Pianse.
Pianse
moltissimo.
Cadde
sulle ginocchia, le calze bianche le si sporcarono del
verde del prato in cui si trovava.
Le
lacrime le scendevano copiose dagli occhi, bagnandole il volto e le mani, che
stringevano convulsamente dei ciuffi d’erba.
Chiuse gli occhi in preda ai singhiozzi, il cuore le martellava in petto.
Automaticamente
si strinse il vestito in quel punto, piegandosi ancora di più su se stessa.
Non
riusciva a smettere. Cavolo! Ma perché? Perché non riusciva a smettere? Perché
soffriva troppo, ecco perchè.
Si coprì
il volto con le mani. I singhiozzi la scuotevano.
Il suo
vestito blu era rovinato, ma in quel momento non le importava.
°°°
“Rein!
Hei, ma dove ti eri cacciata!? Mh? Hai cambiato vestito!?”
chiese una ragazza dai capelli rossi ad un’altra ragazza.
La principessa
sorrise “Ero andata a fare un giro…” disse vaga, poi guardò
il suo vestito “Eheheh! Si! Ho cambiato vestito, l’altro era
un po’ stretto…” continuò mantenendo il sorriso.
Il
vestito era blu, con delle sfumature violacee e azzurre. Le
spalline calate sulle spalle e molti riverberi sulla lunga gonna di seta e
raso.
Numerosi
pizzi uscivano fuori dalla scollatura e dei guanti
bianchi spiccavano dal color blu dell’abito.
Sui
capelli color oceano portava una piccola corona con il diadema del suo regno,
dei boccoli le cascavano sulle spalle e gli altri, che scendevano sui lati del
suo viso, avevano un meraviglioso riflesso color zaffiro.
“Mh…su,
vieni! Mamma e papà ci stanno cercando!” la rimproverò la rossa, con le mani
sui fianchi “E poi non voglio che Milky si mangi tutta la torta!” disse sbuffando.
“Fine,
non cambierai proprio mai, eh!?”
Fine si
limitò a guardarla offesa, poi scoppiò a ridere, cosa che non fece Rein. Smise
subito, guardandola con curiosità, e poi si diresse verso la sala da ballo.
Uff, che fatica. Finalmente Fine e Rein, le due principesse gemelle, erano riuscite a
sconfiggere le forze del male e a riportare la pace grazie alla “Benedizione
del Sole” sul pianeta Wonder. Ma non avevano avuto
nemmeno il tempo di respirare che erano venute a sapere di una festa in loro
onore.
E
loro non sapevano ballare! Che disastro! Infondo, loro
erano le principesse meno principesche del pianeta, e affrontare un ballo era il loro peggiore incubo!
Entrarono
nell’enorme sala addobbata a festa: dalla tavola imbandita spiccavano numerosi
dolci e stuzzichini, tanto che a Fine venne l’acquolina in bocca e si precipitò
a mangiare, prima che la principessina del Regno della Luna, Milky – grande golosona – finisse tutto.
La festa
era cominciata da un bel pezzo, e Rein aveva avuto l’occasione di conoscere
molte persone nuove, ma ora non ce la faceva ad entrare in quella stanza.
Tutti
ballavano felici, i suoi genitori parlavano con i sovrani degli altri regni, e
Camelot faceva su e giù per la sala per controllare che tutto filasse liscio – cioè che Rein e Fine non combinassero dei pasticci -.
Rein
sospirò, e si sfiorò il volto con una mano. Sentiva ancora il peso delle
lacrime, e aveva paura che qualcuno potesse notare il gonfiore che aveva sotto
gli occhi. Deglutì ed entrò a capo chino nella sala. Si appoggiò ad una
colonna, le braccia dietro la schiena.
“Altessa,
hai un vestito stupendo stasera!” Lione lodava la ragazza dai lunghi capelli
biondi. Si trovavano vicino a Rein.
“Ohohohoh!
Lo so! E guarda che bel bracciale!” cinguettò allegra
Altessa mostrando un meraviglioso braccialetto di diamanti e piccoli zaffiri.
“Waaaah! Ma è meraviglioso!”
“Uhuhuhuh!
E guarda che zaffiri!” continuava a vantarsi la
bionda, finchè non passò Fine, che portava una meravigliosa collana di rubini
che aveva realizzato grazie al creagioielli e che fece arrossire di invidia
Altessa.
Rein
sorrise, un sorriso spento e senza significato.
“Rein…ma
cos’hai!?” una voce fece sobbalzare la principessa,
che cadde a terra.
“Oh…M…Mirlo…”
sussurrò.
“Rein…io…ti
vedo strana stasera…” disse pacatamente la ragazza dai
capelli castani “Mi rende triste vederti così…”
Rein
spalancò gli occhi allarmata, il cuore le salì in gola
“Non…non ho niente…” disse sviando il suo sguardo “Anzi…ho una fame!” esclamò
con un falso entusiasmo, poi si diresse verso la tavola imbandita.
Guardò
indecisa le pietanze e alla fine decise di prendere uno stuzzichino.
All’improvviso
un brivido le percorse la schiena.
“Ahah,
hai ragione!”
“Io ho
sempre ragione, Fine…”
Voltò con
cautela lo sguardo.
“E questo
chi l’ha detto!?” chiese con il broncio Fine.
“Io,
naturalmente…” rispose un ragazzo dai capelli viola e spettinati che avvicinò
il volto a quello di Fine, che arrossì visibilmente.
“Ah…”
biascicò la rossa tentando di non guardarlo negli occhi.
Il
ragazzo le diede un leggero bacio sulla guancia, facendola arrossire ancora di
più, e poi le porse la mano “Vuole concedermi l’onore di questo ballo, dolce
principessa Fine?” le chiese.
“Uhm…Ehm…S…si…”
mormorò lei facendosi trasportare al centro della sala e cominciando a facendosi.
Rein
rimase impietrita ad osservare la scena: il discorso, il bacio…la richiesta di
ballare…si strinse il petto, e le sue gambe cominciarono a tremare.
Non sentì più il peso del suo corpo, e, lentamente, si lasciò
andare.