesperti e incapaci nelle arti delle armi. Ma in mezzo ai tanti civili, in alcuni gruppi che incontrai c’erano anche alcuni cavalieri, maghi, chierici, esploratori, persino dei banditi. Ogn’uno di loro non aveva ben chiaro cosa fare, si appellavano tutti all’Araldo, una dolce ragazza dai capelli rossi, conoscitrice dei più oscuri segreti di questo infame luogo. Tuttavia il modo di parlare che utilizzava l’Araldo era molto velato,  e tanti non riuscirono a capire immediatamente il vero e oscuro senso  delle parole della giovane ragazza. Non servì tuttavia, molto tempo per comprendere cosa volesse dire vivere a Drangleic, cosa volesse dire essere maledetti per l’eternità. Presto tutti partirono e si sparsero per le vie del mondo e quasi nessuno di loro fece ritorno… A volte riesco a ricordare piccoli frammenti della mia vita passata, prima di questo orrendo regno di morte, e una della cose che non dimenticherò mai era come ogni uomo desiderasse essere immortale. Esattamente! Tutti avevamo paura della morte! Così tanta paura da voler vivere per tutta l’eternità, senza mai vedere il giorno della fine. Un desiderio comprensibile, eppure così stupido! Drangleic me l’insegnò pochissimo dopo il mio arrivo, quando un orrendo Ogre mi calpestò, mi spappolò tutti gli organi interni e sbriciolò ogni osso che avevo in corpo.  Quel lontano giorno io morì, e non fu l’ultima volta…. Morì tante, troppe volte, nei più svariati e terrificanti modi. Sgozzato da un essere vuoto, falciato da un Boia, impalato da un cavaliere vuoto, spiccicato in fondo ad un burrone, maciullato da trappole infernali e  tante, tantissime altre cose. Dopo ogni morte mi risvegliavo ad un falò magico, fatto di ossa e da una spada conficcata in mezzo a quegli inestinguibili pezzi di midollo infuocati. “E’ un miracolo!” Pensai le prime volte! No… era solo l’inizio di una nuova sofferenza… Ogni volta che morivo un pezzo di me si perdeva definitivamente. Non un pezzo fisico, ma bensì un pezzo dei miei ricordi. Era questo l’effetto della terribile maledizione che opprimeva questa terra. Gli uomini e le donne che ci vivono, muoiono all’infinito e ogni loro ricordo si sbriciola ad ogni loro passo. Molti credono che il vero inferno sia un luogo fatto di fiamme e disperazione, dove un tipo strambo con le corna soffre insieme a tanti dannati per l’eternità. Stronzate, quello in confronto alla maledizione di Drangleic è una passeggiata! Il vero inferno è perdere se stessi pezzo dopo pezzo, un ricordo alla volta, un sogno alla volta, rendendoci sempre più depressi, più vuoti e tristi, incapaci di provare emozioni. Esseri assolutamente apatici, eterni e vacui. Ecco cosa sono gli esseri vuoti! Considerati da molti come zombie senza cervello, sono invece uomini e donne che hanno perso completamente ogni speranza, e la depressione che ne è scaturita li ha resi vuoti di emozioni e sogni, li ha annichiliti e distrutti internamente, tanto da spingerli a vagare senza meta e senza coscienza per le lande di Drangleic. Credo che ogni tanto anche questi  poveri dannati riescano a ricordare qualche immagine della loro vecchia vita, qualche microscopico flash che li impressiona e li spinge a diventare aggressivi nei nostri confronti. Non posso spiegare la logica dietro le loro azioni, ma so solo che tutto è stato causato dal dolore e dalla tristezza, e da quella bestia che è la depressione e la mancanza di speranza. Ho perso troppi amici, e ho ucciso troppi compagni ,  e per questo anche io mi sto perdendo….
