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Autore: Omega85    13/10/2015    1 recensioni
On the road. Perché vivere per strada, non vuol dire essere barboni o poveri, vuol dire sapersela cavare in ogni situazione, vuol dire avere la forza di andare avanti senza stancarsi mai, vuol dire avere fegato, vuol dire saper viaggiare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci ancora qui, nulla è cambiato e nulla cambierà. Sono ancora le otto, sono ancora davanti al cancello, sono ancora rozzo, malandato e arrogante. Oggi c’è una bella luce davanti al cancello, è qualcosa che non accade spesso, sarà per via dell’estate che persiste con fatica in mezzo a tutte queste foglie che sembrano avere una fretta pazzesca di cambiare colore e di abbandonare la loro piccola casa. Questa strana luce e il pensiero delle foglie mi hanno messo stranamente di buonumore. Un buonumore che non si prova spesso. Uno di quei buonumori che non va sprecato. Basta. Ed eccomi qui, lontano da tutto e da tutti, lontano da quell’orribile cancello grigio. In quello che è un po’ il mio posto preferito. È un piccolo parco attraversato da una piccola stradina mezza asfaltata e mezza no, un piccolo boschetto che finisce subito con l’arrivo della strada. Qui mi piace, è un posto tranquillo dove non c’è mai nessuno se non qualche vecchietto che sparge le briciole del pane avanzato sulla stradina che presto si popola di passerotti e piccioni. Sono seduto su una panchina a pensare che forse quello che sto facendo ora l’avrei dovuto fare una marea di tempo fa, ma non ne ho mai avuto il tempo e la voglia, in fondo la mia città non la conosco nemmeno troppo bene, mi piace stare a casa a consumare le mie giornate riflettendo e facendomi una doccia dopo l’altra, avrete capito che per mia madre la doccia è un passo fondamentale. In ogni caso ora sono qui, a godermi la mia giornata senza sprecare il mio buonumore. Mi si avvicina una ragazza. Cosa alquanto insolita. Ha dei jeans a zampa di elefante un po’ troppo lunghi che strascicano per terra inzuppandosi tutti di foglie rifiuti e quello che le capita di pestare. Le scarpe sono delle banalissime all star rosse completamente consumate e rotte sui lati. Sopra indossa una magliettina nera e una felpa slacciata rossa. I capelli sono raccolti in una pettinatura non identificata grazie ad un mollettone. Nel tutto ha l’aria un po’ trasandata e stanca, ma allegra e simpatica. Mi si siede affianco, è strana. Si gira a guardarmi, mi guarda negli occhi e sembra riuscire a scavare a fondo. Così ci provo pure io. Non sono bravo in questo genere di cose e infatti l’unico particolare che noto è che ha dei bellissimi occhi marroni, grandi, con le ciglia molto lunghe ma non trattate con mascara o trucchi del genere. Non ha nessun segno di trucco per la verità, nemmeno un leggero fondotinta. Le labbra sono spesse ma piccole i lineamenti sono dolci e ha un’aria matura e consapevole. È bella. Inizia a parlarmi, non capisco perché lo stia facendo, e non capisco soprattutto perché io rimanga qui ad ascoltarla. Qualcosa sembra come attirarmi in lei, così ascolto attentamente. “Ti capisco benissimo, sei qui perché sei stufo di tutto e di tutti. Davvero come ti capisco. Io ero nella tua stessa situazione sai? Stufa di tutto, è stato allora che ho deciso di andarmene.” Nei suoi occhi si accende come una luce. Una luce che ricordava vagamente quella che poteva essere la luce di una speranza. Di un qualcosa che finalmente cambia. E quella luce piano piano mi stava coinvolgendo e iniziava a brillare anche nei miei occhi, me ne rendevo conto. “Era tutto così triste e monotono che ho deciso di farle cambiare io le cose, di non aspettare il destino. Perché ora che arrivava lui …” la sua espressione cambiava di continuo, passava da un sorriso che ripensa ad un ricordo lontano ad un corrucciarsi della fronte. “Ed in effetti mi rendo conto che quella scelta ha cambiato completamente la mia vita, ma è stata la scelta migliore che potessi fare. Vengo dalla Puglia, la mia vita è iniziata lì ed io alla Puglia ci sono affezionata, ma amo viaggiare. Ho abbandonato tutto e ho iniziato la mia vita sulla strada.” Non era credibile. Una ragazza che alla mia età ha abbandonato tutto per mettersi a viaggiare, senza nemmeno soldi immagino. La cosa migliore sarebbe stata quella di ringraziare e andarmene eppure non riuscivo. “È stato difficile ma ne è valsa completamente la pena. Adesso viaggio liberamente e ho imparato ad arrangiarmi. Non conosco regole sono libera!” Era tutto molto bello, ma ancora non capivo nulla. “Tranquillo adesso arrivo al nocciolo della questione. Tu sei stufo di tutto. Non volevi altro che un’occasione per andartene che finalmente ti si è presentata. La mia proposta è una sola, chiara e semplice. Viaggia!”
   
 
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