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Autore: _fallen_in_love_    11/10/2015    0 recensioni
prese in giro, insulti, risate... Ormai era diventata un'abitudine, ogni giorno in quell'orrenda scuola, mi prendevano in giro, per cose futili, inutili, ma ci prendevano gusto, vedevano come io ci stavo male, come rovinavano ogni mio sorriso, in pianti, ormai tutto ciò era all'ordine del giorno,gli altri si divertivano...ridevano,mentre io tutt'altro ci stavo male.
Godevano nel rovinarmi le giornate più "felici".
-continua nella trama-
storia scritta anche su wattpad, postata sul mio profilo (@fallen_in_love_) scritta da me e da @etiscorderaidime
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi prendevano per il culo perché usavo le borchie e ora le usano loro. Non gli andava il mio smalto Nero e ora lo adorano. Insultavano i miei vestiti non di marca e ora fanno i moralisti dicendo che le marche non servono. Dicevano “sei un cesso, quattr'occhi” e ora stanno con persone simili fisicamente a come ero io in quel periodo. Mi deridevano con ogni minimo insulto e ora postano cose contro il bullismo. Sono diventati tutti dei falliti e io bene o male nel mio piccolo sto bene.. quindi i pezzi di merda che vi insultano, picchiano o altro non hanno idea di cosa diventerete tra qualche anno e di cosa si perderanno. Loro vivranno in mezzo alla merda, voi li guarderete dall'alto.”


5° Capitolo:
la ff è stata scritta su wattpad  da me (@fallen_in_love_) e da @etiscorderaidime . E' stata pubblicata  nel mio profilo
 
Rimasi ferma in mezzo al corridoio per qualche minuto. Perché mi ha aiutata? Nessuno lo ha mai fatto prima. E se vuole solo prendermi in giro anche lui? Se vuole solo illudermi? Spezzarmi il cuore?Presi un grande sospiro e abbassai lo sguardo per poi camminare verso la porta della mia classe e aprire la porta che subito dopo richiusi alle mie spalle. Camminai fino al mio banco mentre continuavo a sentire quei vocii insopportabili anche mentre il professore spiegava. Mi sedetti e ascoltai il resto della lezione come se nulla fosse successo. Finalmente suonò la campanella segno che la prima ora era finita. Il professore assegnò i compiti per la prossima volta che avremmo avuto lezione e poi andò via lasciandoci da soli in attesa che la professoressa facesse il suo ingresso. Intanto sentì il rumore dei tacchi farsi sempre più vicini a me, alzai lentamente lo sguardo e mi ritrovai le 'ragazze' che prima ridevano, davanti a me con un ghigno cattivo sul viso. Le guardai per qualche secondo fino a quando una di loro aprì la sua bocca rosso fuoco e iniziò a parlare. 'Uhm e quindi conosci Hemmings?' Sorrise quella che definivano "ragazza". 'Si, cioè più o meno, per-' non feci in tempo a continuare a parlare che lei scoppiò in una fragorosa risata, malefica? Cattiva? Non la sapevo distinguere, ma probabilmente non portava nulla di buono. Rimasi a fissarla, interdetta su cosa dire, o fare, mentre lei faceva finta di asciugarsi delle finte lacrime ai lati degli occhi pesantemente truccati di blu, poi continuò 'ti prego, dimmi che non ti stai illudendo che tu sia importante per lui?' E continuò a ridere, io d'altro canto, non seppi come rispondere, e non volendo istigare qualcosa di più di una semplice "chiacchierata" con una mia possibile risposta sbagliata, mi alzai e con la cartella camminai, tra i corridoi della scuola, scivolando sul pavimento liscissimo, ma sporco, guardando, ovviamente come sempre, le punte delle mie scarpe perfettamente pulite. Cercai di schiarirmi le idee, quella ragazza aveva messo molti interrogativi nella mia mente. Perchè non poteva importargli di me? Era un ragazzo pericoloso? Scossi leggermente la testa, come per riprendermi da tutto e tutti, e andai alla macchinetta delle merende. Arrivata mi sentii guardata da qualcuno, mi girai, e proprio al ciglio della porta si trovavano due occhi profondamente scuri, fissarmi accigliati, io profondamente a disagio e intimidita continuai a camminare verso la mia meta, misi le monete e aspettai che la mia barretta/merenda sarebbe scesa da quell'aggeggio, ma così non fece, sbuffai, e scossi leggermente quella macchina senza successo, poi un tonfo, quel ragazzo diede qualche calcio a quest'ultima e mi porse la barretta e con un cenno di testa se ne andò. Lo riconobbi come uno degli amici di Luke. Una cosa era sicura, non erano persone normali.
Guardai la figura del ragazzo andare via. Aveva le mani nelle tasche dei pantaloni neri. Lo guardai fino a quando non sparì dalla mia vista. Io non capisco..come mai questi ragazzi non mi prendono in giro come gli altri? Perché Luke mi ha aiutata ad uscire dalla classe mente tutti ridevano di me? Perché il ragazzo dagli occhi scuri mi aveva aiutato poco fa? Perché? Fino ad ora nessuo mi aveva mai aiutata, o rivolto la parola in modo quasi gentile. 
Iniziai a camminare con la barretta in mano, continuavo a guardare le mie scarpe e non appena uscì dalle mura dell'edificio mi se detti su un piccolo muretto. Mi tolsi la cartella dalle esili spalle e la poggiai a terra sotto le gambe. Apri la carta e feci uscire di poco la barretta avvicinandola alle labbra per poi morderla e iniziare a mangiare. Mi sentii chiudere gli occhi con due palmi della mano congelati. Rabbrividii. Poi delle labbra vicino al mio orecchio. Quasi a sfiorarlo. 'Indovina chi sono?' Poi scoppiò a ridere. Una risata a dir poco stupenda. 'Uhm, fammi pensare...sei forse Luke?' Chiesi, facendo la finta poco convinta. 'Ma che brava!' Gridò lui. E ritornammo nei corridoi. Scoppiai a ridere, e lui mi guardò sorridendo, facendo spuntare una fossetta. Aw era dolcissima!  'Luke abbassa la voce! Non gridare siamo comunque a scuola!' Lo ripresi sorridendo. 'Allora, piccola Scarlett, che vuoi fare?' Chiese ovviamente sorridendo come sempre. 'Dovremmo andare a lezione non credi?' Dissi guardandolo attentamente. 'Ma..non è divertente!' E fece un labbruccio, facendo sporgere di più il cerchietto nero. 'E sentiamo...cosa vorresti fare?' Dissi io, guardandolo in modo scettico. 'Vieni con me?' E mi porse la mano. 'Luke, cosa hai intenzione di fare?' Dissi spaventata, ma molto curiosa. 'Ti fidi di me?' Mi guardò seriamente questa volta, fissandomi con i suoi occhi trasparenti come ghiaccio. 'Ti conosco da un giorno...' Lo guardai ridendo. 'Beh fidati ugualmente' così iniziò a correre per i corridoi, trasportandomi a destra e sinistra, facendomi scivolare tante volte, ma la sua presa era forte, e non cascai mai. 'Hai diciotto anni giusto?' Chiese lui. Annuii 'allora si può fare' 'domani dovrai giustificare però!' Sorrise. Per tutto il tempo non avevo alzato gli occhi, e ora, guardando meglio, vidi di trovarmi fuori dalla scuola. 'Ma cos-... No okay, cosa facciamo ora?' Chiesi. 'Quello che vuoi. ' sussurrò lui.
   
 
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