A te che non meriti di essere poesia.
Eppure, eccoti qua.
Eppure, eccoti qua.
Mi parve che negli occhi nascondesse
uno sbarluccichio restio
che se non fosse per esso
non avrei tentato di prender parola.
Mai,
né prima e né
dopo il calare dell’ombra
posandomi sull’abbassarsi del capo
nel tramontare lontano, intoccabile
del guizzare della neve,
del ghiaccio,
lo sguardo.
Mai avrei visto,
cieca,
il tramutare del suo viso maestro
nel rendere l’avvelenato
un puro diletto.
Un sorriso.
Il timore che forse è rabbia
nel disgusto palesa
indifferenza
brucia isolata
come nel cuore è intrappolata nel verso,
disprezzo, ribrezzo
in silenzio
scherne.
Era mai
e ora non mi sembra
perché è certezza,
l’incanto febbrile ne è testimonianza.
Graffia e dilania,
ricerca.
Perché è davvero vuoto un cuore bugiardo.
uno sbarluccichio restio
che se non fosse per esso
non avrei tentato di prender parola.
Mai,
né prima e né
dopo il calare dell’ombra
posandomi sull’abbassarsi del capo
nel tramontare lontano, intoccabile
del guizzare della neve,
del ghiaccio,
lo sguardo.
Mai avrei visto,
cieca,
il tramutare del suo viso maestro
nel rendere l’avvelenato
un puro diletto.
Un sorriso.
Il timore che forse è rabbia
nel disgusto palesa
indifferenza
brucia isolata
come nel cuore è intrappolata nel verso,
disprezzo, ribrezzo
in silenzio
scherne.
Era mai
e ora non mi sembra
perché è certezza,
l’incanto febbrile ne è testimonianza.
Graffia e dilania,
ricerca.
Perché è davvero vuoto un cuore bugiardo.