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Autore: Andy Black    13/10/2015    3 recensioni
[White POV] [Ciclo Courage] [Tanta, troppa White X N]
N è andato via, pochi giorni prima di Natale, lasciando a White soltanto il suo regalo ed una frase tanto misteriosa quanto dolorosa; "Devo andare". White s'è ritrovata d'improvviso sola, nella sua, nella loro casa, ma non s'è rassegnata.
Ha deciso di volerlo cercare, di partire. E questo è il diario delle sue ricerche.
[Storia scritta da Rachel Aori, facente parte del ciclo di Courage, legata a The Sinful's Recall redatta con Andy Black]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
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19 Gennaio 20XX
 
Valigia?
Pronta.
Zaino?
Pronto.
Biglietti?
Non li ho ancora tutti ma per i primi spostamenti ci sono. Pronti.
Non ti ho più scritto.
I programmi non vanno mai come si crede. Quello che pensavo avrebbe occupato due giorni mi ha presa per una settimana
intera.

Non va bene. Non va bene.
Non sono sicura di essermi ripresa del tutto. Emotivamente parlando, la speranza di riuscire a ritrovarlo, di ritrovare N, è
l’unica cosa che mi fa alzare dal letto la mattina.

La mia prima destinazione sono le rovine del Castello.
In tutta onestà, non ho davvero idea di cosa aspettarmi da questa ricerca. Una parte di me sente che è lì;
sarebbe troppo facile e lui... oh, lui non mi ha mai reso le cose facili. Mentirei se dicessi che questo non è un tratto di lui
che amo. Il suo volermi cedere tutto, ma facendomelo guadagnare, era sempre stato una cosa che apprezzavo di lui. Mi
avrebbe dato il mondo ma avrei dovuto dimostrargli di saperlo gestire.

 
Ora che una settimana è passata e siamo nel pieno di gennaio, il freddo si insinua ovunque in questa casa. Sembra che
non sia stata vissuta e il doverla abbandonare per chissà quanto, un po’ mi uccide dentro. Posso promettere solo che
tornerò il prima possibile, che voglio tornare a creare qualcosa in queste mura.

 
Non le lascerò marcire nella neve.
 
Quindi... Direi che il momento è arrivato. Ho un autobus da prendere e il guidatore non credo aspetterà proprio me.
Stranamente, per una volta sono costretta a partire leggera e portare con me lo stretto indispensabile...

Ho paura.
Una parte di me non vede l’ora di riuscire a trovarlo. Un’altra, più infima, continua a sussurrarmi che non mi vuole, che mi
caccerà via di nuovo, sbarazzandosi di me per sempre.

So che non dovrei farci caso, so che non dovrei ascoltarla... ma è lì. Quando mi sveglio la mattina, quando di notte mi ritrovo
a fissare il soffitto, beh, riesco a sentirla, posso quasi ascoltarne i passi, posso sentire il suo peso sul letto vicino a me ed il
suo sussurro.

 
Non so cosa fare per scacciarla.
Spero vada tutto bene.

 
Tua, White.
 
 
-
 
Update delle 23.45
 
Non ho più intenzione di prendere un autobus per così tanto tempo!
Sono arrivata a Libecciopoli, uno dei luoghi in cui ero intenzionata a fermarmi e dove passerò la notte. Ho allungato il viaggio,
lo so. Con il servizio dei treni di Sciroccopoli sarei arrivata alla Lega in giornata e da lì sarebbe stato facile arrivare al castello...
ma la speranza che N avesse contattato Ross o si fosse fermato da lui, mi ha spinta a continuare il viaggio.

Peccato sia stato inutile. Nemmeno Ross riesce a contattare N da pochi giorni prima di Natale. Ironicamente, sono l’ultima ad
averlo visto, finora. Mi ha ospitata, impedendomi di spendere altro per albergo o cibo.

Ammetto che alcune delle reclute del vecchio team plasma continuano a mettermi in soggezione. Alcuni di loro sono ancora
convinti della regalità di N... il che ai loro occhi mi rende una specie di regina.

Non posso dire che non sia affascinante come prospettiva ma... Ora come ora mi rende soltanto più triste.
 
Non so dove sarò quando riprenderò a scriverti, domani... ma spero tu voglia sapere cosa succederà almeno un decimo di quanto
lo voglio io.

 
Buonanotte.

 
Tua, White.
 
 
 

 
 
20 Gennaio 20XX
 
Ho sonno.
Lo so, non è il più brillante degli inizi e non è ancora successo niente se non dormire in piedi alla stazione di Sciroccopoli.
Una delle reclute mi ha accompagnata fin qui, si chiama Claudia, ha ventisette anni e sta studiando medicina, in modo da
potersi prendere cura di tutti i Pokémon selvatici di Libecciopoli e dintorni.

