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Autore: RobDowney    04/10/2015    3 recensioni
Quando i pensieri di Thomas erano ansiosi, inquieti e cattivi, andava in riva al mare. Il mare era diventato per loro un 'fratello', l'Oceano; raggiunge l'infinito annegando i loro pensieri, mandandoli via con i suoi grandi suoni larghi, purificandoli con il suo rumore.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando i pensieri di Thomas erano ansiosi, inquieti e cattivi, andava in riva al mare. Quel posto, chiamato Paradiso, aveva donato agli Immuni la pace e la spensieratezza che avevano perso a lungo andare. 
Il mare era diventato per loro un 'fratello', l'Oceano; raggiunge l'infinito annegando i loro pensieri, mandandoli via con i suoi grandi suoni larghi, purificandoli con il suo rumore. 
Non c'era niente di più bello in cui tutte le volte il mare cercava di baciare la spiaggia, bagnando i piedi nudi del moro. 
Amava quel piccolo luogo nascosto dagli scogli.

Lì diede il primo bacio a Brenda. E lì, dopo qualche settimana, si scusò di non essere il perfetto ragazzo che lei desiderava. 
Non ci riusciva. Ma lei lo capì, dandogli un lieve bacio sulla guancia, sussurrandogli ‹ Il tuo tormento, è anche il nostro. Thomas, non lasciare che ti distrugga. Io ci sono. Ci siamo tutti. › dipingendosi il volto con un radioso sorriso da far ammaliare chiunque. 
Amava quel sorriso. Dava un forte senso di calore e protezione, come se il mondo stesse, finalmente, girando per il verso giusto e che nessuno gli avrebbe fatto del male. Nessuno. 
Nessuno, tranne i suoi incubi. Il suo tormento quotidiano.

Aveva cominciato a riordinare i pezzi del suo passato, sognare sua madre e suo padre era diventato una routine trasformandosi, poi, l'incubo peggiore. 
Furono molte le volte in cui pianse, Thomas, la morte della madre. Non conosceva i dettagli, ma i suoi sogni erano ricordi del suo passato. 
Sua madre era la persona più bella del pianeta, portata via dalla malattia. Dall'Eruzione. Lei era morta. 
Teresa era morta. Alby era morto. Chuck era morto. Newt era morto. 
E lui, era ancora vivo.

Thomas sapeva: quando si è stati a lungo tormentati dalla propria sensibilità, ci si accorge che bisognava vivere la giornata, dimenticare. Ma l'uomo è nato per soffrire e solo la morte, che è la sofferenza più grande, pone fine ai suoi tormenti. 
Ma il moro questo non fece. 
Il suicidio gli sembrava un ottima chance per fuggire lontano, chiudere gli occhi e non provare più nulla, il buio lo avrebbe accolto e lui si sarebbe fatto avvolgere dall'oscurità più tetra. 
Ma sarebbe stato da egoisti, lasciare i suoi amici dopo tutte le fatiche che hanno fatto per restare vivi /insieme/ e riprendere la loro vita iniziando dalle cose più piccole e semplici. 
È proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia.

Il tormento lo perseguiterà sempre per il resto della sua vita, i volti di coloro che hanno fatto di tutto pur di proteggerlo e lasciargli la via di fuga saranno sempre impressi nella sua mente. 
Ogni volta che guarda l'Orizzonte con Minho, Gally e Brenda, non può non fare a meno di versare lacrime.






Nota dell'autrice: 
Questo è un mio piccolo monologo dedicato al mio Thomas che ruolo con piacere insieme alla mia partner ( Gally ), ambientato dopo la storia con la WCKD. Si trovano in Paradiso e per come la vedo io, il protagonista è tormentato dai suoi continui incubi, che sono nient'altro i suoi ricordi che pian piano cominciano ad avere un senso. Il suo passato con la madre e il padre, l'Eruzione, e così via. 
Non voletemi male su quanto sia piccolo. Ma con Thomas ho un rapporto odio/amore. Ci completiamo, insomma. ( Non è vero lo amo. )
E sì, se ve lo state chiedendo io ho sempre pensato che si suicidasse alla fine del terzo libro. Ngh-- 
Anyway, lasciamo perdere il mio lato egoistico e angst. 
Saluto le mie Culopesche, non picchiatemi. Volemose bene. Miao. 
Bye.  
 

  
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