Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Fujiko_Matsui97    08/10/2015    8 recensioni
"Quando dimentichiamo qualcosa di fondamentale, è necessario ritornare al principio."
La vita di Ciel Phantomhive, riflessivo e nel pieno dell'adolescenza, cambierà radicalmente quando spariranno gli unici suoi punti di riferimento: i suoi genitori.
Per fargli ricordare com'è essere felice, le sue emozioni scaveranno nei suoi ricordi e si precipiteranno nel mondo reale in cerca dell'unica persona che potrebbe salvarlo e che, tanto tempo prima, gli aveva fatto provare sentimenti inspiegabili...
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[Versione COMPLETAMENTE rivisitata dell'omonimo film, quindi non vi fate riferimento più di tanto! :P]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ciel Phantomhive aveva due occhi grandi come l'oceano.

Questo era quello che il sole di quel giorno si ricordava, sentendosi felice di potersi specchiare in quell'azzurro così accogliente... anche se questo avrebbe significato infastidire il piccolo, che cercava continuamente di proteggere la vista dai raggi.

Ricordava bene la sabbia fra le dita, non erano andati al mare ma al parco, dove i bambini si dondolavano felici sulle altalene e le risate riempivano le orecchie sollevate di ogni mamma apprensiva: Ciel stava costruendo un castello meraviglioso, con sassolini incastonati che, nella sua fantasia, brillavano come pietre preziose.

Sorrideva soddisfatto del suo capolavoro, con quel lavoro senza dubbio avrebbe vinto la gara di costruzioni dei bambini che quell'animatore aveva organizzato! Avrebbe ridotto in cenere tutti gli altri bambini!

-Posso aiutarti?-

Una voce da bambino come la sua, ma leggermente meno acuta, lo distolse dai suoi pensieri per portarlo ad alzare lo sguardo: un ragazzino forse leggermente più grande di lui, i capelli neri e liscissimi, lo fissava sorridente, le braccia conserte.

-No, grazie!- rispose deciso l'altro, sbuffando seccato mentre riprendeva a lavorare: -Questo è il mio castello di sabbia, e non ho intenzione di dividere il mio premio con nessuno!-

-Ma come siamo avidi...- il corvino alzò un sopracciglio, mettendosi seduto al suo fianco con aria pensosa: -Non è più divertente condividere con qualcuno le piccole vittorie? In ogni caso, il mio nome è Sebastian, e il tuo?-

-Non te lo dico!- ribattè dispettosamente il più piccolo, posando finalmente la paletta per guardare soddisfatto quei canali di sabbia costruiti per imitare un finto fiume. L'altro, per niente intenzionato ad arrendersi nel diventare amico di quel piccolo, guardò anch'egli la struttura.

-Manca qualcosa nel tuo castello.-

Ciel lo guardò accigliato, incontrando con fastidio il suo sorriso furbetto: -E sarebbe, sentiamo?-

-Un principe.- rispose Sebastian: -C'è sempre un principe che attende la sua principessa, in un castello fatato.-

-Beh, io un principe non ce l'ho di certo! Dove diamine dovrei prenderlo?!- sbottò furioso l'altro, incrociando le braccia con ostilità... perlomeno fino a quando non vide l'altro inchinarsi elegantemente, almeno per essere così piccolo, davanti a lui con dolcezza.

-Se mi permetti di essere tuo amico, posso essere io il tuo principe, se vuoi.-

Ciel arrossì fino all'inverosimile, indietreggiando sconvolto:

-Cheee?! Io non ho bisogno di nessuno, e poi...- alzò supponente il mento, sfidandolo con lo sguardo: -... tu non hai per niente l'aspetto di un principe!-

Sebastian lo fissò interessato, cercando di capire cosa volesse intendere, e l'altro alzò il palmo della mano per contare gli elementi mancanti sulle dita:

-Non hai un cavallo, una divisa azzurra ed elegante e non hai baciato nessuna principessa per farla svegliar...!-

Improvvisamente, Ciel si dovette interrompere: il parco ormai deserto perchè era arrivato il tramonto, l'altro aveva posato le labbra sulle sue con dolcezza e timidezza per qualche secondo.

Il più piccolo, troppo giovane per avere certi concetti, non realizzò subito l'accaduto, in realtà gli ci volle un po', ma quello che provò fu una sensazione strana, quasi confortante.

