Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Sn3ffy    09/10/2015    0 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima FF in assoluto, perciò siate clementi xD
Prima di spiegare la trama vorrei precisare alcune cose: nella storia alcuni avvenimenti si rifanno al libro, altri alla serie Tv, altre cose ancora ( come la descrizioni di luoghi o persone) potrebbero anche essere un mix; i capitoli sono relativamente brevi, ma comuqnue dovrei postarne due al giorno, se, come spero, la storia piacerà.
Passiamo ora alla trama: Da amante della coppia SanSan, la FF sarà incentrata su di loro; il tutto si svolge dopo la Battaglia delle Acque Nere: Sandor scappa e con lui parte anche Sansa, direzione: Nido dell'Aquila, dopo aver appreso che Robb è in battaglia e Grande Inverno distrutta.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Petyr Baelish, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 3

"Fuggire nel buio."
"Se guarderai a lungo nell'abisso,
anche l'abisso vorrà guardare in te".

-Edgard Allan Poe
 

POV SANSA

Percepì l'odore dell'erba fresca ancora prima di aprire gli occhi. Sentiva la stanchezza della cavalcata di ieri: Clegane l'aveva obbligata a continuare a camminare anche di notte, fino a quando l'aria divenne troppo fredda persino per lui. Adesso che lentamente cominciava ad osservare il mondo attorno a lei si rese conto che l'alba doveva essere passata già da un bel pezzo e che Sandor non stava seduto ad affilare la sua spada, o a strigliare Straniero, o a mangiare qualcosa.
In effetti, Clegane non c'era proprio e non c'era nemmeno Straniero. La loro assenza la preoccupò parecchio e spazzò via i residui di sonno e stanchezza che si portava dietro dalla sera precedente. Nel rialzarsi la gamba le doleva un po' e pensò allora a quanto male dovesse fare la ferita del Mastino.
Continuò ancora a cercarlo con lo sguardo mentre raggiungeva la sua cavalla. Non aveva risposto all'affermazione del suo compagno, eppure era vero: Doveva ancora darle un nome. Mentre goffamente provava a sellarla sentí, nel tetro silenzio della radura, un continuo cigolio di metalli. "Il Mastino!" La cosa la sollevò molto e riassunse un'aria più serena. Continuò a sorridere ed a guardare gli alberi per cercare di scorgere la figura alta e forte che aveva sempre cercato di proteggerla. Ma più quel cigolio si avvicinava, più nel cuore di Sansa si faceva strada un'insolita inquietudine.
"Uno, due, tre..." Al sentire quei rumori la ragazza si accorse che non appartenevano ad un solo uomo e provò a contarli. "Sette, otto... Sono... Centinaia.." Cercò di pensare in fretta a cosa dovesse fare, ma la paura, si sa, spesso offusca la mente e Sansa fu presa ancora più dal panico. Non riuscì a muoversi, non seppe cosa fare fino a quando non vide a chi appartenevano quei rumori metallici: Una vera e propria truppa di Cappe Dorate l'avevano accerchiata per tre/quarti del boschetto, lasciandole libero solo un piccolo spazio albergato da alberi ricoperti di meravigliosi fiori che Sansa notò solo in quel momento. "Sono sola. Questa volta, sono veramente sola." Un breve pensiero che attraversò per un lungo istante la mente della piccola Stark. Un breve pensiero che la spronò a reagire.
Accadde tutto in un attimo: Sansa salì in groppa alla cavalla con la sella ancora indossata solo per metà e corse; corse verso quell'unico punto di salvezza, verso ciò che non conosceva ma che la rassicurava più di ciò di cui era a conoscenza. Trovò pace in quell'ignoto ed allo stesso tempo un insensato senso di vuoto. Provò tutto questo Sansa, mentre correva lungo quella strada irta di massi, rocce ed alberi caduti. Dietro aveva centinaia di soldati, inviati della morte, pronti ad infilzarla da parte a parte con la spada, o peggio pronti a portarla alla regina Cercei ed al re bambino Joffrey. Il vento le scompigliò i lunghi capelli ramati che risaltavano nel colore celeste del suo abito; in tempi migliori probabilmente la sua lunga capiglitura e quel vestitino azzurro sarebbero stati invidiati da un gran numero di donne di corte. A guardarla ora, invece, da invidiare non era rimasto più nulla.
