Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: Lily Sayuri    16/10/2015    1 recensioni
Attenzione! Da non aprire se si vuole leggere una storia allegra!
«Con quel pancione che ti ritrovi potresti cadere e fare male a te e al bambino!»
«Non fare l'idiota! Non sono mai caduta durante questi sette mesi e neanche mentre aspettavo Ryuu, figurati se lo faccio adesso!» esclamò Lucy gaia, dondolando un piede verso l'acqua.
[..]
«Natsu!» strillò lei all'improvviso.
Lui si girò di scatto e sbiancò: Lucy stava cadendo in acqua.
Come in un film, Natsu la vide sbilanciarsi a rallentatore e lentamente cadere con gli occhi spalancati dalla paura improvvisa. Sembrò che passassero ore prima che lui si decidesse a muoversi, a cercare di afferrarla, ma invano: Lucy era già cascata.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kouki

Natsu Dragneel e signora stavano uscendo di casa (quella che una volta era appartenuta a lei) una mattina di settembre per andare da Polyushka per una visita di controllo. Lucy, infatti, era di nuovo incinta di un altro bambino da ormai sette mesi.
La donna era stranamente di buon umore quel giorno – gli ormoni ormai non le davano più tregua – e, come al solito, si mise a camminare sul cornicione che separava la strada dal fiume.
«Stia attenta! Nelle tue condizioni rischi di cadere!» gridarono i soliti pescatori che passavano sempre di lì con la loro barca.
Lucy li ignorò completamente e si mise a ridacchiare divertita.
«Hanno ragione, sai?» mugugnò Natsu imbronciato, affondando ancora di più le mani nelle tasche «Con quel pancione che ti ritrovi potresti cadere e fare male a te e al bambino!»
«Non fare l'idiota! Non sono mai caduta durante questi sette mesi e neanche mentre aspettavo Ryuu1, figurati se lo faccio adesso!» esclamò Lucy gaia, dondolando un piede verso l'acqua.
«Sei un'irresponsabile!»
«Parli tu! Perché quando mi hai preso in braccio e mi hai fatto roteare per aria perché avevi vinto una scommessa contro Gray, è stato assolutamente sicuro e responsabile!»
«Certamente! Sapevo perfettamente che cosa stavo facendo e poi ho una presa fortiss...»
«Natsu!» strillò lei all'improvviso.
Lui si girò di scatto e sbiancò: Lucy stava cadendo in acqua.
Come in un film, Natsu la vide sbilanciarsi a rallentatore e lentamente cadere con gli occhi spalancati dalla paura improvvisa. Sembrò che passassero ore prima che lui si decidesse a muoversi, a cercare di afferrarla, ma invano: Lucy era già cascata.
Di solito acqua e fuoco non vanno per niente d'accordo, ma l'uomo, senza pensarci due volte, si tuffò nel fiume.
Prese tra le braccia sua moglie che stava affondando sempre di più e nuotò con tutte le sue forze verso la riva. Il peso della donna unito a quello dell'acqua, lo spingevano sempre più verso il fondo ma continuò a nuotare, anche se i polpacci gli bruciavano per lo sforzo. Sentiva che anche lei muoveva le gambe debolmente per aiutarlo. Piano piano, riuscì ad arrivare in superficie e, appena uscì dall'acqua, Lucy gli fu tolta dalle braccia da un qualche passante che era accorso ad aiutare.
Subito, Natsu si issò sul cornicione e si inginocchiò accanto alla donna che era stata fatta sdraiare sulla strada. Lei era ancora cosciente ed urlò in preda al panico: «Natsu, Natsu, il bambino!» poi svenne.
Lui sbiancò ancora di più, prese la moglie in braccio e, incurante della folla che si era raccolta attorno a loro, corse verso la casa di Polyushka.
Arrivato davanti alla porta del suo cottage, la tempestò di pugni e subito da dentro si sentì il passo pesante di qualcuno veramente arrabbiato. Si aprì la porta di solido legno e ne venne fuori una Poyushka infuriata.
«Tu! Come ti permetti di...» iniziò a gridare.
«Lucy sta male! È caduta in acqua ed ora è svenuta! Ti prego aiutala!» urlò Natsu prima che potesse finire la frase.
Senza indugio, Polyushka, calatasi completamente nel ruolo di dottoressa, lo fece entrare e portare Lucy ancora svenuta nella stanza che usava per i suoi pazienti.
Dopo averla asciugata, la visitò velocemente.
«Sta per partorire» disse a Natsu quando ebbe finito.
«Come? Ma mancano ancora due mesi! Non è possibile!» esclamò lui agitato.
