I’m not afraid

“Solitudine, Stefan. È per questo che io e te commemoriamo i nostri morti. Prima di uccidere, c’è un breve istante in cui teniamo letteralmente la loro vita nelle nostre mani. E poi gliela strappiamo, rimanendo con niente. Raccogliere le loro lettere o scrivere i loro nomi su un muro è un promemoria del fatto che alla fine veniamo lasciati completamente soli”

Quando lo hai detto, lo pensavi davvero. Sei sempre stato solo nella tua vita, in fin dei conti. Nessuno ti ha mai realmente compreso, o quantomeno capito, figurarsi se qualcuno ti avesse mai accettato... eppure, alla fine, quella persona è arrivata.
Sarebbe potuto diventare il tuo migliore alleato, Stefan; era perfetto per occupare quel vuoto che avevi nel petto. Era un compagno, un fratello maggiore e un amico.
Ma alla fine è sparito anche lui. È vero, sei stato tu a cacciarlo, ma quando sei tornato a riprenderlo, lui ti ha rinnegato. Ti ha abbandonato.

Io non ho paura.

Klaus, tu sei un guerriero. Sei sempre un passo avanti agli altri, e forse è per questo che sei solo. Solo perché temuto, e un po’ ti compiaci della cosa. Eppure, dopo un trionfo non sai con chi festeggiare. Ti guardi attorno e non c’è nessuno.
I tuoi ibridi? Creature vuote, stanno con te perché costrette. Fa male questa realtà, Klaus? Ti senti soffocare? Ti senti umiliato? No, ti senti semplicemente indesiderato, solo.

Io non ho paura.

Forse tuo padre aveva ragione, forse dovevi morire. Digrigni i denti, scacci questa realtà e soffochi tutto. Ripeti il rituale e crei un altro ibrido – un altro mostro, solo copie sbiadite di te.
Sei scappato per più di mille anni, Klaus e ora sei stanco. Eppure continui, sai che ce la farai perché tu sei invincibile. Eppure – sì, c’è sempre un ma ad accompagnarti – un misero bastoncino di un albero pressoché estinto potrebbe ucciderti. Una cosa così misera e insignificante potrebbe spezzarti.
Io non ho paura.
Hai avuto tuo padre alle calcagna per secoli, trascinando la tua sorellina in una continua farsa. Le hai mentito, lo hai fatto per il suo bene – il tuo bene, sussurri malignamente. Senza di lei saresti completamente perso, no? Eppure lei rimane con te per la stessa ragione che vincola te a lei. Contorto, vero? Ironico.
Orai sei abbracciato dalla notte, tua amica e consigliera. Tutti ti hanno definitivamente voltato le spalle: Stefan, Rebekah e i tuoi Ibridi si sono rivelati più inutili di quanto ti aspettassi. Solo come un cane – come un lupo, ti sbeffeggi. Guardi la Luna, tua nemica e amica. La osservi come hai fatto per mille anni; è bellissima. Michael è ormai scomparso, bruciato dal suo maledettissimo bastoncino di quercia. Eppure non sei tranquillo, non realmente almeno.
È andato anche lui, alla fine pensi. Bevi dalla bottiglia ormai vuota, imprechi mentalmente per quella maledizione che ami e odi al contempo.
« Sono solo » sussurri.
Ma nessuno è lì per ascoltarti.

Io ho paura.

Note autrice:
Salve fandom! Questa è la prima storia che pubblico su The Vampire diaries e spero che vi piaccia. Ho sempre adorato Klaus, lo trovo un personaggio "facile" nella sua complessità; è fragile nonostante la scorza che si è creato attorno.
Lo amo quanto Damon :)
Un bacio.