«’Cause you had a Bad Day

San Valentino. Che festa stupida e commerciale,vero Laurence? Si,mia cara.

Però mentre cammini ti guardi intorno,cercando qualcosa che ti attiri.

O qualcuno.

Ti porti i capelli sciolti di lato,e vorresti essere sensuale come le donne dei manifesti osè di una volta,con ragazze troppo giovani consumate dalla tisi e da amori non corrisposti.

Guardi la vetrina di una pasticceria,coi suoi dolci a forma di cuore glassati di rosa.

Con n gesto nervoso,di scaldi le mani soffiandoci sopra. Ti infili i guanti mentre un piccolo fiocco bianco di cade di fronte.

Nevica.

Coronare questa giornata peggio di così non si poteva.

Riprendi a camminare,Laurence,con la testa fra le nuvole grige e piatte che coprono la tua adorabile Milano. E poi c’è Lexis,la tua amica. Quella che non ti prende sul serio quando dici che “vorresti avere qualcuno che ti ami come farebbe il personaggio di un libro”. Magari è quello il problema.

Fantasie,ecco cosa sono no?

La folla ti trascina verso Galleria Umberto I,e tu segui la massa senza rendertene conto,vittima del consumismo. Il tuo cappellino rosa,però, risalta come una macchia di colore vivace e singolare tra le pareti compatte e monotone del grigiore metropolitano.

Una coppia di innamorati fa le smancerie su una panchina.

Ti fermi e li osservi,ammaliata.

E vorresti essere come quella ragazzina laggiù,quella coi capelli biondi e morbidi,magrissima e perfetta nella sua grazia. Si staccano e si guardano negli ochi,con una dolcezza infinta.

Fa male,Laurence.

Ti strofini gli occhi con le mani guantate di verde.

Sbatti contro qualcosa.

«Scusi.»,dice qualcuno.

Tu alzi lo sguardo nocciola,e perdi il fiato.

Perché ad osservarti,c’è un ragazzo bellissimo,con capelli bronzei e occhi verdissimo. Ti perdi in quel verde come faresti in un libro.

Quando ingoi il groppo in gola,parli nuovamente con voce arrochita dallo sforzo di fare un pensiero coerente.

«E di che. Scusa tu.»

Stai per superarlo,conscia che hai avuto una botta di fortuna,quando lui ti sfiora un braccio e ti fa girare. Il groppo in gola rimane immobile e testardo.

«Scusa,ehm. Ciao,io sono Ian.»

Ian. Che bel nome. Gli sta benissimo. Si adatta perfettamente a quegli occhi verdi,alla pelle dorata e che sa di sabbia.

«Io sono Laurence. Lau. Ciao.»,dici,senza fiato.

«Laurence. Che bel nome. Io sono di Maglie,nel Sud. Magari ti va di farmi da cicerone? Mi sono appena trasferito.»

E sfodera un sorriso mozzafiato che ti fa girare la testa.Annuisci, debolmente,mentre lui ti prende sottobraccio,come se vi conosceste da tempo.

Rimani per un periodo di tempo indefinito a sproloquiare sulla necessità di aria di Milano,finchè lui non ti blocca e ti mormora “Aspetta”.

Aspetterei per anni.

Lo vedi scomparire tra la folla,e ti prende lo sconforto.

Ti appoggi al muro,osservando con espressione vuota la piazza di fronte a te,piena di gente che di colpo di fulmine ha parlato solo per sentito dire.

Poi Ian ritorna. Sorride radioso,e ti prende le mani tra le sue.

Ha un pacchetto in mano.

«Buon San Valentino,Laurence.»

Cause you had a bad day
You're taking one down
You sing a sad song just to turn it around
You say you don't know
You tell me don't lie
You work at a smile and you go for a ride
You had a bad day
The camera don't lie
You're coming back down and you really don't mind
You had a bad day
You had a bad day

Daniel Powter

NdA:

Dedicata a te,Lorenza,che per me fai tanto.

Che non ti lamenti mai,

Che mi vuoi bene,

Che mi aiuti coi compiti in classe,

Che adori le mie storie,

Che non mi deludi mai,

Che…

Che cerchi solo il vero amore,

e spero di avertene donato un poco,

attraverso questa soria.

Denise.