Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Iliveonlyforthemanga    07/10/2015    2 recensioni
~Sequel di "A little good end for us~
Sebastian e Ciel sono soddisfatti della loro nuova vita.
Nuovi amici, nuove possibilità, nuova casa.
Ma sarà davvero così perfetto come credono?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La tazza di caffè ancora caldo in mano, Sebastian si siede con un tonfo sul letto di Marcus, in camera sua, con davanti il figlio, che lo guarda piuttosto perplesso.
Il padre si schiarisce la gola e prende un profondo respiro.
Non è facile parlare di queste cose con il proprio figlio adolescente, età ribelle per definizione e per chiusura in se stessi.
Comunque, Sebastian non si è mai tirato indietro per nulla al mondo e non comincerà di certo adesso.
"Marcus, senti.. Non è facile quello di cui ti voglio parlare, tu dammi una mano, d'accordo?"
Marcus accenna di sì col capo, permettendo al padre di continuare.
"Beh, ecco... Come dire... Tu... Tu..." si blocca, incapace di continuare un discorso come Dio comanda.
'Dannazione, è più difficile del previsto!' rimugina Sebastian, mentre si tortura le mani con gesti nervosi.
Il figlio lo guarda sempre più con gli occhi sgranati, incapace di comprendere cosa effettivamente gli debba dire di così difficile.
Prova a chiederglielo, ma prima che riesca a dire una parola, Sebastian alza di scatto la testa -finalmente sa come dirlo!- e lo blocca sul nascere.
"Tu ti vergogni di noi, vero Marcus?" gli chiede difatti tutto d'un fiato il padre.
Un paio di occhi si allarga al limite dell'umano, mentre la bocca si rifiuta di collaborare per articolare una frase che abbia un senso.
Una goccia di sudore scivola lungo la tempia di Marcus, per poi infrangersi sulla sua polo verde acqua, ma lui pare non accorgersene, poiché cerca di elaborare ciò che il padre gli ha appena chiesto.
Balbetta parole a caso, agitando le mani, con gli occhi lucidi come se fosse sul punto di piangere.
"Ecco... Ecco io... Io non..." 
Digrigna i denti.
Mannaggia a suo padre e alla lingua che gli si è ingarbugliata!
Lui, che ha sempre una parlantina sciolta e un atteggiamento spigliato di fronte a chiunque, caratteristica presa dal padre Ciel, è stato messo al muro da una domanda del padre. Inconcepibile, per uno come lui!
In tutto questo, Sebastian lo guarda con preoccupazione, chiedendosi se per caso non sia stato un po' troppo diretto per suo figlio 15enne.
"Beh, ecco... Diciamo che in tutto questo tempo ero troppo piccolo per chiedere e mi accontentavo di quello che vedevo" parla finalmente Marcus, arricciandosi una ciocca di capelli tra le dita. "Ma ora penso sia grande abbastanza per chiedertelo... Come pensi che mi senta quando un mio compagno,per esempio, mi dice 'eh, mia madre è incinta, sai? Avrò un fratellino!' e poi mi chiede 'e tu? Figlio unico?' E io devo dire che non ho una madre e un padre, ma ben due padri?" finisce, con una nota di esasperazione nella voce.
Sebastian resta un attimo interdetto " E come mai non dici la verità? Non capisco dove stia il problema..."
Il figlio scuote la testa, apparentemente turbato dalla risposta del padre. "Non posso, perché mi etichetterebbero come strano e i più maliziosi mi chiederebbero..." qui la sua voce ha un brusco calo di decibel, fino a ridursi a un sussurro è un lieve rossore si espande sulle sue gote.
Sebastian lo incita con lo sguardo a continuare. "Ti chiederebbero...?"
"..."
"Amore, non capisco, dillo, sono qua per capire apposta!" lo,prega allora Sebastian, accarezzandogli un braccio.
Il figlio lo guarda negli occhi, il rossore diffuso in tutto il viso "Davvero non capisci? I più maliziosi mi chiederebbero come lo fanno due uomini!" gli spiega spazientito e imbarazzato.
È il turno di Sebastian sgranare gli occhi, portando nel frattempo una mano alla bocca. 
"Ah.. Ah, ecco... Ehm, ho.. Ho capito.." dice anche lui, arrossendo furiosamente.
Marcus scuote la testa, concedendosi la prima risata da quando quell'assurda conversazione è iniziata.
Anche suo padre ridacchia, poi gli arruffa affettuosamente i capelli già spettinati, alzandosi per uscire dalla stanza.
Mentre è già sulla porta, si volta verso di lui e gli sorride "Marcus, per oggi non ti torturo più, ma domani, anche con papà, continuiamo il discorso, ok?"
Il figlio sospira, vedendo svanire la possibilità che quella tortura fosse finita.
Annuisce lo stesso, in silenzio, poi si stende sul letto, accende lo stereo e incrocia le braccia dietro la testa, socchiudendo gli occhi.
Sebastian allora esce piano, tirandosi dietro la porta in legno e poi si avvia giù per le scale, valutando la possibilità di chiamare Ciel, che è ad una riunione di lavoro e ha chiesto esplicitamente di non essere disturbato, per esporgli il problema.
Ma no, ancora per qualche ora, fino al suo ritorno, può resistere...
"No, non ce la faccio, devo chiamare Ciel!" 


....
Allora, Marta, non puoi scrivere ste cagate. Piantala, per favore.

Ehm, buonasera a tutti! Volevo fare un capitolo più serio stavolta, ma non ci sono riuscita. C'est la vie. Comunque spero vi piaccia! Un bacione! 💙
   
 
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