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Autore: Lady Stark    30/09/2015    4 recensioni
«In sei giorni, a partire da domani, ciascuno di noi tenterà di conquistare il cuore dell'umana.» il pollice del ragazzo si rivolse verso l'alto, in direzione dell'appetitoso battito cardiaco.
«Chi di noi prima riuscirà a farla innamorare, avrà il diritto di tenerla con sé per l'eternità.»
Sei giorni, sei vampiri ed una ragazza al centro di una sfida allettante in cui sguardi lusinghieri si sostituiranno ad emozioni pericolose.
Tutti desiderano vincere.
Tutti desiderano conquistare il cuore di Yui.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Day VI: Ayato


Quella sera la famiglia Sakamaki la lasciò sola per cena.

Accadeva spesso che i fratelli rifiutassero la compagnia reciproca durante l'ora del pasto serale. Ogni membro della famiglia preferiva dedicarsi ai propri interessi, mantenendosi il più lontano possibile dagli altri. Per quanto la ragazza apprezzasse la tranquillità regalatale dalla solitudine, odiava ritrovarsi di fronte alla sala vuota. Nessuno riteneva opportuno informarla di eventuali cambi di programma, e di conseguenza, la ragazza si ritrovava ad osservare il fantasma della propria cena dileguarsi.

Sbattendo la porta, Yui si diresse a grandi passi in direzione della fornita cucina della villa, nella speranza di trovare qualcosa di commestibile nascosto negli scaffali.

I vampiri difficilmente sopportavano il cibo umano e, di conseguenza, altrettanto rare erano le occasioni in cui se ne cibavano.

Yui aveva ormai perso il conto delle volte in cui, spalancando il frigo, si era ritrovata di fronte alla desolante assenza dei più basilari alimenti.

Quella volta la fortuna decise di regalarle una piccola soddisfazione. Sistemati ordinatamente sulle fredde mensole del frigorifero c'erano ben due cartoni di latte, una vaschetta di quello che sembrava formaggio spalmabile e della frutta fresca. Mezza forma di pane era stata deposta in un cestino di plastica sul piano cucina, assieme ad un pacchetto di farina e della cioccolata. Zucchero ed uova erano state dimenticate in una bustina di carta sull'isola di marmo nero che spuntava come un fungo al centro della stanza.

Non erano certo alimenti con cui preparare una cena soddisfacente ma, per quella sera, Yui si sarebbe accontentata anche di un semplice toast bruciacchiato.

La fame la stava divorando e tutto ciò che desiderava era mettere qualcosa di solido sotto i denti.

Le ultime due ore di attività fisica l'avevano distrutta, per non parlare dei continui scherzetti che Ayato le aveva somministrato nel corso della giornata. Per causa sua si era anche presa una acre sgridata dal professore di latino, il quale aveva riscontrato nei suoi modi di fare una “maleducazione tipicamente umana”. Yui si era sentita umiliata ed il suo compagno vampiro aveva sghignazzato senza ritegno per tutto il corso dell'ora successiva.

Nel momento in cui il ricordo balenò nella sua mente, il coltello che reggeva tra le dita affondò brutalmente nella forma del pane, staccandone un pezzo asimmetrico e spesso un paio di centimetri.

Sibilando di stizza, la ragazza lo addentò, masticandolo con rabbia quasi fosse stato lui la causa di tutte le sue sofferenze.

Il suo stomaco emise un rauco, sgraziato brontolio di ringraziamento quando il cibo lo raggiunse.

«Tutta questa maleducazione umana ferisce le mie orecchie.» rise una voce alle sue spalle, cogliendola di sorpresa. Yui non si voltò neanche, ignorando il commento imbarazzante del vampiro. Malgrado la rabbia le ruggisse dentro, la ragazza si impose la calma.

Ayato desiderava stuzzicarla, ma lei non avrebbe partecipato a quel sottile gioco psicologico.

«Il commento del professore è stato fantastico. Dovessi vedere come ti guardavano tutti.»

