Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Ricorda la storia  |      
Autore: Nihal_Dubhe    09/10/2015    2 recensioni
"Fissai il suo volto.
Era come se non lo stessi davvero guardando.
Davanti ai miei occhi vedevo altro. Volti che quasi non riconoscevo più.
Chi era quel ragazzo sorridente?
Non ero più sicuro di conoscerlo.
[...]
Quel maledetto ragazzo.
Aveva dato fuoco al mio cuore."
[Yoongi x Jimin]
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






 













































 
On the first page of our storythe future seemed so bright
then this thing turned out so evil
I don't know why I'm still surprised
even angels have their wicked schemes
and you take that to new extremes
but you'll always be my hero
even though you've lost your mind

Nella prima pagina della nostra storia

Il futuro sembrava così radioso

poi tutto questo è finito così disgraziatamente

Non so perchè ancora mi stupisco

Anche gli angeli hanno i loro piani malvagi

e tu hai portato ciò a nuovi estremi

ma sarai sempre il mio eroe

anche se hai perso la testa

 

Fissai il suo volto.
Era come se non lo stessi davvero guardando.
Davanti ai miei occhi vedevo altro. Volti che quasi non riconoscevo più.
Chi era quel ragazzo sorridente?
Non ero più sicuro di conoscerlo.
Quel ragazzo che una sera al bar si era seduto accanto ad uno sconosciuto al terzo bicchiere per ascoltare i suoi problemi.
Aveva abbandonato i suoi amici per poter chiedere a me, un tizio qualunque al bancone di un bar qualunque, per quale motivo stessi bevendo da solo.
Quel ragazzo che, non volendo arrendersi nonostante le mie risposte fredde e acide e il mio palese disgusto per la sua imbarazzante insistenza, mi aveva scritto il suo numero su un tovagliolo, come nei peggiori film.
E io maledizione, avevo tenuto quel numero. Era da tanto che a nessuno sembrava fottere qualcosa della mia vita.
Quel ragazzo che aveva riempito la mia vita con la sua leggerezza e i suoi sorrisi.
Quei dannati sorrisi, quelli che ti fanno dimenticare un'intera giornata andata di merda, quelli che ti illudono che vada tutto bene nella tua vita.
Quel ragazzo che aveva donato anche a me la capacità di sorridere, anche se spesso lo facevo di nascosto, quasi mi vergognassi dei miei sorrisi da principiante che potevano suscitare solo compassione.
Ancora ricordavo tutte le volte che le mie labbra si erano piegate all'insù, senza nemmeno che me ne accorgessi, leggendo i messaggi che mi lasciava al mattino, quando usciva di casa prima di me, scritti sempre su un tovagliolo. Come firma il suo numero di telefono.
Quel maledetto ragazzo.
Aveva dato fuoco al mio cuore.
La scintilla della passione, scattata in una sera qualunque tra uno sconosciuto e un angelo sorridente, aveva acceso una piccola candela. L'avevamo protetto a lungo, con tanta cura. Proteggerla a qualunque a costo era diventato così importante per me che non mi ero mi ero accorto che da tempo c'erano solo le mie mani a riparare il suo piccolo fuoco.
Poi, all'improvviso qualcosa, forse la cruda realtà, mi aveva distratto e avevo lasciato cadere la nostra candela. L'incendio era divampato. Centinaia di pezzi di carta, pieni di parole ora insignificanti come la cenere, erano bruciati intorno a me. Il mio cuore aveva preso fuoco con loro mentre il mio corpo soffocava.
Guardai il mio accendino nella mano di Jimin.
Le piccole gru che avevo costruito con i tovaglioli che ogni mattina mi lasciava con il suo amore segnato sopra insieme al suo numero stavano bruciando, una dopo l'altra.
Anche lui mi guardava.
Il suo sguardo mi implorava di odiarlo.
Nonostante tutto voleva che superassi il dolore con l'odio. E per farsi odiare mi feriva ancor più profondamente.
Odiarlo mi era impossibile.
Era impossibile per me riuscire ad odiarlo quando, nonostante tutto, nonostante in quell'ultimo biglietto mi avesse scritto solo “Credo di non amarti più”, dimostrava di tenere ancora a me abbastanza da preoccuparsi.
Era stato lui a risvegliarmi da quello stato di quasi morte in cui vivevo, dopo l'incidente in macchina dei miei genitori, quando insieme a loro avevano finito per abbandonarmi anche gli amici di una vita. Forse perchè non mi ero più ripreso, forse perchè avevo avuto un vero motivo per smettere di fingere di essere il ragazzo solare che non ero mai stato.
Jimin sarebbe sempre stato il mio esempio da seguire, anche se non l'avrei mai ammesso.
Per un attimo amai il dolore che mi stava infliggendo, forse illudendomi che fosse un segno distorto dell'amore che, nonostante tutto, provava ancora per me.
Forse perchè con quel suo colpire direttamente i miei punti più deboli dimostrava di conoscermi bene come nessun altro.
Nonostante tutto, non mi pentii nemmeno per un secondo di essere stato io a mostrarglieli, guidando quell'angelo fino alle profondità del mio cuore.

