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Autore: Vanex23    06/10/2015    1 recensioni
"Mi hanno sempre insegnato che nella vita o hai culo o te lo fanno. Il problema è che se nasci sfigato, muori sfigato, indipendentemente dal fatto che tu possa essere o no una brava persona. E se si potesse cambiare all'improvviso ogni singola molecola di un corpo, ogni singola mattonella del nostro fato, come andrebbe a finire la cosa? Chi si ricorderà di noi? E con quali ricordi? Chi dirà alla fine 'ne valeva la pena dopo tutto?' Alla fine, il destino è un qualcosa che ci creiamo noi, possiamo distruggerlo come ci pare e piace, quando e come vogliamo, tanto quanto premere un tasto e resettare ogni cosa. O no?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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                                                                                          Capitolo 18
15 Maggio
Pov Jasmine

Sicuramente questo era il periodo che preferivo in assoluto, sia per il tempo, che per la scuola. Le temperature erano più stabili, iniziavano ad esserci i primi giorni più caldi ed era da parecchio tempo che non mi sentivo così felice e con molta voglia di vivere bene questi momenti.
A scuola avevo praticamente finito quasi tutti i test, ne mancavano due: storia e letteratura inglese ma me la sarei cavata bene, non perché sia modesta, ma proprio perché erano due mie materie in cui mi ci trovavo, anche se la mia materia preferita era senza dubbio la filosofia.
Camminavo tranquillamente per i corridoi della scuola, intenta ad individuare il mio armadietto, l'unica cosa che detestavo era la confusione più assoluta nel cambio dell'ora. Mi domandavo se fossero t-rex o persone a camminarci all'interno. Ero sempre più convinta che fosse la prima opzione comunque.
"Pronti per un'altra sessione intensa di matematica?" Domandò Calum vedendomi arrivare, mentre cercavo di aprire la mia anta dell'armadietto.
"Fammi pensare.." - Cominciò Ashton guardando in aria. - "No." Rispose poco dopo, facendoci ridere.
"Dai che magari hai preso pure un bel voto!" Fece Cecile, prendendo i suoi libri.
"Oddio! Il compito!" Esclamò saltando in aria dal nulla.
"Non dovevate ricordargli questa cosa, adesso chi lo sopporta più." Disse Micheal prendendolo in giro.
"Vuoi che ti porti qualcosa da bere, tipo acqua e zucchero?" Chiese seriamente Calum ad Ashton, mentre io, Cecile e Micheal lo guardavamo stupiti.
"Cosa c'è qui, punto di incontri?" Domandò Luke, arrivando come sempre in ritardo.
"A questo punto puoi anche rimanere a casa se devi arrivare in ritardo." Rispose seccato Calum.
"Ciao anche te!" - Lo salutò sorridendo, poi rivolgendosi a me disse - "Ciao." e si avvicinò baciandomi.
"Ciao." Ricambiai il saluto posando i miei libri nell'armadietto e ricambiando il suo abbraccio.
"Ho visto troppo, basta." Fece Ashton coprendosi il volto.
"Ma smettila, tu fai peggio con Brianna!" Commentò ironico Luke.
"La mia vita privata non deve interessarti." Iniziò Ashton scherzando.
L'allegra discussione fu però interrotta dal suono della seconda campana, segno che dovevamo dirigersi nelle classi per iniziare un'altra interessante e bellissima ora di lezione, aka suicidio aka matematica.
Ci dirigemmo tutti in classe, entrammo con dei volti completamente da funerale, non sapevamo nemmeno se i compiti erano andati bene e sapevamo che il prof avrebbe sicuramente messo molti del corso in difficoltà.
Ci accomodammo nei rispettivi posti come sempre, io seduta con Luke, dietro Ashton e Micheal e accanto Calum e Cecile.
Piano piano entravano anche altri studenti, più disperati di noi, ricordavano tanto gli avvenimenti della settimana scorsa, ognuno seduto al proprio posto, aspettando in modo cruciale il proprio verdetto. Sembrava di essere sul patibolo.
Ogni tanto sentivo qualcuno parlare del compito e di ciò che avevano fatto, intercettando spezzoni dei loro discorsi e non erano affatto rassicuranti.
"Sei preoccupata?" Domandò Luke notando la mia espressione un po' tesa.
"Un po'.. Non so effettivamente se ho fatto tutto giusto a parte quei due esercizi che ho chiesto a te, perché ero rimasta ferma." Gli dissi sincera.
"Secondo me sì, quando studiavamo insieme sapevi fare tutto bene." Commentò fiducioso.