Il vampiro le si affiancò, appoggiando i palmi delle mani contro il bancone per spiare cosa stesse facendo. Con un'occhiata fugace, Yui si accorse che la divisa era scomparsa, sostituita da un comodo maglione nero ed un paio di chiari pantaloni sdruciti.

I capelli scarmigliati ricadevano sulla sua fronte, sfiorandogli le ciglia lunghissime.

«Se la cosa può interessarti, i tuoi commenti non mi toccano minimamente.» mentì la ragazza, dandogli le spalle per afferrare la maniglia del frigorifero e spalancarlo.

Ayato captò il sapore della menzogna, appoggiando i gomiti al piano della cucina per osservare l'attento lavoro culinario della donna.

Lo sguardo appiccicoso di Ayato non impiegò molto ad infastidirla.

La sua pazienza si dissolse come vapore nel vento, facendole perdere quel ferreo controllo che riusciva a mantenere sulle sue emozioni.

«Che cosa c'è?!» sbottò, girandosi di scatto verso il vampiro. La fetta di pane scivolò sul bancone, precipitando nel vuoto ai suoi piedi. Una macchia di crema salata si disperse sul pavimento, imbrattandole l'angolo della scarpa.

Ayato sollevò incuriosito le sopracciglia, rialzandosi da quella posizione acquattata per fronteggiarla. La ragazza si pentì immediatamente d'aver alzato la voce, ma ormai il danno era compiuto e non c'era alcun modo di tornare indietro.

Inghiottendo il proprio timore, Yui alzò sfacciatamente il mento.

«Mi stavi fissando..»

«Sì. È ammirevole osservare con quanta precisione ti dedichi alla cucina.» Ayato si inginocchiò e raccolse con la punta dei polpastrelli ciò che era caduto.

Il suo viso fu attraversato da un moto di disgusto e, per sbarazzarsene il più velocemente possibile, Ayato gettò l'alimento nel lavandino, spargendo ovunque la crema salata rimasta.

«Il cibo umano sa essere così ripugnante.»

«Se sapessi cucinare ti stupiresti del contrario.»

Ayato rimase in silenzio, elaborando l'affermazione della ragazza.

I suoi occhi caddero nuovamente sulla fetta scempiata, dimenticata sul fondo del lavandino e, con un sorriso, tornò a rivolgersi a Yui.

«Perfetto. Insegnami a cucinare.»

«Come, scusa?» la ragazza credeva d'aver sentito male, poi il vampiro ripeté in tutta serietà la ciò che aveva appena detto.

Appoggiando le mani affusolate contro il bancone, l'uomo squadrò con insolita curiosità il pacchetto gonfio della farina e le uova, racchiuse nel loro involucro di cartone.

«Non sarà poi così complicato.»

«Ayato non credo sia una buona..» prima che la ragazza potesse finire la frase però, il giovane stava già arrampicandosi sul piano cucina per raggiungere i pesanti ricettari stipati in alto, sulle mensole di legno. Con un pesante tonfo sordo, un mattone di ingiallite pagine di cucina le cadde davanti mentre Ayato, pulendosi le mani sui pantaloni, sbuffava per la fatica.

«Voglio provare a cucinare uno di quei dolci che piacciono tanto a voi umani.» decise, dandole un colpetto alla schiena per esortarla a sfogliare la guida. Svogliatamente, la ragazza cominciò a vagliare le possibili ricette alla ricerca di qualcosa che non implicasse un vertiginoso numero di ingredienti.

La polvere le attaccò le narici, facendola starnutire.

Yui stava per girare l'ennesima pagina quando Ayato la bloccò, inglobandola tra le sue braccia.

La ragazza trattenne il respiro quando la schiena di lui la sfiorò e la sua voce le risuonò entusiasta nell'orecchio.

«Questa. La foto sembra promettente.»

Il cervello della ragazza era in totale subbuglio; le mani del vampiro erano appoggiate al bancone ed il suo dito indice indicava una semplicissima torta al cioccolato.