Just gonna stand there and watch me burn
but that's all right because I like the way it hurts

Hai solo intenzione di restare lì a guardarmi bruciare

ma va bene, perchè amo il modo in cui fa male


***


Just gonna stand there and hear me cry
but that's all right because I love the way you lie
I love the way you lie
Ohhh, I love the way you lie

Hai solo intenzione di restare lì a sentirmi piangere

ma va bene, perchè amo il modo in cui menti

amo il modo in cui menti

Ohhh, amo il modo in cui menti

 

“Va tutto bene”
Va tutto bene.
“Va tutto bene”
No, non era vero. Bastava guardare come ci eravamo ridotti quella sera per capire che non lo era
“Va tutto bene”
Gli avevo sentito ripetere quella disgustosa frase troppe volte.
Anche quella sera in cui mi ero avvicinato a lui in quel bar. Non si era nemmeno accorto che fosse da più di un'ora che stava fissando me e i miei amici, come non si era accorto di quelle lacrime che erano scese lungo le sue guance.
Avevo sentito il bisogno di proteggere quel ragazzo così disperatamente solo dallo scherno dei miei amici già troppo brilli. E lui mi aveva detto che andava tutto bene.
“Va tutto bene”
Lo aveva ripetuto anche quando aveva scoperto che gli mentivo.
Quando mi aveva beccato per strada con un altro ragazzo, nonostante gli avessi detto che sarei stato al lavoro tutto il giorno.
Avevo provato a scusarmi, ma lui aveva mostrato solo indifferenza per quell'accaduto.
Così avevo lasciato che credesse ciò che voleva. E il regalo che ero andato a comprare quel giorno l'avevo tenuto io, relegandolo in fondo ad un cassetto ancora chiuso.
“Va tutto bene”
Ancora e ancora. Quella bugia, più schifosa di tutte quelle che gli avevo raccontato.
Nessuna di quelle era riuscito a smuoverlo. Nessuna di quelle gli aveva fatto notare il mio dolore, la mia frustrazione.
La sua capacità di perdonarmi, di passare sopra tutto come se niente fosse, mostrava in realtà tutta la sua indifferenza verso di me.
Era così concentrato a volermi accanto a sé, a risollevarlo quando cadeva, che non si accorgeva di quando ero io a cadere.
“Va tutto bene”
E ci credeva davvero. Se io ero accanto a lui, andava tutto bene.
Ma anche io volevo lui accanto a me.
Mi ero stufato di fare l'angelo custode.
Anche gli angeli soffrono e quando soffrono si trasformano nel più abietto dei diavoli: in esseri umani.
Avevo iniziato a cercare di litigare con lui.
Mi ero incazzato, gli avevo mentito, gli avevo urlato contro, nulla era servito.
Una volta gli avevo tirato uno schiaffo. Il dolore che avevo provato in quel momento era stato mille volte peggiore che se fossi stato colpito io.

“Va tutto bene”
Lo aveva ripetuto anche quella volta. Lo aveva ripetuto ogni volta.
Una volta ancora aveva vinto lui.
Mi ero arreso ogni volta, senza riuscir a scatenare nessuna reazione in lui.
Riuscivo solo a farlo sorridere, ma ogni suo sorriso bruciava più di un tradimento. Perchè era l'unico a sorridere, perchè non gli importava se io stessi piangendo.
Anche ora.
Nonostante stessi piangendo lui non faceva nulla.
Nonostante lo stessi ferendo nel peggiore dei modi possibili, distruggendo qualcosa a cui teneva tanto, mi guardava come se andasse tutto bene.
<< Smettila. >>

Lui mi guardò interdetto. Era da dieci minuti almeno che mi fissava senza fare nulla.

<< Smettila, smettila, smettila! >>

Ormai stavo piangendo senza ritegno.