«E invece sta succedendo!» fece lei con la risolutezza di chi ha assistito ad anche troppe crisi isteriche «Ho bisogno che venga Wendy e le altre donne della Gilda per farmi da infermiere e qualcuno deve andare ad avvertire Ryuu e deve tenerlo insieme agli altri bambini da qualche parte. Non ho voglia di avere altri marmocchi in mezzo ai piedi. Ma tu non vorrai di certo levarti di torno, vero? Vorrai restare con lei, certo» fece una smorfia irritata vedendo che lui non la degnava di attenzione, tutto preso dalla moglie «Sarà meglio che mandi un messaggio a Makarov. Se si porta dietro tutta la Gilda se la vedrà con me!»
Fece per andare nell'altra stanza, ma Natsu la fermò.
«E io cosa devo fare adesso?» chiese.
«Renditi utile in qualche modo! Portala nella stanza del parto!» rispose la donna, già avviata verso il piano di sotto.
Natsu si caricò in braccio Lucy che era ancora esanime e quando l'ebbe posata delicatamente sul letto  della camera, le sciolse i capelli e la spogliò con cura. Aveva dimenticato la borsa con l'occorrente per il parto a casa, ma sul momento non ci fece grande attenzione.
Poco tempo dopo, ritornò Polyushka con delle notizie rassicuranti.
«Romeo è andato a prendere il tuo moccioso e poi lo terrà nella Gilda insieme agli altri ragazzini – hanno tutti attorno ai dieci anni ora, no?»
Natsu annuì distrattamente sempre con gli occhi fissi su Lucy; non era dell'umore giusto per chiacchierare.
«Il resto della Gilda verrà qui, ma dovranno restare in giardino in silenzio. Non posso permettere che facciano casino qui dentro, questa è una situazione molto seria. Non si è ancora svegliata, vero?» chiese, rivolgendo la sua attenzione alla paziente esanime «Da un certo verso è meglio così, almeno non soffrirà le doglie, dall'altro è preoccupante. Non va per niente bene»
Le tastò il polso con cura.
«Il battito cardiaco è regolare, ma debole. Che cosa è successo esattamente?» puntò gli occhi severi su Natsu, accusatoria.
«Stava camminando sul cornicione che dà sul fiume, nonostante io le avessi detto tante volte che era pericoloso, ma non mi ha mai ascoltato. Poi è caduta nel fiume e mi sono buttato anch'io. L'ho tirata fuori dall'acqua e l'ho portata subito qui» rispose lui, senza smettere di studiare il volto pallido della moglie.
«Allora probabilmente è solo un fattore psicologico. È caduta, magari perché ha sentito la prima doglia, e poi è svenuta per lo spavento ed il dolore. Lucy è una donna forte, non ti preoccupare, si sarà presa al massimo un raffreddore» disse rassicurante.
«Ma adesso sta partorendo
«Questa non è la cosa peggiore che le sarebbe potuta succedere. È una fortuna che sia cascata in acqua, altrimenti avrebbe potuto anche perdere il bambino!»
Qualcuno bussò alla porta al piano di sotto e Polyushka ordinò a Natsu di aprire, ma vedendo che non si muoveva, sbuffò e andò lei, borbottando insulti contro di lui e il genere umano.
In un attimo, la stanza fu piena di donne affaccendate attorno a lui e a Lucy, ma Natsu non ci fece caso. Si sedette sulla sedia che una qualche anima pia aveva messo accanto al letto e le prese la mano. Con sollievo, notò che non era gelida, ma purtroppo non era neanche calda. La strinse forte con la sua cercando di scaldarla, del tutto dimentico dei suoi poteri, mentre i movimenti nella stanza si facevano più frenetici.
«Natsu» gli sussurrò una voce gentile all'orecchio.
L'uomo realizzò in quel momento che era da un po' che qualcuno lo stava chiamando e che gli aveva posato una mano sulla spalla, ma era stato così impegnato a cercare di scaldare la mano di sua moglie che non ci aveva fatto attenzione.
Si girò lentamente e vide il volto compassionevole di Levy a pochi centimetri dal suo.
«Levy...» mormorò con voce roca. Chissà da quanto tempo non parlava.
«Lucy sta per partorire, Natsu» sorrise debolmente «tra poco avrete un altro bambino»
In quel momento Natsu si sentì incredibilmente egoista: il suo mondo si era ristretto a Lucy e al suo viso mortalmente pallido e non aveva pensato minimamente al bambino che c'era dentro di lei, suo figlio. Lo assalirono i sensi di colpa. Come aveva potuto?