"Luke, noi non abbiamo mai studiato veramente matematica insieme." Dissi guardandolo mentre si mordeva il labbro.
"Quel poco che abbiamo studiato sì, però." Si corresse ridendo insieme a me.
"Voi vi disperate? Io cosa dovrei dire!" Disse Ashton ancora più disperato di prima.
"Facciamo una scommessa." Sentenziò Calum attirando la nostra attenzione.
"Cioè?" Chiese Micheal.
"Se Ashton riesce a prendere almeno B-, ci offri una bella pizza. A tutti però." Disse pendendo la mano verso l'amico.
"Cosa che non accadrà mai, quindi accetto." Strinse la mano a Calum, accettando così la scommessa.
Dopo pochi secondi entrò in classe il nostro nemico numero uno di questa giornata, ovvero il professore, con i mano una carpetta contenente all'interno i nostri compiti.
Mi girai guardando tutta la classe e vedevo gente che tremava sul posto, gente che rideva e scherzava tranquillamente, chi addirittura dormiva sul banco e chi, come Calum, masticava rumorosamente una masticante, così rumorosamente da mandarti in tilt il sistema nervoso.
"Amico adesso smettila però." Commentò Micheal girandosi verso lui.
"Cosa sto facendo?" Chiese scettico.
"Stai ruminando peggio di una vacca." Rispose l'altro indicandogli la bocca.
"Sono agitato, sta' zitto." Commentò continuando a masticare.
"Bene, oggi vedo che siete tutti presenti e sicuramente volete vedere i vostri tanti amati test, però prima ci terrei a dirvi due cose." Disse il professore, alzandosi in piedi e mettendosi di fronte tutta la classe per avere attenzione.
"Può anche tenerli prof." Commentò qualcuno scatenando piccole risate dagli ultimi banchi.
"Stia tranquillo, il suo è tra i peggiori." - Iniziò il prof mettendo tutti a tacere. La tensione era toccabile dopo ciò che aveva detto. - "Ho controllato svariate volte alcuni test perché sapevo che tra di voi comunicate anche troppo e spesso passandovi le cose sbagliate, ma sono rimasto abbastanza soddisfatto quando ho visto che alcuni ragazzi di voi hanno confermato i voti precedenti o addirittura sono riuscita a far alzare la media, questo vorrà dire che vi siete decisi a mettervi sotto di impegno e che volete finalmente frequentare l'ultimo anno senza problemi." Sorrise dopo questo discorso.
Restammo un po' interdetti per questa affermazione, di solito lui era quello che portava solo brutte notizie e noi ne eravamo fin troppo abituati.
"Bene, adesso, vi distribuisco i compiti e vi prego, controllateli bene." - Cominciò passando per i banchi. - "Sono in ordine di voto, dal voto maggiore al voto minore. Il primo ovviamente è Hemmings, ma non è una novità, ecco a lei." Disse porgendogli il suo compito. A con lode, neanche un errore. Ero sempre più convinta che fosse un alieno, ma ero troppo contenta per lui. Si girò e mi sorrise soddisfatto. - "Hood, complimenti, è il primo compito che riesce a fare e prendere una A piena." - Proseguì dirigendosi verso Calum. Questi appena ricevette il suo compito si alzò sorridendo tutto orgoglioso e mostrò il foglio a Luke facendogli una linguaccia. - "Anche Clifford, complimenti per la A!" Diede anche a lui il suo compito, dopo ci furono altri ragazzi che presero A e si udirono molti gridolii di gioia per questo. - "Signorina Jeyn, anche lei, complimenti per la sua A-" - Consegnò questo compito a Cecile che si girò subito felice verso di me. - "E anche lei Portlend." - Mi si avvicinò il prof col mio compito in mano. Avevo preso A-, avevo preso una A per la seconda volta in matematica. Mi fiondai letteramente addosso a Luke per quanto ero felice in quel momento e lui mi sorrise forse a più di 32 denti. - "Irwin.. Io non so davvero come spiegarmi questa cosa, ma, vedo che finalmente si è deciso." - Disse il prof davanti ad Ashton dandogli il suo compito.
Ci girammo tutti verso di lui aspettando la sentenza finale, eravamo curiosi di sapere quanto avesse preso.
"Ragazzi, ho preso A- anch'io!" Esclamò esultando. Si diedero il cinque lui e Luke.
"Tutta questa preoccupazione per niente." Disse Luke all'amico mentre ancora guardava il compito incredulo.
"Grazie anche a te." Rispose sinceramente Ashton.
"Ora ci devi una pizza." Commentò ridendo Calum ricordandogli subito la scommessa.
"Si può cambiare il voto?" Domandò ironicamente Ashton pensando a ciò che aveva detto Calum.


