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Autore: _Nai_    08/10/2015    1 recensioni
[ Thomas & Gally. //POSSIBILI SPOILER!// ]
Gally è scappato dalla WCKD con un solo ed unico obbiettivo: trovare il Braccio Destro.
Qualcosa però non è andato secondo i piani e si ritrova a dover attraversare la Zona Bruciata, incontrando poi il gruppo di Radurai a cui -però- non puoi dire nulla di ciò di cui è venuto a conoscenza.
E soprattutto non può rivelare ciò che i ricordi avevano riemerso nei confronti di Thomas.
Riuscirà ad ottenere il perdono per ciò che ha fatto?
Genere: Angst, Avventura, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gally, Minho, Newt, Thomas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I had a dream the other night,
About how we only get one life,
It woke me up right after two,
I stayed awake and stared at you,
So I wouldn’t lose my mind.

▬▬▬
« Dobbiamo andarcene, subito! Ne arriveranno altri! »
Gally correva spedito, benchè il buio di quei sotterranei gli impedisse di vedere oltre la punta del proprio naso.
Sentiva il respiro affannato del ragazzo intento a seguirlo, appena dietro di lui, e non si girò a controllare il suo stato; lo aveva spinto ad uccidere uno Spaccato ed aveva visto il terrore nei suoi occhi nell'esatto momento in cui la lama del coltello aveva trapassato il petto dell'uomo. 
Ma non aveva avuto scelta: o lui o loro.
Il biondo svoltò a destra, senza smettere di correre, e prima che potesse avvertire il moro percepì il proprio corpo scivolare lungo un piccolo tunnel, atterrando su una grata.
Cercò di mettersi in piedi e sentì cigolare il materiale sotto il suo peso.
Sentiva Thomas dire qualcosa, urlare, ma il suo sguardo era troppo concentrato ad osservare il movimento della griglia per capirne il significato.
Si voltò giusto in tempo per vederlo allungare la mano, per aiutarlo, prima di essere aggredito /nuovamente/ da uno Spaccato.
Cominciò a lottare contro l'infetto, divincolandosi sotto di lui per sfuggire alla sua presa, riuscendo a prevalere su di lui il giusto tempo per poter provare a raggiungere Thomas.
Riuscì a sfiorarne la mano prima di venir trascinato via dalle gambe, sbattendo il viso e sentendo un dolore lancinante divulgarsi per tutto il corpo.
Urlò il nome del ragazzo, ormai al limite delle proprie forze, continuando quella lotta.
Lo Spaccato emetteva urli disumani ad ogni tentativo di avvicinarsi al suo viso con le fauci spalancate, la grata sotto di loro cominciava a muoversi pericolosamente e per un istante Gally pensò veramente di morire.
« Ora, Gally! » fu l'urlo che riuscì a far ritrovate la forza nel biondo, obbligandolo a tentare un'ultima volta a lanciarsi verso Thomas per afferrarne la mano ed uscire da quel buco.
Con la poca adrenalina che gli rimaneva in corpo Gally si piegò sulle gambe, urlando e saltando verso il ragazzo riuscì ad aggrapparsi al suo braccio. Un suono metallico seguì quella sua vittoria.
Thomas aveva colpito, con chissà quale forza, lo Spaccato dietro il biondo, facendolo cadere verso la fine di quel tunnel insieme alla grata.
Voltò d'immediato lo sguardo verso quello dell'amico, sia per paura di osservare l'infinito buio sotto i suoi piedi sia per ringraziarlo per avergli salvato la vita.
« Ti tengo Gally. »