<< Cazzo, smettila... Smettila di guardarmi così... >>

Vedevo che Yoongi continuava a non capire di cosa stessi parlando, ma la sua faccia diceva sempre la stessa cosa: va bene così.

<< Io... >>

Era un sussurro troppo leggero perché potesse sentirlo.

Per un momento mi erano mancate le forze.

Avevo voglia di lasciargli vincere quella lotta tra di noi anche quella volta. Arrendermi e crogiolarmi di nuovo nelle sue bugie. Sentire di nuovo le sue braccia stringermi e la sua voce dirmi che il mio sorriso lo aveva salvato. Sentirlo dire una volta ancora che andava tutto bene.

Forse se in quel momento lo avessi sentito pronunciare quelle parole avrei ceduto.

Invece lui stava zitto, a guardarmi piangere.

No, quella volta non avrebbe vinto lui.

Lo avrei portato con me nell'inferno dei perdenti.

<< Io non ti amo più. >>

E finalmente la vidi.

Vidi la consapevolezza nei suoi occhi.

Vidi il dolore che lo divorava. Vidi la rabbia che non ero mai riuscito a scatenare. In tante occasioni lo avevo visto incazzati o schifato, ma era la prima volta che vedevo quella rabbia rivolta verso di me ma anche verso lui stesso con quell'impeto.

<< Perché cazzo sei tu a piangere? >>

Così spesso avevo desiderato che mi urlasse contro in quel modo. Che mi dimostrasse di essersi accorto del mio dolore. Che smettesse di essere indifferente.

Se dovevo soffrire per la solitudine volevo almeno essere davvero solo.

Non volevo più stargli accanto e sentirmi comunque così.

<< Voglio andarmene. >>

Lui tirò un pugno contro la parete.

Da quando era tornato a casa e mi aveva trovato lì, un accendino in una mano e i suoi ricordi nell'altra, non si era ancora mosso.

<< Dimmi perché. Dimmi che cazzo è successo, Jimin. >>

Il mio nome, pronunciato in modo cattivo, come se fosse una parolaccia, mi fece male.

<< Non ti sei mai accorto di un cazzo che non riguardasse direttamente te stesso. Per te andava sempre tutto bene. Non tu sei mai nemmeno accorto che io non ti amavo più. >>

Strinsi le ultime gru nel pugno e gliele scagliai addosso.

Mi sentii soddisfatto quando vidi che quelle parole non gli erano rimbalzate addosso come quei tovaglioli accartocciati.

Gli avevo mentito ancora una volta.

Finalmente, però, avevo raggiunto il mio obbiettivo. Litigare con lui mi stava facendo dolorosamente bene.

"Non ti amo più."

L'ennesima bugia.

In modo maniacale e disperato lo amavo ancora, ma non potevo più sopportare quella situazione.

Ripensai a tutte le volte in cui ero stato io a mentirgli.

Quando gli avevo lasciato credere di essere uscito con un altro di nascosto.

Quando flirtavo o abbracciavo i miei amici davanti a lui solo per vedere un barlume di gelosia.

Quando gli avevo detto che tutte le gru che non vedeva lì le avevo già bruciate.

In realtà non avrei mai potuto. Avevo bruciato solo le ultime, quelle in cui avevo scritto parole vuote in cui non credevo più davvero.

Potevo andare avanti a mentire?

Non ero sicuro di avere ancora molte forze.

<< Yoongi, lasciami andare. >>

Fu un sospiro, prima di crollare in ginocchio tenendomi il volto tra le mani. Non avevo nemmeno più la forza di smettere di piangere.

Non vidi il suo volto il quel momento, non vidi se si era mosso o se era rimasto ancora fermo lì, ma lo sentii, più forte di uno schiaffo, più doloroso di un addio.

<< Io ti amo, nonostante tutto. >>

 

Now there's gravel in our voices
glass is shattered from the fight
in this tug of war, you'll always win
even when I'm right
'cause you feed me fables from your hand
with violent words and empty threats
and it's sick that all these battles
are what keeps me satisfied

Ora c'è la ghiaia nelle nostre voci

Il bicchiere si è rotto per la nostra lotta

in questo tiro alla fune, vincerai sempre tu

anche quando ho ragione io

perchè tu mi nutri dalla tua mano con le frottole

con parole violente e vuote minacce

ed è disgustoso che siano tutte queste battaglie

che mi rendono soddisfatto


***

Just gonna stand there and watch me burn
but that's all right because I like the way it hurts

Just gonna stand there and hear me cry
but that's all right because I love the way you lie
I love the way you lie
Ohhh, I love the way you lie