Quando il più grande si staccò, gli sorrise divertito, gli occhi sottili e cremisi sotto la luce rosata del tramonto: -Mi mancano ancora due elementi a parte il bacio... ma ti prometto che li troverò! Sarò il principe che meriti.-

Si alzò in piedi, dandogli un buffetto sul naso e sporcandolo leggermente di terriccio senza volerlo, lasciandolo basito:

-Vediamoci qui domani alla stessa ora e verrò con il resto... è una promessa.- si inchinò goffamente e, ridacchiando, agitò la mano in segno di saluto e se ne andò dal parco, lasciando Ciel enormemente stupito... e con il terriccio da pulire dal suo naso.

 

 

 

 

[Nove anni dopo]

 

-Dico, ma ti sembra normale?!-

Ciel, sbuffando in fila per la mensa della scuola, guardò l'enorme orologio arancione appeso alle pareti bianche della sala con aria tesa, sapendo benissimo che era in ritardo a casa per fare i compiti... se solo quella balena della cuoca si fosse sbrigata ad impiattare!

-Tre quarti d'ora per qualche foglia d'insalata e una salsetta schifosa? Sul serio, devo risponderti?- convenne Sieglinde Sullivan con un sorrisetto divertito, sua compagna di classe e partner di equitazione, sport che Ciel privilegiava da tempo.

Quest'ultimo sbuffò un'ultima volta e si voltò ad osservare fuori dalle ampie finestre della scuola, laddove spiccava il giardino, sede fissa del club di giardinaggio.

Abbassò gli occhi, malinconicamente: tutto quel terriccio gli ricordava tanto...

-Ehi, Cieeel!- una voce squillante lo fece riprendere dai suoi pensieri, apparendogli davanti con un sorrisone quasi spaventoso. Il moro per poco non saltò all'indietro, quante volte aveva detto a quell'esagitato di non comparire all'improvviso?!

-Finny! Ma che diamine... che paura...- sospirò terrorizzato sotto le risate di Sieglinde che, accanto a lui, salutò cordialmente il membro del club di botanica: -Buona giornata a tutti voi! Ciel, sarei davvero, davvero felice se tu oggi venissi ad aiutarci con la serra! Sono arrivate delle rose bianche bellissime e...-

-No.- Ciel tagliò corto, interrompendolo con aria seccata con un gesto della mano. L'altro mostrò un'aria afflitta, abbassando di poco la voce: -Ma... sei proprio sicuro? Guarda che tutti noi contiamo su di t..!-

-Ho detto di no, mi dispiace ma non sono interessato. Che, sei sordo?!-

Lo sguardo di Ciel era scostante e freddo mentre finalmente riusciva ad afferrare il suo pranzo, proprio come suo solito e, questa volta, il biondo capì che avrebbe dovuto accettare la situazione. Annuendo mestamente gli rivolse un sorriso affranto e, salutandolo, si allontanò.

 

 

-Arancione e bianco?! Dio, che pugno nell'occhio...-

Hannah, la Vanità, si accovacciò meglio davanti al monitor della mente di Ciel, limandosi le unghie con disinteresse.

-Secondo voi perchè ha reagito così?- domandò Claude, la Tristezza, con tono mesto, toccandosi riflessivo il mento mentre Will, la Rabbia, sbatteva con forza una mano sul macchinario, prendendo la parola.

-Ha fatto bene! Quel tale lo secca sempre, è ora che impari a farsi i fatti propri!- abbaiò e Grell, la Passione, sospirò alzando gli occhi al cielo:

-Wiiiru, non essere sempre così aggressivo! E poi era così carino, io una ripassatina me la farei!-

Si leccò le labbra con fare sognante, sbattendo le ciglia mentre l'altro, passandosi una mano sulla faccia con esasperazione, gli rispondeva ancora più furioso, rosso in volto:

-Tu ripasseresti chiunque, Sutcliff!-

-E co... comunque, ha ragione il si... signor Spears...- balbettò Mey Rin, la paura, mordendosi le labbra imbarazzata per l'attenzione che aveva richiamato su di sé, toccandosi le punte degli indici fra loro: -Dopotutto quel ragazzo l'ha spaventato...-

-Per giunta, nessuno ha notato che c'è un capello nella zuppa?!- sbottò Hannah tirando fuori la lingua disgustata mentre Ash, il Disgusto, quasi rabbrividiva in una smorfia:

-Impuro!-

 

 

-Ma insomma, Ciel, che ti è preso?!-

Sieglinde iniziò a seguirlo mentre egli, buttato il vassoio nel cassonetto, si apprestava ad andarsene senza dare spiegazioni... e anche senza pranzare: -Sieglinde, gradirei essere lasciato in pace!-

La ragazza si fermò all'improvviso imbronciata, a braccia conserte mentre l'altro si sistemava la cartella a tracolla: -Come sempre, non è così?-

L'altro intuì il suo sarcasmo e, sospirando, si voltò a guardarla: -Non è niente di personale, ok? È solo che non voglio curare nessuno stupido fiore e nessun terreno... e quello continua a stressarmi!-

L'amica lo studiò sospettosa, avvertendo il vento tiepido scorrere fra i suoi capelli lunghi e scuri, come quelli di una principessa indiana: -Eppure, prima ti importava di queste cose, ricordi... quando giocavi al parco con...-

-È stato tanto tempo fa!- la interruppe, sbottando, Ciel, mostrandole con sua grande sorpresa gli occhi colmi di astio e tristezza, che la fecero demordere. Abbassò poi la voce per non spaventarla, voltandosi senza aggiungere altro: -È passato tanto tempo, non mi va più di parlare di queste cose, ok?-

Sieglinde rimase titubante per qualche secondo prima di raggiungerlo, capendo che era meglio non stuzzicarlo ancora: -D'accordo... e comunque, faresti meglio a correre a casa se vuoi avere delle anticipazioni della festa!- gli ricordò per vederlo sorridere e l'altro, fortunatamente, lo fece.

 

 

-È vero!!!-

Alois, la Gioia, con gli occhi che brillavano balzò in piedi, esultante: -La festa d'augurio prima del torneo di equitazione! Come abbiamo fatto a dimenticarlo?!-

Saltò per la sala ridendo, nascondendosi dietro al vestito all'ultima moda di Hannah: -Mamma e papà hanno pensato a tutto per rendere Ciel sicuro di sé! E questo vuol dire torta...-

Volteggiò ancora, infilandosi un fiore fra i capelli: -... amici...-

Claude alzò gli occhi al cielo ma, mentre stava per fare una previsione nefasta, il biondo gli scoccò un bacio sulla guancia, rendendolo rosso d'imbarazzo: -... tante cose buone da mangiare!-

-E magari anche l'amore?- domandò Lizzy, l'Amore, per l'appunto, con gli occhi gioiosi, perdendosi in un romantico sospiro mentre l'altro annuiva vigorosamente e le afferrava le mani:

-Sarebbe davvero un sogno!-

Entrambi risero, facendo insieme un girotondo, felici come non mai.

 

 

Ciel, congedatosi con Sieglinde tramite la promessa che le avrebbe fatto sapere come sarebbero andati i preparativi, corse rapidamente verso casa: quel ricordo l'aveva decisamente rinvigorito e spinto a sorridere a quella giornata.

Sarebbe stato tutto perfetto, avrebbe studiato, visto come se la cavavano i genitori con la festa (sorprese che non poteva sapere permettendo) e poi, la sera, avrebbe finalmente festeggiato in visione della partita dell'indomani!

Non stava più nella pelle, nulla poteva andare storto!

-Mamma, papà, sono a cas..!-

Svoltò l'angolo e, improvvisamente, sentì le gambe cedergli e il cuore fermarsi per un attimo: nelle sue iridi spalancate e terrorizzate si riflettè il colore cremisi delle fiamme che stavano incendiando la sua dimora, i mezzi dei pompieri, le urla dei vicini.

 

Una visione che, appena su elaborata, fece scattare in piedi impaurite tutte le emozioni nella sua testa, contemporaneamente con le mani sulle labbra per trattenere le lacrime:

-Oh, no!-

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice

Non mi sto mai ferma, lo so XD Ma ho visto stasera questo film al cinema e mi ha davvero presa, anche se se fossi in voi non mi riferirei all'opera principale, dato che ho cambiato praticamente tutto! ^^''

L'ho scritta un po' per sfogo dato che stasera sono giù e spero vi possa piacere la mia idea!

Detto questo spero che i ruoli scelti vi piacciano, povero Ciel, riusciranno le sue emozioni a far fronte a questa tragedia?

 

 

 

-FM.

   
 
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