La foto era sbiadita a causa del tempo ma ciò non aveva contribuito a stemperare la golosità degli ingredienti e del risultato finale.

Il respiro di Ayato le scompigliò i capelli, il calore del suo maglione le sfiorava le spalle, facendole girare la testa.

«Bene! Cominciamo!» esclamò, tirandosi su le maniche del maglione di lana, per poi scoccare un'occhiata impaziente alla compagna, ancora immobile a fissare la pagina.

Ayato non aveva mai toccato una pentola in vita sua.

La ragazza se ne rese immediatamente conto, grazie all'imbranata incapacità del vampiro di compiere anche i compiti più basilari affidategli. Nel tentativo di aprire il pacco della farina, aveva rischiato di rovesciarselo tutto sui piedi.

«Lascia, faccio io. Tu nel frattempo rompi due uova in quella ciotola.» ordinò la ragazza, indicandogli una ciotola di plastica al lato del tavolo.

Yui cominciò a distribuire omogeneamente la farina sul piano cucina per preparare l'impasto della torta e a metà dell'azione, una delle uova emise un disperato gemito di dolore.

«Ma che schifo..?!» la voce del vampiro si alzò di due ottave mentre l'albume vischioso gli scivolava tra le dita ed i pezzetti di guscio precipitavano nel vuoto picchiettando sul pavimento.

Yui soffocò una risata quando lo sguardo sconvolto del ragazzo si appuntò su di lei.

«È orribile.»

«Povero uovo.. non si meritava quella fine.» Yui ridacchiò, pulendo con uno straccetto umido il disastro causato dal vampiro maldestro.

La giovane non aveva mai visto Ayato in quella veste così innocente e doveva confessare che le piaceva. Spogliato della solita arroganza, il suo magnetismo risaltava come lo scintillio di un diamante grezzo.

«Ti faccio vedere come si fa.»

Yui si posizionò di fronte alla ciotola e prese dalla confezione uno dei guscio ovali. Facendo ben attenzione a non esercitare troppa forza, lo ruppe e rovesciò il contenuto nella ciotola.

«Fammelo rivedere.» sussurrò il vampiro, socchiudendo gli occhi per esaminare l'azione con meticolosa attenzione. Yui afferrò un altro uovo ma prima che potesse spezzarne il suo guscio, Ayato le avvolse i fianchi con le mani, accarezzandole la nuca con la punta del naso.

Un brivido di sorpresa le scosse le dita, lasciando piombare nel vuoto l'alimento. Il guscio esplose in mille pezzi, proiettando sul mobilio un ventaglio di viscose chiazze giallastre.

«Come sei sbadata, cara maestra.» Ayato ghignò, squadrando con soddisfazione il disastro appena provocato. Quella gratificazione derivava, ovviamente, dalla consapevolezza di non dover pulire una volta concluso il lavoro.

La ragazza, cercando di non pestare il composto, si spostò di lato per procedere nella disastrosa preparazione di quella torta.

Lentamente Ayato sembrò entrare nella parte. Pian piano, analizzando con attenzione le spiegazioni, il vampiro riuscì a riprodurre maldestramente i movimenti che la ragazza gli aveva mostrato.

«Ci siamo!» Yui informò la torta, facendo ben attenzione alla torrida temperatura del forno. Ayato sorrise trionfante, brandendo nella mano sporca di farina una morbida presina.

«Dobbiamo ancora pensare alle decorazioni.» sussurrò la ragazza. Subito, centinaia di possibilità le sfilarono in mente ma, alla fine, optò per una semplice crema al cioccolato.

«Ayato, prendi la cioccolata per piacere.» ordinò la giovane, indicando il ripiano su cui le tavolozze erano state precedentemente preparate.

Il fuoco azzurro della fiammella danzò ancora una volta tra le braccia di plastica dura del fornello, lambendo il fondo della casseruola che Yui vi aveva posizionato.

A contatto diretto con il calore vivo, il cioccolato cominciò a sfrigolare.

«L'odore sembra promettente.» sussurrò Ayato, arricciando il naso di fronte al forno.