Hai solo intenzione di restare lì a guardarmi bruciare

ma va bene, perchè amo il modo in cui fa male

Hai solo intenzione di restare lì a sentirmi piangere

ma va bene, perchè amo il modo in cui menti

amo il modo in cui menti

Ohhh, amo il modo in cui menti


***

 

 

Appena pronunciai quelle parole sentii di starmene in qualche modo pentendo.
Mi coprii la bocca come per ricacciarle indietro.
Ormai le avevo lasciate andare. Le vedevo aleggiare tra di noi come il fumo che ancora ci circondava.
Jimin inspirò a fondo, cercando di calmare i singhiozzi.
<< Yoongi... >>
Un sussurro strozzato.
<< Tu hai sempre amato te stesso, volevi stare bene e con me accanto ci riuscivi. Ma hai mai pensato a come stessi io? >>
Rimasi in silenzio.
Avevo mai pensato a come stesse Jimin?
I suoi sorrisi, i suoi dannati, bellissimi sorrisi.
Quante volte vedendoli mi ero detto “Va tutto bene”?
Anche se mi tradiva, anche se mi mentiva, pensavo che finchè mi avesse amato abbastanza da sorridermi in quel modo era tutto a posto.
Sapevo di non potergli donare la felicità che un uomo diverso da me poteva dargli; sapevo di non essere abbastanza per lui.
Volevo che fosse felice, ma egoisticamente lo volevo anche al mio fianco.
<< Sì. Sapevo che con me non saresti potuto essere felice. >>

La voce mi uscì tremante.

Odiavo mostrare i miei segni di debolezza, ma a lui non ero mai riuscito a nascondere nulla.
Tranne, forse, la mia gelosia.

Mi vergognavo così tanto di essere geloso di lui da cercare sempre di fingere indifferenza vedendolo sorridere in quel modo con altri. Non volevo che conoscesse l'ennesimo aspetto negativo del mio carattere.
Di certo non sapeva nemmeno che quel lato di me lo avevo ampiamente mostrato a chiunque entrasse in contatto con lui. Non avevo mai risparmiato a nessuno che avesse osato toccare il mio Jimin occhiate di disgusto e odio o qualche piccola minaccia.

Lui sollevò lo sguardo, dritto nei miei occhi.
<< Che stai dicendo? >>
Sembrava davvero non capire.
<< La verità, dannazione! Un ragazzo come me non può certo renderti felice! Vedevo la tristezza nei tuoi occhi. Pensavo... Pensavo che mi sarebbe andato bene se ridevi a qual modo con gli altri finchè fossi rimasto con me. Qualcuno doveva pur renderti felice. >>
Lui sembrava sconvolto.
<< Che cazzo stai dicendo?! Tu eri sempre indifferente, qualunque cosa facessi! Non ti è mai importato nulla della mia felicità! Altrimenti... >>
La sua voce si affievolì, quasi non volesse pronunciare le parole seguenti.
<< Altrimenti ti saresti accorto che fingevo... >>
<< Fingevi... Ma di cosa parli? Fingevi di amarmi?! Fingevi di tradirmi?! Spiegati! >>
Il mio tono era risultato più minaccioso di quanto volessi, ma non riuscivo a calmarmi.
Sentivo solo la rabbia.

Lui, accucciato sul pavimento, sembrò farsi ancora più piccolo.

<< Tu... non eri mai geloso... Quando stavi bene ti dimenticavi di me, non mi chiedevi mai se stavo bene... >>
Sfogai di nuovo la mia frustrazione contro il muro. Questa volta qualche goccia di sangue colò lungo il palmo fino a terra.
Lui rimase turbato alla vista del sangue e le parole gli uscirono ancor più tremanti.
<< Volevo che mi prendessi più in considerazione. >>
Vederlo in quella condizione pietosa mi stava sconvolgendo. Non sopportavo più quella vista.
Mi aveva mentito e ferito in ogni modo. Aveva cercato di provocarmi con qualunque mezzo.
E ci era riuscito. Dannazione se ci era riuscito.
E io non avevo capito nulla.

