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Autore: galvanix    01/10/2015    3 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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                          CAPITOLO DICIANNOVESIMO
                                     La Resa dei Conti

             






Mentre Trunks aspettava ansiosamente di scontrarsi con la strega, il Principe non faceva altro che farsi arrovellare il cervello per cercare di risolvere la situazione senza apportare ulteriori danni.
Conosceva il figlio e sapeva che il dolore e la sofferenza lo avrebbero portato a comportarsi in maniera sconsiderata.
Ovviamente non poteva fargliene una colpa perché anche lui, in passato, aveva agito allo stesso modo.
Quando, all’epoca, Mirai Trunks era stato colpito a morte da Cell lui non ci aveva pensato due volte e, travolto dalla rabbia, si era scagliato contro il mostro per vendicare il proprio figlio.
In quell’istante ricordava benissimo di non riuscire a controllare la furia che stava lo divorando e la stessa cosa doveva essere capitata a Trunks.
Non poteva assolutamente rimproverarlo, però aveva scelto, di certo, il momento più sbagliato per dare sfogo alla sua ira.
Ora che la piccola Bra era ritornata in vita, voleva evitare di esporre gli altri a questa battaglia.
Voleva mettere lui la parola fine a questa drammatica vicenda, con il cuore sgombro da mille patimenti e sofferenze, ma qualcuno lo aveva anticipato bruciandolo sul tempo.
Doveva ammettere quanto il lilla gli somigliasse caratterialmente anche se l’aspetto fisico potesse ingannare, ma il cipiglio serio e lo sguardo, a volte imbronciato, erano senza ombra di dubbio, una sua caratteristica.
Era davvero orgoglioso del suo ragazzo, ma questa alzata di ingegno da parte sua non ci voleva, non ora che era deciso a mettere fine a tutta questa faccenda.
La domanda che si poneva in questo istante era, tuttavia, un’altra… perché non riusciva a proteggere i suoi figli?
La prima a farne le spese era stata Bra, poi una volta riavuta indietro, era stato il turno di Trunks.
Possibile ci fosse qualcosa che sfuggiva al suo occhio vigile ed attento?
Probabilmente era così, visto l’evolversi della situazione.
Bulma si era accorta dello stato in cui vagava il compagno e decise di intervenire, in fondo lo aveva visto piuttosto pensieroso e con lo sguardo sin troppo imbronciato, non poteva di certo ignorarlo.
Quell’aria accigliata era un sintomo alquanto preoccupante, se era dipinto sul volto del Principe e lei aveva già intuito il motivo, ma decise, malgrado ciò, di intromettersi nei suoi pensieri e farlo parlare.
Si avvicinò lentamente al saiyan, che nel frattempo si trovava nella sala comandi nella sua solita posizione a braccia conserte, e lo abbracciò da dietro appoggiando il capo alla sua schiena.
Vegeta non la scansò, nonostante avesse percepito il suo arrivo prima che entrasse all’interno della stanza.
In quella circostanza, forse, aveva bisogno di lei, in fondo gli bastava la sua presenza, nient’altro e la donna sembrò intuirlo perché non pronunciò neanche una parola.
Il suo abbraccio era sufficiente e la scienziata, questo, lo sapeva.
Il silenzio prese il sopravvento ed entrambi rimasero ad ascoltarlo per alcuni minuti, finché lei non decise di interrompere quel lungo istante di calma apparente, domandando impensierita:

“Tesoro, sei preoccupato per Trunks, vero?”
“Tze, io preoccupato per lui? Perché dovrei? È un guerriero e conosce il modo per difendersi” replicò falsamente il saiyan staccandosi dalla compagna.
“Perché è tuo figlio e so benissimo che sei angosciato anche se mi vuoi far credere il contrario.
Non c’è nulla di sbagliato in questo” riferì lei con tono determinato.
Vegeta stette per replicare, ma fu anticipato dall’entrata della bambina che, correndo allegramente verso il padre, gli domandò:
“Papà, Goku ha detto che andrete a prendere Trunks…”
“Si e con questo?” le chiese seriamente il genitore, sapendo già dove volesse arrivare.
“Posso venire anch’io?”
“No”.
“Ti prego papà!”
“Bra, sai benissimo che non piace ripetermi.
Non insistere” sottolineò lui severamente.
“Io voglio venire lo stesso” esclamò decisa la piccola mettendo il broncio.
“Ora smettila Bra. Hai gli stessi vizi di tua madre”.
“Scusami?” intervenne la compagna con disappunto.
“Ha ereditato tutto da te” disse il Principe seccato.
“A si? Anche quando si trasforma in un essere biondo incontrollabile?” borbottò adirata la donna.
“E no mia cara, quello lo ha preso da me… è la parte migliore” ribatté lui compiaciuto.
“Scusate, non vorrei interrompervi, ma forse è il caso di entrare in azione. Che ne dici, Vegeta?” suggerì Goku, interrompendo i due coniugi.
“Una volta tanto dici una cosa sensata, Kakaroth.
Andiamo, useremo il tuo teletrasporto, così risparmieremo del tempo” aggiunse il saiyan avvicinandosi all’amico.
“Aspettami papà, io voglio venire con te” esclamò decisa la bambina strattonando la gamba del padre.
“Tanto non le farai cambiare idea” proferì, sicura di sé, la scienziata.
“Fa come ti pare mocciosa, ma se ti farai uccidere di nuovo saranno affari tuoi, chiaro?” esclamò falsamente il genitore.
“Io non mi farò uccidere, papà, perché ci sarai tu a proteggermi” concluse teneramente la piccola afferrandogli la mano.

Il Principe guardò intensamente sua figlia e soltanto in quell’istante comprese quanta fiducia e lealtà, lei, gli stava riservando.
Lui riuscì quasi a toccare con mano l’immenso affetto che la piccola provava per lui e questo lo riempì, segretamente, di gioia.
Non avrebbe mai potuto dimenticare quello sguardo così sincero che aveva già avuto modo di incontrare grazie a suo figlio Trunks e alla sua donna.  
Il saiyan ancora non riusciva a capire, in fondo non meritava tanto affetto, visto il suo orribile passato.
Aveva commesso tanti sbagli nella sua esistenza, ma loro gli dimostravano sempre tanto calore ed un profondo rispetto.
Probabilmente, un tempo, avrebbe calpestato un sentimento simile perché credeva che tutto ciò potesse rendere deboli e patetici, ma ora le cose erano decisamente cambiate.
In realtà, quella profonda consapevolezza, lo aveva reso, con il passare degli anni, più forte, determinato, combattivo e questo lo doveva soltanto a loro.
Non avrebbe mai potuti ripagarli abbastanza per ciò che la sua famiglia gli donava ogni giorno, ma forse una cosa poteva ancora farla…essere il guerriero che sognava di essere, non per vendetta, ma solo per proteggere chi amava davvero.
Aveva rischiato di perdere Bra due volte e questo non se lo sarebbe mai perdonato, ma ora lei era viva, di fronte a lui, e non avrebbe ricommesso di nuovo gli stessi errori.
Doveva impedire ad ogni costo che la sua famiglia corresse dei rischi e questo includeva anche Trunks.
Non poteva di certo lasciarlo solo a combattere la sua battaglia e di sicuro non glielo avrebbe permesso.
Doveva ammettere che suo figlio era davvero migliorato, nel combattimento, e aveva dimostrato, negli anni, grande tempra e tenacia.
Era coraggioso, educato, paziente, rispettoso delle regole, ma quando si arrabbiava perdeva completamente il controllo e questo lato del carattere lo aveva preso decisamente da lui.
Ovviamente anche appartenere alla nobile razza dei saiyan aveva il suo peso ed era un dato particolarmente rilevante, in questo caso.
Così, con quel pensiero in mente, fissò sua figlia e con tono autorevole, le suggerì:

“Reggiti, perché andiamo a prendere tuo fratello”.

