-SIGNORINA ARIANNA LE CHIEDO SOLO UN Pò DI ATTENZIONE!-

Ecco il buongiorno nella mia classe con la prof.di storia che urla rivolta a me.

A questo proposito,come avrete capito mi chiamo Arianna,sono una una normale ragazzina di 14 anni che frequenta la terza media,ho i capelli castani lisci e lunghi fino alle spalle; i miei occhi sono marroni contornati da un paio di occhiali neri tenuti insieme da un pezzo di schoc al centro e sono alle prese con la sgridata dell'insegnante.

Chiariamo una cosa:io stavo chiedendo al mio compagno dietro di smetterla di infastidirmi e tirarmi palline di carta o gomma impedendomi di seguire la lezione;ma indovinate quando lo nota l'insegnante?

Anche se era un ingiustizia rimasi in silenzio,non volevo peggiorare la situazione.

All'ora di ricreazine,che passo in classe leggendo un buon libro,ricevo la visita di Piero e il suo gruppo di bulli.

-La signorina Ala ha ricevuto la sua sgridata quotidiana,sai una sgridata al giorno mette la bocciatura intorno.-Disse prima di mettersi a ridere come un demente insieme ai suoi compagni.

Il soprannome “Ala” me lo hanno sbolognato quando quel cretino si è messo a spiare il mio diario,e vedendo i disegni ci facevo e in cui mi firmavo così ha deciso di usarlo per prendermi in giro.

-Lasciami in pace.-Dissi semplicemente venendo ovviamente ignorata.

-Ti ricordo che non siamo a Narnia e non sei una regina e tantomeno possiedi un drago o un esercito.-Rispose quello suscitando nuove risate.

Ecco,un altra cosa che odio:le prese in giro sul mio genere di lettura preferito,il fantasy e sui miei disegni i cui soggetti preferiti sono proprio i draghi.

Tentando di ignorarlo ripresi la lettura prima che l'antipatico mi strappasse il libro di mano.

-”Cronache del mondo Emerso”?Ma cara non è una lettura pesante per te?vuole una lettura più leggera che so....i libri da colorare.-

-Ridammelo!-Dissi tentando di riprenderlo,in quel momento entrò l'insegnante.

-Arianna!Quante volte ti ho detto di non attacar briga col primo che passa?-Sempre nei momenti peggiori mi beccano.

Passai il resto della giornata a sopportare insulti e dispetti da parte di Piero e la sua banda.

Finite le lezioni recuperai il libro che i bulli avevano messo sopra l'armadio e uscii avviandomi verso casa.

Appena entrai salutai i miei genitori prima di rifugiarmi in camera.

La mia stanza è l'unico posto in cui mi sento bene:è piena di disegni e fogli messi alla rinfusa;i soggeti illustati sono spesso personaggi di videogiochi o film ma sono presenti anche altri di mia invenzione.Passo la maggior parte del tempo chiusa qui dato che non ho amici.Sono sempre molto timida quando si tratta di fare amicizia e la presenza di Piero non aiuta,meno male che l'anno prossimo cambierò scuola e non lo rivredrò più.

I miei pensieri vengono interrotti da dei gridi provenienti dalla cucina.Sospiro.Sono i miei genitori che litigano,lo fanno sempre e ho sempre il sospetto che a breve si separino.

Il giorno dopo la stessa solfa,con tanto di rottura dei miei occhiali e riparazione con lo scoch.L'ottava questa settimana!

Quando tornai a casa,vidi mia madre seduta in cucina e nessuna traccia dio mio padre,appena lei alzò lo sguardo capii ciò che era accaduto.

Corsi in camera lacrimando,non ci potevo credere che alla fine l'avesse fatto.Lo sospettavo ma è ugualmente brutto sapere che ci aveva abbandonati.

Quel pomeriggio decisi di uscire,la cosa era un po' insolita per me ma avevo bisogno di un po' d'aria dato che ero ancora scossa dagli ultimi avvenimenti.Ma indovinate chi incontro.

-Ciao Ala.Finalmente la tartaruga è uscita dal guscio.-

Esatto, Piero.Continuai a camminare con lo sguardo fisso a terra ma lui mi seguì.

-Che succede?Il gatto che non hai ti ha mangiato la lingua?-

-Vattene Piero.-

-Come sei acida oggi.Hai bevuto del succo di limone o sei baccata come una mela di natura?-Disse ridendo.

-Che coraggio che hai senza i tuoi amici intorno.-

-Non ho bisogno di amici,quando tu sei sola e tieni sempre la testa fra le nuvole e dubito fortemente che abbia capito ciò che ho detto,sei solo una stupida ragazzina nel regno della fantasia e dei sogni.-

-Vaff***** Piero.-

-Miracolo!Linguadolce ha detto una brutta parola.-

-Lasciami in pace,str** ritardato.-

-Non esagerare figlia di p*******-

Gli diedi un pugno nello stomaco.

-NON INSULTARE MIA MAMMA!-

-Allora sei capace di colpirmi,str***** figlia di mammina e papino.-

Al sentire questa frase mi voltai,trattenendo a stento le lacrime e iniziai a correre alla cieca mentre quell'altro rideva.

Perchè?Perchè fa così?Non capisce,sto male e lui se la ride.

Mi fermai senza fiato davanti a una pizzeria,ricordo che c'era un cartellone con degli animali robot.Avevo corso alla cieca e ora non avevo la più pallida idea di dove mi trovassi e si era anche fatta sera.

-Ti sei persa?-

Disse una voce dietro di me.Mi girai e mi trovai davanti un signore,non ricordo che aspetto avesse,so che puzzava d'alcol.

Mi condusse in un vincolo da qui in poi i ricordi si fanno sfocati.

Un bagliore argentato.

Un dolore al petto.

Nero e senso di vuoto.

POV 3°Person

L'uomo uscì dal vincolo con la maglia sporca di sangue.Sentì un rumore alle sue spalle ma fu troppo lento a girarsi.

Il suo corpo cadde in una pozza di sangue;il corpo pieno di squarci e senza testa.

Dall'ombra apparve la sagoma di una volpe robotica con un occhio azzurro e uno rosso e gli artigli e denti sporchi di sangue.

Guardò il corpo della ragazzina,poi lo prese sollevandolo delicatamente.

Entrò nel ristorante,in una stanza piena do scheletri robot e maschere.

La volpe ne prese una e l'avvicinò al viso della ragazza.

-Non è giusto ciò che è successo.-Mormorò.

Angolo autrice:

Ciao,alla fine lo fatto anch'io eeeee si,il mio vero nome è Arianna eeee faccio pena a descrivere bulli -.-”

Ma non preocupate,NON FINISCE COSì.