«Polyushka chiede se vuoi andare un attimo sotto, magari a fare due passi» continuò Levy dopo averlo osservato un attimo «tanto il parto inizierà tra circa mezz'ora e forse anche di più. E poi in giardino ci sono tutti gli altri che aspettano notizie. Vuoi andare? No?» chiese vedendo che lui non rispondeva «Va bene»
La faccia di Levy scomparve dal campo visivo di Natsu e venne di nuovo sostituita dal viso immobile di Lucy.
Senza che Natsu se ne accorgesse, la mezz'ora – o forse era stata un'ora? – passò in un attimo.
Di nuovo, il volto apprensivo di Levy fece la sua comparsa davanti agli occhi di Natsu e gli disse ansiosamente che c'erano state delle complicazioni e che dovevano praticarle il parto cesareo. Lui la guardò inebetito, chiedendosi distrattamente che cosa fosse un parto cesareo, i ricordi ridotti solo al pallido viso di sua moglie.
Per un attimo Levy sembrò sul punto di prenderlo per le spalle e scuoterlo, ma Polyushka latrò qualcosa che era simile ad un: «Lascialo in pace, si sta solo comportando da bambino» e la macchina di donne si mise in moto, frenetica. Ma Natsu non ci fece attenzione; il suo mondo si era di nuovo ristretto al viso bianco di Lucy.
“Quando è nato Ryuu, aveva la faccia contorta dal dolore. Adesso non ha nessuna espressione” considerò lui.
Poco tempo dopo – o così gli parve –, nella stanza echeggiarono il pianto disperato di un neonato e i sospiri di sollievo delle donne.
«Natsu, Natsu!» strillò Levy esaltata a pochi centimetri dal suo orecchio «È nato! È nato! Ed è un maschietto! Ora lo dovrà mettere nell'incubatrice magica, ma sta bene!»
Piano piano, Natsu girò la testa e la guardò vagamente sorpreso. Era già lì? Quando era uscito?
Più avanti avrebbe fatto fatica a ricordarsi che cosa era successo dopo che sua moglie ebbe partorito. Probabilmente avevano vestito Lucy, le avevano fatto cambiare stanza e poi avevano portato dentro la camera un macchinario pieno di liquido con dentro suo figlio. Gli avevano detto che quell'affare era un'incubatrice magica e che il bambino sarebbe stato lì dentro fino a che non si fosse sviluppato completamente. Gli avevano dato un sacco di altre informazioni, ma non se ne ricordava nessuna. Alla fine era quello l'importante, no?
Osservò attentamente il bimbo attraverso il vetro. Era più piccolo di Ryuu e di qualsiasi altro neonato che avesse mai visto. Beh era anche vero che nessuno dei bambini della Gilda era nato così prematuro e nessuno di loro era stato messo in gelatina come lui.
Era senza capelli, aveva gli occhietti chiusi, i pugnetti serrati e si muoveva leggermente, sospeso nel liquido. Chissà se stava sognando.
Si voltò verso la moglie e vide che gli stava sorridendo dal nuovo letto, cosciente. Natsu notò con sollievo che le era tornato un po' di colore in viso.
«Natsu» sussurrò dolcemente.
«Lucy!» rispose lui con voce soffocata, appoggiando la fronte alla sua e prendendole le mani «Lucy, Lucy, Lucy...» ripeté come un mantra, mentre le lacrime iniziavano a scendere copiose sulle sue guance «è un maschio, Lucy! Sta bene, l'hanno messo solo dentro all'incubatrice! È piccolo, Lucy, è così piccolo! Ti prego non lo fare mai più!»
Le prese la mano, stringendola più forte che poteva. Finalmente il groppo che aveva in gola da quando l'aveva vista cadere nel fiume, si era sciolto.
«Lo giuro, non lo farò mai più» singhiozzò lei ricambiando la stretta «Posso vederlo?»
«No!» esclamò una voce autoritaria. Era entrata Polyushka. «Signorinella, ti rendi conto del rischio che hai corso? Potevi farti seriamente male e abortire!»
Lucy abbassò il viso, vergognosa.
«Che cosa avevi per la testa?» continuò severa «Avevi la responsabilità su un'altra vita! Quel bambino poteva non farcela! Siete stati fortunati che io qualche tempo fa abbia preso un'incubatrice perché altrimenti sarebbe morto!» fece una pausa «Ora basta con le ramanzine. In fondo devi averlo capito anche tu, per quanto immatura tu possa essere. Voi umani mi farete impazzire» sospirò «Prima di poter vedere il tuo bambino, devo controllare che tu stia bene. Poi potremo spostare il tuo letto vicino all'incubatrice»
La visitò velocemente e constatò che aveva solo un po' di febbre.