***

Continuarono la fuga, rallentando la velocità, fino a quando sbucarono in un vicolo cieco nel quale era collocata una scala di ferro che saliva verso l'alto, fuori dal Sottofondo, lontani da quegli infetti ormai senza alcun briciolo di umanità.
Luce e calore furono i due elementi che li accolsero una volta fuori.
Bastarono pochi minuti per far aderire la maglietta di Gally contro la pelle sudata, e ne servirono altri per adattarsi a quel bagliore accecante.
« Seguimi. » sussurrò infine, facendo segno con una mano, alla vista di un camion abbandonato, perfetto per nascondersi e poter riposare almeno un paio d'ore.
Thomas lo seguì in silenzio, forse ancora sotto shock, ma a Gally non dispiacque quella quiete; aveva la testa che gli scoppiava, per non parlare della stanchezza dovuta a quella fuga dalla mandria di Spaccati, e quel silenzio fu solo un sollievo.
Si accomodò in un angolo e vide fare lo stesso al moro, sdraiandosi a terra, a soli trenta centimetri da lui, e Gally colse l'occasione per osservare le 'ferite di guerra'.
Talmente impegnato a combattere contro l'infetto, il biondo non si era accorto di ciò che gli aveva lasciato, non fino a quando, mentre correvano, ne aveva sentito le fitte sempre più forti.
Alzò i pantaloni osservando con espressione disgustata quel segno rosso scuro sul polpaccio, incontrando poi lo stesso sguardo nelle iridi ambrate di Thomas. Un morso.
« Sì, lo so, fa schifo. Ma dopotutto non c'è da preoccuparsi, no? Sono già uno Spaccato. » pronunciò le ultime parole in un sibilo, conscio del fatto che fossero solo bugie.
Gally sapeva ciò che stava accadendo, era al corrente di tutto: del suo passato, dell'Eruzione e di come il mondo era caduto a pezzi, della WCKD e dei loro metodi per trovarne la cura, degli Immuni, di un possibile gruppo ribelle chiamato il Braccio Destro e del fatto che non doveva dire la verità a nessuno.
Il biondo sapeva di essere uno di loro, un Mune, ma quella ferita fece nascere in lui pura e semplice paura.
Tuttavia la fasciò, strappando un pezzo di stoffa da una maglietta logora buttata lì vicino, e decise di dimenticarsene almeno per quelle ore.
« Ho ucciso quei tizi. » sussurrò piano Thomas, rimanendo con lo sguardo rivolto verso il tettuccio di quel veicolo.
« Sì, è vero, altrimenti loro avrebbero ucciso te, e me. Era la scelta migliore. » rispose con tono piatto Gally, facendo spallucce, come se ucciderlo fosse stato cosa da nulla. Se non di vitale importanza.
« Già... Gally? »
« Sì? »
« Hai ucciso Chu-- volevi uccidermi. Ma era per via dell'Eruzione, giusto? » Gally sentì un peso all'altezza del petto rendergli difficile respirare, parlare e pensare.
Annuì piano, nascondendo la verità e tutto quel dolore, chiudendo forte gli occhi per evitare di mostrarsi debole.
« Mi dispiace, Gally. »
Aveva ucciso il suo migliore amico, lo aveva trattato come la persona peggiore al mondo nella Radura e lui -in parte- lo perdonava, benchè solo grazie a quella bugia che aveva raccontato al gruppo, per tenerli all'oscuro della sua fuga dalla C.A.T.T.I.V.O, alla ricerca del Braccio Destro.
Non proferì parola, e durante il dormiveglia sentì la propria mano stringere quella del moro.
Trovando un senso di pace nel sentire ricambiare quella presa, per quanto impossibile, riuscì ad abbandonarsi ad un sonno tranquillo.

***

« Ciao, Thomas. Ti stavamo aspettando. » fu quello il benvenuto da parte di un tipo ricoperto di tatuaggi e piercing, alla porta di quel seminterrato dove erano stati portati da tre Spaccati.
Vennero obbligati a bere uno strano liquido verdognolo, amaro e disgustoso, prima di essere spinti in mezzo alla folla con la raccomandazione di 'divertirsi'.
I due si divisero, credendo che quel metodo potesse servire per controllare la possibile presenza dei loro amici in quel locale, ma d'improvviso qualcosa cambiò in Gally.
Cominciò a sentire caldo all'altezza del petto, e la sua testa divenne così leggera da dipingere sul suo viso un sorriso pieno di sollievo.
Il dolore, la preoccupazione di essere scoperto e la paura di non essere Immune scomparvero.
Solo un pensiero era fisso in testa: Thomas.
Cominciò a cercarlo, barcollando ad ogni passo, rischiando di cadere quando urtò uno Spaccato che ballava, ritrovandolo infine nel suo stesso stato.
« Gally? »
« Loro non sono qui.. » 
« Sì beh, continuiamo a cercarli.. »
« Perchè? Non troveremo mai il Porto Sicuro o il Braccio Destro.. non esiste una cura. I nostri amici sono sicuramente morti. È finita Thomas. » Gally cominciò a parlare con difficoltà, e persino la sua verità gli sfuggì a causa della droga, ringraziando che Thomas si ritrovasse nella sua situazione.
La testa era così leggera da rendergli arduo fermare le vertigini, così come la vista cominciò ad appannarsi pian piano, benchè riuscisse a mettere a fuoco solo il viso del moro.
« Siamo rimasti solo noi due, Thomas. Prova a rilassarti. »
« Come? »
« Così. » il biondo avvicinò il proprio viso a quello del ragazzo, facendo sfiorare prima le loro labbra per poi catturarle in un bacio. Il calore che avvertiva al petto si propagò per tutto il corpo, provocando brividi lì dove era più sensibile. Eppure, il loro, non era nemmeno il primo bacio.
Gally ricordava, ricordava ciò che era successo prima della Radura, ricordava ciò che aveva provato e che continuava a provare per Thomas, ma aveva tenuto quella notizia solo per lui. Dopotutto, come poteva obbligare Thomas ad amarlo, se lui non ricordava?
Sentì il moro staccarsi frettolosamente, lasciando sorpreso Gally che sussurrò un "cosa?" con tono ferito.
« Non sei.. lui. » La sua voce era distante. Solo un'eco. «Non potrai mai essere lui. »
Tutto ciò che fece Gally fu sorridere, nascondendo quei sentimenti /stupidamente/ feriti, riuscendo ad intuire che fosse Newt quel 'lui', coltivando un sentimento di rancore e gelosia verso il biondo.
Cominciò ad indietreggiare, senza distogliere lo sguardo da Thomas, scivolando tra la folla, allontanandosi da lui e dai propri sentimenti.

