They wanna break us, let's shake it up
Non è facile diventare
una cantante affermata.
Diventare famosa è relativamente più facile,
basta
vincere un reality, realizzare un video scandaloso o comportarsi in
modo
eccentrico. Il problema è mantenere questa fama, i fans
dalla tua parte,
dimostrare loro che vale la pena seguirti e che non li deluderai.
Io sono Cassadee Pope, ho vinto The Voice, sono felice per questo, ma
anche
un po’ triste perché la mia band è
andata in uno hiatus indefinito per
permettermi di realizzare il mio sogno.
Ho scritto e registrato un album che va bene, ho un
ragazzo che si chiama Rian.
Cosa potrei chiedere di più?
Non lo so, ma all’improvviso il mio smartphne suona. Io
rispondo, è il mio manager.
“Pronto?”
“Ciao, Cass. C’è una cosa di cui
dovremmo discutere, puoi venire alla casa
discografica?”
Chiedendomi cosa sia accetto.
Metto un paio di scarpe da tennis e lo raggiungo alla
sede della Republic Nashville, entro e lo trovo in uno dei divanetti
che ci
sono nella hall.
“Eccoti qui.
Forza, vieni!”
Sorridendomi si fa largo nel labirinto di corridoi fino a
raggiungere una stanza che immagino sia il suo studio.
“Allora, cosa deve dirmi?”
Gli chiedo con un filo d’ansia.
“L’album va bene, ottime vendite e abbiamo un tour
da
fare. Non ho nulla da dire riguardo a questo.”
Mi dice sorridendo.
“E allora cosa c’è che non va?
Perché c’è qualcosa che non
va.”
“Rian.”
Lo guardo senza capire, lui è sempre stato un sostenitore
della mia carriera,
addirittura mi ha permesso di cantare con gli All Time Low.
“Cosa ha Rian che non va?”
“Niente, è un bravo ragazzo. Ha solo un difetto:
è più famoso di te.
Per la gente sarai sempre la ragazza di Rian Dawson degli
All Time Low e non ti daranno il credito che meriti. È
già un casino che tu sia
ancora la leader degli Hey Monday.”
“Lo sai che gli Hey Monday non si toccano, voglio tornare a
cantare con loro.
Sono la mia band, quella che mi ha sempre sostenuto durante il mio
percorso da
solista.”
“Sì, lo so. Dovresti almeno lasciare
Rian.”
“Che?”
“È per il tuo bene, non puoi sempre vivere nella
sua
ombra!”
Io mi alzo in piedi.
“Io non vivo nell’ombra di nessuno e te lo
dimostrerò con
questo album.
Venderà, farò concerti che convinceranno la gente
che
valgo, che non sono solo una meteora uscita da un programma
tv.”
“Cassadee…”
“No, hai chiesto qualcosa che non posso concederti.
Non hai alcun diritto di interferire nella mia vita
privata, chiaro?”
“È per il tuo bene!”
“No, è per il tuo, il che è leggermente
diverso.”
Me ne vado dalla stanza sbattendo la porta, lui prova a rincorrermi, ma
io
sfuggo continuamente alla sua presa, furiosa.
“Lasciami andare!
Interferire nella mia vita privata non era scritto nel
contratto!”
“Te ne pentirai! Un giorno verrai e mi dirai che avevo
ragione, ma sarà troppo tardi.”
In onore delle mie origini pop-punk alzo un dito medio
verso di lui ed esco dalla casa discografica, non appena sono fuori
chiamo
Rian.
“Ehi, ciao, piccola! Tutto bene?”
Mi risponde la sua voce allegra.
“No, per niente.
Rian, hai impegni?”
“No, perché?”
“Potresti venire da me?
Ho davvero bisogno di averti accanto.”
“Va bene, arrivo.”
Chiudo la chiamata e mi infilo in macchina, ancora scossa per la
discussione.
Come si è permesso?
Come ha potuto?
Metto in moto e mi dirigo verso casa mia, sono così fuori
di me che noti appena l’arancione delle foglie autunnali
degli alberi che ho in
giardino.
Entro in casa, mi tolgo le scarpe con un gesto nervoso e
mi fiondo in cucina a preparare un the da bere poi comodamente seduta
sul
divano.
È così che mi trova Rian, con una tazza di the in
mano
accoccolata sul divano a guardare il nulla, lui si siede immediatamente
accanto
a me, preoccupato.
