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Autore: biahio    17/02/2009    5 recensioni
Un Robert Pattinson raccontato da chi lo conosce davvero, e da chi crede di conoscerlo abbastanza. "E non credere che non l’abbia vista, Kristen. Non credere che mi sia sfuggita la lacrima che veloce e solitaria ha solcato il tuo viso etereo, per poi perdersi veloce nell’incavo tra le tue spalle. Non ho bisogno di pensare per capirti: anche tu, come me, hai visto i Suoi occhi finti. Anche tu, come me, hai visto il Suo sorriso."
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

Sorrido verso il fratello di Kris. Sì, credo che in fondo la gente potrebbe definire Rob un “bravo ragazzo”.

Vedo con la coda dell’occhio gli occhi di Kristen, so che lei sa più degli altri.

Conosce Rob davvero molto bene, ma ci sono aspetti del suo carattere che ancora non comprende.

Sono cresciuta con lui, e a volte ancora fatico a capirlo.

Mentre la osservo mi dico che forse dovrei odiare questa ragazza dal sorriso timido e dallo sguardo sfuggevole, forse dovrei odiarla per quello che Rob prova per lei, ma proprio non ci riesco.

In fondo la capisco.

 

La vedo triste, vorrei abbracciarla ma mi trattengo. So che quello che ho detto poco fa le ha fatto male, ma so anche che ciò che sta provando ora è ciò che è giusto che provi. Ogni azione ha un suo effetto, ed è giusto così.

Io ho detto solo la verità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Signorina Pattinson! Una domanda.”

Mi fermo e sorrido all’uomo grassoccio e basso che mi rincorre affannato. Ecco cosa significa essere la sorella del vampiro, penso tra me e me.

“Ci dica, chi è davvero Robert Pattinson”

Sento il peso che il giornalista imprime sulla parola davvero.

Gran bella domanda.

 

Rimango zitta per un po’. Potrei inventare una risposta vaga… O potrei buttarla sullo scherzo…

Mentre cerco una soluzione per aggirare cortesemente la domanda poso lo sguardo su quella miriade di ragazzine che urlano per Rob.

Penso a loro per qualche secondo, poi riporto lo sguardo negli occhi attenti e concentrati del tipo davanti a me.

Non hanno il diritto di sapere perché sono qui? Non hanno il diritto di sapere per chi hanno dormito nei sacchi a pelo stanotte? Non hanno il diritto di sapere chi stanno aspettando da ore? Non hanno il diritto di sapere per chi stanno urlando?

E’ un gesto avventato, lo so. Non dovrei farlo… E’ la vita di mio fratello, non la mia…

Ma non posso più sopportare la bontà assoluta di Robert. Non posso più sopportare la sua recita. Gli voglio troppo bene per lasciarlo cadere nella fossa che si sta scavando da solo.

 

Ok, chi è davvero Robert Pattinson?

 

 

 

 

“La notte del suo compleanno, 18 anni fa, Rob è entrato in camera mia, si è seduto sul letto vicino a me e mi ha sussurrato “non sono adatto”.  I suoi occhi erano così lucidi e scuri che sembrava un uomo di cinquant’anni che valuta la sua vita e vede solo un lavoro che non gli piace e donne che non ha mai amato. Non sono adatto…”

sorrido mentre ripenso a quella strana notte

“Mi fa strano pensare che a 5 anni avesse già capito tutto…

Non sono adatto.

E’ quello che pensa tutt’ora.

Lui non è adatto alla vita. Non è adatto al lavoro. Non è adatto all’amore. Non è adatto e basta.

 

Qualcuno pensa che sia perfetto.

Tutte queste ragazzine urlanti lo adorano e lo vedono come una specie di Dio.

Robert è ciò che di più lontano a un Dio io possa immaginare.

