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Autore: Miss_McCall    15/10/2015    2 recensioni
Stiles e Scott erano finalmente diventati fratelli, ormai da quasi due anni.
Stiles aveva finalmente dichiarato il suo amore per Derek, il quale con sua somma sorpresa lo ricambiava.
Stavano insieme ormai da sei mesi, quando Melissa e lo sceriffo si erano finalmente sposati e dopo poco più di nove mesi dal matrimonio era nata Claudia Stilinski, una bambina bellissima.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice: Buona sera , ho deciso di postare questo piccolo estratto, di una mia long che pubblicherò a breve.
spero  che vi piaccia, (commentate così da invogliarmi a pubblicare la long al più presto)
baci  

 
Sweet like a baby



 
Stiles e Scott erano finalmente diventati fratelli, ormai da quasi due anni.
Stiles aveva finalmente dichiarato il suo amore per Derek, il quale con sua somma sorpresa lo ricambiava.
 
Stavano insieme ormai da sei mesi, quando Melissa e lo sceriffo si erano finalmente sposati e dopo poco più di nove mesi dal matrimonio era nata Claudia Stilinski, una bambina bellissima.
 
Scott e Stiles avevano preso proprio a cuore il ruolo di fratelli maggiori, quando i genitori dovevano andare a lavoro, alternandosi per essere sempre vicini alla loro sorellina: se Scott aveva il turno alla clinica, Stiles di prendevs cura di Claudia, così come quando Stiles era occupato, Scott prendeva il suo posto.
 
Claudia ,non poteva lamentarsi, aveva due fratelli fantastici, senza contare che uno era un lupo.
Tutto il branco l’amava e di certo non avrebbe corso rischi.
 
 
 
 
 
 
Melissa e lo sceriffo erano andati a trovare dei parenti, fuori città ed avevano lasciato la piccola a casa con Stiles e Scott.
 
-Scott, Claudia sta piangendo, potresti andare a vedere che ha, mentre finisco di vestirmi?- urlò Stiles, mentre usciva dalla doccia, gocciolando sul pavimento e rischiando di scivolare sul tappeto umido.
 
-Tranquillo fratello ci penso io, tu fai con calma- rispose Scott, andando in camera dei genitori dove la bambina di solito dormiva.
-Ciao principessa, che c’è? Ti fanno male i dentini? Vuoi venire in braccio?- chiese piano Scott, prendendo la sorellina ancora piangente dalla culla.
 
Posò una mano sulla schiena della piccola assorbendone il dolore.
-Ecco, ora va meglio, cucciola? Vieni, andiamo da Stiles- disse Scott mentre la piccola, privata del dolore, rideva tra le sue braccia.
-Stiles facci spazio che la principessa ha bisogno del bagno- scherzò Scott oltrepassando il fratello per poggiare la piccola sul fasciatoio.
 
-Ciao bellissima- l’accolse Stiles accarezzando la testolina di Claudia.
 
-Stiles mentre la cambio potresti prepararle il biberon?- chiese il lupo, mentre toglieva la tutina alla bambina.
 
-Certo Scott, ti aspetto in cucina allora- rispose Stiles lasciando il bagno.
 
 
…………………………………………………………………………………..
 
 
-Eccoci, lavati e profumati- esordì Scott irrompendo nella stanza con Claudia, impegnata a sfregare con le manine il tatuaggio dal braccio del fratello, desiderosa di cancellare le righe nere senza naturalmente riuscirci.
 
-Scott, grazie ora vai a lavorare, mi occupo io della piccola-disse Stiles notando l’ora, prendendo Claudia per metterla nel seggiolone.
 
-Ok ,ci vediamo per pranzo Brò……ciao cucciola- disse Scott dando una pacca sulla spalla al fratello e un bacio a Claudia.
Prese le chiavi della moto dal tavolino in cucina e si apprestò ad andare.
-Stiles ricordati di dare quei libri che abbiamo preso dalla biblioteca a Derek, potrebbe trovare qualcosa d’interessante e forse capirne più di noi- disse Scott fermo sulla porta prima di andarsene, ricevendo un cenno d’assenso dall’altro.
 
