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Autore: Ofeliet    15/10/2015    6 recensioni
L’oltrevita era un luogo così tranquillo che Shaka iniziava ad apprezzarlo. Silenzioso, abbastanza luminoso e gli permetteva di meditare in tutta calma e pace, probabilmente per l’eternità o finché non avesse provato il desiderio di reincarnarsi nuovamente.
« Shaka! Shaka, c’è una grande notizia! » ecco, se non fosse stato per la presenza di Aiolia. L’ex Gold del Leone pareva non aver perso l’abitudine, essendo vicini di case, di informarlo per primo su qualsiasi cosa – si trattasse dell’ennesimo arrivo dei bronzini, l’avvento di un conflitto divino o di piccolezze minori che non lo interessavano affatto –. « Guarda. »
L’indiano vorrebbe fargli notare che ha gli occhi chiusi, e che non li aprirà per nessuna futile ragione al pianeta, ma l’entusiasmo di Aiolia è così lampante da essere percepito senza avere bisogno di particolari poteri. Shaka schiude gli occhi, determinato a beare della sua minima attenzione qualsiasi cosa stia tra le mani di Aiolia, e a chiudere la conversazione in fretta spingendo il Leo a correre tutto entusiasta dal fratello.

{ vaghi spoiler!ND | SaintsReactToCose | NienteSerietà }
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gold Saints
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’oltrevita era un luogo così tranquillo che Shaka iniziava ad apprezzarlo. Silenzioso, abbastanza luminoso e gli permetteva di meditare in tutta calma e pace, probabilmente per l’eternità o finché non avesse provato il desiderio di reincarnarsi nuovamente.
« Shaka! Shaka, c’è una grande notizia! » ecco, se non fosse stato per la presenza di Aiolia. L’ex Gold del Leone pareva non aver perso l’abitudine, essendo vicini di case, di informarlo per primo su qualsiasi cosa – si trattasse dell’ennesimo arrivo dei bronzini, l’avvento di un conflitto divino o di piccolezze minori che non lo interessavano affatto –. « Guarda. »
L’indiano vorrebbe fargli notare che ha gli occhi chiusi, e che non li aprirà per nessuna futile ragione al pianeta, ma l’entusiasmo di Aiolia è così lampante da essere percepito senza avere bisogno di particolari poteri. Shaka schiude gli occhi, determinato a beare della sua minima attenzione qualsiasi cosa stia tra le mani di Aiolia, e a chiudere la conversazione in fretta spingendo il Leo a correre tutto entusiasta dal fratello.
Infatti, il tomo che Aiolia teneva tra le mani lo spinge a desiderare di chiudere gli occhi prima che sorgessero due domande.
Perché quello strano libricino recava il viso di Seiya? Ma, soprattutto, Aiolia leggeva?
Quei due quesiti frenarono il suo ritorno all’ascetismo, e con mal celata fretta Shaka prende il libro che Aiolia teneva tra le mani. Lo sfoglia con velocità, lo sguardo che scorre in fretta lungo le pagine colorate ed illustrate.
Aiolia lo osserva terminare quella lettura trepidante, attendendo il suo responso con vago entusiasmo. Shaka chiude il piccolo tomo, appoggiandolo per terra e quasi scostandosi da esso.
« Non mi interessa. » commenta, tornando nella sua posizione per meditare, sperando che questo spinga Aiolia ad abbandonarlo fino alla prossima sciocchezza. Ma Aiolia sorride – come il gatto quale è – e gli allunga un secondo libretto. Questi reca sopra la copertina la loro divina Atena – stranamente con i capelli corti –, a mani intrecciate con Shun. Questo lo incuriosisce e lo spaventa, spingendolo ad aprire anche quel libricino ed iniziarlo.
Questa volta la sua lettura è molto più veloce, e quando termina ad Aiolia non sfugge il lieve tremare delle sue mani mentre appoggia il libricino sopra quello che cronologicamente lo precede.
« Questo… » inizia, chiudendo gli occhi e concedendosi una pausa. « …merita abbastanza per convocarci tutti. »
« E’ quello che pensavo io, sai? »
« Taci. » ma l’acidità della sua voce non basta a sminuire l’entusiasmo di Aiolia.


Eh, ma allora vaffanculo!