Ha continuato a parlare durante tutto il breve tragitto in macchina per impedire che mi riaddormentassi. L’agitazione non mi
ha fatto chiudere occhio e lei è stata la prima ad accorgersene. Forse è per questo che mi ha accompagnata. Ha aspettato
finché non salissi sul treno, offrendomi qualcosa come cinque caffè.

Li ho bevuti tutti, ma mi sento ancora frastornata... Spero che almeno il mio stomaco li regga.
 

 
Update
 Mi ha infilato due panini nella borsa! Quando? Come?!
Mi sembra di delirare nel sonno... almeno sono quasi arrivata e non sentirò fame durante la mia permanenza al castello.
 

 
Update delle 18:54
 
*Non è possibile leggere nulla oltre l’orario. Possiamo notare un tentativo di scrittura a inizio pagina, ma il resto è
occupato solo da tracce di lacrime*

 
 

 

 
 
22 Gennaio 20XX
 
Sapevo che sarebbe finita così ma... come dire, ritrovarcisi è peggio.
Potrai intuirlo, amico mio, ma N non c’era. Nessuna traccia, nada, nisba, vuoto totale.
Ho girato per il castello semi innevato come una disperata, chiamandolo, ma senza ottenere risposta. I miei Pokémon hanno
cercato con me, ma anche se ci fosse stato, ogni traccia della sua presenza lì è ormai scomparsa. Nessuna impronta, nessun
cenno della sua esistenza. Sono quasi crollata sul posto, scoppiando a piangere nella neve. Non so come sia arrivata al Centro
Pokémon della Lega. So solo che quando sono tornata in me, era praticamente già un altro giorno.

Adesso ho una delle infermiere che non mi lascia quasi mai sola. Mi hanno prestato una delle stanze degli sfidanti della Lega ed
Iris è venuta a controllare come stessi. Mi ha parlato a lungo ma non sono del tutto sicura di ricordare cosa sia successo. Mi sento
abbastanza penosa a farmi consolare da quella che fino a pochi anni fa era malapena una bambina, ma non credo di aver avuto
molta scelta.

 
Ha detto che si mobiliterà anche lei, per quanto possibile, per scoprire dove sia finito ma... ho il sospetto che non sia più qui da
un po’.

 Il medico del centro mi ha consigliato di restarmene a letto al caldo per qualche altro giorno, il tempo di far abbassare la febbre
che mi è venuta.

Non ho la forza di obiettare né di andarmene, quindi, per ora seguirò il suo consiglio.
 
Probabilmente ci risentiremo nei prossimi giorni, mi aspetto più di una visita e credo sarà doveroso almeno accennartele.
Sono felice di potermi sfogare almeno qui.

 
Tua, White.
 

 
23 Gennaio 20XX
 
Come detto, le visite oggi ci sono state. Antemia mi è sempre stata simpatica, ha quell’eccentricità e gentilezza che la
rendono affascinante ai miei occhi. Oggi non c’erano sfidanti alla Lega,  per questo è venuta di corsa a trovarmi, portando
con sé un pacco di biscotti.

Mi ha quasi unicamente ascoltata, lasciandomi sfogare, lasciando che mi togliessi quella melma di dosso.
Le ho parlato di quella sera, della sua scomparsa, del diario che scrivo e delle ansie che mi sussurrano la notte.
L’ho sentita accarezzarmi la testa, mentre leggeva il diario, le poche e stropicciate pagine che ho scritto, sorridendo con
aria gentile.

Mi ha fatto bene sfogarmi. Ho chiesto aiuto ma non avevo mai raccontato, in un mese intero, i dettagli di quello che era
successo. Non volevo farlo, forse mi vergognavo di quell’abbandono, di quella debolezza.

Ho fiducia in N, non fraintendere i miei pensieri, ma... non è facile.
Antemia mi ha aiutata a capire che non c’è nulla di male nell’avere dubbi, nell’essere arrabbiata con N.
Forse vorrei davvero avere la possibilità di arrabbiarmi con N. Dargli un ceffone e costringerlo a guadarmi in faccia mentre
mi spiega cosa sta succedendo.

Forse devo scendere a patti anche con il fatto che in questo momento sono in preda a sensazioni negative. Che ho il diritto
di provarle e che fanno parte della gamma emotiva posseduta dagli esseri umani.

Solo che è difficile scendere a patti con loro.
Adesso che sono sola, che non c’è nessuno a farmi visita, mi sta bruciando il cervello a furia di pensarci.
Credo sia meglio farlo sotto il getto della doccia. Aspettami qui.
 
Okay, è quasi ora di spegnere le luci, qui al Centro Medico. Non ho minimamente sonno, ma in compenso ho già progettato
le altre tappe del mio viaggio. Adesso devo solo aspettare dopodomani per uscire e rimettermi in marcia.

Mi auguro di fare chiarezza anche in ciò che penso.
 
Buonanotte.
Tua, White.
 