«Che ti avevo detto?» disse a Natsu «Tua moglie è una donna forte. Ora aiutami a spostare questo benedetto letto»
Ma prima che potessero fare qualsiasi cosa, la porta si spalancò e un ragazzino biondo entrò come un fulmine.
«Mamma! Mamma! Stai bene?» urlò Ryuu Dragneel correndo verso il letto.
«No, no, no! Fuori da questa casa! Non voglio mocciosi qui dentro!» fece Polyushka inflessibile.
«Andiamo! È il fratello del bambino!» disse Natsu accomodante.
«E va bene!» borbottò «Basta che non faccia rumore»
«Grazie»
La maga curatrice spostò il letto e uscì dalla stanza e finalmente la famigliola ebbe qualche momento per sé.
«Stai bene, mamma?» ripeté Ryuu – che di anni in realtà ne aveva quattordici e che si sarebbe offeso tantissimo se avesse saputo che Polyushka gliene aveva dati dieci.
Lucy sorrise radiosa al suo primogenito.
«Ma certo che sto bene! Ho solo un po' di febbre»
«Cosa
«Oh ma tu non sai niente di tutto quello che è successo, giusto?» e iniziò a raccontare insieme a Natsu ciò che era accaduto.
«Quindi questo sarebbe mio fratello?» chiese il ragazzo guardandolo attraverso il vetro «Non è un po' piccolo?»
«No, è solo prematuro» rispose la madre.
«Come hai fatto a venire qui? Sapevo che eri sotto la sorveglianza di Romeo» intervenne Natsu.
Il figlio ghignò.
«Io e gli altri siamo riusciti a distrarlo e siamo scappati, anche perché se aspettavo che voi mi chiamaste, si faceva notte» Natsu diede un piccolo colpo di tosse «Siamo venuti qui, ma c'era Erza davanti alla porta che era stata incaricata di non far passare nessuno. Ul2 e Mei3 l'hanno fatta venire via con una scusa e io e zio Gray siamo riusciti ad entrare senza che se ne accorgesse. A proposito è qua fuori dalla porta che vorrebbe parlarvi. Era molto preoccupato per te, papà, dice che hai fatto un casino quando sono nato io. Ah, sarebbe anche carino che andassi in giardino a dire a tutti che il bambino è un maschio e che sta bene. Sono più di due ore che stanno lì senza uno straccio di notizia. A proposito come lo chiamiamo?»
«Non lo so...» rispose Lucy mordendosi il labbro pensierosa.
«Non ne ho idea» disse Natsu.
«Chiamatelo Kouki, allora!»
«“Splendente felicità”? E perché?» chiese la madre confusa.
«Insomma, guardatevi! Da quando sono entrato non avete fatto che sorridere come degli ebeti!»



Significati dei nomi:

1: Ryuu: dragone (nome maschile)
2: Ul: sta per Ultear (nome femminile)
3: Mei: germoglio di vita (nome femminile)



Angolino di Lily:
Salve a tutti/e!
Grazie per essere riusciti a leggere tutta questa pesantissima ff!
Mi rendo conto che è effettivamente un po' triste e che non è assolutamente nel mio stile (di solito scrivo robe pseudo-demenziali o che fanno venire il diabete), ma spero che vi sia piaciuta comunque ^-^
Il titolo fa davvero pena, ma non avevo idea di come chiamarla xD
Probabilmente, quando avete letto di Natsu che da della irresponsabile a Lucy, avrete pensato: "Il mondo ha cominciato a girare all'incontrario?" Io ho pensato che Lucy non può essere sempre responsabile, così come Natsu non può essere sempre idiota, qualche volta è normale che si scambino i "ruoli". E poi sono passati tanti anni da quando hanno avuto le avventure di cui stiamo leggendo adesso (in questo momento avranno circa quarant'anni) e le persone cambiano!
Se volete saperne di più su Ryuu, Ultear, Mei e tutti gli altri “bambini” della Gilda potete visitare la mia pagina autrice oppure direttamente leggere le ff della raccolta Nuova Generazione. Altrimenti, potete mandarmi la richiesta di amicizia sul mio account facebook da scrittrice.
Se lasciate una recensione mi farete tanto felice *^*
Grazie a tutti
Lily

P.S.: Tanto amore alla mia bravissima beta Lu-chan che sopporta i miei deliri e la mia incostanza <3
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Lily Sayuri