“Cass, cosa succede?”
“Oggi il mio manager mi ha chiamato alla casa
discografica.”
“E?”
“Mi ha detto che le vendite vanno bene e che
prestò farò un altro tour.”
“E?”
“Mi ha detto che dovrei lasciarti, che per la gente
sarò sempre la tua ragazza
e mai un’artista indipendente.”
“Tu che gli hai detto?”
“Gli ho detto che non se ne parlava neanche, che il contratto
non prevedeva
intromissioni nella mia vita privata e che lui non aveva il diritto di
dirmi
una cosa del genere.
Lui mi ha detto che lo faceva per il mio bene, che mi
sarei pentita della decisione che ho preso.”
Lui si fa serio.
“Credi in noi, Cass?”
“Certo, Rian. Altrimenti non avrei litigato con il mio
manager.
E tu, Rian?
Credi in noi?”
“Sì, che ci credo e questo fa quadrare tutto.
Sono sicuro che avrai una splendida carriera solista
perché sei davvero talentuosa, una come te non capita tutti
i giorni nel mondo
della musica.
Non sarai ricordata perché sei la mia ragazza, ma
perché
sei Cassadee Pope.
Credimi, non ti sto mentendo.
Se pensassi che lasciarti andare fosse la cosa giusta per
te, lo farei, ma non lo è.
Tu devi dimostrare a quelle persone di che pasta sei
fatta, compreso il tuo manager e io sarò lì, al
tuo fianco se vorrai.”
“Certo che ti vorrò al mio fianco! Mi hai stregata
anni
fa quando ancora non ero Cassadee Pope di The Voice e l’amore
che provo per te
non è diminuito, anzi. Negli anni è cresciuto,
senza il tuo aiuto non ce
l’avrai fatta a sostenere tutte le prove del talent
show.”
Lui mi sorride e mi abbraccia e io tra le sue braccia mi sento bene.
Completa.
Dopo questo incidente le cose
sembrano andare per il
meglio.
Il primo singolo del mio secondo album esce, si chiama “I am
invicible.”ed è come mi sento io, invincibile.
Le cose con Rian vanno bene e le vendite anche, i miei
concerti sono sempre abbastanza pieni e tra poco canterò la
mia canzone agli
Special Olympics World Summer Games. Cosa potrei chiedere di
più?
Niente.
Di buon umore accendo il mio computer e noto una mail del
mio manager, contiene solo un link a un sito, null’altro.
Io lo apro e il mio mondo va in pezzi.
C’è la pagina di un sito di pettegolezzi in cui si
vede
chiaramente la foto di Rian che sta baciando Taylor Jardine. Io non ci
posso
credere, quindi provo a chiamarlo.
Lui non risponde e non risponde per tutta la settimana e
io cado in uno stato catatonico, non provo, ai concerti faccio schifo e
sto
pensando di rinunciare alla mia performance e rompere il fidanzamento
con Rian.
Il mio manager mi fa molta pressione su questa cosa, ma
io non voglio ancora ceder, non prima di aver parlato con lui.
Sono seduta sul mio letto e guardo le foto di noi sul
cellulare quando l’aggeggio si mette a suonare, è
il numero di Lisa Ruocco.
“Lisa?”
“Cass, sono Rian!”
“Alla buon’ora! Ti ho chiamato per tutta la
settimana!”
“Scusa, scusami. Ma mi hanno rubato il cellulare e mi
fanno problemi ad attivare una nuova scheda.”
Io non dico nulla.
“Cass…”
“Hai nient’altro da dirmi?
Magari riguardo a te e Taylor?”
“Sono false quelle foto, tra me e lei non
c’è niente!”
“E come faccio a crederti? Lei ha rilasciato
un’intervista completa in cui racconta la vostra
storia.”
“Bugie, Cass.
Bugie, ci vogliono dividere, per favore credimi.”
“E come faccio?”
Rispondo con voce incrinata.
“Mi sono sempre fidata di te, poi escono queste foto, tu
sei irreperibile per una settimana e quando ti becco te ne esci con un
cellulare rubato e… che le foto sono finte.
Sembri Jack quando tenta di arrampicarsi sugli specchi
per giustificare una cazzata che ha fatto negandola, anche se
è vera.
Voglio la verità, Rian.
Me la merito, perché ho creduto in te al punto di
litigare con il mio manager.”
“È questa la verità, Cass.
