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Autore: _Hyperion_    04/10/2015    3 recensioni
Andy legge l'intervista di Mika per un magazine italiano e rimane turbato da un'affermazione del cantante.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Settembre 2015
La serratura scattò e Mika varcò la soglia di casa sua, quella vera a Londra, dopo tre settimane di assenza. L’odore di legno e lavanda colpì immediatamente le sue narici, seguito poi da quello di cane in quanto le fedeli Golden erano corse a salutarlo a dovere. L’uomo trascinò il trolley dentro casa aspettandosi la comparsa dell’altro componente della famiglia, cosa che però non avvenne.
Più Mika avanzava dell’appartamento, più una sensazione di panico si faceva largo nel suo stomaco: Andy doveva esserci, le luci erano accese e le cagne erano in casa. Perché non era venuto ad accoglierlo dopo giorni di lontananza? Appoggiò la valigia al muro della sala e mise la giacca sul divano per poi salire a due a due le scale in legno diretto alla zona notte dove si trovava lo studio di Andy.
La porta bianca era socchiusa e Mika potè intravedere la figura del ragazzo che, seduto sulla sedia davanti alla grande scrivania, stava componendo un messaggio sul suo cellulare.
-Ehi..- sussurrò Mika spalancando silenziosamente la porta. Andy si girò di scatto, forse colto di sorpresa e si aprì in uno strano e timido sorriso.
-Ehi..- disse poi.
-Bhe, dopo tre settimane mi sarei aspettato giusto un po’ più di entusiasmo sai… che ti succede?- chiese stranito Mika.
-Nulla, nulla… solo...- ma Andy non finì la frase, si alzò e abbracciò Mika. Un abbraccio e basta.
-Vuoi che ti cucini qualcosa?- chiese, prima di avviarsi verso le scale, dopo essere uscito dalla stanza superando un Mika alquanto perplesso.
Prima che il biondo potesse arrivare alla penisola della cucina, Mika lo afferrò per un braccio e lo fece voltare cercando di mantenere la calma. -Che diavolo ti succede Andreas?- chiese nuovamente cercando di incontrare i chiari occhi azzurri del compagno, cosa che gli risultò impossibile visto che quest’ultimo guardava ovunque tranne che verso di lui.
-Io non.. non so cosa dire. Ho letto una cosa che hai detto. Sai, non lo faccio mai ma... adesso ho dei dubbi, grossi. Molto- e Mika sentì quella sensazione panico ripresentarsi più forte di prima, mentre Andy iniziava a raccontare.

