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Autore: Yvieinsane    06/10/2015    2 recensioni
Tutte le volte che Percy ha bevuto troppo, Jason lo riporta a casa.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Percy Jackson
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note Traduttrice:
Non so se le mie doti da traduttrice siano così buone, ma da parte mia c'è stata tutta la buona volontà e sarei felice se voi andaste anche a leggere la flashfic originale, se potete apprezzare l'inglese di questa fantastica autrice (yvieinsane).
Io, da traduttrice, posso solo regalare al fandom italiano alcune delle sue Drabble e flashfic, quelle che mi sono piaciute di più e sperare che tanto altri apprezzino come io ho apprezzato.
Lasciate dei kudos al lavoro originale (qui) è ricordate che ogni commento è apprezzato dall'autrice!















Promesso, Jay?



“Mettimi giù” biascica Percy, sospeso a metà sulle spalle di Jason, con la faccia sottosopra sulla sua schiena. Sente uno dei suoi amici ridacchiare, ma tutti loro conoscono il ragazzo, quindi nessuno verrà in suo soccorso. Al contrario di Percy, Jason non beve, non lo ha mai fatto -forse per colpa di sua madre, ma più che altro non gli piace il sapore. Ecco perché sempre più spesso, finisce per essere il guidatore designato -o nel caso di Percy il ragazzo che lo carica sulle spalle e lo porta via prima che possa fare qualcosa di stupido.

“Riesci a malapena a camminare, vorrei arrivare a casa prima dell'alba.” Jason voleva che la frase uscisse fuori come un rimprovero, e invece suona stranamente affettuosa. Percy sbuffa in protesta ed incrocia le braccia contro la schiena, probabilmente sfoggiando un broncio. Jason quasi desidera d'aver scelto di portarlo in modo diverso per poterlo vedere.

Thomas -uno dei migliori amici mortali di Percy- gli applaude quando passa, gridando un grazie per prendersi cura del loro idiota. Lui non sa che farci con questa frase (e si dice che non è perché preferirebbe che Percy fosse il suo idiota, solo il suo.)

La strada per il dormitorio non è lunga (Jason non vuole guidare a così tarda ora e con un Percy considerevolmente più intossicato di quanto lo sia mai stato prima) quindi lo porta attraverso il campus e poi su per le scale nel suo edificio. Ha rubato la sua keycard prima ancora che lui fosse uscito per andare alla festa, sapeva che gli sarebbe servita per più tardi e Percy sembra essere grato della sua premura, in questo momento.

“Perché non voliamo?” borbotta il moro e considerando che si trovano già a metà delle scale, Jason non riesce a trattenere una piccola risata. Percy non è esattamente la persona più intelligente in questo mondo quando è ubriaco.

Davanti alla porta della camera, Jason lo mette giù e lo tiene in piedi con un braccio intorno alla sua vita. Mentre apre la porta, una risatina gorgoglia da Percy e poi le sue labbra sono sul collo di Jason, premendo baci umidi sulla pelle. Jason s'irrigidisce completamente, le chiavi cadono a terra, e Percy ridacchia ancora di più.

“Sei carino... quando arrossisci” biascica e Jason si costringe a chiudere gli occhi. Dopo un profondo respiro, riesce a spingere Percy abbastanza lontano da staccare le diaboliche labbra dalla sua pelle e il biondo può chinarsi per prendere le chiavi.

“Sei ubriaco” dice semplicemente e dopo tutto apre la porta, lasciando entrare Percy.

“E tu sei acido” si lagna con un broncio infantile così adorabile che Jason vorrebbe baciarglielo via dalla faccia. Il che, comunque, sarebbe veramente un'idea stupida, e, al contrario di Percy, Jason ha qualcosa chiamato autocontrollo.

In silenzio, Jason aiuta Percy ad uscire dai suoi vestiti, cosa che fa ridacchiare di nuovo l'altro. Il moro intreccia le sue braccia intorno al collo dell'altro ragazzo, non permettendogli di scappare via a meno che lui non voglia spingerlo dritto sulla sua pancia.

“Ti voglio baciare” mormora dolcemente e Jason non è sicuro se gli piaccia o odi quanto affettuoso diventa Percy quando beve. “Per favore? Pre... pr... per piacerissimo?”

Jason respira attraverso le sue labbra, cercando di non pensare a quanto quelle sembrino invitanti, anche se sicuramente sapranno di alcol.

“Non ti bacerò dopo che hai bevuto. Te l'ho già detto.” E lo hai già dimenticato, aggiunge nella sua testa. Percy s'imbroncia un po' di più e cerca di tirare Jason più vicino.

“Troppo coniglio per chiedere da sobrio” mormora e gli regala un'esilarante e bizzarra espressione da cucciolo di foca. Non sembra per niente convincente, deve essere definitivamente l'alcol, perché normalmente Jason non può resistere quando gioca quella carta con lui. “Lo dovrai fare tu per me. Promesso, Jay?”

Jason si morde le labbra, ma, sapendo che non sarebbe uscito dalla conversazione senza accettare, annuisce. Percy fa un sorriso largo così -il biondo sospetta che gli debbano far male le guance- e lascia un bacio frettoloso sulle sue labbra, dopo tutto. Jason sussulta, non si muove e il contatto è finito prima ancora che lui abbia capito cosa stava succedendo.

“Dormi bene” mormora, quando Percy si raggomitola sul suo letto con un sorriso felice, stando in piedi e leccandosi le labbra.

Non sapevano per niente di alcol.
   
 
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