***

Il Porto Sicuro.
Un bastone con sopra una scritta era ciò che avevano trovato come 'Porto Sicuro', seguito da una battaglia contro degli esseri luminescenti che avevano minacciato di dimezzare il numero dei sopravvissuti.
Ma come se non bastasse Gally aveva cominciato a stare male, faceva fatica a respirare, a stare in piedi ed a rimanere sveglio.
Nessuno sapeva cosa gli stesse succedendo, ma erano convinti, o speravano, che fosse a causa dell'eccessivo sforzo e della scarsa alimentazione.
Gally stesso aveva cominciato a credere a quella teoria pur di non accettare la dura realtà: stava morendo.

Gally era accasciato a terra, poggiato sulle gambe di Thomas, coperto con tutti quei vestiti che erano riusciti a rimediare per attutire il freddo dovuto alla pressione bassa.
Tremava ed emetteva respiri veloci e corti, ormai al limite. Ancora un paio d'ore e sarebbe morto.
Quando videro la Berga tutti cominciarono a correre per raggiungerla.
Minho e Thomas cercarono di trascinare il corpo privo di forze del Raduraio, poggiandolo sulle loro spalle.
Urlavano per trovare la forza, urlavano a Gally di tenere duro, urlavano per paura di non farcela.
« L--lasciatemi..qui.. » sussurrò il biondo frustrato nel vedere i suoi amici, e soprattutto Thomas, sforzarsi per portarlo in salvo. 
Lui non poteva essere portato in salvo, lui era uno Spaccato -ormai ne era certo- e presto avrebbe perso il senno. 
Non c'era una cura, non c'era un'altra via, se non quella di veder -anche se con la C.A.T.T.I.V.O- i propri amici salvarsi.
I due non badarono alle sue parole e capì di non poter ribattere quando si sentì sollevare da altre mani ed una superficie fredda lo accolse, annunciando il suo arrivo sul mezzo.
Un dolore lancinante al polpaccio lo fece urlare con tutta la forza che aveva in corpo.
Cominciò ad avere degli spasmi lungo tutto il corpo, i muscoli erano rigidi e cominciò a vomitare per via del dolore.
Poi tutto attorno divenne un vortice di persone che cercavano di avvicinarsi.
« LUI NON PUO' STARE QUI. » una voce maschile gli rimbombò nelle orecchie, aumentando le fitte.
« No, no! Vi prego! Ci deve essere un modo per salvarlo! »
« Oh sì, c'è. » I rumori diventarono più forti, talmente forti che Gally riuscì a sentire la sicura di una pistola scattare.
Era arrivato il suo momento.
« Mettila giù, Carl. Il ragazzo vivrà insieme ai suoi simili, tra gli Spaccati. Fate scendere questo affare! »
Altri rumori assordanti.
Gally non riusciva ad aprire gli occhi, troppo stanco, troppo dolorante, ma una voce lo obbligò a provarci. 
« Mi dispiace. Mi dispiace! » Thomas aveva la voce rotta a causa di quel pianto che minacciava di manifestarsi. 
« Sei il solito frocetto, pivello. » cercò di imitare il tono usato nella Radura il primo giorno di Thomas, sforzandosi di sorridere.
« Thomas cerca il Braccio Destro. Cercalo. Digli che vi ho mandati io. »
« Cosa?! »
« Fallo e basta! »
« Okay, okay. »
« Bene. Thomas? »
« Sì. »
« Cerca di ricordare. Ricorda quello che è venuto prima, ti prego. » altro dolore.
Si sentì nuovamente sollevare, delle urla da parte dei ragazzi tornarono a invadere la sua testa, e poi nuovamente una superficie ad accoglierlo.
Osservò il veicolo decollare e sorrise, felice di essere riuscito a comunicare il suo segreto, contento di sapere che il ragazzo che amava si era preoccupato di lui nei suoi ultimi istanti di vita.
Portò una mano nella tasca destra dei pantaloni, afferrando l'arma al suo interno, rubata dalla cintura di Thomas, leggendone la sigla prima di puntarla alla propria tempia.
Non sarebbe diventato uno Spaccato, e nonostante gli dispiacesse non assistere alla vittoria dei suoi amici poteva considerarsi pronto.
« Perderete, schifosi bastardi. »
Poi solo un rumore a rompere quel silenzio.


 

Angolo Autrice: Ed eccoci qui!
Comincio con il dire che dedico questo scritto alla mia bellissima e dolcissima partner di role (così come lo scritto precedente), ti voglio bene piccina 

Eeee...spero di non aver commesso un abominio! 
Per quanto mi riguarda, shippo la Thomally, sì, e non mi pento di nulla! ahaha
Ad ogni modo spero in un vostro, anche piccolo, commento per sapere se queste idee possano continuare a prendere vita oppure se devo buttarmi da un grppo, perchè ho già in mente altre cose!
Detto questo torno a studiare
_Nai_


 

   
 
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