**

Ero tornata a casa da circa due ore ed ero sdraiata sul mio letto, intenta a leggere un libro di cui nemmeno ricordavo l'inizio. Però la lettura mi annoiava molto e non sapevo cos'altro fare. Mi affacciai più volte alla finestra, ma la stanza di Luke era completamente chiusa, questo voleva dire che non era ancora tornato dalle prove coi ragazzi. Pensai un attimo su a cosa potevo fare nel frattempo per non annoiarmi e dopo decisi che era meglio farmi un bel bagno per rilassarmi. Preparai la vasca e versai molto bagnoschiuma, profumato alla fragola che mi piaceva anche tanto. Rimasi lì ferma a rilassarmi almeno per un'ora buona, tant'è che stavo pure per addormentarmi, senza nemmeno più badare che ore erano. 
Fin quando non sentii un leggero rumore provenire dalla mia stanza. Avevo anche lasciato la finestra aperta e non avevo minimanente pensato di chiuderla, sperando che Luke potesse entrare una volta tornato a casa. Afferrai prontamente l'asciugamano e me la passai attorno al corpo e rimasi dietro la porta aspettando ancora un po'. Un altro rumore e dei passi andavano avanti e indietro.
Il mio cellulare iniziò a squillare, lo avevo lasciato sulla scrivania nella mia stanza, non potevo nemmeno uscire per andare a rispondere, quindi rimasi ancora bloccata dietro la porta.
"Ha pure lasciato il telefono qui." Borbottò una voce a me familiare.
"Luke?" Urlai di rimando lasciando la porta chiusa.
"Ma dove sei?" Domandò avvicinandosi alla porta del bagno. Ci avrei scommesso pure tutta la casa, lui in quel momento stava ridendo.
"Non aprire la porta, mi sto vestendo, un attimo." Dissi prendendo roba a caso.
"Ti suona il telefono." Mi disse dall'altra parte della stanza.
"Arrivo." Corsi da una stanza all'altra manco fossi stata Superman.
Presi subito il telefono in mano e senza nemmeno guardare il numero risposi, mentre Luke non faceva altro che fissarmi. Forse avrei dovuto mettere altro addosso oltre che al limitarmi con la biancheria intima.
"Complimenti." Mi sussurrò, mentre rispondevo alla chiamata.
"Smettila." - Cominciai. - "Pronto?"
"Ciao Jasmine." Sentii dall'altra parte del telefono.
Quella voce la conoscevo eccome, fin troppo bene e stava quasi per cadermi il telefono dalle mani. - "Mamma?"
"Non sei contenta di sentirmi?" Chiese dall'altra parte del telefono.
"Sì, ma mi hai beccata in un momento complicato." Risposi, mentre Luke continuava ad avvicinarsi a me, stuzzicandomi.
"Come stai?" Domandò fregandosene di quello che le avevo appena detto.
"Bene e tu?" Chiesi. Cercavo di respingere Luke, ma sembrava me lo stesse facendo apposta.
"Bene anch'io.. Non mi hai chiamata proprio per niente in questi mesi." Disse leggeramente offesa.
"Salve signora, sono il fidanzato di sua figlia, Luke, vorrei tanto conoscerla." Mi prese letteramente il telefono dalle mani e stava parlando con mia madre.
"Ridammi il telefono, brutto idiota." Farfugliai inutilmente.
"Ah sì? Beh, non si preoccupi, con me è in una botte di ferro la ragazza. Lo sa che le ho anche fatto prendere A in matematica?" Continuò, come se io non avessi detto nulla.
"Luke, smettila." Dissi seriamente.
"Amo molto sua figlia." - Disse di scatto, girandosi verso di me e guardandomi intensamente. Restai un attimo imbanbolata a quelle parole, non me le sarei mai aspettata e non sapevo nemmeno cosa dire o fare. - "Quindi non si preoccupi, con me è al sicuro." Disse fiducioso.
Mi ripassò il telefono, ma io non sapevo cosa fare sempre per ciò che aveva detto prima. Continuai a parlare un altro po' al telefono con mia madre, inutilmente, non ascoltavo cosa stava dicendo, semplicemente annuivo e basta mentre mi perdevo nello sguardo di Luke che mi stava letteralmente mangiando con lo sguardo e da un lato ciò mi imbarazzava pure.
Staccai a poggiai il telefono sulla scrivania. Mi rigirai di nuovo e Luke aveva tolto il dibutto buttandolo sul mio letto.
"Sembri incantanta?" Quasi chiese sorpreso.
"Non mi aspettavo dicessi anche a mia madre di amarmi." Gli risposi sorpresa e felice nello stesso tempo. Mi sentivo strana, parecchio.
"Come io non mi aspettavo di vederti in intimo oggi. Vuoi festeggiare così la mia A in matematica?" Domandò maliziosamente.
"Sei uno scemo!" - Gli risposi sorridendo. - "Però ti amo anch'io." Risposi avvicinandomi a lui.
Di tutta risposta mi accolse in un forte abbraccio e mi baciò molto appassionatamente, stringendosi forte a sé e accarezzandomi i capelli.
Le mie mani, come sempre, finirono nei suoi capelli e glieli accarezzavo.
"Mmh, cocco?" Chiese staccandosi di poco da me, sentendo il profumo dei miei capelli.
"Sì." Risposi sorridendo.
"Mi piace." Mi disse soddisfatto.
"Abituati perché da oggi lo sentirai sempre." Lo sorpresi dicendogli questa frase, ma in fin dei conti la sentivo sinceramente veritiera.
"Mi piace come promessa." Sussurrò prima di tornare a baciarmi.
