 

Ha avuto un’infanzia difficile, come tutti in famiglia. Ha iniziato a cadere per vari motivi, ma ha continuato ad andare sempre più in basso sostanzialmente per colpa sua. Non aveva il coraggio di risalire. Non aveva il coraggio di aggrapparsi alla vita.

Lo ricordo bene quel bambino cresciuto troppo in fretta, che parlava con la disillusione di un vecchio e con la rabbia di un adolescente. Ho avuto paura di lui, per un po’. Poi ho capito che era l’essere più indifeso e docile del mondo. Ho capito che era sempre il nostro Rob.

Fragile dentro, ma non fuori.

 

Robert è, assolutamente, un grande attore. Ma non per il lavoro che fa.

Credo che le sue scene migliori, in effetti, siano grandiose soprattutto per il fatto che lui non sa recitare. Lui prova emozioni.

Sul lavoro non recita mai.

Lui recita la sua parte ogni giorno.

Robert Pattison è questo: un personaggio uscito da un copione ben scritto, messo in scena giorno per giorno da un grandissimo attore. Ogni dettaglio è curato con precisione maniacale, tanto che quasi nessuno si accorge che quella non è la realtà.

 

Ma Rob non è quello che appare.

Io conosco un Robert diverso.

 

Il mio Robert piange ogni notte, sotto il cuscino.

Il mio Robert prende la chitarra e scrive la sua vita, e nessuno ha l’onore di poterlo ascoltare, in questi momenti di intimità quasi erotica che lui crea con se stesso.

Il mio Robert crede nell’amore delle favole. Quello del principe azzurro e della sua bella principessa. E l’ha trovato quell’amore.

Un giorno ha scoperto di amare, ed è stato un giorno bellissimo.

La notte ha scoperto di non poter essere amato, ed è stata una notte come tante altre: una notte di pianto.

Non è adatto. E’ questa la verità.

Lui continuerà ad amare sempre, e non si accontenterà di nessun’altra donna che non sia quella che un giorno ha scoperto di amare. E sa che non l’avrà mai. Per questo non è adatto. Non è adatto per vivere in un mondo in cui se non hai, crei. Se non puoi avere il meglio, ti accontenti di altro.

Non è adatto per un mondo in cui l’amore è quella cosa che trovi nei film per ragazzini. Non è adatto per un mondo di gente che alla domanda “hai mai amato?” ti risponde con tutti quei “non so…”, “forse…” o “ credo…”.

 

Ammiro la sua tenacia come si ammira la forza di un malato terminale che sorride ai suoi parenti, e che sul letto di morte ha il coraggio di non piangere e rassicurare.

Il mio Rob ha la stessa tenacia.

Il sorriso che gli vedi sulla bocca ogni giorno è lo stesso tipo di sorriso.

Il coraggio che lo porta a ridere sempre è lo stesso tipo di coraggio.

Quando la tua vita serve a qualcun altro, impari a piangere ridendo.

 

 

Penso alla forza che ha per dirmi che l’ama e che se è felice con uno che non è lui, in fondo va bene ed è giusto così.

E io lo guardo stupita, consapevole che non riuscirei mai ad amare così profondamente.

 

La gente non si fida di Rob. Le ragazze soprattutto.

Lo guardi in faccia e non ti sembra il bravo ragazzo con cui potrai sposarti e costruire una famiglia, no?

Lo guardi in faccia e al massimo vedi qualche notte di sesso in un hotel e due bottiglie di vodka al pub dietro l’angolo.

Io stessa forse non sceglierei lui.

 

Ma sono sua sorella. Lo conosco come nessun altro al mondo.

E so che sbaglierei.

Sceglierei il bravo ragazzo, il tipico “miglior amico”, il papà perfetto.

E sbaglierei.

 

Rob non regala notti di sesso, né bottiglie di vodka al pub.

Rob ama, oppure niente.

Per lui l’amore è come la musica: è la ragione per cui è nato, per cui qualcuno ha scelto di farlo vivere su questa terra.

