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Autore: report    18/02/2009    8 recensioni
Dovrei dirti cosa sei Kagome. Dovrei, ma tremo di ciò.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SEI.
Sei colei che mi ha risvegliato da un lungo sogno popolato di dolore e rabbia.
Sei, quel volto simile, ma diverso che ho visto dopo tanto buio.
Sei la persona che più odiavo al mondo.
Così simile a lei, così dolorosa. Perché sì, osservare te era come osservare il mio cuore che sanguinava. Ogni sguardo una lama, ogni occhiata un ricordo che non volevo, che non potevo rivedere.
Il dolore è eterno, non passa, dormissi anche 3000 anni.
Sei colei che sbirciavo di nascosto, mentre osservavi questo mondo così diverso dal tuo.
In ogni tuo sguardo di meraviglia, riscontravo le differenze con lei. In ogni tua espressione sorpresa, in quegli occhi sbalorditi, lei scompariva sempre di più, lasciando il posto ad un’altra creatura.
Sei colei che mi ha rincuorato, confortato quando le mie mani si sono sporcate per la prima volta di sangue innocente. Quando la mia coscienza era perduta, ma la tua voce è riuscita come il solito ad indicarmi la strada, mille e mille volte.
Quel tocco, leggero sulla mia spalla era così dolce, rassicurante che avrei voluto restare lì, seduto su quella riva per sempre.
Sei colei che mi osservava andare via, da lei, senza mai dire una parola.
Notavo però nel tuo sguardo quel dolore nascosto che non volevi mostrarmi, ma codardo come pochi, lo ignoravo e comunque correvo dal fantasma.
Sei tu, che mi riaccettavi sempre con un sorriso, nascondendo quelle lacrime il cui sapore percepivo sempre nei meandri del bosco.
Sei la testarda e scorbutica ragazza che mi da sempre torto, anche quando ho ragione. Perché so che ho ragione quando mi infurio mentre quel lupo pulcioso ti stringe le mani.
Sei quella maledetta che mi manda sempre a cuccia, spiaccicandomi per terra per poi ridere sotto i baffi.
Sei tu che davanti ad ogni demone ti mostri impassibile come se fosse tutto normale, naturale.
Sei tu che capisci con uno sguardo chi sono gli amici e i nemici.
Sei quella che ha lottato al mio fianco contro di lui senza mai tirarti indietro. Lui che mi ha rovinato la vita, lui che non aveva niente a che fare con te, ma che hai odiato per quello che mi aveva fatto e che hai affrontato sempre a testa alta.
Sei tu, solo tu che con uno sguardo puoi terrorizzarmi e immobilizzarmi per la paura.
Paura.
Sei tu che mi fai paura Kagome.
Tremo perché in fondo tutti quei sei, in realtà sono niente.
Tu sei tu e questo è l’essenziale. Niente è meglio di te.
Tutti quei sei, spariscono perché l’essenziale è che tu non sei di qui.
Questo mondo non ti appartiene.
Questo tempo non è il tuo.
Questo ibrido non può averti.
Dovrei, sì, dovrei avere il coraggio, per una volta di guardarti e affrontare la realtà.
Due scelte, varie opzioni.
Negare, negare l’evidenza e fissandoti in quelli occhi dolci e sensuali, mentirti e dirti addio freddamente.
Osservarti e dirti che devi andare, che è meglio per tutti, che qui non hai più niente, che sì mi mancherai, ma tutto sarà come prima. Normale, uguale.
Ignorare forse il tuo volto soffrente, vana speranza, e lasciarti cadere nel buio di quel pozzo per l’eternità insieme alla mio soffio vitale
Dirti addio e morire non sapendo mai cosa in realtà sono per te.
Oppure avere il coraggio, oh coraggio cosa sei, dove sei, e fissandoti, deliziandomi del tuo volto angelico, dire tutto.
Dire cosa sei per me.
Che sei, il sole e la luna.
Il cielo e il mare.
L’anima e il cuore.
Che sei ciò che vorrei stringere per l’eternità, colei che amerò per sempre.
Che sei il mio unico vero amore, capito subito, accettato mai, ammesso dal mio cuore da subito.
E allora vedere quel volto sorridere e scuotere la testa e allora perire.
Un tuo no, peggio di mille frecce.
Un tuo no, peggio di seimila demoni.
Che cosa farei allora? Come sopravvivere?
Sei la mia condanna Kagome, in qualunque modo tutto ciò finisca.
Le scelte sono zero, le possibilità minime, sono battuto da me stesso, sconfitto dal mio essere.
Uccidimi adesso ti prego, poni fine alla mia agonia dimmi ora addio.
Dimmi ora che non c’è nulla, che quel sorriso era d’amicizia, che quelli abbracci erano di circostanza, che il mio sperare che tu amassi me era l’illusione di un povero pazzo. L’idea di colui che desidera la stella più lontana da se e che sa non stringerà mai tra le mani.
Dimmi che il nostro tempo è finito e ciò che resta tra le mie mani sono solo granelli di sabbia.
Bisognerebbe sempre prestare attenzione a ciò che si desidera.
Dal sei al sarai il passo è breve e tu comunque sei.
Sei colei che mai uccise il mio cuore perché sorridesti.
Sei l’illusine diventata realtà
Sei la donna che stringo al mio petto, in una notte d’agosto, mentre le cicale cantano la loro melodia estiva.
Sei colei che adagia le sue labbra sulle mie, decantandomi un amore unico e raro.
Colei che amo e mi ama.
Colei che tutto mi ha donato e che mai ripagherò.
Colei che ha rinunciato al suo mondo per il mio, donando a me, ibrido un nuovo mondo di luce.
Sei mia moglie, la mia migliore amica.
Sei la madre dei miei figli, l‘amante segreta.
Sei la metà perfetta del mio cuore che adesso, batte felice.
Tu, Kagome.
SEI.



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