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Autore: ciredefa    16/10/2015    6 recensioni
Le due si scambiarono qualche occhiata, « Non hai la più pallida idea di come si faccia » affermò la gemma viola, guardando l'altra di sbieco. «Invece lo so benissimo! ... credo, non lo so, non ci sono delle istruzioni da qualche parte? » ammise infine, cominciando a frugare nell'altra borsa. Amethyst scoppiò in una fragorosa risata.
« Che hai da ridere così tanto? » le chiese Pearl infastidita, e continuando a ridere l'altra le rispose solamente «Una roccia che prova a prendersi cura di un bambino: un'autobiografia di Pearl », e la sua risata continuò ad espandersi per tutta la grotta.

{ Le gemme ed un neonato | Slight Ruby/Sapphire }
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Crystal Gems, Greg Universe, Ruby/Rubino, Sapphire/Zaffiro, Steven Universe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Matryoshka.
Fandom: Steven Universe.
Personaggi: Greg, Steven ( neonato ), Rose ( citata ), Garnet, Pearl, Amethyst, Ruby e Sapphire.
Coppie: Ruby/Sapphire.
Genere: slice of life, maliconico.
Note: le gemme alle prese con un bambino. Nothing more, nothing less.


 

Made of Love



Erano ormai passate alcune settimane dalla nascita di Steven e l'arrivo di quella creaturina aveva portato una certa felicità tra le gemme. Rose aveva deciso di lasciare la sua forma fisica per amore del suo bambino e le gemme si aspettavano un vuoto, un assenza sovrastare la nascita. Ma ben presto si resero conto che i pugni chiusi e i singhiozzi del neonato portarono più gioia che maliconia.
Greg veniva spesso al tempio ( spesso sotto richiesta di Pearl ), quasi tutti i giorni.  Alle gemme non dava per niente fastidio tenere Steven per qualche ora, anzi, per loro era una estrema gioia stare con lui. Quella sera, Greg si presentò con il suo furgone sulla spiaggia. Aveva un espressione agitata tanto che anche Pearl, che accorse subito fuori dalla struttura, se ne accorse.
« Che succede? » chiese confusa, non spiegandosi il comportamento dell'uomo. Greg non rispose subito, ma aprì il suo furgone in tutta fretta: tirò fuori un paio di borse, un carrozzina, e afferrò la culla dove riposava il piccolo Steven.
« Un fornitore del car wash ha bisogno di vedermi al più presto, e ho ricevuto la telefonata solo poche ore fa » riuscì a dire, un leggero fiatone. « Purtroppo è un viaggio lungo che richiederà tutta la notte, e mi chiedevo se potevate tenermi Steven fino a domattina » finì, poggiando sulla sabbia la culla.
L'espressione confusa di Pearl si transformò in pura euforia, «  Ma certamente! Nessun problema! Vai tranquillo! » rispose, calandosi ad afferrare la culla in tutta fretta.
« Sicuro che non interferisca con ... le vostre cose, insomma » disse Greg, ma la gemma scosse il capo con vigore.
« Nono, va benissimo! Ci penseremo noi a lui per stanotte » concluse, raccogliendo il resto. Greg stranito la salutò, salì sul furgone e sfrecciò via dalla spiaggia, sparendo all'orizzonte.
« Wow Pearl, ti ricordo che non è tuo figlio eh » Amethyst, che aveva guardato la scena dall'entrata del tempio, rise. « E' figlio di Rose » sottolineò, « si dia il caso che abbia certi diritti su di lui » finì fieramente. L'altra sbuffò, « Certo certo » che fu seguitò da una da una fulminata di Pearl.
« Invece di stare lì a far nulla, aiutami a portare le borse » chiese quest'ultima, e Amethyst si ritrovò a dover portare tutti il carico da sola. Sbuffò, ma la faccia da brodo di giuggiole di Pearl la divertiva troppo, e non si lamentò più di tanto.
Sistemarono tutto all'interno della grotta, arrangiando una piccola nursery, vicino alla piattaforma del teletrasporto. Pearl frugò nella in una delle due borse, e trovò le più svariate cose che potrebbero servire ad un neonato: pannolini, un biberon, una tutina di ricambio, un ciuccio, salviette ed altre piccole cose.
« Tu sai usare tutta questa roba? » chiese Amethyst curiosa, afferrando un dei pannolini per ispezionarlo. Le fu immediatamente strappato di mano dall'altra gemma, « Ovviamente so come si utilizzando questi oggetti » disse, con un tono non proprio sicuro.
Le due si scambiarono qualche occhiata, « Non hai la più pallida idea di come si faccia » affermò la gemma viola, guardando l'altra di sbieco. «Invece lo so benissimo! ... credo, non lo so, non ci sono delle istruzioni da qualche parte? » ammise infine, cominciando a frugare nell'altra borsa.
Amethyst scoppiò in una fragorosa risata. « Che hai da ridere così tanto? » le chiese Pearl infastidita, e continuando a ridere l'altra le rispose solamente «Una roccia che prova a prendersi cura di un bambino: un'autobiografia di Pearl », e la sua risata continuò ad espandersi per tutta la grotta.
Pearl decise di ignorarla, tornando alle prese con gli affari di Greg. Si rigirò tra le mani il biberon colmo di latte, cercando di capire come quell'aggeggio infernale potessere funzionare. « Per me dovremmo aspettare Garnet » suggerì Amethyst, sedendosi in terra.