Rob potrebbe togliere tutti quei “non so…” e tutti quei “forse”.

 

 

E’ crudele che il mondo sia così bastardo con mio fratello, non trova?

Perché non puoi neanche lamentarti… Insomma chi mai ti ascolterebbe?! E’ uno degli attori più famosi del momento, guadagna quanto guadagna una star, viene paparazzato fuori dai pub con un sacco di ragazze. E ride e scherza sempre.

Già.

Le notti che passa a piangere sono solo sue. Le sue canzoni alla chitarra sono qualcosa che il mondo è destinato a perdersi. I suoi occhi mentre suona il pianoforte sono una di quelle cose che solo chi è davvero fortunato può ammirare.

 

Io ho avuto la fortuna di nascere sotto il suo stesso tetto. E quegli occhi li ho visti.

Mentre le sue dita toccavano lievi quei tasti bianchi, ho visto gli occhi del Robert Pattison che conoscete voi svanire, ho visto sciogliersi la maschera di cera, ho visto crollare il teatro e cancellarsi il copione.

Ho visto il vampiro tornare il bambino che 18 anni fa è venuto nel mio letto, il giorno del suo compleanno, per rivelarmi di non essere adatto.

Ho rivisto quegli occhi profondi, lucidi e tristi da far male.

 

Solo chi ha visto quegli occhi, almeno una volta, può capire davvero chi è Robert Pattinson.

Che tutti gli altri continuino a immaginare. Ad amarlo per ciò che non è, a giudicarlo per ciò che non è mai stato.

Che tutti gli altri continuino a pensare al Vampiro, come è giusto che sia.

Ma chi come me ha avuto l’onore di vedere quegli occhi, non rimanga indifferente.

Robert o lo odi o lo ami.

E se lo hai guardato negli occhi mentre suonava il piano, è difficile odiarlo.”

 

 

 

 

E ora sono qui. A sentirmi dire che mio fratello è “un bravo ragazzo”. E non posso che sorridere. Come ho già detto, non tutti hanno la fortuna di riuscire a capire chi è Robert Pattinson.

 

 

Ma tu lo sai.

Ti guardo negli occhi: sono profondi e chiari, complementari ai Suoi.

Tu hai visto i Suoi occhi mentre suonava il piano. Tu hai visto quel bambino indifeso e triste.

Lo capisco da come mi guardi. Lo capisco dalla luce che si riflette troppo chiara nei tuoi occhi: stai piangendo dentro.

Perché so che hai capito tutto.

 

Mentre mi volto a guardare la macchina nera che si avvicina al tappeto rosso continuo a seguire il tuo sguardo.

Forse siamo le uniche a capirlo davvero.

Di sicuro però, tu sei la sola a poterlo rendere felice.

Forse non lo farai mai, e le mie parole verranno portate via dal tempo.

Ma so che non ho parlato invano. Perché hai capito ciò che fai ogni volta che ti allontani da Lui.

Ed è giusto che tu sappia il male che gli fai. Ma è giusto che tu sappia che Lui è pronto ad accettare tutto.

 

 

La folla impazzisce. E’ arrivato.

 

 

Eccoti, Rob.

Ti vedo scendere dalla macchina e passarti imbarazzato la mano tra i capelli. E’ il gesto con cui ricordi a te stesso che non sei adatto neppure in questa occasione.

Incontro i tuoi occhi, e li vedo coperti da una patina trasparente.

La tua maschera.

 

E sorridi.

Sorridi sempre Tu.

 

 

 

E non credere che non l’abbia vista, Kristen.

Non credere che mi sia sfuggita la lacrima che veloce e solitaria ha solcato il tuo viso etereo, per poi perdersi veloce nell’incavo tra le tue spalle.

Non ho bisogno di pensare per capirti: anche tu, come me, hai visto i Suoi occhi finti. Anche tu, come me, hai visto il Suo sorriso.          

  
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