Pairing/Characters: Isaac; Kira (mention Allison and Scott – Scira, Scallison, Isaac/Scott, Allisaac) Isaac/Kira
Warnings: Dove Isaac è tornato da Parigi – magari in un'ipotetica 5B rosa e fiori (mica tanto) dove tornano sia lui, che Chris e gli Hale in blocco. Come si dice, la speranza non è mai troppa.
Angst e crack-paring.
Word Count: 556
N/A: pessimo momento e pessima OS. Ho avuto un potenzialmente irritantissimo blocco della pseudo-scrittrice – dovuto probabilmente alla mia prima finta femslash che infatti non ha visto la luce – e cosa c'è di meglio, per superarlo, se non scribacchiare cretinate depresse e completamente senza senso? (O, più precisamente, riversare tutto il proprio amore per Isaac ‘Angst’ Lehvy fin quando non si arriva alla fine di almeno una delle storie iniziate?) Sicuramente un sacco di cose – il signore là in fondo che ha borbottato “come darsi all'ippica, per non tornare mai più a rovinare il fandom” è pregato di uscire, grazie – ma non è come se io personalmente avessi molte altre opzioni.
Tanto più che ho questo problema con l'accettare il fatto che la Rowiling, a distanza di anni, continui a rovinarmigliorarmi la vita così, con una sola stupidissima data. Sì, sto parlando del 3 novembre. No, non ne avrò abbastanza, di Sirius/James fintamente bromance che finiscono con angst a palate e lacrime e nutella – ma questo che c'entra?
Ah. Nulla, mi dicono dalla regia. Più o meno nulla.
Quella roba di pessimissimo gusto che trovate quaggiù è interamente colpa di Some of us are human e del suo “ma sai che ho scoperto di shippare un casino Isaac e Kira? Non so, ce li vedo bene, insieme. È strano, I know.”
Per la cronaca, io shippo Cora/Isaac da sempre, più o meno, e occasionalmente la tanto-tanto angst friend!Isaac/Lydia. Ma da adesso in poi shipperò anche questa coppia assolutamente improponibile, perché Mati è la Capitanah e io amo la depressione di questa cosa là sotto plottata – sì l'angst è una fonte di sostentamento attestata, ormai.
Era partita bene, Mati, con pure un accenno alla Isaac/Scott, davvero, non so perché sia degenerata in questa maniera.
— Mi scuso anche per aver rubato ai Muse il titolo di una loro bellissima canzone senza esserne all'altezza manco un po'.

Dead Inside

Zhi yin.
Aveva suonato di quell'amore, e aveva suonato del loro amore per Tessa,
e il suo per loro, e aveva suonato Will che diceva:
Soltanto nei tuoi occhi trovo la grazia.
(La Principessa, Cassandra Clare)

Condividono Scott in maniera molto più simile di quello che pensino – e in un certo senso hanno in comune anche Allison, il suo ricordo o il suo fantasma, anche se per motivi diametralmente diversi.
Quella sera condividono pure una bottiglia di vodka, nonostante sappiano entrambi di non poter incolpare l'alcool di nulla.
L'ultima cosa che aleggia fra loro, pesante quanto una cappa di strozzalupo, è il senso di colpa – generalizzato e affatto specifico, di odiare una morta e odiarsi a morte.
È Isaac a chinarsi in avanti, ma lei non si scosta – da quel giorno condivideranno anche questo, ennesimo segreto mal soffocato.
È Isaac a premere le labbra sulle sue. E si odia, odia, odia, odia così tanto ch- se, quando, Scott lo scoprirà, avrà voglia di farlo a pezzi. Ma non lo farà anche se lui glielo lascerebbe fare, ovviamente, perché se lo merita – solo che Scott è troppo, troppo buono.
Non è il tipo di persona che generalmente marcerebbe su una bontà del genere – tanto meno sulla sua, anche se, ad essere sinceri, rasenta maledettamente la stupidità – eppure strizza gli occhi e continua a baciarla, la fronte di lei appena appoggiata sulla sua. Non se lo merita,continua a pensare. Scott non se lo merita.
Lei mugugna qualcosa e lui si stacca subito, ansante, ma è una questione di pochi secondi perché ritornino uno addosso all'altra, in un groviglio di maniche e gambe, rovesciati sul divano.
«Mi ha chiamata Allison», la sua voce è un sussurro di cocci di vetro, «Eravamo a letto e- mi ha chiamata Allison.»
L'unico pensiero coerente che riesce a formulare è che è dannatamente imbarazzante affrontare una conversazione del genere (affrontare una conversazione del genere su Scott), incastrati come sono, semi-sdraiati sul divano del loft di Derek.
«L'ha amat- l'abbiamo amata così tanto», mormora. E non è sicuro del perché lo stia dicendo, specie a lei – specie in una situazione così.
«Lo so.»

L'avete amata entrambi e lei ha amato voi, solo in maniera diversa.
(Solo che il tempo è stato troppo poco.)

«Ma ama anche te – adesso ama te. È solo che a volte...»
«Lo so.»
Kira si solleva su un braccio e lo guarda – si guardano – e non c'è bisogno di specificarlo ad alta voce: sanno tutti e due che non c'è altro da dire.

(...È solo che a volte è così cretino.)

«Tornerai a Parigi?»
Isaac vorrebbe poter rispondere di sì, ma fissa la bottiglia e sa già che dirà di no. Fa spallucce: «A Parigi non ho nulla da fare», glissa.
Kira sorride: «Perché, qui sì?», lo pungola divertita. Si versa un altro po' di vodka e sospira.
Isaac sbuffa, ma non trattiene una risatina. La guarda alzarsi e stiracchiarsi – alzarsi e sorridergli vagamente imbarazzata, alzarsi e infilarsi la giacca, alzarsi e andarsene.

Isaac non fa nulla per fermarla – perché dovrebbe? – e continua a guardare il punto dove si è voltata per un istante a fissarlo negli occhi e stiracchiare le labbra in un sorriso tepido, prima di allacciarsi il cappotto. Qualcosa di strano aleggia nell'aria – qualcosa che Isaac sente pesargli sul petto, come un senso d'infinita inclusione. È una specie di maledizione – è bloccato in un'inverosimile relazione a quattro, in cui Allison è l'unica vera protagonista. Ed è anche l'unica che ormai non è più lì a stranirsi della situazione.

Gli manca da morire.