I libretti – che nel frattempo magicamente erano diventati tre – erano al centro del cerchio formato dagli undici santi d’oro. Sembrava tanto un gioco da bambini delle elementari o un’evocazione satanica, dipendeva a quale linea di pensiero appartenesse l’osservatore di quella insolita scena. Come sempre, si erano posizionati nell’ordine zodiacale senza nemmeno rendersi conto.
Shaka già si pentiva di quella odiosa abitudine. Voleva sedersi vicino a Mu, e invece gli toccavano un euforico Aiolia e un ancora più divertito, e malizioso, Milo. Rimpiangeva la mancanza del non-tanto-anziano Dohko – del quale, grazie a quei manga, ora si giustificava la mancanza –. Mu, dal canto suo, dopo aver terminato la lettura si era chiuso in un preoccupante silenzio dal quale né Aldebaran né Aphrodite riuscivano a destarlo. I due gemelli avevano in viso la stessa espressione durante tutta la lettura, se non fosse per il fatto che Kanon sembrava sempre sul punto di scoppiare a ridere – come se quello tra le sue mani fosse un giornalino di barzellette – e DeathMask aveva continuato a snocciolare parolacce in italiano che facevano sghignazzare il cavaliere di Pisces e avvampare Shura.
« Allora… Qualcuno vuole parlarne? » Saga, essendo quello che per anni li ha avuti ai suoi ordini e anche quello cronologicamente più anziano, non tarda a parlare. Ha letto anche lui quegli strani fumetti, e nella sua mente ancora non riesce a spiegarsi o a darsi un ordine logico. Cosa erano quelli?
« La nostra Dea è una cretina. » inizia Cancer, incrociando le braccia al petto.
« Non credo sia questo il problema principale. » inizia Shaka, prima di essere interrotto da Milo.
« Sta per mandare il futuro a puttane per Seiya, rendiamoci conto! » esclama, passandosi una mano tra i capelli per l’ennesima volta. Da quando ha smesso di leggere, i suoi occhi saettavano nervosi in continuazione. « E a noi, che ci siamo sacrificati per lei, non pensa? »
« La divina Atena non ha poteri di resurrezione. » dice pacato Camus, ricevendo in risposta ben più di un’occhiataccia.
« Bel lavoro. Ade, Apollo ed Eris resuscitano a destra e a manca, e noi ci siamo votati all’unica divinità che non può farlo. »
« Non è questo il vero problema. » riprende Shaka, salvo essere nuovamente messo in ombra.
« Qualcuno pensi ai Silver Saint. Perché nessuno pensa a loro? » chiede allora Aiolia. « Ne sono morti a decine, anche loro meritano di tornare alla vita. » gli altri annuiscono.
« Non è la dea di cui ci aveva narrato il Gran Sacerdote Shion. » quello di Aiolos è più di un sussurro, ma viene comunque sentito da tutti.
« Shion era vecchio e suonato, Aiolos. Forse delirava, quando parlava di quella dea combattiva e gentile. » gli risponde Saga, sorridendo leggermente. Il sorriso viene ricambiato, lasciando che una lieve atmosfera serena si crei tra i due cavalieri, prima che Shaka perda definitivamente la pazienza. Le parole erano sulla sua lingua da troppo tempo, ed erano fortemente intrise di acidità.
« Il mio predecessore è un rosso. E medita fuori dal tempio. Non lo accetto. L’unica ragione plausibile è che la casa della Sacra Vergine lo rifiuta perché è un poveraccio. Si è fatto infilzare da un cavaliere di Pisces come un novellino. E’ come se Aphrodite venisse da me e mi infilzasse. E’ assurdo. » Aiolos si china verso Shura.
« C’è un modo per fermarlo prima che decida di lanciare Tenbu Horin a destra e a manca? »
« Di solito ci pensa Mu. Ma ora mi pare troppo depresso, dopo aver scoperto che i suoi genitori erano coinvolti in una relazione a tre. »
« Scusa, Shaka, che problema hai, tesoro? Posso piantarti le mie rose addosso anche adesso. » replica acido lo svedese. Shaka schiude gli occhi, rivelando uno sguardo furioso. Aphrodite non si lascia impressionare troppo, ma decide che per quel momento non vale la pena stuzzicare quel concentrato di frustrazione che era Shaka.
« “Amore universale” ‘sti cazzi. » aveva ripreso DeathMask. « Io sono tornato dagli Inferi e mi sono fatto corcare di botte per questo? E scusa, non merito forse anche io un viaggetto della dea nel mio passato? »
« Angelo, non che tu sia stato proprio un esempio di devozione. » DeathMask si trattiene dal lanciare un qualsiasi colpo contro Aphrodite. Si pentiva di avergli svelato il suo vero nome. Non trovando niente da replicare, il cavaliere di Cancer incrocia le braccia al petto, sbuffando. « Comunque sono d’accordo. La nostra Dea non ci ama come dice di fare. »
« Più che altro, mi preoccupano i danni che fa il tuo successore, Shaka. Nonostante Kronos abbia detto di non rivelare la sua provenienza, ha già spiattellato a due o tre persone di venire dal futuro. » inizia Saga, e capendo troppo tardi di aver toccato un nervo ancora più scoperto di quello di Shijima.
« Quello non vedrà la Virgo Cloth nemmeno da lontano, parola mia. » lo sente sibilare, e preferisce non aggiungere altro prima che Shaka possa pensare di scendere personalmente nel mondo dei vivi a “sistemare le cose” a modo suo.
« Bhe, spero che almeno Aquarius non sia morto a causa dei suoi problemi. » commenta Milo, lanciando la frecciatina a Camus che si limita a una pessima occhiata per ricambiare.
« Spero che Scorpio non riducesse ad un colabrodo gli apprendisti degli altri. » la tensione tra i due amici non era scemata come volevano far credere. In tutto questo, Aldebaran e Shura si guardavano intensamente.
« Dovremmo uscire più spesso insieme. » dice il Toro. Shura annuisce. Se i loro predecessori andavano così d’accordo, forse anche loro l’avrebbero fatto. E non gli dispiaceva avere come amico Aldebaran, che dismesse le sacre vesti faceva profumare la sua casa di dolci.
A quel punto Kanon non riesce a trattenersi. « Beh, fratello, non so ancora com’è il cavaliere di Gemini, ma scommetto che è facile come te. » a quella frase Saga fulmina il gemello.
« Invece spero sia un combina-disastri che finisce a fare il galoppino alla nostra dea, Kanon. » commenta con sorriso lieto.
« Comunque è interessante notare quanto questo… “racconto” sia storicamente inesatto. » commenta Camus, venendo ascoltato solamente da Shura ed Aiolos. Gli altri cavalieri si erano lanciati in scommesse sui rispettivi predecessori.
« Forse è solo un brutto scherzo. » commenta Aiolos, sistemandosi meglio seduto ed osservando con la coda dell’occhio il fratello narrare di chissà quali gesta del Leo che lo precedeva. « Anche io ho letto a riguardo della precedente Guerra Sacra, ed è ben lontano da tutto questo. »
« Trovo comunque ingiusto che la divina Atena si sia dimenticata di noi. » dice Shura. « D’accordo, non sarò la persona più giusta per dirlo, ma quella donna non è esattamente sportiva. Almeno si scusasse con Saga per avergli provocato un trauma, suicidandosi davanti a lui. »
« Già. E’ tornato negli inferi parecchio scosso. Ho dovuto faticare parecchio per consolarlo a dovere. »
Camus annuisce, prendendo nuovamente tra le mani il secondo volumetto e riprendendo a sfogliarlo. Trovava interessante, e insensata, e anche disegnata male, quella curiosa variazione della storia. Chissà se c’erano altri volumi. Chissà se in quegli altri volumi c’era il passato Aquarius.
« Eh, ma allora vaffanculo!! » esclama ad un certo punto DeathMask, facendo soffocare una risata ad Aphrodite e sbiancare Shura. Ormai i due cavalieri, grazie a Cancer, potevano vantare un vasto vocabolario di insulti con tanto di variazioni dialettali in italiano. « Adesso prendiamo questi cosi, scendiamo nel mondo dei vivi, so come si fa, grazie, e chiediamo spiegazioni direttamente a Dea Barbie! »
« Qualcuno si sbarazzi di quei cosi. Magari li bruci. E non tiri più fuori questa discussione. » erano le parole di Mu, rimasto silenzioso per tutta la discussione. La sua voce era tombale, e le sue parole non ammettevano repliche.
Ed è così che, di comune accordo, i Gold Saint decisero di non riprendere più l’argomento. Se la Dea Atena avesse mandato a sfacelo il futuro, sarebbe stato solo un suo problema.