 
 
 
 
 
-Bene piccola, mentre il latte si scalda, andiamo a giocare sul tappeto in salotto, così chiamiamo Derek, che ne pensi?- chiese Stiles alla bambina, come se lei potesse rispondergli.
 
In salotto posò Claudia sul tappeto tra le sue gambe, facendole poggiare la piccola schiena al suo petto tonico.
Prese il telefonino dal tavolino da caffè e chiamò Derek.
 
 
……………………………………………………………………………………………..
 
 
20 minuti dopo…
 
 
-Ciao amore, entra- sussurrò Stiles aprendo la porta al mannaro, scambiandosi un bacio.
 
-Ciao Claudia!- mormorò Derek alla bimba, che stava gattonando verso di lui, staccandosi dalle labbra del suo ragazzo.
 
-Bene! Der vado un attimo a recuperare i libri in camera, puoi restare con Claudia?- chiese Stiles, mentre portava la bambina di nuovo sul tappeto dei giochi.
 
-Certo, fa presto- rispose burbero il mannaro, sedendosi sul divano.
 
Stiles corse in camera, salendo velocemente le scale e rischiando di rompersi più volete l’osso del collo.
 
-Derek, grazie per essere venuto- urlò Stiles rintanato nell’armadio della sua stanza, cercando senza successo la pila di libri.
 
Lui sapeva che i libri erano lì , io problema era trovarli.
 
E quei maledetti sembravano scomparsi nel nulla!
 
-Stiles, la bambina ha mangiato?- chiese Derek, varcando la soglia della camera, con la bambina in braccio.
 
Stiles si sedette sui talloni e pensò per un secondo.
-Si! No! … Ho preparato il biberon per lei, ma non ne ho avuto tempo- parlò velocemente continuando a cercare nell’armadio - Ho dovuto ricambiarle il pannolino e poi ti ho chiamato e mi sono distratto e …-
 
-Nessun problema, Stiles, ci penso io- disse ridendo il mannaro, lasciando uno Stiles frastornato a fissare il fondo scuro dell’armadio.
 
-Okay- rispose quasi in trans l’umano, ritornando a muovere le mani ed a spostare alcune scatole.
- Aspetta che cosa?- urlò poi, dopo aver elaborato il senso della frase del compagno, per farsi sentire da lui che si trovava al piano inferiore.
 
Quando Derek non rispose, Stiles balzò in piedi, zoppicando giù per le scale e borbottando per i dolori alle gambe, dovuti al suo stare inginocchiato a terra.
 
-Che cosa?- ripeté Stiles, raggiungendo il suo ragazzo in cucina.
 
-Le do io il biberon, Stiles, te l’ho detto- ripeté Derek, fulminandolo con il suo sguardo chiaro.
 
Aveva posizionato Claudia meglio fra le sue braccia, mentre la piccola cercava di tenere il biberon con le manine paffute, Derek con l’altra mano alzava leggermente la bottiglia in su per aiutarla.
 
Stiles fermo vicino la porta, osservava sbalordito la scena.
 
La sua sorellina si adattava perfettamente, proprio lì nella piega del gomito.
Anche se era cresciuta parecchio in quei due anni, il suo piccolo corpicino era minuscolo accanto alla vastità del corpo del suo Derek.
 
Lei dai capelli castani morbidi e la pelle vicino al mento leggermente arrossata per il contatto con la barba del suo uomo, quando l’aveva presa in braccio prima.
Erano bellissimi …
 
-Non hai ancora trovato i libri ?- gli chiese Derek senza alzare lo sguardo dalla bambina, fissando rapito il lieve succhiare e le guance rosee che si incavavano.
 
-Quasi- rispose Stiles debolmente.
Si voltò e corse su per le scale ,tentando di non inciampare.
 