Lo so che sembra assurda e senza senso. Io ho perso il
mio cellulare e quelle foto sono finte, qualcuno deve avere pagato Tay.
Ci
stiamo muovendo per smentire tutto, gli All Time Low, dico.”
“Sì, certo.
Addio, Rian.”
Chiudo la chiamata e mi sdraio sul divano, piangendo tutte le mie
lacrime. Il
mio cellulare suona ancora e ancora, ma io non voglio parlare con
nessuno.
All’improvviso, qualche ora dopo il campanello del mio
appartamento suona e mi trovo davanti Jack Barakat.
“Cosa diavolo vuoi?”
Gli credo brusca.
“Parlare con te.”
“Fallo, allora e poi chiudiamo questa farsa.”
“Non è una farsa. Rian non ha baciato Tay, sono
stato io.
Io, non lui.
Te lo posso giurare sulla testa di mia madre, solo che
qualcuno ha falsificato le foto e poi ha pagato Tay per
quell’intervista.
Abbiamo smentito tutto, dicendo che lei si è inventata
tutto e le foto sono taroccate. È fuori dalla Hopeless,
guarda.”
Mi porge il cellulare e sul solito sito di gossip si legge che la
Hopeless ha
scaricato i We Are The In Crowd per le bugie dette su Rian.
“Jack, non ci credo.”
Dico semplicemente, mentre gli restituisco il cellulare.
“Ok, non volevo farlo. Ma mi hai costretta!”
Io lo guardo senza capire, in due secondi mi carica sulle
sue spalle, chiude a chiave il mio appartamento e scende le scale con
me che
continuo a tirargli pugni sulla schiena.
“Mollami, Barakat!
Non è divertente, cazzo!”
Purtroppo per me lui è alto e più forte di me,
pur
essendo magro.
Usciamo dal mio condominio e mi butta nella sua macchina,
mi allaccia la cintura del sedile posteriore e poi si siede accanto a
me e
mette in moto. Io provo ad aprire la portiera, ma lui le ha chiuse
automaticamente.
“Allacciati la cintura, se facciamo un incidente non ti
voglio sulla coscienza, Rian non me lo perdonerebbe mai.”
“Questo è una rapimento, Barakat!
È illegale!”
“No, questo è l’estremo tentativo di
farmi ascoltare da una zuccona.”
“Mi ha tradito!”
“No, che non l’ha fatto.
Cristo, credimi!
Pensi che mi sia divertito a macinarmi questi chilometri poco prima del
concerto di Baltimora?
Per niente, il nostro manager ha avuto un semi infarto
alla mia idea, ma Rian è mio amico e per gli amici si fa.
Rian è distrutto, sta peggio del solito. In questi giorni
in cui non poteva chiamarti e chiarire era nervosissimo e cattivissimo
con
tutti, adesso è un ameba e io non ho intenzione di lasciarlo
in quello stato se
si può evitare.”
Io sbuffo.
“Io invece ho ballato la conga per giorni dopo aver visto
quella roba, dimmi perché dovrei credergli?”
“C’è qualcuno che vi vuole
separare?”
Io rimango un attimo in silenzio, presa in contropiede.
“Cosa? Che cazzo c’entra?”
“Rispondi.”
“Il mio manager, ma l’ho affrontato e gli ho detto
di non farlo.”
“Sei davvero ingenua. Pensi che se davvero volesse separarvi
si fermerebbe
davanti a un tuo no?
I manager vogliono i soldi, non la felicità dei loro
artisti. Se vuole che tu e Rian vi separiate è capace di
trovare un modo.
Chi ti ha detto o fatto sapere del bacio?”
“Lui. Mi ha mandato una…
Stai dicendo che è stato lui a organizzare tutto?”
“MI pare l’unico che abbia la ragioni e i
mezzi.”
“Non ci posso credere.”
Lui sbuffa.
“Pope, cambierai idea. Te lo posso giurare.”
Io non dico nulla per tutto il resto del viaggio.
Arriviamo a Baltimora per le nove di sera, il concerto
inizia un’ora dopo e l’arena è
già piena di ragazzi e ragazze eccitati perché
vedranno la loro band preferita.
Jack parcheggia nella zona riservata allo staff e poi mi
fa scendere, io tento di scappare, ma lui mi placca.
“Dannazione!”
“Sei davvero testarda!”
