LA BRIOCHE CON I MIRTILLI
Accidenti a me, ho sbagliato tutto, di nuovo. Eppure pensavo di farcela questa volta!
Ma no, quando ormai credevo di averla in pugno lei cosa fa? Se ne va via!
-Sei sempre il solito Barcaroli!-
Queste sono state le sue parole quando è uscita dalla porta. Ma dov'è che ho sbagliato?
Uff, certo chi la capisce Emilia è bravo! Ora mi tocca ricominciare tutto da capo. Per l'ennesima volta!
Questo è il discorso che mi formulo nella mente, mentre cerco di allacciare la mia camicia davanti allo specchio della mia stanza.
Sono le 7.30, a quest'ora si è già alzata. Conoscendola, ma non bene come vorrei, in questo momento starà uscendo dalla sua stanza per andare a fare colazione in sala professori.
Forse se mi sbrigo riuscirò a stare un po' da solo con lei! Molto probabile.
Ah no, oggi c'è anche quella piattola del suo fidanzato, Germano. Come fa a stare con quello ancora non l'ho capito. Voglio dire, senza vantarmi ma, io sono migliore in tutto!
Eccetto l'altezza.
Vabbè, questo è solo un inutile piccolo dettaglio. Per il resto…
Esco in corridoio e immediatamente mi volto verso la porta della sua stanza. Tendo l'orecchio.
No, non c'è nessuno dentro, deve essere già uscita.
Sbuffo grattandomi la testa. Speravo proprio di incontrarla prima della lezione. Voglio sapere se è arrabbiata con me.
Percorro i corridoi verso la sala professori quando, passando per la sala teatro la scorgo seduta sulla panchina del mio pianoforte (che non so suonare, altro inutile piccolo dettaglio.)
Sorrido compiaciuto. È da sola, nessun fidanzato insopportabile che le ronza intorno. E neanche gli studenti sono ancora arrivati.
Chicco, è la tua occasione! Non lasciartela scappare!
Entro a passo felpato nella stanza. Non mi ha ancora visto. Certo che… wow è proprio bella.
-Buongiorno.- La saluto sorridendo. Di solito funziona.
-Buongiorno Barcaroli.- Mi risponde forse leggermente sorpresa della mia presenza.
Sorrido ancora di più.
-Mi stavi per caso aspettando?- Domando con un tono leggermente malizioso.
Mossa sbagliata.
-Perché dovrei aspettare te?- Mi chiede, ma questa volta non sorride più. Accidenti!
-Beh, sei seduta al mio pianoforte.- Ribatto.
Si alza infastidita.
-Mi ero seduta solo perché non ci sono altre sedie nella stanza, non farti illusioni.-
-è un po' tardi per dirmelo. Eh eh.- Commento più a me stesso che a lei.
-Cosa?- Mi ha sentito.
-No, niente.- Rispondo sorridendole.
Eccola, se ne sta andando di nuovo. Svelto Chicco, fa qualcosa!
-Emilia…- La chiamo afferrandola per un braccio.
Mi guarda stupida della mia reazione. Noto con piacere però che le sue guance si sono colorate lievemente di rosso. Così è ancora più bella.
-Cosa c'è Barcaroli?- Mi chiede dato che io sono rimasto imbambolato a fissarla.
-Io emh… mi chiedevo se…- Caspita, ora che mi invento? -…Ti va fare colazione con me?
-Eh?- L'ho sorpresa. Bene, punto a mio favore.
-Si insomma, di prendere un caffè. Da collega a collega.- Ripeto enfatizzando sulle ultime parole.
-Barcaroli, io non credo che…-
-Un cappuccino?- Intervengo per prevenire il rifiuto.
So già che non accetterà. In effetti sembra anche a me un idea stupida. Magari ha già anche fatto colazione, ma io volevo solo che non se ne andasse.
-D'accordo.-
Cosa?
Sgrano gli occhi sorpreso.