Drangleic è un luogo strano, lo spazio e il tempo vengono distorti quasi in un turbine di eventi strambi e misteriosi. Esiste una sorta di logica, ma è molto confusa e nessuno l’ha mai compresa appieno. Dopo tanto tempo vissuto in questo luogo sono però sicuro che molti dei compagni incontrati in viaggio non fossero del mio mondo. So che può sembrare assurdo, ma tramite scritte sul terreno, tracciate con delle pietre bianche incantate, io e tanti altri non morti potevamo evocare le anime di altri prodi e coraggiosi guerrieri, che potevano così unirsi alle nostre fatiche, aiutandoci vicendevolmente.  Fu proprio così che conobbi quello stupido ragazzino! Era un tipo molto appartato, di piccola statura, capelli castani, occhi verde speranza e di animo semplice e gentile. Lo salvai dalle grinfie di un Persecutori di non morti, la prima volta che lo trovai venendo evocato nel suo mondo da una di quelle scritte nel terreno. Da quel giorno lo presi come mio protetto e l’addestrai nell’arte della guerra e nella disciplina della speranza. Questa disciplina mentale rinvigoriva il cuore di un non morto  e lo spingeva a credere di più in se stesso  rendendolo così meno soggetto a diventare vuoto , oltre ovviamente a morire il meno possibile in combattimento. Non riesco a ricordare il suo nome, ma il suo viso e il suo carattere mi facevano sentire in famiglia, come se lo conoscessi da sempre. Forse fu lui il motivo del mio viaggio a Drangleic… Comunque oltre a quel giovane ragazzo conobbi anche altri grandi uomini e splendide donne, ma purtroppo…  anche tanti schifosi approfittatori. La disperazione, la tristezza, il senso di vuotezza dentro il proprio cuore spinge l’uomo a cercare qualcosa che possa riempire quel buio e triste anfratto in mezzo al petto con metodi anche disgustosi. Purtroppo alcuni trovarono questo senso di riempimento e di piacere, nel sangue del prossimo. Ci sono dei mostri che una volta erano non morti, ma che ora si dilettano nel nutrirsi del sangue e delle anime dei non morti in viaggio. Dei criminali, cacciati dalle sentinelle del Blu, una sorta di polizia che protegge gli indifesi da questi oscuri barbari cannibali. Una volta facevo parte di questo corpo di guardia, ma purtroppo mi resi conto di non essere abbastanza forte per aiutare il prossimo in questo modo…. Quel  triste giorno, che avrei preferito dimenticare, uno di questi  schifosi mostri, intrappolò, seviziò e uccise il mio protetto.  Tentai di difenderlo con tutto me stesso, ma quel mostro usò un malocchio che mi immobilizzò e che mi lasciò completamente  paralizzato a terra. Quell’abominio affrontò il povero ragazzo e dopo aver atterrato anche lui cominciò a seviziarlo in tutti i modi possibili, facendo in modo che io guardassi tutto. Dopo diversi ore di orrori quello schifoso verme uccise me e il mio protetto e rimandò me nel mio mondo. Cercai di tornare indietro sperando di ritrovare il mio amico ancora in salute al falò. Ma la porta verso il suo mondo rimase chiusa per sempre. Andai così nel mondo del bastardo che mi aveva strappato il mio protetto, con al seguito una decina di Sentinelle blu e  l’annientai spezzandolo in due con la mia spada. Rimasi nel suo mondo per tanto tempo e l’uccisi così tante volte che alla fine anche lui si trasformò in un essere vuoto.   Dopo molti anni le guardiane del fuoco mi consegnarono una lettera con all’interno un dono da parte del mio protetto disperso. Dentro c’erano scritte le sue ultime volontà e il suo anello più prezioso, un anello blu intriso di sangue magicamente ancora caldo. Capì che quello che aveva vissuto l’aveva annientato e che aveva scelto di morire ancora una volta e di diventare un essere completamente vuoto per non soffrire più.  La sua morte e il suo divenire vuoto mi avevano annientato completamente e creato dentro di me un vuoto che nemmeno il senso di appagamento per la vendetta che avevo consumato bastava a riempirlo. Capì quindi di essere completamente inutile.  Inoltre ero evidentemente troppo debole per sconfiggere gli orrendi esseri dotati di grandi anime presenti in questo regno, e spezzare così la maledizione. Ma le ultime parole del mio giovane protetto, scritte con il sangue in quella sporca e vecchia lettera di carta,  mi restarono nella mente indelebili nonostante la maledizione, -“Continua a proteggere chi ha bisogno … fallo per me” .
Dopo tanti pianti, guardando l’anello capì che potevo ancora fare qualcosa, anche se non direttamente. Mi sedetti proprio vicino all’obelisco di Majula, ad aspettare l’inevitabile e speravo in cuor mio che qualche prescelto arrivasse prima o poi a Drangleic per spezzare questa orrenda realtà, e io sarei stato lì ad aiutarlo e a dargli indicazioni su come sopravvivere. Creai un patto a cui i non morti potevano proclamare la propria fedeltà: La via del blu. Regalai il mio anello del sigillo blu a tutti coloro che arrivassero a Drangleic e gli diedi i miei consigli per affrontare al meglio il viaggio. Inoltre chiunque fosse stato in pericolo, indossando l’anello del sigillo del blu, poteva ricevere soccorso istantaneo dalle sentinelle blu e dagli eroi degli altri mondi, rendendo così il loro viaggio più sicuro. Ma fallì…. Ancora una volta….


Tanti anni dopo.
Sono passati anni, non so quanti, innumerevoli non morti sono passati da Majula e non hanno più fatto ritorno.  Ogni volta che qualcuno di loro spariva l’unica cosa che tornava di loro era solo una sentinella blu con gli occhi in lacrime e l’anello difensivo in mano. Ho cercato di aiutare al meglio tutti coloro che potevo, ma purtroppo neanche le sentinelle blu  sono riusciti a difenderli.  Ho perso tutto….   E il mio spirito è ormai infranto…
Aspetta un secondo! Vedo movimento vicino al falò, un nuovo non morto è arrivato in questa tranquilla e decrepita cittadina. E’ spacciato!  Sembra molto magro, anche un po bassino, imbraccia una spada di fortuna con la lama spezzata e uno scudo brutto e marcio. Non riuscirà a fare un metro! Sento però  il calore del sangue di quel mio vecchio amico mentre stringo il suo anello nel mio pungo. Così dico a me stesso: “Un’ultima volta coraggio! Prima di diventare vuoto guiderò un ultimo non morto. Spero che questo poveretto sia veramente il nuovo prescelto”. Si avvicina a me e mi guarda con i suoi occhi verdi di speranza. Forse non tutto è perduto…
   
 
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