Due giorni prima
Andy era nella capitale Inglese, a casa sua. O meglio, a casa loro. Era tornato dalla Grecia da un giorno e aspettava con trepidazione l’arrivo di Mika che in quel momento si trovava a Parigi per un paio di concerti. Dopo essersi sciacquato, uscì dalla doccia ancora gocciolante bagnando ovunque, pessima abitudine che si portava dietro sin da bambino. Iniziò col frizionare i corti capelli biondi e dopo essersi osservato allo specchio e essersi appuntato mentalmente di farsi la barba prima dell’arrivo del compagno, prese ad asciugarsi il corpo per poi indossare boxer e calzini.
Aveva appena preso in mano i pantaloni della tuta quanto il cellulare appoggiato al mobile di marmo, prese a suonare avvertendolo di una chiamata in arrivo, così vestito per metà, lo prese in mando leggendo il mittente e rimase sorpreso dall’apprendere che la telefonata arrivata dal bel paese, lesse infatti il nome ‘
Giulio M.’ sul display. Senza farsi troppe domande, trascinò la cornetta verde e rispose.
-Pronto?-
-
Ciao Andreas!- esclamò in italiano il manager di Mika per poi proseguire in inglese, visto che il Greco non ci capiva un accidente di quella complicata lingua –come stai?-
-Bene grazie, sono a Londra! A cosa devo la chiamata?- chiese già immaginando che Mika avesse combinato o dimenticato qualche cosa e che magari non rispondesse al telefono al momento e sorridendo involontariamente.
-Sei a Londra? Ah..-
-Si, perché? Non dovrei?- Andy era sempre più in confusione dalla conversazione.
-No io mi chiedevo se bhe… senti- Giulio era in evidente difficoltà – va tutto bene tra te e Mika?-sputò li, dopo un po’. Andy spalancò gli occhi e si immobilizzò con una gamba a mezz’aria mentre tentava di infilarsi i pantaloni.
-Si, io è da ieri che non lo sento ma mi sembrava tutto okay- disse sinceramente e calò il silenzio dall’altra parte dall’italia.
-Giulio cosa succede?- chiese ora seriamente preoccupato dall'atteggiamento insolitamente invasivo dell'uomo.
-Ehm, qualche giorno fa Mika ha rilasciato un’intervista per un magazine italiano e ha detto delle cose un po’ strane, ecco- ammise il manager.
- Mika dice sempre cose “strane”- esclamò Andy, enfatizzando l’ultima parola e finendo di vestirsi per poi uscire dal bagno promettendo silenziosamente di asciugare il disastro che aveva fatto.
-Anche questo è vero, in ogni caso mi sembra strano e poco carino ciò che ha detto, tutto qui. Ma se tu mi dici che va tutto bene..- disse Giulio sperando così di far cadere il discorso già pentendosi di essersi inserito della vita privata del suo capo.
-Hai una copia in Inglese di questa intervista?- sospirò il biondo, convincendosi che era meglio leggerla prima che le parole di Mika venissero fraintese. Il ragazzo rispose affermativamente così Andy gli chiese di inviargliela per email e dopo averlo calorosamente salutato chiuse la chiamata per poi dirigersi verso il suo studio. Si sedette sulla poltrona mentre Mel e Amira si accoccolarono ai suoi piedi.
Dopo circa mezzora di lavoro ad un video girato recentemente in Grecia un suono lo avvertì che un messaggio era arrivato al suo indirizzo così il ragazzo accantonò per un momento ciò che stava facendo per poi aprire gli allegati che Giulio aveva appena spedito e iniziò a leggere un’interviste che sembrava essere identica a tante altre già viste. Fino a quando non lesse una domanda in particolare e la sua corrispondente risposta
“Volere e dovere, essere e apparire. Sono sentimenti che ogni tanto proviamo tutti, ma un uomo di spettacolo, che lavora con la propria immagine, li affronta tutti i giorni. È più un limite’ o uno stimolo?”e Mika dopo un po’ di considerazioni sulla sua giovinezza affermava “Oggi tutti vogliono essere famosi, fare cinema, diventare popstar. Ma in realtà queste persone vogliono solo crearsi il proprio “altro mondo”, dove trovare un po’ di protezione. È per questo che ognuno di noi cerca una persona da amare. Un’altra persona con la quale costruire questo mondo intimo. Purtroppo le mie storie sono molto meno romantiche e belle di tutte le altre, perché un altro mondo ce l’ho già e i miei amori vengono sempre in secondo piano. So che è una cosa bruttissima, ma è così.”
Andy rilesse quelle righe almeno altre quattro volte e una fitta di dolore lo colpì profondamente, certo era consapevole che la musica occupasse una grande parte della vita di Mika ma certamente non si aspettava un’affermazione del genere. In quel preciso instante, dopo nove anni, gli sembrò di valere meno di zero.