***

So maybe I'm a masochist
I try to run but I don't wanna ever leave
till the walls are goin' up
in smoke with all our memories

 

Quindi, forse, sono un masochista

cerco di scappare ma non voglio davvero andarmene

finchè le pareti non bruceranno
diventando fumo con tutti nostri ricordi

***

Successe tutto in un secondo.
Avevo appena sputato fuori tutto quello che mi ero portato dentro in quel periodo. Avevo finito per raccontargli qualunque cosa.
Non sapevo se lui avrebbe creduto alle mie parole.
Perché doveva farlo?
Poteva essere quella una bugia.
Poteva anche essere la verità, ma non avrebbe cancellato il passato.
Poteva essere-

All'improvviso Yoongi si inginocchiò e mi baciò.
Il flusso dei miei pensieri si spezzò bruscamente.
Ero così sconvolto che rimasi immobile.
Che diavolo di reazione era quella?!

Era l'unica che non mi sarei aspettato.
Tentai di allontanarlo con una mano per cercare di pensare, ma appena sfiorai il suo petto lui me la afferrò portandola all'altezza del suo cuore.
Batteva fortissimo, così forte che riuscivo a sentire solo i suoi battiti e non più i miei.
<< Yoongi... >>
Non mi lasciò finire, ma mi baciò di nuovo.
C'era della violenza in quel suo gesto, quasi volesse essere una punizione, ma allo stesso tempo c'erano anche tutti quei sentimenti che non avevano avuto sfogo in tutto quel tempo.
Era un bacio violento e dolce, possessivo e frustrato, triste e innamorato, ma soprattutto era un bacio di scuse. Un bacio che aspettava una risposta, che mi chiedeva di rimettere in discussione tutto, di lasciar spegnere la fiamma di quel periodo e rinascere insieme dalle ceneri.
Non avevo la minima idea di come comportarmi.
Avevo così voglia di lasciarmi stringere di nuovo da lui... Tuttavia quella solitudine che avevo provato era ancora lì, a ricordarmi che nulla ancora era davvero cambiato.

<< Yoongi... Non posso... >>
Senza mollare a presa sulla mia mano, continuando a tenerla schiacciata contro il suo petto, abbassò lo sguardo.
Era sempre stato bravo con le parole, a parlare in modo diretto, ma quando c'erano di mezzo i sentimenti diventava così insicuro.
Era senza guardarti negli occhi che riusciva davvero ad aprire il suo cuore.
<< Jimin. >>
Questa volta pronunciò il mio nome in modo più dolce ma anche più triste.
<< Jimin, ti voglio accanto a me e felice. >>
Il suo viso sembrò illuminarsi. Sembrava aver compreso qualcosa di importante.
<< Ho sempre pensato di non poterti rendere felice, mentre tu pensavi che io fossi l'unico che poteva riuscirci. Mi sono quasi fatto da parte per poterti vedere felice, quando a renderti triste era proprio la mia finta indifferenza nel vederti allontanare da me. Siamo davvero i peggiori stupidi. >>
Fece una risatina quasi forzata, mentre con gli occhi cercava di nuovo il contatto visivo. Sembrava chiedermi conferma con lo sguardo e allo stesso tempo il permesso di poter chiamare stupido anche me.
Ne rimasi stupito. Lui odiava mostrarsi insicuro fino a quel punto.

Sentivo di non aver nulla da rispondergli, non a parole.
Non ci eravamo detti molto quella sera, ma sentivo che quello non era più il momento di parlare. Non avevo più voglia di spiegazioni o discussioni.
Volevo solo mostrargli che lo amavo ancora.

Mi alzai, lasciandolo solo sul pavimento dove ero stato troppo a lungo. Andai in camera nostra e sfilai completamente il mio cassetto dal comodino accanto al mio lato del letto.

Lui non si era mosso. Fissava il vuoto davanti a sé.
Appoggiai il cassetto davanti alle sue ginocchia, dove qualche pezzo di cenere ancora fumava, poi mi sedetti di nuovo davanti a lui.
Yoongi non guardò subito cosa avessi portato. Prima guardò me, spaventato, senza sapere se a terra avrebbe trovato la fine della nostra storia o qualcos'altro.
Alla fine le vide.
Decine di piccole gru, quelle più vecchie di tutte, le più sbiadite e impolverate, le più vere. Quelle che non contenevano nessuna bugia, ma solo i ricordi più belli, le mie parole più sentite.
Probabilmente era dalla sera al bar che non vedevo Yoongi piangere.
Lo strinsi a me.
<< Andrà tutto bene. >>
E questa volta fui io a dirlo.
Fui io a crederci per primo. 



















NOTE:

Scusate, l'impaginazione ancora fa schifo ma prometto di sistemare al più presto!!
La canzone è "Love the way you lie pt. 2" di Rihanna feat. Eminem :)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Nihal_Dubhe