Io non-.
Seriamente. Uso la scusa della febbre per giustificare ciò, ma non credo basterà.
Questa è la mia impressione su Next Dimension.
Sarà che "sono cresciuta" con Lost Canvas, sarà che le scelte di Kurumada per questo sequel continuano a non piacermi, ma l'ho trovato parecchio fallace.
Atena che, seriamente, rischia di mandare a pezzi il futuro solo per Seiya (cosa che mi fa girare i cosiddetti che non ho ed esultare il lato Seiya/Saori), Shun e Ikki che spiattellano subito che vengono dal futuro nonostante Kronos gli abbia detto di non farlo, Shion e Dohko che... mi piange il cuore, giuro.
Ho comunque apprezzato gli altri Gold, non lo nego, e provo desiderio di scrivere anche su di loro un giorno.
Tutta questa storia è una parodia. Una sciocchezza.
E sì, per bocca di DM ho detto molte cose che pensavo, non lo nego.
Ho usato i Gold per esprimere molte delle mie impressioni, ma credo (e spero) di aver mantenuto il loro IC. E, sì, insomma: mi sono divertita parecchio.
Ah, post scriptum: questa fanfiction non vuole offendere nessuno. Potete pensare che ND sia un capolavoro, non verrò di certo io a convincervi del contrario. Prendetela con una risata.


   
 
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