« Cosa vuoi che ne sappia Garnet di bambini? » la pazienza di Pearl stava per raggiungere il limite. « Oh beh, sicuramente più di noi due dovrebbe saperne. Ha sempre delle ottime idee, grazie a quel suo occhio magico » la descrisse, imitando la voce della gemma.
Pearl sbuffò, si alzò e raggiunse la culla di Steven. « Forse hai ragione » disse, mentre lo prendeva in braccio in modo delicato. Per ora domiva beato, e dunque il problema non si poneva. Pearl si godé i respiri regolari del piccolo tra le sue braccia, mentre Amethyst guardava la scena.
« Posso tenerlo anche io? » chiese la gemma viola.
« No » rispose Pearl, completamente assorta a contemplare Steven.
La fissò, « ... come no ».
«Lo faresti cadere ».
«Non è vero! ».
«Sì invece! ».
Il bisticcio continuò, e il tono della voce delle due gemme cominciò ad alzarsi a dismisura, e inevitabilmente il bambino cominciò a piangere. Le due impanicarono all'istante.
« E ora?! » Amethyst guardò Pearl, in cerca di una soluzione. Lei cercò di cullarlo in modo da calmarlo, ma provocò un pianto ancora più forte.
In quell'esatto momento, dal teletrasporto apparì con un suono sordo Garnet, con un gemma imbollata che fluttuava vicino alla sua testa. « GARNET! » dissero nello stesso momento le due, ancora alle prese con il bambino.
« Che diamine ...? » si chiese per qualche secondo, ma poi scattò verso le due, prese Steven dalle braccia di Pearl e cominciò ad impartire ordini. « Amethyst, prendimi quella cosa lì » indicando il ciuccio, che gli venne passato al volo. Lo infilo velocemente nella bocca del bambino, e lo cominciò a cullare. Transformò la sua mano sinistra nel suo guantone, e lo fece diventare tiepido, così da fornire calore al neonato e farlo calmare. Poco dopo Steven smise di piangere, ancora adagiato sul guantone di Garnet, venne spostato di nuovo nella culla. « Ora potete anche spiegarmi » disse Garnet, incrociando le braccia. Pearl le spiegò di Greg, e che dovevano tenere Steven fino al giorno dopo. Garnet si sistemò gli occhiali con nochalance e prese il comando della situazione.
Le ore passarono e tra vari pianti, urla, cambi improbabili di pannolini, le tre gemme erano stremate. Amethyst ronfava beatamente in un angolo della grotta, Pearl era completamente sfatta, l'unica che ancora sembrava essere vigile era Garnet, seduta di fianco alla carrozzina. « Credo che andrò a prendere un boccata d'aria» disse Pearl, alzandosi e stiracchiandosi, « non ci metterò molto ». Garnet alzò un pollice in approvazione.
Pearl adorava passeggiare sulla spiaggia, sopratutto di notte, quando il cielo era limpido e si vedevano le stelle. Erano le sue serate preferite, riusciva a riconoscere ogni astro nel cielo, e un po' la tranquillizzava. Quella sera sopratutto le serviva: non immaginava che prendersi cura di un bambino fosse così stressante e per un attimo provò compatimento per il povero Greg, che ha a che fare con questa situazione tutti i giorni.
Stette fuori un buon quarto d'ora e prima di entrare nel tempio sentì delle voci strane, ma familiari.
«Sapphire, attenta-! » disse una delle voci, preoccupata. « Tranquilla, non può succedere niente di strano » la rassicurò l'altra.
Pearl si sporse senza farsi notare, e osservò la scena per un po'. Ruby e Sapphire erano lì, con in braccio Steven, sicure di non essere disturbate da nessuno ( forse solo dal russare di Amethyst ). Sapphire teneva tra le braccia il fagotto e lo cullava piano, tutto sotto gli occhi curiosi di Ruby.
«Lo vuoi tenere tu? » propose la blu, tendendolo verso l'altra.
«E se lo stringo troppo? E se lo faccio cadere? E se gli do fuoco per sbaglio? » .
Sapphire rise. «Non essere timorosa » disse, e gli appoggiò Steven tra le braccia, rimanendo vicino a lei a sostenere il peso del bambino. Ruby rimase immobile, non respirò per qualche secondo. La gemma blu le accarezzò il braccio e l'altra si sciolse, e sul suo viso apparve un sorriso genuino e incontenibile.
«Non vedevo l'ora di vederlo, Sapphire » disse Ruby, incantata. «E' così bello ... e piccolo, e indifeso » continuò a dire, carezzando il viso del piccolo. « Voglio insegnargli tutto. Voglio insegnargli ad essere forte, ad essere una gemma, ad amarsi per quello che è » le parole le uscirono come un fiume in piena dalla bocca, quasi sull'orlo della commozione.
Sapphire sorrise, e strinse la mano della sua compagna « Glielo insegneremo insieme, Ruby ». La gemma rossa sorrise di rimando, si alzò e rimise Steven nella sua culla. Gli diede un lieve bacio sulla fronte, si girò verso Sapphire e si rifusero, e Garnet si mise a sedere dove Pearl l'aveva lasciata.
Pearl non aveva parole per la scena a cui aveva assistito: era così raro che Garnet si dividesse, eppure Ruby e Sapphire si erano presentate a Steven, e gli avevano parlato. Entrò nel tempio, cercando di nascondere l'espressione commossa sul viso, e sedette in terra. «Fatto una buona passeggiata? » chiese Garnet, e Pearl annuì. Fece finta che non avesse visto niente, ma chiunque avrebbe potuto notare il sorriso di Garnet mentre guardava Steven: un sorriso pieno di amore e di speranza, per quella creaturina che avrebbe portato tanta gioia alle Crystal Gems.
   
 
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