Nel frattempo, i due ragazzi si erano seduti sul divano verde scuro del salotto e Mika aveva assunto un colore pallido, mentre Andy, forse per la prima volta da parecchi anni, tremava leggermente mentre parlava.
-Hai frainteso!- disse Mika dopo un momento di riflessione.
-Cero, immagino..- sussurrò Andy puntando gli occhi fuori dalla finestra, al di fuori della quale una grossa nube grigia si stava facendo strada nel quartiere londinese.
-No, ascoltami, ti prego- disse Mika che dopo aver aspettato il cenno d’assenso del compagno si affettò a continuare –Immagina per un secondo me senza musica.. come sarei secondo te?-
Andy rifletté alle parole del riccio decidendo di accontentarlo –Suppongo saresti un persona spenta.. triste, incolore ecco- disse sicuro di se. Quando pensava a Mika, subito il concetto di “colore” si faceva spazio della sai testa.
-Ecco, vedi!- disse Mika sorridendo –ti sei risposto da solo! Ti sei innamorato di Mika triste o spento per caso? Per quello che so, non so io, almeno credo- Andy lo guardava strabuzzando gli occhi così Mika proseguì –Vedi, senza musica non potrei essere quello che sono, Andy. Devo ringraziare lei se oggi mi comporto così, se riesco a essere libero e a non vergognarmi di me stesso e delle difficoltà che ho avuto in passato- disse sinceramente.
-Si, ma..- tentò il biondo un po’ meno convinto di prima ma Mika non lo lasciò proseguire –Forse non mi sono espresso bene o forse le parole sono state mal riportare ma è anche vero che faccio molti sacrifici per la mia musica e che coinvolgo in questi sacrifici anche le persone che amo..-
Ci fu un momento di silenzio nel quale Andy riuscì a tirarsi su un po’ di morale.
-Io ti amo, Andy- Mika sollevò con un dito il viso del ragazzo andando ad incontrare gli stessi occhi dei quali si era inevitabilmente innamorato nove lunghi anni prima.
-Anche io- sussurrò il biondo completamente rapito da quel discorso e da quel viso.
-E allora è tutto così semplice- concluse il cantante andando a posare le sue labbra su quelle del ragazzo e successivamente abbracciandolo per poi posare la testa dell’incavo della spalla e strofinare il naso freddo contro il collo latteo del greco che rabbrividì notevolmente.
-Scusami, mi è venuto il panico quando ho letto- cercò di giustificarsi.
-Dopo nove anni?- Mika lasciò cadere la domanda prendendo la sua dolce metà per mano mentre con l’altra afferrava la valigia ormai abbandonata per poi dirigersi al piano superiore verso la loro camera decidendo di chi occuparsi per primo tra la valigia e il ragazzo.
-Comunque, se fossi in te, non mi preoccuperei più di tanto per queste interviste- buttò li sornione Mika mentre percorrevano il corridoio.
-Già, penso di averlo capito..-ripose Andy, che raramente leggeva interviste fatte al suo compagno, poi però si arrestò improvvisamente
–Aspetta aspetta, in che senso? Che altro hai detto su di me?-
Mika impallidì vistosamente affrettandosi a replicare –Nulla, amore mio! Cosa vuoi mai che…-
-Mika!- il cantante venne fulminato dagli occhi azzurro cielo del ragazzo che ora gli stava stritolando la mano, così pensò che forse era meglio evitare di mentire al greco.
-Ehm, è capitato che mesi fa in Francia dicessi che, bhe..-
-Dicessi che? Avanti!-
-Bhe- Mika prese a sudare freddo –che non amo particolarmente dormire- e il riccio calcò involontariamente l’ultima parola –con uomini depilati perché, ecco… assomigliano a cactus!-
Il cantate velocemente si riparò il visto con entrambe le mani indietreggiando e andando a scontrarsi col muro appena prima che un urlo riecheggiasse in tutta la casa.
-TU COOOOSA?-



Angolo """Autrice""":
Ciaoooo cari, dopo mesi di assenza sono tornata. Come qualcuno di voi sa, non ho pazienza nello scrivere quindi devo avere davero una grande fonte di ispirazione per potermi concentrare e farmi venire la voglia. In questo caso la "scintilla" è scattata quando ho letto l'intevista di Mika su OnStage (che mi hanno dato al forum, il 27 ehehehe) e che ho trovato un po' da cafone sinceramente parlando (#teamAndy tutta la vita, una beatificazione a quell'uomo grazie) e quindi ecco qui il frutto della mia pazzia. Anche la parte del cactus è vera (come se Mika non si depilasse..).
Ultima cosa che so CHE VI INTERESSA SICURAMENTE, l'abitudine (inutile nella storia) di Andy che esce dalla doccia bagnato infradiciando tutto intorno è uno sfizio mio: è una mi abitudine pessima che ho vuluto mettere al mio personaggio preferito.

Alla prossima (presumibilmente nel 2096), Bea :)
  
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