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Autore: aelfgifu    03/10/2015    4 recensioni
Perché il mio sogno vola alto nel cielo,
apre le ali e va su.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a voi

 

Perché il mio sogno vola alto nel cielo,

apre le ali e va su.

(Chiharu Matsuyama)

 

***

 

Villa Wakabayashi, la sua mole imponente, il suo enorme giardino.

John si avvicina alle sbarre del cancello, scodinzolando.

“Ehi, John!” esclama Tsubasa, chinandosi sui talloni e accarezzando la testa del cagnone. “Sai, sto partendo! Sto andando all’estero come il tuo padrone per diventare un calciatore professionista!”

John lancia un breve abbaio festoso.

“Eh, sì, sarà dura!”

Tsubasa si rialza e fa un cenno di saluto all’akita.

“Fai buona guardia, mi raccomando!”

 

***

 

Al campo di calcio si stanno allenando i bambini delle elementari. Tsubasa non si avvicina, ma sente ugualmente le urla:

“Io sono Platini!”

“E io sono Maradona!”

“E io sono Tsubasa Ozora!”

“Che dici, cretino, io sono Tsubasa Ozora!”

“No, io!”

“Bene, che cos’è questo chiasso? Non dovevate provare i tiri in porta?”

La voce argentina del mister Shiroyama mette a tacere la piccola baruffa. È incredibile, pensa Tsubasa, fissando da lontano la figura giovane e snella dell’allenatore, mi sembrava così grande e invece quanti anni ha? Trenta? Trentacinque?...

E il pensiero gli va immediatamente al signor Furuoya, a quella svampita di Kumi, a Yukari, ai suoi compagni della Nankatsu che la settimana passata hanno sostenuto gli esami di ammissione alle superiori e oggi avranno i risultati... Ryo che teme di aver fatto un disastro. Misaki, Misaki che è tornato proprio ora che lui va via... E Sanae, a cui ha telefonato per dirle che preferisce che non vengano a salutarlo perché se no potrebbe passargli la voglia di andare in Brasile.

Il Brasile!...

Ricorda la disperazione quando Roberto se n’era partito, come un malfattore, tradendo la promessa di portarlo con lui, lasciandogli soltanto quel vademecum che ha sempre tenuto come un tesoro. Aveva impiegato mesi per riprendersi dalla delusione, dall’amarezza. E oggi, solo oggi, forse finalmente capisce i motivi del suo amico. Impensabile strappare un bambino di dodici anni alla sua famiglia e al suo paese, per portarlo decine di migliaia di chilometri lontano.

 

Ci sarà un raggio di sole che sempre

traboccherà quando lo raggiungerai,

che mostrerà il mio amore:

a volte ho versato lacrime, a volte

ho lanciato sorrisi,

ma ogni cosa passa facilmente,

perché il mio sogno vola

alto nel cielo,

spiega le sue ali e va su

 

Alla fermata dell’autobus c’è già una figuretta esile in attesa.

Sanae ha un’espressione terribilmente seria.

“Non ho potuto fare a meno di venire” esclama.

“No, va bene” risponde lui.

“Ti avevo preparato un regalo e...” Sanae tende le braccia e gli porge un fagotto rettangolare. “Mi sono scervellata perché non avevo idea di cosa potesse piacerti... e alla fine ti ho preso degli scarpini: ne avrai bisogno e chissà se in Brasile ne troverai di altrettanto buoni!”

“Grazie” risponde Tsubasa prendendo il pacco. “Mi serviranno!”

In quella, sentono il clacson dell’autobus che sta per svoltare dalla curva.

Tsubasa esita: ecco, ora partirà con un ricordo di Sanae, e la partenza gli sarà meno dura. Ma a Sanae lui non ha regalato niente... testa di rapa, perché non ci ho pensato? Sono proprio un cafone, si rimprovera tra sé e sé, mentre passa automaticamente il pallone da un piede all’altro.

Ma certo, il pallone!