La piccola gli sorrise allegramente e si aggrappò alla gamba del padre, mentre il Principe appoggiò una mano sulla spalla di Goku aspettando di essere teletrasportato.
Infine Vegeta guardò la sua compagna e, immaginando già la risposta, le domandò:

Donna, tu che hai intenzione di fare?”
“Mi sembra logico, ovviamente, vengo anch’io, ma verrò con la navicella. Voglio essere sicura che funzioni tutto perfettamente, visto che è ferma da un po’”.
“Fa come credi” replicò, con finto distacco, il compagno.
“Non preoccuparti, Vegeta, rimango io con Bulma, così non resterà sola. Vi raggiungeremo appena possibile” intervenne saggiamente Gohan.
“Buona idea, figliolo. Andiamo ragazzi” riferì Goku al resto della compagnia che poi sparì sotto agli occhi preoccupati del giovane Son e della scienziata.
“Ti prego Gohan, dimmi che quest’incubo finirà presto” aggiunse la donna angosciata.
“Terminerà a breve, credimi. Credo proprio che questa storia abbia le ore contate” concluse, sicuro di sé, il ragazzo.

Nel frattempo, Trunks, si trovava faccia a faccia con Nemesis.
In primo luogo non si aspettava di vedere lui, in fondo non gli interessava scontrarsi con il mago.
Il giovane voleva battersi con Arcadia perché era lei, e nessun altro, la responsabile della morte della sua sorellina.
In realtà aveva percepito l’aura della strega piuttosto debole, probabilmente per via dello scontro avuto poco prima con suo padre, ma a lui non importava.
Non riusciva ad avere pietà per quella donna che aveva distrutto la sua vita, facendo cessare quella della piccola Bra.
Come si poteva rimanere impassibili di fronte ad una tragedia del genere?
Era questo che si domandava il giovane Trunks e a cui non aveva trovato risposta anche se, in realtà, una soluzione esisteva ed era l’unica possibile…vendicarsi.
Intanto Nemesis guardava con aria preoccupata il giovane di fronte a lui.
Sentiva che non era una persona malvagia, ma in quell’istante sembrava dimostrare il contrario.
Era impossibile non notare il viso tremendamente contratto del giovane, così come tutti i muscoli del suo corpo.
Doveva soffrire molto ed immaginava anche il motivo.
Poteva persino comprendere la sua rabbia e la sofferenza che gli scorreva nelle vene, ma non sapeva davvero come aiutarlo.
Il saiyan era in posizione di attacco e immaginava che, prima o poi, avrebbe sferrato la sua mossa, ma ciò che lo turbava particolarmente era l’espressione del suo volto.
Aveva già avuto modo di incontrare, in passato, quell’espressione così minacciosa, severa e determinata che difficilmente si dimenticava.
Poteva differire nell’aspetto fisico, ma per il resto non c’era alcun dubbio.
Lui era davvero il figlio del Principe dei Saiyan ed ora ne aveva anche la prova.
Mentre l’uomo pensava ad un modo per uscire fuori da quella delicata situazione, il giovane, stanco di aspettare, domandò con tono seccato:

“Ehi, mago non è te che voglio. Fai uscire fuori la tua amica o giuro che sarò io a farlo e non sarà affatto piacevole”.
“Aspetta un momento Trunks, io so che non sei un tipo violento. Tu hai un animo buono, per favore non farlo” rispose, inquieto, Nemesis cercando di prendere tempo.
“E’ vero, su questo hai ragione amico, ma quando sono arrabbiato difficilmente riesco a controllarmi e ora non immagini neanche cosa sono capace di fare”.
“So che stai soffrendo molto per Bra e lo capisco, ma uccidere Arcadia non te la riporterà indietro” aggiunse malinconicamente il mago.
“Lo so e non puoi immaginare cosa sto provando in questo istante perché il dolore è inspiegabile, però conosco un modo per placare la rabbia che mi porto dentro”.
“La vendetta non è la soluzione, Trunks”.
“Sono punti di vista, Nemesis e poi sono, per metà, un saiyan… cosa ti aspetti che faccia?”
“Non attaccare, per favore” lo supplicò il mago.
“Mi chiedi una cosa che non posso fare.
Porta fuori la strega, altrimenti non risparmierò neanche te” replicò il lilla assumendo uno sguardo di ghiaccio.
“Non volevo arrivare a questo, ma non mi lasci altra scelta, ragazzo. Prima di giungere a lei dovrai vedertela con me” ribatté il saggio con tono sin troppo serio.
“Se ci tieni tanto…io non ho nessun problema.
Allora, sei pronto mago?” chiese il giovane preparando una sfera d’energia sull’indice della mano.
“Pronto” ribadì l’altro predisponendosi ad uno scontro che avrebbe evitato volentieri.