L'aroma dello zucchero aveva permeato la stanza, amalgamandosi con quello corposo del cioccolato fondente.

La doratura dell'impasto era perfetta. Nel giro di qualche minuto avrebbero finalmente potuto sfornarlo.

«Sì.» cinguettò la giovane. Con la punta del cucchiaio, colpì un pezzetto di cioccolato che, sprofondando, si perse nella mousse.

Yui spense il fornello e, con un sorriso, affondò il dito nella pentola per poi accostarlo golosamente alle labbra.

«Yui, che stai facendo?»

Ayato comparve di colpo alle sue spalle, facendola sobbalzare.

La punta del polpastrello colpì il labbro superiore, disegnandole poi un piccolo sfregio sulla guancia.

Il vampiro la guardò per un minuto poi, il suo viso si contrasse nella caratteristica espressione di chi tenta di contenere una risata sguaiata.

«Guarda cosa mi hai fatto fare..» bisbigliò imbarazzata, voltandogli le spalle per cercare un fazzoletto con il quale ripulire quello disastro. Prima che potesse muovere un solo passo avanti però, Ayato le catturò il polso voltandola verso di sé.

Le braccia del vampiro la imprigionarono, stringendola in un abbraccio infuocato.

«Aya..to?»

Le iridi smeraldo del vampiro si erano tramutate in due ardenti fornaci.

Un'indisciplinata passione ruggiva nelle sue pupille, lambendo la minuscola Yui che vi si rifletteva. Tutto il suo essere fremeva; i polpastrelli, aggrappati alla sua schiena tremavano appena, diffondendo quel palpito lungo i suoi muscoli d'acciaio.

«Shh..» mormorò, scostandole dalla guancia i capelli macchiati di cioccolato.

Ayato chinò il viso, respirando freneticamente.

Il suo odore le riempì i sensi, facendole tremare il cuore.

Le forze sembrarono abbandonarla di colpo e, per non scivolare a terra, si appoggiò al vampiro. Nel farlo, le sue unghie graffiarono appena la pelle nuda sopra la sua clavicola.

Un sorriso vittorioso si dipinse sulle labbra del ragazzo mentre la tirava a sé con veemenza, quasi a rivendicare il possesso della ragazza.

«Sei mia, Yui.» le sue dita carezzarono per qualche istante la guancia macchiata, eliminando la traccia viscida. Il ragazzo la spinse contro il piano cucina e nel momento in cui la schiena di lei urtò con la superficie fredda, il suo cervello sembrò riacquistare un po' della lucidità perduta.

Ayato era ancora chinato verso di lei, solo un respiro divideva i loro visi.

Se solo avesse voluto, Yui avrebbe potuto elencare tutte le più piccole sfumature che intessevano quegli occhi di giada.

Il cuore della ragazza rombava; la corsa furiosa del sangue aveva abbattuto ogni barriera razionale rimastale.

Era alla mercé dei sensi.

I desideri più oscuri e nascosti di Yui si librarono dal suo subconscio, lusingandola con le loro venefiche promesse.

Sarebbe stato così semplice abbandonarsi a quel tocco irruento, alla bollente carezza del suo profumo maschile.

Sarebbe stato estremamente facile, ma ciò l'avrebbe portata verso la firma della sua condanna.

Proprio in quel momento di stallo, il forno decise di salvarla.

Il trillo stridulo del contaminuti infranse l'atmosfera creatasi tra i due, spezzando le catene che vincolavano il corpo di Yui a quello di Ayato.

«La torta è...» prima che potesse finire la frase, le sue parole le vennero rubate.

Le labbra di Ayato sfiorarono le sue in un delicato bacio al sapore di cioccolato.

«Ricordati di questo momento, Yui.» mormorò, prima di allontanarsi e svanire.

Yui scivolò lentamente lungo il piano cucina, toccando incredula le proprie labbra.

Mentre tutto svaniva in un inferno di sentimenti confusi, un acre odore di bruciato serpeggiò nella devastata cucina della villa Sakamaki. 

   
 
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