Regalarle il tuo pallone... Tsubasa lì per lì ricaccia indietro quella stupida idea. È proprio da te fare una cosa del genere! Scemo!

Alla fine si decide, raccoglie il pallone da terra e lo mette in mano alla ragazza.

“Ora devo andare”.

Si gira impetuosamente, troppo impetuosamente, inizia a percorrere i pochi passi che lo separano dalle porte aperte del bus. E non può non sentire Sanae che gli grida dietro:

“Mi raccomando, realizza il tuo sogno!”

Senza voltarsi, Tsubasa si porta la mano alla fronte nel saluto militare. Obbedisco, risponde mentalmente.

È per questo che ha lasciato la scuola, ha lasciato la sua famiglia, i suoi amici, sta lasciando il suo paese.

Il suo è un sogno impegnativo, lo sa da anni; ha già richiesto sacrifici e tanti altri ne richiederà ancora. Ma questo è il momento decisivo: ora è il momento di fare il grande salto. E tuttavia... se quello che desiderava con tutto il cuore da quando era piccolo ora non è più un sogno ma una strada che i suoi piedi hanno già iniziato a percorrere, non immaginava che potesse fare così male. Per un sogno che diventa reale, che strappo atroce sente all’altezza del petto, come se stesse per morire.

Fino all’ultimo Sanae gli è rimasta vicina, fino a questa fermata d’autobus dove non ha voluto essere accompagnato neanche da suo padre e sua madre.

E una lacrima gli rotola giù.

Lui non è un piagnone, ma stavolta una lacrima gli è rotolata giù a tradimento.

Le porte automatiche si richiudono con uno sbuffo, mentre Tsubasa, con gli occhi appannati, cerca a tastoni la via verso un posto libero.

 

è quello su cui faccio conto, quello

che mi tiene in moto

continuo il mio cammino

sulla lunga strada,

il mio cuore trema col vento,

annega con la pioggia,

ma a ogni modo, in ogni momento io credo

nel domani,

 

I passeggeri del volo …............ per San Paolo via Los Angeles sono pregati di iniziare le procedure di imbarco...

I passeggeri del volo …............ per San Paolo via Los Angeles sono pregati di iniziare le procedure di imbarco...

 

perché il mio sogno vola alto nel cielo,

apre le ali e va su,

perché il mio sogno vola alto nel cielo,

apre le ali e va su.

 

***

 

Allora: nel fandom di Captain Tsubasa qui su EFP ci sono storie bellissime sulla partenza di Tsubasa e momenti precedenti e successivi (vedi OnlyHope e Sanae78, solo per citare alcune autrici “storiche”). Io non sono una grande fan di Tsubasa, ma mi hanno sempre commosso le ultime pagine della prima serie del manga, per l'appunto quelle in cui il nostro eroe eponimo parte per il Brasile. In particolare, in quella che se non ricordo male è la penultima vignetta, l'immagine dell'aereo che decolla è accompagnata dalle parole di una canzone di Chiharu Matsuyama, Dispiega le tue ali nel cielo, di cui ho riportato alcuni brani nella fic. La canzone è un riferimento esplicito al nome di Tsubasa (“ala, ali”), ma descrive anche l'inizio di un viaggio nella vita nel quale si portano con sé nel proprio cuore tutte le persone amate.

Il titolo della mia storiella, Dedicato a voi, prende invece ispirazione da un tema musicale (che è anche una canzone) della seconda serie dell’anime, Kimi ni sasageru lullaby “Ninna-nanna dedicata a voi”, altrimenti noto come Tema di Kojiro. Forse il titolo non vi dirà niente, ma ascoltando la musica la riconoscerete subito: http://www.youtube.com/watch?v=e4TNA7C7pW0

P.S. Tsubasa Ozora, Sanae Nakazawa & Co. appartengono a Yoichi Takahashi, Dispiega le tue ali nel cielo appartiene a Chiharu Matsuyama, e il raccontino qui presente non ha pretese artistiche ed è scritto senza scopo di lucro.

 

 
  
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