Il lilla assestò il suo potente attacco, ma il nemico riuscì a creare una barriera difensiva che lo aiutò a proteggersi totalmente.
Tuttavia Trunks non si arrese e continuò a sferrare i suoi attacchi migliori senza mai fermarsi, ma la barriera creata da Nemesis era molto resistente e difficile da abbattere.
Così, il ragazzo, decise di cambiare tattica e all’improvviso si arrestò.
L’altro lo fissò perplesso e, dubbioso, gli domandò:

“Perché ti sei fermato?”
“Ti piace vincere facile, non è vero Nemesis?” elargì seccato il saiyan, riferendosi alla sua magia.
“Ognuno usa i mezzi che ha a disposizione, non ti pare?”
“Si, è vero, ma tu ti stai limitando a difenderti soltanto.
Perché non combattiamo lealmente?”
“Cosa intendi?” ribatté, accigliato, il mago.
“Uno scontro ad armi pari. Io non uso i miei attacchi energetici e tu fai a meno della tua magia.
Che ne pensi?” spiegò, sicuro di sé, il giovane tirando fuori la sua fedele spada.
“Va bene, mi hai convinto” proferì il saggio facendo sparire la barriera che lo proteggeva e tirando fuori il suo bastone magico.
“Pronto?” domandò il lilla.
“Quando vuoi, ma la tua semplice spada non riuscirà a ferirmi”.
“Questo lo vedremo” concluse Trunks accennando un sorriso.

Si fissarono per qualche secondo come per studiarsi anche se quel breve momento durò poco perché fu proprio il giovane a rompere gli indugi ed ad attaccare per primo.
Nemesis rispose al nemico difendendosi con il suo abile bastone, anche se doveva ammettere quanto la spada del ragazzo fosse resistente.
Quando i due oggetti erano venuti a contatto aveva avuto la sensazione che la spada fosse speciale.
Era diversa dalle altre, persino il materiale di cui era forgiata sembrava unico.
Lo scontro durò alcuni minuti senza che i due trovassero riposo.
Entrambi erano davvero abilissimi nei movimenti e nessuno sembrava voler cedere, anche se cominciavano ad intravedersi i primi segni di stanchezza.
Il mago approfittò di una piccola pausa, tra un colpo e l’altro, per domandargli:

“Sai Trunks, hai ragione la tua spada deve essere davvero speciale per resistere ai colpi del mio fedele bastone”.
“Si lo è. Mi è stata donata da un caro amico, quando ero più piccolo, e mi disse di farne sempre buon uso”.  *
“Bene, quindi tu sai che questo combattimento non ha senso, vero?” asserì, responsabilmente, il saggio.
“Infatti non sei tu il mio obiettivo, Nemesis” replicò l’altro fermando lo scontro.
“Ti prego Trunks, non uccidere l’unica persona che mi è rimasta del mio passato.
Lo so che ti sto chiedendo tanto…”
“Appunto, non chiederlo” lo interruppe freddamente il giovane senza pensarci due volte.
“Infatti dovresti farlo e basta, saiyan” disse una debole voce provenire dall’entrata della rovina.

