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Autore: Liris    13/10/2015    2 recensioni
Le aquile. Guarda Thorin, ci sono le aquile.
Erano parole uscite senza una giusta articolazione, mentre le mani stringevano lo strato superiore di quella veste di pelliccia, tirando i morbidi fili con le piccole unghie sporche di terra, cresciute in quei mesi di completa assenza di pace e comodità, fazzoletti con il bordino ben tirato e vestiti sempre lavati e dal profumo di violetta.
Chiuse gli occhi per non scorgere quelli del principe, ora re dopo aver abbattuto il suo nemico, mentre il cuore prese a pompare veloce, senza freno, per l'angoscia che lo stava lentamente attanagliando.
Thorin, non osare...non osare
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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bilbo
 
Do you want me on your mind or do you want me to go on
I might be yours as sure as I can say
Be gone be faraway
[Fuel to fire - Agnes Abel]

 



Le aquile. Guarda Thorin, ci sono le aquile.

Sentiva ancora nell'aria l'odore pungente della morte e della terra mista a sangue, mentre il gelo gli intirizziva la pelle scoperta delle piccole gambe e dei piedi, la cui peluria non aiutava molto a combattere il freddo che lo circondava.
Il dolore alla testa era un eco sordo del colpo che aveva ricevuto così, come uno sciocco hobbit qualunque, mentre distratto si muoveva nel vivo della battaglia lontano dalle porte di Erebor, arrampicato sul pendio dove aveva seguito senza indugio i passi di Thorin.
Ed ancora avvertiva il cuore stringersi in una morsa da spezzare il fiato, per il nitido ricordo del corpo di Fili che in una discesa quasi infinita si perdeva sotto la baldanza di Azog.
Non sapeva dove fosse Kili, non aveva idea di come stesse né se Dwalin era riuscito a raggiungerlo per frenarlo dall'insana voglia di abbattere il nemico che gli aveva portato via una parte di famiglia.
Lui, appena aveva riaperto gli occhi si era lanciato in una folle corsa, avvertendo i suoni di un vivo scontro sulla lastra di ghiaccio, quasi una danza fatta di preannunciata morte.
Ed era scivolato più volte, aspettando di poter essere sicuro che i colpi finali fossero finalmente giunti e la vita stesse abbandonando lo sfidante caotico e ostico da abbattere.
 
Thorin, non osare...non osare
 
Erano parole uscite senza una giusta articolazione, mentre le mani stringevano lo strato superiore di quella veste di pelliccia, tirando i morbidi fili con le piccole unghie sporche di terra, cresciute in quei mesi di completa assenza di pace e comodità, fazzoletti con il bordino ben tirato e vestiti sempre lavati e dal profumo di violetta.
Chiuse gli occhi per non scorgere quelli del principe, ora re dopo aver abbattuto il suo nemico, mentre il cuore prese a pompare veloce, senza freno, per l'angoscia che lo stava lentamente attanagliando.
Parole dure erano state dette al loro ultimo incontro, sul muro eretto dai nani per evitare che sciacalli entrassero impunemente nel loro reame riconquistato; frasi pungenti che da entrambe le sponde avevano avuto la conseguenza di spezzare un legame che s'era creato con tanta fatica e sfinimento in quei mesi passati a scalar montagne e strisciar fuori da cunicoli maleodoranti, inseguiti da feccia di ogni tipo.

Quasi poteva sentire in quello stesso momento il puzzo del pesce che quella creatura si portava appresso, incontrata sotto le Montagne Nebbiose mentre al di sopra di qualche livello dal buco in cui lui era finito, la compagnia di nani cercava di salvarsi la pelle dall'orda di goblin.
Scacciò quell'orrido pensiero, riportando i propri sensi a ben più pressanti questioni che erano il profumo della pelle del re che aveva stretto a se, mista al sangue rappresso che questo aveva in viso, segno della lotta da poco avvenuta contro il Profanatore.
 
Stanno arrivando le aquile...
 
E provava a convincerlo, provava e non riusciva a frenare la sua voglia di fare tutto l'opposto di ciò che lo Scassinatore chiedeva.
Non era facile relazionarsi con Thorin Scudodiquercia, uno dei Durin più testardi e maledettamente incoerenti per alcuni versi che avesse mai incontrato.
Eppure era quello che l'aveva spinto a seguirlo, a stare al suo fianco fino alla fine.
Fino a quel momento
 
No, no, Thorin, no...

Strinse le labbra quasi a farle sbiancare, mentre gli occhi erano due piccole fessure colme di lacrime, pronte a sgorgare su quelle guancie tonde e appena tinte di una sfumatura rossastra, lasciando che il cuore perdesse quel ritmo ben bilanciato in un singolo momento.
Saltò il battito successivo e la regolarità cadenzata cercò di trovare un nuovo equilibrio che l'altro sembrava deciso a non permettere, con le sue azioni sconsiderate.
 
Thorin, sono arrivate le aquile, guarda!

 
Lasciale arrivare, Scassinatore.
In questo momento nulla mi distoglierà da ciò che desidero davvero dopo tanta fatica: un po' di pace.



 
Come poteva permettersi lui, hobbit di Casa Baggins, della lontana Contea, di andar contro al volere di un re dei nani?
Eppure l'imbarazzo era crescente, più il sollievo di aver avuto risposta da chi, con tanta deliberata sfacciataggine l'aveva da quasi una decina di minuti spinto in un punto nascosto di quell'immenso ed intricato dedalo di costruzioni e roccia ghiacciata, senza alcuna spiegazione che non fossero le mani sporche di sangue e terra sul lato del suo piccolo viso.
Un sorriso appena pronunciato prese vita sulle labbra del mezzuomo, dando libero sfogo a quelle piccole scie di salata consistenza, sulle gote ancor più tinte di rosso, mentre le dita si strinsero ulteriormente fra la pelliccia di colui che avrebbe servito fino in capo al mondo.
-E' sconveniente che il re si nasconda. La battaglia sarà finita? Ci sarà da...- Ma le parole di Bilbo morirono nella sua gola quando il singolo sfiorarsi di labbra che sfociò in un unione ben congeniale ed attua a zittirlo irrimediabilmente.

Come poteva dunque controribattere al volere di chi aveva creduto di perdere così troppe volte?
Che le aquile proseguissero il loro rapido sorvolare di quel cielo fattosi terso, mentre si lanciavano in picchiata verso la piana stracolma di genti asserragliate l'e une contro le altre per difendere ciò di cui avevano di più caro: la vita.
Troppe domande stavano sorgendo nell'hobbit ma le sedò ad ogni tocco di Thorin, poiché per una volta avrebbe potuto aspettare pazientemente il tempo delle parole.
Per una volta si lasciò trasportare da ciò che sentiva scorrergli a fuoco nelle vene e render il cuore un organo vivo e tripudio di battito impazzito.
 
Lasciale passare, Scassinatore.




 
Note d'Autrice
Ed eccomi tornata su Efp con una piccola cosa che è venuta in mente dopo aver visto l'ennesima condivisione di un immagine del film, con tanto di testo: si può benissimo capire a cosa mi riferisco ç_ç
Non ha molte pretese questa Oneshot, uscita di getto, ma che spero possa piacere in un fandom che ho imparato ad apprezzare da troppo tempo.
Liris
   
 
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