 
 
25 Gennaio 20XX
 
Ieri Mirton e Catlina sono venuti a trovarmi a loro volta. Marzio non si è potuto presentare, ma mi hanno mandato i suoi
saluti. In quel caso la chiacchierata è stata più leggera, il vampi- voglio dire, Mirton, ha praticamente tenuto una
conferenza sul gioco d’azzardo e di come l’ultima giocata gli sia andata male. Catlina sembrava abituata ad ascoltarlo,
o meglio, a fingersi interessata ma fare tutt’altro mentre lo ascolta. Sono una coppia strana, sebbene non stiano insieme
o simili, anche il solo vederli l’uno accompagnato all’altra non può non far pensare a scene di un qualche semi horror tra
vampiro e fanciulla dormiente.

Di base, posso dire che quella chiacchierata è stata utile a rilassarmi.
 
Staccare la mente dal problema e passare del tempo pensando a cose futili, dopo praticamente un mese in cui ho
pensato solo a quello... è stato stranamente stimolante.

 
Non so ancora di preciso come reagirò a quello che potrò sentire o vedere quando ritroverò N, ma... credo che, mio
malgrado, avrò abbastanza tempo per pensarci.

 
Adesso non mi resta che rimettere in ordine le mie cose, il treno per Sciroccopoli mi aspetta e lì ho una ricerca da
riprendere.

 

 
Update: 23:18
 
Per ora sono ferma a Sciroccopoli, ho chiesto in giro, ma come avevo previsto, nessuno sa nulla. Fra qualche minuto
partirà il prossimo autobus. Mi porterà nella zona ovest di Unima. O meglio, ad Austropoli e da lì sarà il viaggio in barca
fino ad Zondopoli.

 
Prossimo obiettivo, il mio PokéWood.

 
Tua, White
 
 
 
26 Gennaio 20XX
 
Vorrei poterti dire buongiorno, ma fra una cosa e l’altra è già ora di pranzo. Beh, buongiorno lo stesso, tanto nessuno
starà qui a dirmi se sia troppo tardi o meno.

 Zondopoli è come la ricordavo:  fumosa, grigia e inaspettatamente piena di vita. Il cantiere è sempre in fermento e
grazie al Pokéwood il viavai è incessante.

 
A volte sono grata di essere nata ad Unima. Penso che la vita che circola in questa regione non sia eguagliabile da
nessun'altra parte. Me ne ero accorta già quando, anni fa, misi su la mia agenzia, ma adesso, riviverla ad anni di
distanza, costretta a muovermi per tutt’altro motivo, riesco a vederlo con occhi diversi.

 
Sto cercando di venire a capo della situazione. Ho deciso di fidarmi, ma di arrabbiarmi lo stesso. Il suo non è stato
un comportamento corretto verso di me, quindi dovrà darmi spiegazioni... ed in caso, scuse.

Probabilmente ci tornerò di nuovo su, probabilmente ti tormenterò con queste indecisioni a lungo, ma se non altro
posso dire che sono frutto del mio vedere gente e situazioni sotto una nuova ottica. Credo che non ci sia molto di cui
dovrei lamentarmi... vero?

 
Adesso voglio vedere nel PokéWood se ci sono novità, ti aggiornerò a breve.

 
Tua, White
 
 
Update: 19:15
 
Il PokéWood è nel pieno delle attività: sono stati costruiti nuovi padiglioni dove girare altri film in contemporanea, c’è
un’incredibile fermento a praticamente ogni ora del giorno e della notte. Nuovi effetti speciali, attori da ogni regione...
Credimi, è un sogno! Questo PokéWood sta diventando sempre di più quello che avevo sognato quando collaborai alla
sua creazione!

 
Mi hanno chiesto di fermarmi per alcuni giorni e non hai idea di quanto mi ci sia voluto, in termini di autocontrollo, per
rifiutare. Era il mondo in cui, un tempo, avrei voluto vivere! Il mondo che avrei voluto creare  che ha visto la luce dopo
innumerevoli sacrifici miei e di altre persone. Forse, per la prima volta ho visto quanto i miei sogni abbiano influenzato
questa regione. Spero non ci si limiti solo ad Unima, vorrei che ogni regione avesse il suo. Mi impegnerò.

E non voglio farlo da sola.
 
Adesso vado a cena. probabilmente ci sentiremo direttamente domani... o comunque al più presto, devo riprendere
a pianificare. Ho deciso di spillare tutti i vari biglietti e già si fa difficoltà a riconoscere dallo spessore lo stesso diario...
Forse inizierò a scattare molte più foto. Il viaggio fino al castello mi ha destabilizzata, ma adesso voglio riprendere in
mano questo viaggio.

 
Grazie di accogliere questo mio tumulto, grazie per conservarlo al riparo dal tempo.

 
Tua, White
 
 
   
 
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