Insieme entriamo nel backstage, la guardia del corpo chiude un occhio
sul mio
abbigliamento da barbona solo perché mi conosce
probabilmente.
“Adesso, te ne stai buona qui insieme a Lisa.”
Mi affida alla ragazza di Alex che occupa un salottino,
lui invece sparisce nei camerini.
“Ciao, Lisa.”
“Ciao, Cass.”
“Hai una vaga idea di cosa vogliano da me?”
“Farti una sorpresa per convincerti che Rian è
davvero innocente.”
“Tu gli credi?”
Le chiedo sorpresa.
Mi aspettavo che lei fosse dalla mia parte viste le corna
che le ha messo Alex.
“Sì, gli credo.
C’ero anche io quella sera e ti posso assicurare che
Taylor ha baciato Jack, non Rian.
L’ho dovuta dividere da Alex e lei ha usato Jack al suo
posto.”
Io ringhio.
“Ma perché?”
“Capirai il tutto a fine serata.”
Alle dieci usciamo dal salottino e ci mettiamo in un
angolo nascosto del palco, dove possiamo vedere senza essere viste.
Rian mi rivolge un debole saluto che io ricambio appena.
Durante il concerto suonano tutte le canzoni di Future
Hearts e qualcuno dei loro vecchi successi, poi alla fine del concerto
Alex
prende la parola.
“Allora, ragazzi. Spero vi siate divertiti, perché
adesso
arriva un momento serio, si fa per dire.
La prossima canzone non è nostra e la vorremmo dedicare a
Cass e Rian. Lo sapete tutti cosa è successo e ci teniamo a
ribadire che tra il
nostro mister sorriso-perfetto e Taylor Jardine non è
successo nulla, lui ama
Cassadee. Anche voi amate Cass, vero?
Fate un applauso per lei!”
La folla applaude tumultuosa.
“Grazie, speriamo che questo porti un lieto fine per
queste due persone meravigliose.”
Iniziano a suonare una canzone che mi è nota, “Set
it off” della mia band e mi
manca il fiato. Mi
siedo e
Lisa mi sorride comprensiva.
“You and me
They wanna break us
Let's shake it up
Cause they will never take us
Set off all the fires
Set off your alarms
I don't care what they say
Cause they don't know who we are”
I miei occhi si riempiono di
lacrime e scoppio a
piangere.
Mi ama, lo so e lo sento.
Finita la canzone esco dal mio angolo e abbraccio Rian,
che mi stringe forte a sé.
“La nostra piccola sorpresa è andata
bene.”
Commenta Alex e la folla applaude.
“Mi dispiace per non averti creduto.
Ti amo, Rian.
Amo te e solo te.”
“Anche io, dentro capirai tutto.”
I coriandoli argentati cadono e i ragazzi lanciano i plettri e le
bacchette del
mio ragazzo, poi il palco viene abbandonato. Io e Rian ce ne andiamo
mano nella
mano.
Nel salottino dove ho aspettato durante il concerto
c’è
Tay.
“Cosa vuoi?”
Ringhio furiosa, stritolando la mano del batterista.
“Scusarmi. Non ho mai baciato Rian, ho baciato
Jack.”
“E allora perché hai rilasciato
quell’intervista in cui dicevi che avevi una
storia che durava da mesi con lui?”
“Il tuo manager mi ha pagato per farlo e io ho pensato che
per la cifra che mi
era stata offerta potevo ignorare i miei principi morali o il fatto che
stessi
facendo male a un’amica.”
“Il mio manager ti ha pagata?”
“Sì, e tanto!”
“Domani cambio manager e tu sparisci prima che decida di
prenderti a pugni.”
Lei se ne va a testa bassa e rimaniamo solo io e Rian. Prima che lui
possa dire
qualsiasi cosa lo zittisco con un bacio mozzafiato.
“Ti amo, ti amo e ti amo.
Mi dispiace per non averti creduto.”
Lui mi alza il volto.
“Ti amo anche io.”
Senza dire nient’altro ci baciamo.
Tutto il dolore che ho provato in questi giorni si
scioglie come neve al sole.
Adesso sto di nuovo bene, perché è con lui che
voglio
stare.
È lui che rende la mia vita completa e degna di essere
vissuta fino in fondo.
È lui l’uomo della mia vita.
Lui e nessun altro e non permetterò mai più a
nessuno di
mettersi in mezzo.
Loro non ci capiscono, ma non ci divideranno più.
Mai più.