Lawrence Kansas, 2 Novembre 1983.

Era una serata tranquilla a casa mia,ed io all'alba dei miei quattro anni, ero sul divano intento a giocare con i soldatini in compagnia del mio adorato padre,John Winchester.

"Papà, guarda questo è il mio nuovo generale." gli dissi soddisfatto dei miei giocattoli.

"Che bello campione, anche tu da grande sarai un soldato,forte,tenace e coraggioso, degno di ogni lode." mi rispose il mio papà.

Io da grande volevo diventare un soldato, come mio padre, io ammiravo il mio papà, per me era un modello da seguire.

"Campione, adesso è ora di andare al letto, andiamo a dare la buonanotte a Sammy." mi disse mio padre.

"Si papà, andiamo." gli risposi felice di rivedere il mio fratellino.

Fu così che io e mio padre salimmo di sopra e entrambi entrammo nella camera del mio piccolo Sammy, al quale io ero molto legato. La mia dolce madre, Mary lo cullava dolcemente, cantando la sua ninna nanna preferita, Sammy si addormentò dolcemente nelle candide braccia della mia mamma.

Scesi dalle braccia di mio padre e mi avvicinai alla culla di Sammy, "Buonanotte Sammy, ti voglio bene." gli sussurrai.

I miei sentimenti erano davvero sinceri, avevo solo quattro anni, ma amavo mio fratello e l'avrei protetto a qualunque costo.

Mi avvicinai alla mia mamma e le diedi il bacio della buonanotte, "Buonanotte amore." mi rispose dolcemente.

Mi avviai verso la mia camera.

Sentii i miei genitori chiudere la porta della stanza di Sammy e una volta sentito il rumore della televisione che papà adorava accendere per conciliare il sonno, cercai di chiudere gli occhi per prendere sonno, ma una strana sensazione sfiorò la mia mente, non riuscivo a dormire.

Dopo qualche minuto, mi svegliai di soprassalto, Sammy piangeva e le sue urla sopraggiunsero fino alla mia stanza.

Ancora indolenzito dal sonno mi svegliai piano piano e cercando di recuperare le mie capacità motorie mi avviai verso la stanza di Sammy.

Successe tutto in un attimo.

Uno strano calore invase il mio viso, la stanza di Sammy era in fiamme, non vidi la mia mamma, un brivido percorse il mio corpo, dove era finita la mia mamma?

"MAMMA." urlai, ma non ricevetti nessuna risposta.

Improvvisamente sentii la mano di mio padre sulla spalla, io ero in lacrime, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, dov'era la mia mamma?

"Dean, porta fuori tuo fratello più in fretta che puoi, vai,vai." urlò mio padre spingendomi verso le scale.

Fui preso dalla paura e dall'istinto di sopravvivenza e corsi verso la porta d'uscita, mi feci largo tra le fiamme con Sammy tra le braccia, cercando di non provare paura.

Quella notte ero sicuro che avrei perso la mia famiglia, la mia stabilità e la mia felicità. Capii solo allora cosa fosse successo alla mia mamma, mi aveva lasciato. La mia infanzia era andata via tra le fiamme, la felicità di dieci minuti prima non sarebbe tornata, ma io, ero solo un bambino.

Mi sarei fatto forza, "Sta tranquillo Sammy, ci sono io con te." dissi al mio fratellino, lui mi guardò con i suoi occhi incolumi e profondi, da quel momento capii e decisi che l'avrei protetto per sempre.