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Autore: Ibber    03/10/2015    6 recensioni
Misaki sente il viso così caldo che non ha il coraggio di voltarsi per inveire contro l’assurdità di quell’uomo perverso e strafottente, ben più propenso a sciogliersi dai nodi delle lenzuola e chiudersi in camera a doppia mandata. Non ha però il tempo di mettere in atto il suo piano di fuga che l’odore di Usagi-san è tornato ad avvolgerlo come il più dolce e confortevole degli abbracci; il respiro così vicino da sfiorargli la fessura schiusa delle labbra ancora tumide, la dolcezza dello sguardo e l’ironia di quella voce bassa e rassicurante sono un distraente contro cui Misaki non saprà mai fare i conti.
[Romantica ♥]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akihiko Usami, Misaki Takahashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just tell me
«you love me one time»



 

Misaki sa che Akihiko non gli imporrebbe mai la sua volontà; checché si lamenti dei suoi slanci, non avrebbe permesso allo scrittore di avvicignarglisi tanto intimamente se non lo avesse voluto, né Usagi-san si sarebbe spinto così oltre con un adolescente imbranato e poco idoneo alla falsità del mondo come lui se non fosse stato accondiscendente. Allo stesso modo, nonostante le richieste assidue, non forzerebbe mai il ragazzo ad aprirgli il suo cuore se questo non ne avesse l’intenzione. 
Ci sono sere, però, in cui Misaki è ancora così avvolto dal tepore del corpo di Usagi-san che quasi inconsciamente sbircia come da uno spioncino verso se stesso, e con una facilità difficile da ammettere trova quelle poche parole che il più grande anela di ascoltare, che gli fanno palpitare il cuore e per un attimo tanto fragile quanto breve paiono dissipare i dubbi che si forza di custodire.
«Usagi-san?» bisbiglia, guardando dal basso gli occhi ametista comparire da sotto le palpebre appesantite dall’amplesso. 
«Mh?» mugugna l’argenteo, rafforzando la presa sui suoi fianchi; Misaki arrossisce senza poterselo impedire, sentendo il calore del rinomato autore entrare in contatto col suo, pungolando l’interesse rinnovato del bassoventre.
Parlare sembra farsi notevolmente più complicato.
«Ti...» balbetta, stringendo i pugni, quasi tentato di sviare con una qualsiasi scusa, ma il dannato Usami ormai lo fissa in quel modo stanco che tradisce una certa aspettativa e il sorriso affievolito che fa bella mostra sul suo viso appagato è la sintesi della consapevolezza di chi la sa lunga; che si tiri indietro o meno, Takahashi ha comunque perso. E poi, a conti fatti, non c’è davvero nulla di male nel dirlo una volta ogni tanto.
Ora o mai più, si dice risoluto, strizzando gli occhi e parlando a mezza voce dopo aver deglutito rumorosamente.
«Ti amo!» 
Ecco, pensa il più piccolo, profetizzando apocalittico, adesso lo sento ridere.
La risposta di Akihiko, invece, è sottilmente diversa — giusto un poco, perché la sfumatura allegra nel tono Misaki la sente eccome, ed è più che sicuro che si beccherebbe un colpo in pieno dalla sua smorfia sorniona se solo osasse aprire gli occhi.
«Perché me lo stai dicendo proprio adesso?» 
Lo studente si accovaccia su se stesso con la vana speranza di sparire, affondando la faccia nel petto ampio di Usami; resosi conto della vicinanza inconsciamente ridotta da quel gesto, come punto da un ago balza indietro, rotolando sul lato per dargli le spalle. 
Che razza di domande?!
«Perché sì, baka-Usagi! P-perché...» 
«Fammi indovinare» lo interrompe il più grande — sentendolo ghignare pur senza vederlo, avvertendo il materasso piegarsi sotto il suo peso; probabilmente si è issato sul gomito per osservarlo meglio, non saprebbe spiegare altrimenti la sensazione scottante sulla pelle della schiena rivolta allֹ’uomo. 
E poi ha come il presentimento che stia per dirne una delle sue, una cavolata talmente abissale da condurlo sulla soglia limite di sopportazione che lo separa miseramente dall’ucciderlo.
Usami, ovviamente, non sfata le sue rosee previsioni.
«Ti è piaciuto così tanto che non sei riuscito a contenere i tuoi sentimenti, vero?»
Ed è solo un attimo; l’istinto omicida che viene surclassato dall’indescrivibile vergogna che gli arriva fino alle orecchie, manifestandosi nello stupore degli occhi sgranati e la mancanza di parole con cui ribattere — eccetto un epiteto o due.
Misaki sente il viso così caldo che non ha il coraggio di voltarsi per inveire contro l’assurdità di quell’uomo perverso e strafottente, ben più propenso a sciogliersi dai nodi delle lenzuola e chiudersi in camera a doppia mandata. Non ha però il tempo di mettere in atto il suo piano di fuga che l’odore di Usagi-san è tornato ad avvolgerlo come il più dolce e confortevole degli abbracci; il respiro così vicino da sfiorargli la fessura schiusa delle labbra ancora tumide, la dolcezza dello sguardo e l’ironia di quella voce bassa e rassicurante sono un distraente contro cui Misaki non saprà mai fare i conti.
«Sei adorabile, Misaki. Ti amo anch’io.» 
Tutto quello che viene in mente poi a Takahashi è che la bocca di Usagi-san sulla sua è davvero troppo piegata all’insù, e che l’entusiasmo delle sue braccia attorno al suo corpo nudo cozza terribilmente col viso assonnato in cui aveva confidato quando aveva deciso di spogliarsi anche di quello.







 
Ho davvero poca voglia di dire cretinate, ma lo farò comunque, temo.
La mia idea tipo di esordio su questo fandom era qualcosa di rosso -per qualsiasi pairing- o di arancione -circa una raccolta sulla Terrorist. 
E invece.
Stavo pensando a quando Misaki *spoiler per chi non ha visto JR3dice le fatidiche paroline a Usagi-san sul terrazzo (episodio 10, 11?), rendendosi conto che FORSE SAREBBE IL CASO di farlo un po' più spesso, così piano che quasi pensa di non essere stato sentito, anche se poi lui stesso si dice che Akihiko deve averlo fatto per forza, e puff, ecco 'sta roba qui; sostanzialmente sto disperandomi perché la connessione non mi permette di vedere nulla in streaming e quindi mi manca l'episodio 12 (fino al 21 Ottobre. Bello eh? ^w^) che mi costringe ad accontentarmi da sola.
Penso siano OOC, anche se non credo poi così tanto, ma è la prima volta che tento di approcciarmi con questo fandom, quindi che nessuno me ne voglia. È una cosa semplice, scritta tanto per togliere un po' di polvere dalle mie dita arrugginite dall'Uni. Dopo settimane senza scrivere/pubblicare ne avevo davvero bisogno! 
Il titolo mi è venuto da qui *heartbreaking*
Lasciate pure un commento senza paura, non mordo (piuttosto è più probabile che lo facciate voi. ;-;) e potreste aiutarmi a migliorare! c:
Un baciosss~ 




 
   
 
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