Angolo Autrice:
CI SONOOOOOOOO! Non sono morta, semplicemente ho avuto problemi con la connessione e quindi purtroppo, non ho potuto postare prima, ovvero domenica, ma bensì oggi, ovvero martedì.
Cosa posso dire? In effetti nulla, perché questo capitolo è molto corto, ma volevo farvi sapere come si sarebbe svolta la faccenda di Ashton, che poverino, rappresenta un po' anche me in matematica, ma alla fine ce la facciamo anche noi.
E niente, vi lascio con questo capitolo dolcioso-simpatico e ci vediamo alla prossima, che (mi sa dobbiate preparare i fazzolettini), se tutto va bene, uscirà sempre domenica, altrimenti slitta a non so quando.
Mi scuso ancora per il ritardo, però vi avverto che sabato ho aggiornato l'altra mia ff, ho postato il terzo capitolo. Se volete andarla a leggere, si chiama: And there’s a hurricane underneath it trying to keep us apart.
Ormai con Scream sono alla fine, mancano solo due capitoli, quindi tenetevi forte.
Buona lettura, xoxo Vanex23
.




 

SPOILER:


[...]
Io le avevo promesso che sarebbe stata sempre al sicuro con me, le avevo promesso che l'avrei sempre protetta e salvata, ma adesso, adesso tutto ciò che avevo detto di poter fare mi si stava ritorcendo contro. Io non potevo salvarla, non potevo proteggerla, perché se c'era qualcuno che aveva salvato e protetto era stata lei e aveva salvato e protetto proprio me. 
Continuavo a guardarla, non riuscivo a smettere di piangere, non mi sentivo triste, depresso o angosciato, mi sentivo arrabbiato, arrabbiato come prima, come sempre, senza controllo, solo con una grandissima voglia di urlare e liberarmi, ma sapevo che questo urlare non mi avrebbe portato a liberarmi definitivamente, ma solo momentaneamente e mi avrebbe fatto più male di prima.
[...]
  
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