Entrambi si girarono e videro la strega che riversava a terra in misere condizioni.
Il mago, vedendo Arcadia ridotta allo stremo, la soccorse immediatamente precipitandosi da lei.
Si accovacciò e la prese delicatamente tra le braccia per poi sussurrarle:

“Perché non sei rimasta dentro? Non devi sforzarti sei ancora troppo debole”.
“Ho senti-to che combattevi e…non pote-vo fare finta…di niente. Tu non devi mori-re per colpa…mia, non sarebbe giusto” riferì la donna, sofferente, per vie delle sue gravi ferite.
“Per te sarei disposto a farlo” le spiegò lui con dolcezza.
“Sei solo uno sciocco”.
 
Mentre i due stavano parlando, il lilla non poté trattenere la sua ira, specialmente dopo aver visto apparire la strega.
Il suo dolore riaffiorò lentamente facendogli perdere ogni contatto con la realtà.
Era una pena troppo grande da affrontare e, senza quasi accorgersene, preparò una sfera energetica nella sua mano pronta ad essere lanciata.
Fu un attimo e il giovane sferrò il suo attacco, senza rifletterci troppo, verso il suo obiettivo.
Il mago se ne accorse all’istante e rapidamente creò una barriera riflettente che difese lui e la donna, da morte certa.
Il piano attuato da Nemesis funzionò e il colpo lanciato dal saiyan ritornò indietro.
Per Trunks sarebbe stato facile respingere il suo stesso attacco, ma venne distratto dalla voce di una tenera bambina:

“Fratellone!”

Il giovane non poteva ancora crederci…si voltò e vide la sua dolce sorellina andarle incontro.
Come poteva essere viva?
Aveva sentito la sua aura spegnersi, poco tempo prima, ed ora lei era lì e le stava andando incontro.
Era come imbambolato perché non riusciva a comprendere l’intera faccenda.
Tuttavia venne risvegliato dall’urlo del padre, che non essendo riuscito a trattenere la piccola Bra, gli urlò:

“Trunks”! 

Il ragazzo si voltò e vide il suo stesso attacco ritornare indietro, pronto per colpire, non lui, ma la sua piccola sorellina.
Fu un attimo… con uno slancio corse e prese al volo la bambina proteggendola con il suo stesso corpo.
L’impatto fu molto violento.
Il corpo del lilla giaceva a terra con i vestiti ridotti a brandelli e ferite ovunque.
La bambina si trovava sotto il corpo del ragazzo, ancora viva.
Trunks gli aveva fatto da scudo e l’aveva salvata senza esitazione.
La piccola sollevò il corpo del giovane e, vedendo lo stato in cui riversava, lo strattonò chiamandolo con voce rotta dal pianto:

“Fratellone ti prego, svegliati”.

Purtroppo il ragazzo sembrava non dare segni di vita e questo aumentò non solo la sua apprensione, ma soprattutto la sua rabbia.
La bambina si sentì invadere da una scarica di adrenalina che non riuscì a controllare, data dalla collera che circolava liberamente nel suo sangue.
Era troppa da tentare di trattenere e così la piccola diede libero sfogo al vero saiyan che viveva in lei.
Un’aura dorata la circondò lentamente, impedendo a Vegeta e Goten, persino, di avvicinarsi…malgrado ciò quell’aura fece increspare, inevitabilmente, le labbra al Principe dei Saiyan

 

 

                                                                                                                                                      CONTINUA…









*Tapion è un personaggio che compare soltanto nel film Dragon Ball Z: L'eroe del pianeta Conuts.
È in quella occasione che lui dona la sua spada al piccolo Trunks.









ANGOLO DELL’AUTRICE

Scusate l’attesa, ma alla fine sono riuscita a pubblicare.
Da come avete potuto leggere, ora è la piccola Bra ad essere davvero arrabbiata…chissà come reagirà quando si troverà faccia a faccia con il suo amico Nemesis…
Ormai sono rimasti solo due capitoli, così poi la storia potrà ritenersi conclusa.
GRAZIE, come sempre, per le vostre gradite recensioni e ai lettori silenziosi.
Un Abbraccio.

GALVANIX

  
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