Galoppò a lungo e senza sosta senza voltarsi mai indietro per la paura di poterli vedere. Arrivata ad un bivio si guardò intorno: Nulla; tese le orecchie: Nessun suono, se non lo scrosciare delle foglie sugli alberi ed il canto di un uccellino lontano. Osservò, allora, attentamente le due strade che si allungavano di fronte a lei: Entrambe all'apparenza sembravano uguali, abitate da piante e fiori comuni, normali; due strade anonime, che si potrebbero trovare in uno qualunque dei Sette Regni. Tuttavia Sansa, prudente come ormai aveva imparato ad essere, continuò ad analizzare quelle due vie, e continuò ad ascoltare: La viottola di destra persisteva nell'assoluto silenzio, nessun rumore, nessun fruscio di foglie, nessun verso d'animale. Nella strada di sinistra era udibile solo un forte soffio di vento; i rami, le foglie, le piante non mostravano alcuno spostamento; sembrava fosse tutto cristallizzato. La paura metteva fretta a Sansa che però si immobilizzò ancora una volta di fronte ad una scelta. Continuò ad osservare entrambe le vie: I suoi occhi azzurri ed innocenti cercavano qualcosa. No, cercavano qualcuno. "Sandor..."
Chiuse gli occhi e si lasciò guidare dal fato; e la sorte scelse la stradina alla sua sinistra. Non appena varcò la prima pietra insieme alla sua cavalla, divenne di colpo tutto buio; il cielo era privo di stelle e di luna e per Sansa fu quasi impossibile vedere ciò che la circondava. Quando i suoi occhi si abituarono poco alla volta a quella oscurità, Sansa riuscì a percepire una seconda presenza umana: Era alta e muscolosa, una corazza ricopriva il torace e pantaloni di ferro serravano le gambe. Poco alla volta l'ombra di fronte a lei si avvicinò; l'odore che emanava era di vino e sangue. Sansa non tardò troppo a riconoscerlo. Piccole lacrime di sollievo rimasero ingabbiate intorno agli occhi, troppo felici per scendere lungo le sue candide guance. Eppure, non appena la figura le si avvicinò di più cambiò corporatura: Ora era più basso e più magro. Un fulmine improvviso illuminò il volto di quella nuova presenza. Gli occhi viscidi, le sottili labbra chiuse in un sorriso maligno, i lunghi riccioli biondi. "No, Joffrey!" La paura le impedì persino di pronunciare quel nome. Quell'incubo continuò ad avvicinarsi, con una camminata sicura, beffarda. Un secondo, più lungo fulmine, riprese il volto del re ragazzino. Sansa notò con orrore che la metà sinistra di quel perfido viso era bruciata, piena di cicatrici lasciate dalle lingue di un qualche fuoco rovente. A pochi piedi di distanza Joffrey si fermò e guardò un punto fisso dietro lei, come fosse incantato. Poco alla volta altre figure nere si mossero nell'oscurità, protendendo le braccia, lunghe e viscide, verso di lei. Il tocco delle loro dita era freddo, gelido e... Morto.
Il buio la ricoprì da capo a piedi e non riuscì più a vedere nulla, né fu capace di muoversi. Nel nero assoluto del suo nuovo mondo poté sentire qualcuno chiamarla ed, ancora più lontano, un triste ululato.
-Uccellino. Uccellino.-


Note dell'autrice: Salve a tutti. Ecco il nuovo capitolo; a breve caricherò il quarto. Questo è leggermente più lungo dei primi due e d'ora in poi avranno più o meno tutti la stessa lunghezza. Lo so che sono un po' brevi, ed è per questo che ne carico due al giorno. Comunque, spero che la lettura vi abbia interessato ( sarebbe troppo sperare che vi sia piaciuta ahah); ci vediamo presto al prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Sn3ffy