 
 
 
Dieci minuti più tardi Stiles era riuscito a portare alla luce con un urlo, i suoi volumi presi in biblioteca, su spiriti e altre creature soprannaturali.
Si fece forza per tornare al piano di sotto, non troppo sicuro di cosa avrebbe trovato.
 
Avere una sorellina, dopo aver passato tanti anni ad essere figlio unico, ritrovandosi a vivere in una nuova famiglia dopo il matrimonio di suo padre con la madre del suo migliore amico, era una cosa …
Ma avere un ex lupo mannaro alfa, che era ancora incredibilmente imponente fisicamente e fondamentalmente rimbambito, con una bambina, che riusciva a malapena a camminare, era qualcosa che Stiles non riusciva nemmeno a comprendere.
 
-Che cos'è?- chiese Derek alla bambina, mentre Stiles girò l'angolo in soggiorno, fermandosi impietrito.
 
Erano sul pavimento.
O meglio, Derek era steso di schiena sul pavimento e Claudia era piegata sui piccoli talloni, all’altezza del viso sorridente del mannaro, emettendo dei versetti acuti e chinandosi a baciarlo sul mento ispido.
La bottiglietta vuota, abbandonata accanto a loro.
Derek strofinò lentamente il viso contro il suo, facendo mancare un battito al cuore innamorato di Stiles.
L’uomo inclinò la testa e guardò Stiles, sorridendogli timidamente.
 
-Stai bene?- gli chiese poi notando il compagno fermo a centro della stanza.
 
Stiles tossì e alzò i libri.
-Certo! Guarda li ho trovati!- aggiunse arrossendo e sventolando i tomi tra le mani, incapace di staccare gli occhi dalle due figure sul pavimento.
 
-Ottimo, ora li prendo e me ne vado- rispose Derek.
 
-Già te ne vai?- gli chiese il ragazzo con un filo di voce.
 
Derek si sentiva un po’ 'in colpa, a dover lasciare così il suo ragazzo, ma erano in piena emergenza e non poteva tardare oltre.
Stiles non smetteva di fissarlo, era più che altro adorabile, considerando che la piccola Claudia stava usando il corpo di Derek come la sua palestra personale.
 
-Forse più tardi- si corresse Derek, sorreggendo con una mano la piccola schiena della bambina, bilanciandola contro il suo corpo muscoloso.
 
Stiles alzò gli occhi, ma c'era un leggero sorriso sulle sue labbra, mentre si voltava verso la cucina.
 
-Puoi restare tutto il tempo che vuoi, io e Scott staremo soli con la bambina fino a domani, mentre i nostri genitori sono andati a fare visita alla zia- sussurrò imbarazzato.
- Ti va se ordiniamo una pizza per cena? Scott stasera farà tardi- aggiunse prendendo il telefono.
 
-Certo- sussurrò il mannaro molto più vicino di quanto Stiles si aspettasse.
 
Si voltò e Derek era proprio accanto a lui, accanto al bancone della cucina, tenendo Claudia tra le braccia, che stava soffiando aria tiepida contro il collo di Derek.
 
Stiles, rimase improvvisamente senza fiato alla vista delle labbra del suo ragazzo pericolosamente vicine al suo viso.
 
Derek si chinò e lo baciò dolcemente, poggiando dolcemente e castamente le labbra contro quelle del compagno, assaporandole con tranquillità, mentre la bambina tra le sue braccia si avvicinava per posare a ciascuno un umido bacio sulla guancia.
 
-Grazie- fu l’unica cosa che il ragazzo riuscì a mormorare alla schiena di Derek, mentre tornava in soggiorno con Claudia, che agitava la manina verso di lui sopra la spalla del mannaro.
 
“Io amo quell’Surwolf” pensò Stiles raggiungendoli, appuntandosi di chiamare al più presto la pizzeria, se volevano mangiare ad un orario decente. 
  
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