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Autore: Temperina    06/10/2015    0 recensioni
L'amore e l'odio posso coesistere? E' un interrogativo a cui l'uomo cerca disperatamente di dare una risposta.
Donghae è un giovane uomo, scudiero e una vita in perenne solitudine. un giorno dal suo passato arriva un uomo misterioso, un uomo che sembra volersi vendicare di lui di qualcosa che è accaduto più di dieci anni prima.
Quell'uomo è Eunhyuk, il suo primo amore e marito...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si svegliò che erano quasi le nove.
Sentì il rumore dello scroscio dell’acqua nella doccia, Eunhyuk era lì.
La luce del giorno gli rese ancor più palese la situazione, lui e Eunhyuk stavano di nuovo insieme, aveva di nuovo ceduto al suo fascino e, cosa ancor più peggiore, sentiva di essersi innamorato ancor più follemente di lui…si, era innamorato alla follia di quell’uomo, lo temeva terribilmente, come si teme un demonio malefico, ma lo amava come non mai.
Stava per alzarsi dal letto per andare a prepararsi un caffè quando i suoi occhi caddero su un foglio che Eunhyuk teneva nascosto sotto alcuni fogli sul suo comodino …vi era segnato sopra un nome con un numero di telefono.
Il suo sesto senso cominciò ad allarmarsi, sentiva che c’era sotto qualcosa di losco e che quel qualcosa riguardava in parte lui…prese il foglietto, compose il numero e rimase in attesa.
Dopo pochi minuti una voce d’uomo gli rispose: “Ehi lurido bastardo, dove sei finito? Non era per ieri sera? Il gigolò non dovevamo farlo fuori? Non mi dire che te lo sei voluto prima scopare, come ai vecchi tempi, eh? Dai, sei proprio un bastardo, già che c’eri mi potevi chiamare, così ci divertivamo un po’ noi due, eh, stronzo che non sei altro! Ah, ma questa me la paghi, hai voluto divertirti da solo…appena avremo finito
con questa storia ci rifaremo con qualche bella zoccola, so io dove andarle a cercare…ma mi stai ascoltando? Ehi, sei diventato muto? Dì un po’, non ti avrà mica scioccato quello lì, eh?”
Donghae riattaccò subito, in preda all’orrore…voleva ucciderlo, aveva predisposto un piano per farlo fuori…non era cambiato, era sempre lo stesso Eunhyuk di tanti anni fa, lo stesso uomo pericoloso che si voleva vendicare di lui, che voleva ucciderlo a ogni costo.
Si sentì smarrito, una rabbia furiosa gli saliva dal più profondo del suo animo…doveva uscire di lì, doveva assolutamente scappare.
Si rivestì in fretta e furia e uscì di corsa dall’appartamento prima che lui se ne accorgesse, ma prima di andarsene gli lascio un bel ricordino sul comodino, un biglietto con su scritto: “ieri notte è stata l’ultima volta che mi hai avuto, mettitelo bene in testa, fottuto bastardo, figlio di una cagna! Non riuscirai mai a farmi fuori”.
Salì di corsa in macchina, accese il motore e partì a tutta velocità. Doveva andare lontano da lì, doveva scappare, ma non sapeva dove andare.
Viaggiò con l’automobile per quasi tutta la mattinata, poi verso le due del pomeriggio cominciò a sentirsi stanco e a desiderare di ritornare al più presto alla sua abitazione.
Ritornò a casa (era pericoloso, lo sapeva, ma doveva assolutamente rivedere il suo appartamento), si gettò sul letto e pianse.
Pianse ininterrottamente, disperatamente, senza alcun conforto…quanto male, quando dolore provava dentro di sé, un dolore che non riusciva a trattenere più, un dolore che l’accompagnava ormai da più di dieci anni e che si è manifestato di nuovo ieri sera.
Nella sua mente ritornò il ricordo, come un fiume in piena, un ricordo doloroso lui ed Eunhyuk erano uniti per la vita, quando si sentivano un unico corpo e un’unica anima.
Non era mai stato un santo ed Eunhyuk arrivò nel momento più sbagliato della sua vita. La loro fu una storia non molto lunga ma intensa, una storia che non sarebbe mai riuscita a dimenticare.
Ripensava a lui ora, a quanto lo avesse amato e a dove fosse finito quel ragazzo allegro e sognatore che aveva tanto amato, sostituito da un mostro di arroganza, spietatezza e crudeltà che voleva solo farlo fuori.
Si alzò dal letto, qualcosa gli impediva di respirare, un odore forte lo stava soffocando, un odore di morte, di putrefazione.
Solo allora notò di avere dei messaggi non letti nella segreteria telefonica. Era Yesung: Donghae, ci sei? Dove sei finito? L’altro ieri ti ho visto molto agitato…ora vengo a casa tua, sei pregato di farti trovare, è chiaro?”.
Yesung era stato qui? Dov’era finito adesso? Non era da lui non rispettare le promesse…cosa potevi essergli successo? Era in ansia… anche se ormai non avevano più rapporti Yesung ha rappresentato una parte importante della sua vita, lo aveva amato e ora gli voleva bene come a un amico fraterno e sentiva che c’era qualcosa che non andava, come se nascosta da qualche parte ci fosse una figura spettrale che lo osservava.
Si voltò, ma non vide nessuno…solo allora notò che la porta del bagno era socchiusa. Si ricordò in un momento di averla lasciata chiusa quando uscì di casa.
“Yesung, sei lì?” chiese titubante. “Yesung, ci sei? Non farmi scherzi, ti prego, non sono proprio in vena”.
Si avvicinò lentamente, vide dalla fessura un tenue spiraglio di luce, entrò e notò la piccola luce sullo specchio del bagno accesa.
Ma non era quella che lo terrorizzava, che lo fece urlare di paura, che lo fece quasi svenire…steso sul pavimento c’era un uomo con la camicia completamente inzuppata di sangue.
Aveva un profondo squarcio alla gola…quell’uomo era Yesung.
   
 
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