-Perché mi guardi in quel modo?-
-Io… tu, hai accettato, non credevo che…-
-Guarda che faccio presto a cambiare idea!- Mi risponde, ma sta sorridendo, ottimo segno.
Recupero anch'io il sorriso.
-No no, prego.- Dico invitandola a uscire per prima.
A metà corridoio mi accorgo che la sto ancora tenendo per mano. La guardo, non si è accorta di niente.
Devo dire che in questo momento mi sento benissimo!
Usciamo ed è con mio grande dispiacere che la mia presa sulla sua mano si scioglie. Ora mi sta guardando leggermente in imbarazzo. Le sorrido, è la cosa che so fare meglio.
Lei ricambia e fa per entrare nel baretto davanti alla scuola di Carmen. Sono un po' deluso, speravo in un posto più romantico. Devo trovare una soluzione.
-Che ne dici se proviamo il nuovo bar in fondo alla strada. Non ci vorrà molto a piedi, e poi è una così bella giornata!- Commento fermandola.
Mi guarda con un sopracciglio alzato, ma accetta. Come sono felice!
Facciamo la strada in silenzio fianco a fianco. Darei qualsiasi cosa per vedere l'espressione di Germano se ci vedesse adesso.
Vorrei prenderle di nuovo la mano, ma mi trattengo. Fai il bravo Chicco.
Arriviamo al bar. Non c'è molta gente, per mia fortuna. Mi metto davanti a lei per aprire la porta da vero Gentleman!
-Grazie.- Mi dice e io sorrido di nuovo. Non mi sembra vero.
Entriamo. Una cameriera ci fa accomodare ad un tavolo e ci porta dei listini per ordinare. Poi se ne va.
Okay, è il momento di iniziare un discorso.
-Non credevo che avresti accettato.- Commento alzando gli occhi su di lei.
-Perché?- Chiede guardando il listino.
-Beh, le altre volte hai sempre rifiutato. Per via del tuo fidanzato.- calco leggermente sull'ultima parola - o per una serie di altri motivi…-
-Non ci vedo nulla di male in tutto questo. Stiamo solo facendo colazione da collega a collega.-
-si certo.- Annuisco, poi ci provo. -Significa che potrò invitarti più spesso?-
Alza lo sguardo su di me. -Dipende da come ti comporterai!-
Evvai!!! Sorrido vittorioso.
-Lo prendo per un si.- Commento con un ghigno divertito.
Sta per ribattere, ma in quel momento arriva la cameriera per le ordinazioni.
-Avete scelto?- Ci chiede.
-Si, io vorrei un cappuccino e una brioche al cioccolato, per favore.- Dico guardando Emilia.
-Anche per me un cappuccino e un brioche ai mirtilli.-
-Okay.- Annuisce la cameriera andandosene.
Mi mordo il labbro per trattenere una risata.
-Brioche con i mirtilli?- Domando curioso.
-Si, trovo che sia molto meglio di quella col cioccolato.-
Ridacchio. -No no, ti sbagli. Quella col cioccolato è la migliore.-
-E tu che ne sai, l'hai mai provata con i mirtilli?- Mi chiede.
-No, ma intendevo il cioccolato in generale. Molto più dolce e cremoso della marmellata ai mirtilli.-
-Ma i mirtilli sono più saporiti, e più sani.- Commenta.
-Anche il cioccolato fa bene alla salute!-
-Si, ma se ne mangi troppo rischi di prendere il diabete.
Scoppio a ridere. Questa discussione è assurda, ma mi sto divertendo come un matto.
Anche lei sta ridendo e vorrei che non smettesse mai.
-Sembriamo due bambini che discutono sui loro super eroi preferiti.- Commenta
Rido di nuovo per il paragone mentre la cameriera arriva con le ordinazione.
Emilia fa per prendere la sua brioche, ma io la precedo e ne stacco un morso. Il sapore di mirtillo è molto forte. Mi passo la lingua sulle labbra.
