Dedicata a mia sorella Clelia, grandissima fan di Break e delle caramelle (e dei dolci in generale)
CANDIES
Caramelle.
Era questo il primo pensiero che si risvegliava nella mente ancora addormentata di Xerxes Break.
Poteva sentire il rumore della loro carta sin da sotto le lenzuola, tirate a coprire la testa e lasciate cadere in orizzontale sul letto. Poteva sentirne già il profumo di frutta e zuccheri che emanavano.
Soprattutto le caramelle al miele.
Quelle che Reim gli comprava giù a Reveille, quelle caramelle con la carta dei colori dell'arcobaleno, tutte rotonde e appiccicose. Gli dispiaceva non riuscire più a vedere i loro colori.
Ogni mattina, puntualmente, si raddrizzava dal suo letto, un'espressione imbronciata sul viso, classica di tutti quelli che si alzavano presto la mattina (e con questo Xerxes Break intendeva alle dodici esatte), e, con aria addormentata e ancora un po' assonnata, allungava una mano verso il cestino posato sul comò accanto al suo giaciglio, frugando tra i dolcetti posati all'interno, con dite leggere e nervose, abili nel riconoscere la carta frusciante.
Quando era sicuro di aver preso la caramella giusta, la scartava e la portava alle labbra. Poi, con la rapidità di una lepre se la infilava nella bocca.
Era contento di sapere che ancora riconosceva le sue caramelle preferite: la cecità non gli impediva di mangiare.
E, immerso in quella dolcezza, sorrideva tristemente, desiderando inconsciamente che anche la sua vita potesse essere così.
È bello avvertire miele e zucchero in bocca anziché sangue e morte.