-Hai ragione.- Affermo restituendo il dolce. -è molto buona.-
Afferro la mia brioche, ma improvvisamente lei me lo leva dalle mani e ne morsica un pezzo.
Rimango a guardarla affascinato. Non potevo sperare di meglio da questa colazione.
-Anche il cioccolato è molto buono.- Commenta restituendomi la brioche.
-Cos'è, hai cambiato idea?- Le domando sorridendo.
-No, il mirtillo resta sempre il migliore, ma al secondo posto metto quella con il cioccolato.-
Rido di gusto scuotendo la testa. Poi afferro la mia tazza di cappuccino e inizio a bere. Peccato, perché il sapore di mirtilli era davvero buono.
Abbasso la tazza e osservo Emilia. Anche lei alza gli occhi su di me… e scoppia a ridere.
-Che c'è?- Chiedo sorpreso.
Lei mi fa segno sulle labbra ancora tra le risate. Mi volto per la stanza alla ricerca di uno specchio.
-Vieni qui.- Mi dice sempre sorridendo. Prende un tovagliolo e mi asciuga il leggero strato di schiuma che si è formato sulle mie labbra. Sorrido, mantenendo il contatto degli occhi. Rimaniamo fermi in quella posizione per qualche secondo, lei con ancora il tovagliolo sulla mia bocca.
Vedo le sue guance tingersi di rosso quando ritira la mano e mi guarda forse anche lei stupida dal suo gesto.
Mi sembra di essere in un sogno, ma vi prego non svegliatemi, perché io qui sto da Dio.
-L'hai mai fatto con Germano?-
-Cosa?-
-Pulirgli le labbra per il cappuccino.-
Mi guarda e io continuo a perdermi nei suoi occhi.
-No…- mi risponde e avverto una nota triste nella voce. -lui di solito prende il caffè.-
-Ah… certo sporcarsi col caffè sarebbe strano.- Commento e entrambi scoppiamo a ridere.
Do un occhiata veloce all'orologio. Sono le 7.50.
Bevo l'ultimo sorso di cappuccino e mi alzo verso il bancone.
-Che fai?- Mi chiede.
-Beh, non penso qui ci facciano mangiare gratis.- Rispondo. Mi sorride.
-Intendevo aspetta che ti do…- armeggia con la borsetta.
-Stai scherzando. Io ti ho invitato, io pago.- Affermo rimettendole il portafoglio nella borsa. Le nostre mani si sforano e io mi sento bruciare solo per quel piccolo contatto.
Mi allontano verso il bancone. C'è già un uomo in fila. Mi volto ancora verso di lei.
Mi sta guardando. Le faccio l'occhiolino e tiro fuori soldi.
-Tornate presto.- Mi saluta la cameriera mentre mi allontano.
Torno al tavolo, Emilia mi sta ancora osservando. Fa per alzarsi, ma io la blocco mettendo una mano sopra la sedia. Mi specchio nei suoi occhi. Ora i nostri visi sono vicinissimi.
-Per quanto tempo ancora dobbiamo fingere che io ti sia indifferente?- Le chiedo a fior di labbra.
Fa per rispondermi, ma io non le do il tempo e la bacio.
Mi sento così bene, le sue labbra sanno di mirtillo. È ancora più buono mischiato al suo sapore.
Poi la sento ricambiare e tutto mi sembra così leggero, così perfetto. In questo momento il mondo potrebbe anche cadere, ma a me non importerebbe nulla. Basta che ci sia lei.
Poi dolcemente interrompo il contatto e le sorrido.
-Dobbiamo andare o faremo tardi a lezione.- le sussurro.
Annuisce ancora un po' turbata. Poi mi sorride alzandosi.
Questo è ufficialmente il giorno più bello della mia vita!

Scusate per questa shot senza senso, ma Emilia e il Barcuz sono due dei miei personaggi preferiti ne Il mondo di Patty e li adoro come coppia.
un bacio a tutte le fan di patito! kiss